La campanella era ormai suonata da un pezzo e di Matthew nemmeno l'ombra: "ci vediamo prima della tua lezione di inglese!" gli aveva detto per poi scomparire nel nulla e Louis se ne stava preoccupando, non mancava mai ad uno dei loro incontri! Gli inviò un messaggio ma non ricevette risposta, allora pensò bene di andare alla sua ricerca. Si tirò dietro uno -già rompicoglioni- Zayn e un Niall ancora con lo snack alla mano che non aveva afferrato bene cosa stesse capitando. «Si può sapere che hai?» gli domandò il moro «Matt non è passato a salutarmi, deve essere successo qualcosa!» spiegò «Oddio Lou, non ti sembra eccessivamente esagerato?» cercò di domandare Niall, ma Louis aveva la testa così tanto dura da camminare dritto per la sua strada, trascinandosi dietro i ragazzi.
Si avvicinarono ai bagni, quindi, quelli del secondo piano, accanto alla biblioteca, perché Louis -da bravo stalker quale è sempre stato- sapeva perfettamente che a Matt piaceva rintanarsi in biblioteca durante gli spazi liberi. Così come sapeva che c'era qualcosa che non andasse in quei bagni, Matthew glielo aveva raccontato di quei ragazzi che pagavano per ricevere compiti già fatti o risposte ad eventuali test e non si fermavano solo a questo, arrivavano ad alzare le mani laddove qualcuno si rifiutava di lavorare per loro. E Matthew era una preda facile, ogni tanto li aveva accontentati, dando loro ciò che chiedevano e non lo aveva confessato a Louis, ovvio che non lo aveva fatto, ma certe cose si capiscono senza il bisogno di spiegazioni. Quello era il momento in cui sapeva di trovare il suo amico con quelle persone, quello era il momento in cui sapeva di doverlo aiutare e lo avrebbe fatto, perché non ci sarebbe stata presto altra occasione. Arrivarono nei bagni, Zayn lo guardò confuso, Niall continuò a mangiare il suo panino, incurante del resto, perché tanto non aveva capito ed invece di applicarsi, preferì nutrirsi con tranquillità.
Spiaccicò i suoi amici verso la prima superficie, voleva appartarsi e sentire bene i movimenti di chiunque fosse presente in quei bagni ( non è un agente dell'FBI e nella sua testa questa azione aveva senso) fece però catapultare a terra il sacrosanto cibo di Niall scatenando, di conseguenza, il putiferio, urla da pazzi, buffetti a destra e sinistra, un bel disastro. Niall venne aizzato dal suolo da un ragazzo con i capelli rossicci, pieno di lentiggini e decisamente più alto e grosso di lui, vedeva il grasso strabordare dal jeans a vita bassa dall'aspetto usato e rovinato, una vista disgustosa che solo a pensarci gli ritorna il voltastomaco. Zayn, preso dalla foga del momento e sentendosi come Rocky Balboa (che sia chiaro, non lo era e non lo è), lo colpì con la testa, dritto nello stomaco, era praticamente lì che arrivava con l'altezza, riuscì a colpirlo per bene, facendo in modo da far scappare Niall che recuperò il suo panino e si tenne a debita distanza dal grassone, cercò poi lo sguardo di Zayn per ringraziarlo ma questo stava già guardando altrove. «Ragazzino di merda!» imprecò il ciccione, massaggiandosi la pancia «John! Vieni subito qui!» chiamò e i ragazzi videro uscire questo ipotetico John dal bagno affianco «Che cazzo vuoi?»
«Dà una lezione a questi deficienti!» questo omaccione da un metro e novantesette (chi è ancora alto 1,97? per Louis era un utopia!) si piegò dalle risate, invece.
«Che cazzo hai da ridere?»
«Ti sei fatto picchiare da dei ragazzini?» si strofinò un occhio, guardando i ragazzi che a loro volta erano rimasti lì impalati dallo stupore, giurarono a loro stessi di non averlo mai visto nei pressi della loro scuola, non sapevano chi diamine fosse.
«Chi sei e dove è Matt?» domandò a bruciapelo Louis come se potesse ottenere una risposta facilmente, lui indice si limitò a strattonarlo per il collo del maglione e gettarlo lì, vicino ai lavandini, come se fosse spazzatura qualunque. Inutile precisare la preoccupazione immediata dei ragazzi, giunti subito in suo soccorso.
«Ma chi cazzo sei tu e chi cazzo sarebbe questo Matt?» gli si avvicinò, i suoi amici gli fecero da scudo, ma questo pensò bene di calpestargli le mani, sentendo lo scricchiolio delle dita sotto i piedi. Zayn provò a mordergli la caviglia, facendolo trasalire dal dolore.
«Non avete capito un cazzo qui, se non fate quello che vi dice il mio amico lì, non so ve tornerete a casa sani e salvi, anzi ad essere sinceri non so se tornerete e basta.» disse, iniziando a ridere da solo.
«Dov'è Matt?» continuò a dire Louis, incurante, era ossessivamente in ansia per lui, non sapeva se avesse passato o meno ciò che stava passando lui in quel momento.
«Ancora? Ma chi cazzo lo conosce?» disse «Tu lo conosci?»
«Matt, Matthew.» ripeté Louis, con la poca lucidità disponibile, come se continuare a rispondere alle loro provocazioni fosse un modo per uscirne fuori.
«Forse è quello che mi ha passato gli appunti sbagliati, quello che sto cercando da tutta la giornata perché lo devo fare a pezzi, prenderò di sicuro una F a quel test di merda e sicuro per colpa sua! Quel coniglio di merda si è volaterizzatosbraitò più del dovuto e Louis non ci vide proprio più, collegò i vari pezzi del puzzle, Matt era sparito perché aveva paura di quei coglioni e lui aveva ancora più motivo per spaccargli le ossa e non farla passare liscia a quei deficienti! Diede un calcio negli stinchi all'omaccione e si buttò a capofitto sul grassone, dandogli schiaffi e pugni che non ebbero alcun effetto su di lui. Lo afferrò per il capelli, il rosso doveva avere una grande passione nell'elevare le persone dal suolo e mentre stava per scaraventarlo a terra o Dio sa cosa, si sentirono delle urla provenire dall'entrata del bagno, erano quelle della collaboratrice scolastica che subito corse via. In seguito, si dileguarono in fretta anche John e compagnia, i ragazzi vennero portati in infermiera. Per fortuna non successe loro niente di grave, a parte qualche slogatura, e John ed il grassone ottennero quello che meritavano: l'espulsione. Ciò che ha lasciato stranito Louis è stato il silenzio portato avanti per tanto tempo dalla scuola, però la contentezza riguardo al fatto che tutto finì per il meglio, sopravvalse su tutto il resto. Matthew andò a trovarlo quello stesso pomeriggio, ringraziandolo infinitamente per il coraggio dimostrato e scusandosi invece per la propria codardia. Louis lo perdonò subito perché non era colpa sua, era innocente quanto lui.

Taffy Love» Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora