Sono seduta sul coperchio della tazza, invece Greta sta vicino alla porta di legno marrone e sta ridendo come una psicopatica.

Credo di doverle procurare una bombola d'ossigeno, perché fa fatica a respirare.

-È stato epico- continua a ridere ed io sospiro.

-Non avrei dovuto baciare Mattia, mi sento una scema, te lo giuro- mi mordo il labbro, la guardo e finalmemte smette di ridere.

-Secondo me hai fatto bene, Aurora. Davvero. Lui ti ha rimpiazzata dopo pochissimo tempo, oltretutto ti ha rimpiazzata con una poco di buono, ti rendi conto?- mi domanda inginocchiandosi davanti a me.

Afferra le mie mani e mi guarda negli occhi come per darmi conforto.

-Adesso lui starà rosicando da impazzire, perché è fidanzato con quella specie di succhiasangue, ma è ancora preso da te e te lo posso assicurare. Si vede da come ti guarda in classe, Martina gli parla e lui guarda te, si morde il labbro e diventa d'un tratto nervoso non appena qualcuno ti guarda, ti parla o ci prova con te. Fagli capire che ha perso una parte importante della sua vita, fagli capire che non deve fare lo stronzo con una leonessa- mi accarezza la fronte e me ne frego che mi scompiglia i capelli, ora la cosa più importante sono i suoi consigli e le sue parole.

-Ne hai passate tantissime, Aurora. Non ti meriti di soffrire ancora, specialmente se si tratta di uno stronzo del cazzo, okay? Tu eri semplicemente insicura di voler stare con lui per un qualcosa che ha fatto in passato, ma lui ti ha mollata, senza darti dimostrazioni e così è finita. Se ci teneva veramente a te, poteva anche prenderti, baciarti e darti dimostrazioni, invece di fare lo stronzo orgoglioso e mollarti. Allora lui è ancora preso da te, anzi presissimo, ma forse è troppo orgoglioso per farti capire che ancora ti ama, o semplicemente non sa come dimostrare che a te ci tiene e quindi sembra che non ci tenga abbastanza. È tutto un mistero quel ragazzo- sospira, sulle mie labbra si increspa un mezzo sorrisetto, l'abbraccio e lei ricambia.

-Grazie Greta, sei unica- le sussurro all'orecchio.

Lei sorride e mi stampa un bacio sulla guancia, per poi alzarsi e guardarmi negli occhi.

-Per quanto riguarda Mattia, secondo me starà mezzo fatto, domani non ricorderà nulla del bacio. Avrà bevuto chissà quanto!- esclama.

-In effetti il suo alito sapeva eccessivamente di alcool- sorrido.

-Andiamo dai- dice tirandomi per il braccio.

Mi alzo e mollo delicatamente la presa.

-Tu vai, dammi il tempo di aggiustarmi il trucco- le spiego, così annuisce.

-Va bene, mi trovi in pista a ballare- fa un movimento strano che mi provoca una risata, dopo di che esce dal bagno con una mossa di Michael Jackson.

Scuoto la testa ridacchiando, è incredibile come riesca a farmi stare bene anche se tutto intorno a me sembra crollare.

Mi aggiusto il mascara, correggo il rossetto mezzo sbavato, aggiungo un altro po' di ombretto ed infine aggiusto i capelli con le mani.

Ripongo tutto nella mia borsa, aggiusto il mio vestitino nero, mi giro e vedo entrare Luca peggio di una furia nel bagno.

Si volta, chiude la porta a chiave e si avvicina a me.

Ha la mascella serrata ed il respiro irregolare.

-Cosa vuoi?- sbotto acida.

-Ma sei impazzito?- aggiungo alzando un sopracciglio.

Lui si avvicina a me e sbatte un pugno non troppo forte sul marmo scuro del lavandino.

-Come cazzo ti passa per la testa di baciare quel tossico di merda?- ringhia, io lo allontano con la mano e avverto i battiti accelerati del suo cuore.

Deglutisco e aggancio nuovamente il suo sguardo.

-Luca mi hai stancata- incrocio le braccia al petto.

-Non devi stare in mezzo, faccio ciò che voglio, si tratta della mia vita, non della tua, io non ti dico di non limonarti Martina, a me non importa nulla di te. Non mi importa più ciò che fai, okay? Quindi evita di rompere le palle, grazie- gli spiego irritata.

-Non devi baciare nessuno!- esclama avvicinando il suo volto al mio.

Avverto gli occhi inumidirsi, mi mordo il labbro e deglutisco ancora uma volta.

Il mio cuore sta uscendo fuori dal petto.

-Per piacere, Luca. N-non stare in mezzo, l-lasciami in pace- balbetto cercando di sembrare acida, ma come risultato ottengo una voce indebolita e persa.

-Non ti posso lasciare in pace- mi attira al suo corpo caldo e mi appoggia al muro, lui si mette davanti a me e fa sfiorare i nostri nasi.

Avverto infiniti brividi, sto impazzendo.

Mi mordo in maniera nervosa il labbro inferiore, mi sento impazzire nel vero senso della parola.

-Ti prego, Luca. Non mi fare del male, evitami. Dimenticami- borbotto indebolita.

Sto per piangere.

Afferra il mio viso tra le mani e mi stampa un bacetto sulla punta del naso. Un bacio umido, chiudo gli occhi e li riapro un attimo dopo.

-Non posso, piccola. Non posso- bisbiglia, il suo respiro è irregolare.

-Lasciami stare- faccio per andarmene, ma lui mi tiene per i fianchi.

Avvicina il suo volto al mio, appoggia la sua fronte alla mia, siamo fin troppo vicini e mi sento impazzire sempre di più.

-Aurora non riesco a starti lontano, quando ti vedo con un altro mi sento impazzire, lo capisci questo?- mi domanda.

-Stai con Martina- dico fredda.

-Guardami- mi alza il volto ed incontra il mio sguardo vuoto, spento, perso.

-Basta Luca- scuoto la testa.

-Ho detto basta, lasciami!- esclamo. 

-Guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più. Guardami negli occhi e dimmi che già mi hai dimenticato, guardami in faccia e giura sulla cosa più bella che hai che hai rimosso tutti i nostri ricordi- farfuglia accarezzandomi.

UN CAOS PER DUE//CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora