-Allora..- rifletto, osservando le innumerevoli cornici affisse al muro rivestito da una carta da parati floreale che è davvero un oltraggio al buon gusto -... se fossi Madame, sotto quale di questi quadri avrei messo la cassaforte?-
Sospiro e comincio a passarli tutti i rassegna: c'è una foto di Madame con un avvenente signore che l'abbraccia passionale, un'altra in cui bacia la guancia di quello che a prima vista mi sembra il generale dell'esercito inglese Richard O'Connor, poi c'è un quadro che ritrae il Neist Point sull'isola di Skye, un'altra fotografia con Madame Catherine e il nostro ex Primo Ministro Stanley Baldwin...
-E' davvero una pazzia, non riusciremo mai a trovarla- penso sconfortato tra me e me, voltandomi verso i ragazzi e osservandoli intenti a sollevare quadri dalle pareti -Però...proprio ora non posso mollare, non sarebbe giusto né per loro e né per lei, per Lilibeth, per la mia Regina Bianca-
Sospiro ancora e ancora mi volto verso la parete zeppa di quadri, ma il mio occhio cade sul divano su cui Madame dorme come un ghiro -Eh no mia cara Catherine- mormoro sottovoce -Stavolta non la passi liscia-
Rincuorato da questo improvviso quanto provvidenziale slancio d'audacia, mi avvicino alla parete e sollevo delicatamente una cornice, chino il capo per scrutare se sotto ci sia qualcosa d'interessante, ma niente, solo ombra e polvere. La rimetto al suo posto e passo alla cornice successiva, ma ancora nulla -Dai Brian- provo ad autorincuorarmi -Vedrai che sta sotto la prossima- e invece nemmeno sotto la cornice successiva si cela questa maledetta cassaforte. Proseguo in questo modo per circa un quarto d'ora, avverto l'ansia crescere in me minuto dopo minuto -E se la cassaforte non fosse in questa stanza?- comincio a pensare, il tarlo del dubbio che principia a corrodere la mia matematica razionalità. Un calore asfissiante mi pervade, sarà l'incertezza o forse semplicemente la paura di fallire, così tolgo la giacca di flanella e l'appoggio su uno dei braccioli del divano.
-Ragazzi avete trovato qualcosa voi?- domanda John e tutti ci voltiamo verso di lui.
-Io ancora nulla- risponde Freddie.
-Anche io niente- s'accoda Roger.
-Purtroppo anch'io nulla- replico io.Ci guardiamo, delusi e amareggiati -Non può essere- sospira Roger -Ci dev'essere un... una chiave per venire a capo di tutto questo-
-Si, Brian, pensaci- prosegue Freddie -Lilibeth non ti ha mai detto nulla su... su che so? La vita di questa Catherine, un aneddoto in particolare, qualcosa che si possa collegare a un quadro o una foto di questa stanza?-
-Giusto. Pensaci Brian, guardati intorno e pensaci- mi suggerisce anche Roger.Sospiro di nuovo e di nuovo poso le mani sui fianchi guardandomi intorno -Pensa Brian, pensa...- mi ripeto -... pensa alle cose che ti ha detto Lilibeth su Madame, pensa...-
I miei occhi osservano foto e cornici con dovizia di particolari, le mie pupille si muovono frenetiche in tutte le direzioni, vagano alla ricerca di quel dettaglio, quella sfumatura, quel particolare che più cerco e più ho l'impressione di non trovare. Strano come sia così vicino alla meta eppure non riesca a individuare la strada giusta per raggiungerla -Pensa Brian, pensa...- mi ripeto ancora, deciso a non mollare -Ci dev'essere qualcosa, dev'esserci... ma, ma certo, che stupido. Perché non ci ho pensato prima!- esclamo felice e veloce come un fulmine mi dirigo verso il quadro del Neist Point.
-Hai capito Brian? Cos'hai in mente?- mi chiede Roger, raggiungendomi insieme ai ragazzi.
-Forse si, forse ho capito- gli rispondo semplicemente, non vorrei destare in loro una vana gioia, priva di fondamenti.-Guarda che se l'hai capito e la cassaforte sta davvero qui sotto ti... ti offro una cena al Seashell a Mayfair-
-Ti vuoi far male Rog? Il ristorante più caro nel quartiere più caro di Londra- ribatto, stupito della sua proposta.
-Si, perché io davvero non so più dove metter mano tra tutti questi quadri, quadretti e fotografie. Su, alza questa cornice e facci vedere quanto sei bravo-
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La Purezza del Cuore (A Brian May Fanfiction)
FanfictionLa vera bellezza, dopotutto, consiste nella purezza del cuore. (Mahatma Gandhi)
Non può farlo John?
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