L'incontro parte 1

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Durante un'udienza alla villa delle Orsoline, il giornalista Ivanoe Fossani si era sentito chiedere da Mussolini dove fosse esattamente l'isola di Trimellone e gliela aveva mostrata sul garda, verso la riva opposta a Gargnano. <<Se un giorno - aveva poi detto Mussolini - ti mandassi a dire di volerti vedere, senz'altra indicazione, resta inteso che l'appuntamento è nell'isola Trimellone, alle ventuno. Vieni solo, assolutamente solo>>. il 20 marzo 1945, a mezzo dell'amico Ottavio Dinale, Fossani riceve L'avviso, e prima dell'ora stabilita si trova nell'isola, dominata dai resti di un vecchio forte. Mette alla catena un feroce cane lupo di guardia,prima che l'ospite atteso giunga attraverso il lago agitato. su un motoscafo che subito si allontana. Saltato agilmente sulla riva, Mussolini, senza dire parola, si mette a percorrere la piccola isola insieme al giornalista, sotto un nitido cielo stellato, chiuso dal monte balbo verso verona e dal monte Gu verso Brescia. Poiché il cane abbaia furiosamente, Mussolini gli va vicino gli prende con la destra la mascella inferiore, con la sinistra lo accarezza fissandolo negli occhi ed esortandolo a chetarsi. Benché famoso per le sue precedenti aggressioni, il cane tace e, agitando festosamente la coda, si drizza contro l'uomo sulle gambe posteriori, e si accuccia silenzioso quando è respinto. Solo allora Mussolini comincia un soliloquio di sfogo alla fonda amarezza dell'animo suo, senza mai fare interloquire Fossani, che, durante l'incontro, dice soltanto il nome del cane: Tell.<< 

 Avevo intuito fin dall'inizio - avverte il giornalista - che il suono di un'altra parola avrebbe rotto l'incanto di un grande uomo sventurato, che aveva deciso di confessarsi alle stelle >>. il soliloquio, in cui Mussolini passa senza un ordine apparente da un argomento all'altro, è qui riportato. (Da: IVANOE FOSSANI- Mussolini si confessa alle stelle - Casa Editrice << Latinità >> Roma, 1952).


                                                                       LO SFOGO DI MUSSOLINI PARTE 2 


SOLILOQUIO IN << LIBERTA >> ALL'ISOLA TRIMELLONE 

- Ah ! Ero stufo, sono stufo, sarò stufo della continua sorveglianza. Sono anni che ad ogni passo trovo una faccia che mi spia. 

Con la scusa della protezione sono costretto a fare sapere ad altri quello che faccio. Le noie del potere sono due: dover trattare con ogni sorta di imbecilli ed essere controllato anche nelle cose intime. Lo fanno per il tuo bene, dicono, ma intanto ti strappano a te stesso.E' una prigione dorata. I secondini si inchinano al tuo passaggio, ma ti tengono il loro possesso, Hitler si è assunto L'incarico di farmi da scudo contro i <<traditori>> italiani, ma intanto i miei gesti e le mie parole gli sono riferiti giorno per giorno. anche quando ricevo, i tedeschi mi ascoltano. Lo so di sicuro. La protezione è un aspetto legale dello spionaggio. qui è bello. Quest'isola è meravigliosa. Mi dilato alla libertà. Ne avevo estremamente bisogno. Dopo aver parlato a folle oceaniche è supremamente bello parlare a nessuno. Ma forse mi sbaglio. Può darsi che parli al Tutto di tutti, se si degnasse ascoltarmi. Se fosse estate mi leverei la giacca e mi rotolerei nell'erba con la gioia selvaggia dei bambini. IL misterioso potere della terra è enorme. Gli amori dei contadini sono più vigorosi e naturali perché hanno per letto la terra e per eccitanti il profumo delle messi. Beati quelli che dormono nei solchi ! Questa notte ritorno ad essere interamente me stesso dopo un lungo e pericoloso cammino,percorso con persone che le coincidenze, non la mia preferenza,hanno posto sulla mia strada. Quella è Sirio, così bella e splendente di felicità perché è sola. In compagnia si crede di far meglio, invece si fa peggio, perché ognuno o con la ribellione o con la sottomissione cerca di imporre la propria esperienza. L'esperienza è una delle tante menzogne convenzionali. Essa non serve a niente perché ogni atto della vita è un  fatto nuovo, che va risolto con l'intuizione. L'esperienza è storia e la storia è uno straordinario racconto, ma non una morale. Infatti da secoli e secoli L'umanità ripete gli stessi errori e li sconta con il sangue. Mio padre, nonostante fosse un fabbro ferraio, diceva......no. Mi interessano i filosofi per la sottigliezza della loro dialettica, ma preferisco i poeti quando non si chiamano Metastasio. I filosofi parlano di ieri; i poeti parlano di domani. Non ho mai amato i cani perché ritengo che il coraggio e la fierezza del gatto siano più conformi alla dignità umana, eppure quel << Tell >> mi fa pensare questa sera che anche la fedeltà dei cani è una grande virtù. Un popolo che fosse altrettanto fedele in una o due circostanze della sua storia occuperebbe nel mondo un posto di primissimo piano.

L'ultima intervista di MussoliniWhere stories live. Discover now