-Ti senti pronta? Non è ancora un po' troppo presto per te Marti? La ferita non si è ancora rimarginata completamente.- ovviamente sua figlia sapeva benissimo che le ferite erano quelle interiori, nascoste, e non quelle fisiche e ben visibili. Si riferiva alle notti insonne passate, soprattutto durante i primi mesi, perché aveva paura di dormire, alle innumerevoli lacrime versate silenziosamente per non preoccupare i suoi genitori. Sua madre l'aveva capito, l'aveva ritrovata spesso seduta sul letto, rannicchiata con le ginocchia al petto e il volto spiaccicato sulle gambe. Le chiedeva come stava ma sua figlia le rispondeva di non preoccuparsi, che non stava male e che sarebbe passato presto.

-Tra poco è l'anniversario, non posso non andare da loro. Che penseranno di me se decidessi di non andare? Rimandare di qualche altro giorno, o meno, cambia poco.-

-Capirebbero perfettamente il tuo stato emotivo.-

-Sai che non è del tutto giustificato, ero la migliore amica della loro unica figlia.-

-Tu non hai dimenticato Valeria! Capiranno il disagio e i motivi che ti hanno spinta a non andare a far loro una visita.-
La donna era consapevole del fatto che l'ultima parola spettasse sempre a sua figlia quindi l'avrebbe supportata a prescindere. Era ormai adulta e capace di fare le sue scelte in completa autonomia.
-Te la senti di andare da sola o vuoi che ti accompagni?- chiese sua madre concludendo il loro discorso.

-Preferisco andare sola, grazie lo stesso mamma!- rispose la ragazza grata per il supporto e abbracciando quella donna accanto a lei che l'aveva vista nascere, crescere, muovere i primi passi e prendere decisioni anche in momenti non troppo felici della sua vita.

Quando si decise ad andare, finalmente, chiese a suo padre il permesso per potersi assentare, senza specificarne i motivi, prese la macchina e partì. Scrisse anche ad Ermal, Marco e Andrea, per informarli della sua decisione e quando si sarebbero visti ne avrebbe parlato più nel dettaglio. Non chiamò i genitori di Valeria per informarli del suo arrivo sperando di trovare qualcuno e non fare un viaggio a vuoto. Una volta arrivata parcheggiò l'automobile sul retro della casa e si avviò verso l'entrata dopo un breve giro d' ispezione. Prima di bussare rimase a fissare per un po' la porta, prese un respiro profondo e uscì. Stava quasi per fare dietrofront e tornare alla macchina finché non sentì un voce dentro la casa farsi sempre più vicina. La madre di Valeria venne ad aprire la porta e trovò la ragazza appoggiata con una spalla al muro

-Martina non mi aspettavo di vederti!- le sorrise non appena la riconobbe.

-Ciao Bianca, ho preferito non avvisare prima. Spero di non aver disturbato!- rispose la giovane poco dopo.

-Sei sempre la benvenuta in casa nostra lo sai! Vieni accomodati!- la donna la fece entrare dentro casa ed accomodare in soggiorno. Martina iniziò a guardarsi intorno e trovò ogni cosa al suo posto, come un anno fa.
-Allora che mi racconti di te? Poco tempo fa ho incontrato tua madre e mi ha detto che stai studiando per rientrare al conservatorio e che continui a darti da fare per aiutare Roberto con la scuola.-

-Sì dovrò sostenere l'esame a breve. Ti ricordi quando dicevo che non volevo studiare musica, che non era la mia strada perché non volevo seguire le orme di famiglia? Mi sbagliavo proprio! Sono cresciuta in questo mondo e mi reputo, in parte, fortunata di aver avuto questa opportunità. Poi seguo spesso Andrea in tour...-

-Ho visto che suona ancora con la band di Ermal Meta, il cantante che ha vinto Sanremo quest'anno.-

-Sì sono un gruppo molto unito, vanno tutti d'accordo e si vogliono tanto bene.- rispose la ragazza mentre vedeva la donna offrirle qualcosa da bere e qualche dolcetto fatto in casa.-
Martina vide improvvisamente una foto mai vista prima, era vicino la televisione e si alzò per andare a prenderla. Era una foto di Valeria con gli occhiali da sole e seduta sul bordo in piscina. Capelli ricci castano chiaro con qualche ciocca di capelli bionda. Doveva risalire più o meno ai suoi diciotto anni quando le prese quel grillino per la testa di farsi le meches. Era splendida!

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