«Dai lascia stare!» Intervenne il bassista del gruppo. «Che vuoi che ne capisca lui di musica rock? Ascolta solo quella merda di House!»

Will, il quale per tutto il tempo era rimasto muto e in disparte, affermò: «Scusate, mi sembra che qui mi stiate giudicando solo per l'abbigliamento... Insomma, è vero, vesto grunge ma è solo perché mi sentirei un po' ridicolo con i leggins di pelle! In realtà, io ascolto tutti i gruppi rock.»

«Il pischello ha ragione!» disse il bassista. «Facciamolo suonare e poi giudichiamo!»

Will estrasse la sua chitarra elettrica dalla custodia e la collegò all'amplificatore; stette qualche istante in raccoglimento prima di iniziare a suonare. Eseguì il primo assolo di chitarra di Slash in November Rain in maniera perfetta.

Quando ebbe finito, i tre lo osservavano a bocca aperta.

«Sì, non me ne vogliate ma ho fatto qualche variazione... Con tutto il rispetto per Slash!» disse Will sorridendo.

Il cantante del gruppo gli si avvicinò e porgendogli la mano destra, disse: «Benvenuto tra noi, fratello.»

«Congratulazioni. Io vado, chiamami quando devo venire a riprenderti.» disse Ethan a Will. «Credo che ora dobbiate provare un po'.»

Will telefonò ad Ethan verso le sette. Uscì fuori dal Deep per aspettarlo e constatò che faceva veramente freddo per essere fine maggio. Non che la cosa lo toccasse più di tanto: si sentiva tutto in fermento, un po' stanco forse, ma immensamente felice. Si era subito trovato bene con gli altri membri del gruppo, come se li avesse conosciuti da sempre, e, finalmente, aveva la possibilità di fare una cosa che amava fare.

Ora attendeva Ethan trepidante. Quell'animaletto stava tardando... Strano, di solito era sempre così puntuale.

Poco dopo, Will vide comparire all'orizzonte la Jeep sgangherata del suo coinquilino ed abbozzò un sorriso.

Ethan si fermò davanti a lui, senza nemmeno guardarlo, lo sguardo assente e perso.

Il sorriso dipinto sul viso di Will si spense. Che diavolo significava quel muso lungo? Perché non gli chiedeva nulla? Avrebbe voluto parlargli, domandargli spiegazioni ma lasciò stare. «Simpatici i tuoi amici.» disse invece.

«Sì, abbastanza.» rispose frettolosamente Ethan.

«Che hai fatto senza di me tra i piedi?» lo incalzò Will nel tentativo di creare un po' di conversazione.

«Nulla.... ero in centro.»

Ethan toccava lo sterzo dell'auto in maniera nervosa e quasi sbuffava, creando una tale tensione che al povero Will venne il magone in gola.

Vista la situazione, il chitarrista decise di restare in silenzio. Il comportamento insolito di Ethan, comunque, lo stava mettendo veramente a disagio. Si riaffacciò nella sua mente quel pensiero molesto: che si stesse.... Affezionando?

Ancora una volta, Will liquidò la cosa accusando se stesso di farsi i soliti film mentali.

Arrivarono a casa e, sempre osservando un silenzio snervante, entrarono, riponendo le proprie cose.

Mentre Will usciva dalla propria camera, urtò contro Ethan.

«Che vuoi?!» gli disse Ethan a brutto muso.

Will si spostò di colpo, come se fosse stato punto da una vespa, e, rosso in viso, mormorò: «Io... io nulla.»

Solo allora Ethan notò l'espressione triste e sottomessa del suo padrone di casa. Sospirò e gli diede una pacca sulla spalla. «Scusami Will, è che il Deep mi rende nervoso.» mentì.

«Oh, allora la prossima volta ci vado con l'autobus!» esclamò Will scendendo le scale.

«No Will, ti chiedo scusa, veramente!» disse Ethan con voce molto rammaricata.

La verità era che Ethan si sentiva molto confuso. Non riusciva a capire cosa gli stava accadendo. Ma questo non gli dava il diritto di trattar male quel ragazzo sensibile.

«Scuse accettate!» rispose Will dal piano inferiore.

Ethan sospirò di nuovo e scese, mentre l'altro era già in cucina a spadellare. «Sono felice che ti hanno preso, così finalmente realizzi il tuo sogno.» disse.

Will sorrise ed annuì. Improvvisamente Ethan sembrava tornato quello di sempre.

Mangiarono e insieme si misero a guardare la tv in salotto. Will faceva zapping, cercando qualche canale decente, quando trovarono un filmino di qualche nazionalità sconosciuta e decisero di vederlo. La trama non era molto entusiasmante, ma fatto sta che alle undici di sera erano ancora entrambi davanti alla Tv.

Alle battute finali Will non poté non trattenere le lacrime. «Scusa, quando vedo le storie d'amore che non decollano, mi commuovo sempre.» disse per giustificarsi.

«Figurati...» disse Ethan ridacchiando.

Il film finì dopo circa una mezzora. Will fece per alzarsi e vide il suo coinquilino dormire beatamente, tutto rannicchiato, con la testa sul bracciolo del divano.

Will scosse la testa e spense la tv. Non sapeva se svegliare o meno Ethan. Non riusciva ancora ad interpretare bene il comportamento che aveva tenuto fino a poche ore prima e temeva di fare qualche altra gaffe per la quale il suo coinquilino gli avrebbe rimesso il muso.

Alla fine decise di lasciarlo lì e salì in camera sua. 

Rosso di SeraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora