V e n t i n o v e

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«Lo pensavo anche io...» Disse Jungkook. «Ma a quanto pare ti stai dimostrando lo stesso stronzo di sempre.»

«Scusami e come dovrei comportarmi sennò? Mi hai baciato, pensavo avessi accettato la mia proposta.» Ribadì Taehyung continuando ad essere confuso.

«Ma di che proposta stai parlando?» Chiese il moro.

Adesso entrambi sembravano non capire più niente. Ma se per Taehyung quella confusione restò tale, Jungkook invece la sentì trasformarsi in paura. Perché più parlavano e più in lui cresceva una brutta sensazione. Aveva il terrore di aver interpretato male i comportamenti dell'altro e che il suo cuore stesse per essere fatto a pezzi.

«Di diventare scopamici e mi sembravi d'accordissimo fino ad un attimo fa, cosa è cambiato?» Gli domandò Taehyung.

Il cuore di Jungkook iniziò a fargli male, lo sentì creparsi lentamente e nella maniera più dolorosa che potesse esistere. Non riusciva a credere a quelle parole, non voleva crederci.

Era davvero solo sesso per Taehyung? E allora perché aveva dimostrato affetto, premura, dolcezza ed interesse nei suoi confronti? Stava fingendo solo per portarselo nuovamente a letto? Ma soprattutto perché lo aveva baciato? Perché gli aveva rubato la cosa a cui teneva di più pur sapendo quanto significasse per lui?

«Scopamici?» Ripeté Jungkook mentre faceva un passo indietro, voleva allontanarsi dall'altro, mettere distanza tra i loro corpi come se, così facendo, anche la sofferenza potesse colpirlo in maniera più lieve.

«Sì, amici di letto, amici con benefici, chiamalo come vuoi o non chiamarlo in nessun modo. Pensavo avessi superato la fase da finto etero.» Sputò il castano che si stava iniziando ad alterare.

Jungkook spalancò gli occhi, non riusciva a comprendere di essere stato così stupido da credere che uno come Taehyung potesse provare qualcosa per lui. Non riusciva a credere di aver dato il suo primo bacio inutilmente. Aveva aspettato tutta la vita per conservarlo per il momento giusto, per la persona giusta, ed invece si era lasciato prendere in giro da un bel visino che era riuscito a giocare con il suo cuore. Non ne poteva più, era pieno, pieno di rabbia verso il maggiore e verso se stesso, pieno di tristezza, pieno di pentimenti. Era così pieno che strabordò e lasciò che alcune lacrime iniziassero a scorrergli lungo le guance.

«Ma che cazzo fai, piangi?» Gli domandò sconvolto Taehyung, ancora confuso sul perché avessero iniziato a discutere.

«Lasciatelo dire, non capisci proprio un cazzo!» Quasi urlò Jungkook che, nonostante tutto, lo stava ancora guardando negli occhi con la speranza che da un momento all'altro il castano gli dicesse che tutto questo fosse uno stupido scherzo.

«Cosa dovrei capire?» Gridò Taehyung.

Questa situazione lo stava facendo innervosire, voleva capire perché il minore stesse alzando tutto quel polverone per niente e perché si fosse messo a piangere.

«Ho lasciato che mi baciassi.» Sussurrò Jungkook mentre abbassava lo sguardo verso terra con la voce spezzata dal dolore, ma il maggiore riuscì comunque a sentirlo. «Sai cosa significa per me un bacio e hai deciso di baciarmi lo stesso, pensavo che anche tu... lascia stare sono un cretino.»

«Pensavi che anche io cosa?» Continuò a gridare Taehyung che stava per finire la pazienza. «Sì, hai detto che avresti baciato solo la persona di cui eri innamorato ma pensavo che ti fossi stancato di aspettare e quindi...» Non finì la frase, non ce n'era bisogno.

A Jungkook crollò il mondo, sentì scivolare via dal suo corpo tutta quella felicità che aveva accumulato nei giorni precedenti. Il cuore si crepò e i suoi occhi si macchiarono di tristezza. Le lacrime caddero con furia mentre le sue mani tremolanti cercavano di asciugarle. Chiuse gli occhi e pregò di svegliarsi da quell'incubo al più presto perché non voleva vivere un secondo in più con quel dolore al petto.

Ma quando li riaprì, niente era cambiato. Taehyung era ancora davanti a lui con le sopracciglia aggrottate e le mani strette in due pugni. Fu allora che realizzò che quello non fosse un incubo ma la più brutta delle realtà, una realtà dove il suo primo bacio l'aveva dato a qualcuno che l'aveva interpretato come nient'altro se non un implicito consenso ad entrargli nuovamente nelle mutande.

«È proprio questo che non hai capito, non avevo più bisogno di aspettare.» Disse poi, con la voce spezzata dal pianto e con gli occhi puntati sui suoi piedi.

«Perché no?» Gli domandò il castano.

«Perché mi sono innamorato di te.» Urlò in risposta.

Jungkook alzò lo sguardo e lo intrecciò a quello confuso di Taehyung. Per quanto le lacrime avessero creato un filtro per la sua vista, non erano riuscite a distorcere i lineamenti perfetti del maggiore che, anche mentre gli stava spezzando il cuore, lo stava facendo innamorare.

Perché sì, nonostante il suo cuore fosse a pezzi, il sentimento che vi era contenuto non fu intaccato per niente. E Jungkook avrebbe voluto odiarlo, cancellarlo dalla sua testa e dal suo cuore ma tutto ciò che riuscì a fare fu continuare ad essere irrimediabilmente innamorato di lui.

E fu quella la parte peggiore di tutte.

Taehyung rimase spiazzato da quella confessione. Spalancò gli occhi e la bocca, balbettando parole senza suono e formulando pensieri inespressi. Jungkook tornò con lo sguardo fisso sul pavimento mentre il maggiore cercava la forza di dire qualcosa.

«Jungkook...» Fu tutto quello che riuscì a pronunciare.

«Lascia stare, non c'è bisogno di dire niente, ho capito.» Lo interruppe Jungkook. «Sono proprio un cretino.» Disse coprendosi il volto con le mani.

Taehyung fece qualche passo in avanti per avvicinarsi al moro e gli prese il polso di una delle mani che ancora gli coprivano il viso. A quel contatto Jungkook trasalì, non voleva più essere nemmeno sfiorato da lui. Tolse le mani dal suo volto e si liberò dalla presa del maggiore. Fece prima qualche lento passo all'indietro e poi iniziò a correre via da quella stanza, via da quella casa, via da Taehyung.

Era talmente impegnato a correre e a piangere che nemmeno si era accorto di essersi dimenticato la felpa. Si chiuse nella sua macchina e si accasciò sul volante, liberando le migliaia di lacrime che continuavano a formarsi nei suoi occhi tristi.

Pianse, urlò, si strinse il petto che mai gli aveva fatto così tanto male e maledì il suo cuore per averci creduto, per esserci cascato.

Anche Taehyung iniziò ad urlare e scaraventò a terra tutto quello che trovò lì intorno. Pochi attimi dopo il suo cellulare vibrò e si affrettò a prenderlo in mano e a guardare il messaggio che gli era appena arrivato, sperando che il mittente fosse proprio quel ragazzino che era appena corso via da lui.

< Ho visto uscire il tuo ragazzo mentre piangeva. Questo mi fa ben sperare che tu abbia fatto la scelta giusta. >

< Basta! Mi hai rotto il cazzo con queste inutili minacce. Non c'è mai stato bisogno di fare nessuna scelta. Perché pensate tutti che se bacio qualcuno allora devo esserne per forza innamorato? Lo sai meglio di me che l'amore non esiste. >












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Spazio autrice:

BUON COMPLEANNO TAEHYUNG! 💜

Ok forse questo non è il capitolo più adatto per festeggiare il compleanno di Tae ma non ci posso fare niente, toccava a lui. Ve l'aspettavate?? Che ne pensate?

Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere.

Vi adoro!

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 Behind a Kiss ~ [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora