"Non per tutti" disse Pansy con aria maliziosa, quando entrando dal grande portone nell'ingresso vide i suoi genitori in lontananza. Sbuffò, per poi lanciare uno sguardo a Draco. "E lo sai che le piace tenere queste feste. Lo fa per dirti che ti vuole bene"
"Lo fa per dire a tutti che la morte di mio padre non ha cambiato niente" commentò con aria piatta Draco, mentre un elfo domestico prendeva il suo mantello. Vide Pansy sospirare, mentre con un lieve tocco della bacchetta i vestiti normali suoi e di Blaise si trasformavano in eleganti abiti da cerimonia. Draco esitò per un attimo, prima di salire a cambiarsi, incrociando lo sguardo dei suoi amici. "È inutile dire il contrario"
Aveva fatto quel discorso così tante volte nella sua mente, che quasi lo stupiva adesso dirlo ad alta voce. "Non fargliene una colpa, Draco. Ognuno ha il suo modo di superare il dolore" gli disse semplicemente Pansy, guardandolo con i suoi occhi color foresta, per poi incrociare le braccia sul vestito lievemente scollato quando videro Harry che veniva accolto da Andromeda. Fece un sorrisetto quando notò che Draco sorrideva, un attimo prima di incontrare il suo sguardo. "Tu hai trovato il tuo. Lasciale tempo"
* * *
"Grazie, zia" commentò Draco distrattamente, mentre Andromeda continuava a passare distrattamente le mani nei suoi capelli biondissimi nel tentativo di sistemarglieli come avrebbe voluto. "Dico davvero, solo -"
La donna fece un sorriso caldo che contrastava con la fredda luce bianca del salone del Manor, riempito di parenti di Draco. Tra quel mare di ipocrisia e persone compromesse era quasi strano vedere Harry in un angolo, a scherzare e tenere a bada il piccolo Teddy. A Draco veniva quasi da ridere per l'assurdità.
Gli era venuto in mente, naturalmente, che invitarlo sarebbe stata una pessima idea. Ma lui aveva insistito, perché era ovvio che la sua totale indifferenza rispetto alle regole sarebbe prevalsa sopra tutto. Sentí una mano sulla spalla, e si voltò a guardarla. "Dovresti andare da lui, Draco. So che non ti importa di tutte queste persone"
"Forse" fece Draco, osservando distrattamente Malcolm Baddock arrivare accanto ad Harry e stringergli il braccio. Un po' troppo vicino. "Si, è solo - vado a vedere come sta Ted. Dov'è la mamma?"
"Parla con chissà quale importante zia" disse lei alzando gli occhi al cielo. Poi gli fece un cenno verso Harry. "Vai, avanti. Le dirò che la stai cercando"
Draco la guardò ancora per qualche secondo, per poi voltarsi e dirigersi con eleganza verso quello che per lui era stato il principale centro di distrazione da quando era arrivato. "Malfoy" esclamò Harry in un soffio appena lo vide, mentre prendeva il bicchiere di champagne che gli offriva Baddock con imbarazzo. "Io -"
Draco non poteva non notare lo sguardo di Baddock che si soffermava sui muscoli di Harry che guizzavano sotto la camicia, mentre prendeva in braccio il bambino che stava cercando di scappare. Quello sbattè le ciglia con aria provocatoria, e il Serpeverde roteò gli occhi. "Già, bene, ora basta, Baddock, trovati qualcun'altro da importunare"
"Che ti prende?" chiese lui, sorridendo con aria delicata e avvicinandosi ad Harry. "Non sarai mica -"
"Lascialo stare" ringhiò Malfoy, guardandolo gelido. "Via, sciò!"
Baddock alzò le mani al cielo e se ne andò con una smorfia divertita, mentre Harry si voltava verso Draco e alzava le sopracciglia. "E questo perché..."
"Non ti montare la testa" fece Draco, alzando gli occhi al cielo, ancora irritato dal ragazzo. "Come stai?"
"Bene" fece Harry, che aveva notato che a Teddy era cambiato il colore degli occhi. Adesso erano di un caldo grigio, uguali a quelli di Malfoy.
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Amortentia. ||Drarry ff
FanfictionDraco ed Harry hanno passato otto anni a Hogwarts giudicando le reciproche vite. Cosa succederebbe però se fossero obbligati a scambiarsele? In un presunto ultimo anno ad Hogwarts, dove entrambi non hanno ormai più nulla da perdere. Condividono lo s...
Draco
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