"Sediamoci!" esclamò Twice facendo sobbalzare Himiko, dato che erano trascorsi parecchi secondi di silenzio. Jin la prese per le mani, la trascinò in fretta verso il divano, si sedette e la fece accomodare accanto a lui. "Ecco, da scomodi si parla meglio, non trovi? Per rispondere alla tua domanda... ah no, ho già risposto! Non voglio che sei punita! Ti abbiamo lasciato fare tante cose, Himiko, diverse dal solito, darti il sangue per me è normale. E gli altri lo sanno, però se ti fa stare peggio non glielo dico." 

"Per te è normale?" ripeté sbalordita la bambina. 

"Sì, guarda!" Twice si alzò la manica del costume, mostrando che all'altezza del gomito c'erano tanti forellini. "Me li hai fatti tu con le siringhe. Tranne questo, all'ago hai attaccato una cannuccia per festeggiare il tuo compleanno." 

"Ma... a voi non fa schifo che bevo il sangue? A te va bene, Jin?" domandò Himiko costernata, gli occhi fissi sulle piccole cicatrici. Pensava ai genitori, loro non approvavano nella maniera più assoluta la sua voglia di ingerire sangue, eppure a lei piaceva così tanto come sapore, come colore, come consistenza. Era cattiva per quello? Perché le piaceva una cosa che gli altri temevano o disprezzavano? 

"È da malati! A me va bene; esiste gente che dona il sangue per degli sconosciuti, io lo do a un'amica e se lei ne è felice lo sono anche io! Sei una nanerottola inquietante!" 

"Io non voglio fare male a nessuno, sai? Il sangue esce dalle ferite, anche se sono piccole, ed io lo lecco, lo voglio troppo... però se riesco a berlo senza ferite e morsi è più bello." 

Jin sorrise da sotto la maschera. Le posò una mano sulla testa e le scompigliò i capelli. 

"Sei una brava bambina. Davvero detestabile." 

Himiko sorrise raggiante alla prima affermazione. I babysitter sì che la capivano! Con un rapido slancio gettò le braccia attorno al collo di Twice ed esclamò gioiosa: "Grazie, Jin! Ti voglio bene!" 

"Rivoltante" commentò Twice ricambiando l'abbraccio. Ponderò che tutto sommato Toga non era cambiata moltissimo rispetto a quando era bambina. Era rimasta affettuosa, allegra, energica, furba... solo provava gusto nello squartare la gente da adolescente. Un dettaglio trascurabile! 

"Che ne dici di assaggiare il mio sangue? Ti va?" 

"Sì!"


Mai fare i conti senza l'oste. Nel caso di Dabi, l'oste consisteva in un temporale che si scatenò nel corso della notte. Il ragazzo – o lo zombie – aveva ordinato a Twice di lasciar abbuffare Himiko del cibo che preferiva, dolci esclusi, e di permetterle di rimanere sveglia a guardare la TV fin quando voleva. Gli era sembrata un'ottima strategia per fare in modo che la bimba non lo infastidisse di notte. Forse avrebbe anche funzionato, se non fosse che un tuono particolarmente forte fece scattare a sedere Himiko sul suo futon in preda al terrore. Strinse Bobby con foga, cercò di non voltarsi verso la finestra, nell'eventualità che un mostro la stesse spiando, e guardò la sveglia nello stesso momento in cui un lampo illuminava la stanza. Mezzanotte ed un minuto... 

"ZOMBIEEE!!" strillò a pieni polmoni, chiudendo gli occhi e stritolando l'orsacchiotto con quanta forza aveva. 

Dabi meditò se alzarsi o no. E se si alzava, poteva rinchiuderla in un armadio? Tanto, trauma più, trauma meno... 

"Mocciosa, si può sape-" 

Non aveva ancora finito la frase che da essere al centro del futon Himiko era avvinghiata alla sua gamba. Da quando Toga era capace di teletrasportarsi?! 

Anni rubatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora