Praticamente un' Olimpiade.

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Non so voi, ma per me ci sono una serie di rituali la mattina che sono una certezza.

Per esempio: so che se non mangio almeno due tazze di cereali la percentuale che la prof di matematica sia di malumore aumenta notevolmente. O magari è la fame che me la fa sembrare più antipatica, non so: ma quelle due tazze di cereali ci devono essere.

Così come ci deve essere il suono degli irrigatori in giardino mentre mi pettino i capelli: o come il sacrosanto e legittimo diritto dell'ultimo goccio di pipì prima di uscire di casa, che si trasforma sempre in quei due o tre minuti di raccoglimento necessari a spulciare i social network e a vedere cos'è successo nella notte.

Un'altra certezza – ma in questo caso assolutamente sgradita – è la voce assolutamente pimpante di Eos che si estende vivacemente per tutto il cortile attraverso la radio della scuola.

Come farà a essere così contenta appena sveglia solo le divinità lo sanno: io comincio a carburare in media dopo la terza ora, e il mio carburare in media vuol dire che divento magicamente in grado di aprire un occhio e ridurre la media dei miei sbadigli da cinque a tre all'ora.

Non sono mai stata una studentessa modello: né io né quel disgraziato di mio fratello più grande, Ermes, che proprio mentre scendiamo dalla macchina mi urla dietro qualcosa che suona tipo come –

"Spostati ritardata!"

Ah, l'amore fraterno.

Non è sempre stato così: io e Ermes andavamo d'accordo quand'eravamo più piccoli. Condividevamo l'amore per la scrittura e per i racconti, e lui era iper protettivo tant'è che una volta, quando quell'idiota di Apollo giocando nel giardinetto di casa per poco non mi uccideva, lo picchiò.

Tanto per la cronaca, adesso Apollo e Ermes sono i migliori amici di sempre. Sono assieme nella squadra di corsa – nonostante debba ammettere che Ermes superi di gran lunga le prestazioni di quell'idiota presuntuoso del Re Sole come ama farsi chiamare dal suo stuolo di fan.

Io e Apollo ci odiamo: il nostro è un odio atavico radicato nei secoli dei secoli, da quando da bambina mi vessava tirandomi le trecce sull'autobus della scuola. Non credete a chi dice che più ti tratta male, più gli piaci: il beneamato Re Sole è la prova vivente che i sadici esistono solo e unicamente per il gusto di complicarti la vita.

Il rovescio della medaglia però è sua sorella gemella, Artemide. Che è una studentessa diligente, un amante degli animali ma soprattutto è la mia migliore amica. Da sempre e per sempre.

Artemide è alta quasi un metro e ottanta, e slanciata, e pallida e bellissima: ha una lunga cascata di capelli neri che le scivola sulla schiena, e gli occhi verdissimi. Non ha quasi per niente seno, sembra una modella: mezza scuola le sbava dietro ma lei non considera nessuno, sembra sempre persa in un altro pianeta. L'unico momento in cui è davvero felice è quando può starsene in pace al maneggio o uscire con Duchessa, il suo cavallo, per una corsetta.

Nel nostro gruppo siamo io, lei, Psiche e Arianna. Psiche come me vive il tormento di avere non uno, ma ben due sorelle acide che le rendono la vita impossibile: per questo forse ha sviluppato un carattere più che mansueto. Non è una ragazza di troppe pretese, è molto dolce e semplice: ha anche un certo estro creativo e una spiccata tendenza all'ecologismo.

Arianna invece ha una storia un po' più delicata: suo fratello è in carcere da qualche anno – lo hanno messo dentro per spaccio. La madre se ne è andata di casa ed è rimasta da sola a prendersi cura del padre: è quella che studia di più, collabora con me alla redazione del Magazine e, ne sono convinta, un giorno diventerà una scrittrice eccezionale.

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⏰ Terakhir diperbarui: Apr 10, 2019 ⏰

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Greek Tragedy - at the olympus highTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang