Mi venne però in mente un'idea geniale, parlare con Quinton.

Mi fiondai in camera mia e lasciai un biglietto a Dorotea "ti prometto che appena torno parliamo", indossai i vestiti che avevo sulla sedia e scesi correndo, non avendo macchina fui costretta ad andare a piedi solo con le cuffiette e la musica.
Essendo ancora presto le strade non erano particolaremente affollate, per fortuna avevo la mia playlist di canzoni trisi ad accompagnarmi ma non riuscivo a non pensare a ciò che mi era successo, cercavo di rammentare altro ma non mi era possibile, la mia mente si rifiutava.

Iniziai a camminare sempre più veloce finché non inziai a correre, sentii una scarica di adrenalina attraversarmi gli arti e iniziai a sfrecciare come Usain Bolt nonostante una sua gamba in altezza sia tutta me.
Mi fermai anche da Sturbucks e presi due caffè e dopo salite, discese, strade, vialetti e vicoli finalmente arrivai a destinazione.
Non avendo la macchina considerai in quel momento l'idea di una bella bici oppure un lavoretto per fruttare soldi per Uber e autobus.

Bussai a quella porta con le poche forze rimaste e mi aprì Bryce:

-caspita, hai corso una maratona?

-praticamente si, tutta a piedi dalla Hype.

-potevate venire a vivere qui, siamo tutti incazzati per questo nonostante non abbiamo preso il discorso.

-Bryce mi piacerebbe parlare con te, ma c'è... -non feci in tempo a finire la frase che il ragazzo mi interruppe.

-no guarda te lo dico subito: Kio non c'è...

-stavo per dire Quinton in realtà.

-ohhh allora si. QUINTOOOOOOOONN!!! -gridò il ragazzo spaccandomi il timpano.

-Bryce, cosa cazzo ti gridi!!!! -oh hey stellina -disse il mio migliore amico in imbarazzo grattandosi la nuca.

-E' UN SOS.

-andiamo subito in camera mia.

-prima di andare... dov'è Kio? -chiesi a Bryce.

-a scuola, aveva l'esame di chimica.

-me ne ero dimenticata!! cavolo...

-a proposito lo bevi quel caffè?

-tieni puoi berlo tu! -dissi facendo roteare lo sguardo.

-sei la migliore! -disse Bryce facendomi un occhiolino e puntandomi un dito contro.

-stellina cammina, forza! -mi distrasse Quinton.

Salii in camera con lui e dopo essermi messa comoda iniziai a parlargli:

-Hai presente Tayler? ecco in questi giorni ci ha provato con me ma non ho mai risposto alle sue provocazioni tranne oggi che le nostre labbra si sono, diciamo sfiorate...

-vi siete baciati?????

-beh io non direi così anche perchè quella che provo nei suoi confronti è solo attrazione fisica, certo è forte ma non mi sono mai concessa, anzi ho sempre pensato a Kio e a ciò che provo per lui, non gli farei mai una cosa simile.

-e perchè non vuoi metterti con lui?

-c'è una cosa che non vi abbiamo detto e che nessuno dei ragazzi deve sapere... forse tra tre giorni torniamo in Italia a causa del processo che abbiamo affrontato e se succedesse non vorrei avere una relazione a distanza.

-vuoi stare da noi per i prossimi giorni? magari eviti di vedere quella faccia da pesce lesso ed eviti di fare cazzate, Kio non si merita una cosa del genere.

-ma non voglio fargli del male e lo sai, con lui è una cosa sentimentale che in teoria è più forte i una semplice attrazione fisica.

-devi stargli lontano, non lasciare che ti rovini una possibile relazione stabile, lui fa così con tutte, vuole solamente una cosa dalle ragazze non fidarti di ciò che ti dice.

-si, hai ragione...

-questo lo so cara, lo conosco da più tempo di te.
ASPETTA HAI DETTO TORNARE IN ITALIA?

-beh si, ma non sono sicuro a causa della pandemia....

-eh no bella mia, come pensi che io possa dirti addio in due giorni? la preparazione psicologica deve durare almeno un anno, non andrai proprio da nessuna parte.

-spero che sia come dici tu, vorrei passare più tempo con voi, non sono pronta manco io.
E ora che ne dici di una bella bevuta?

-Ele sono le 10 del mattino...

-dobbiamo fare colazione appunto!!

-pancakes?

-Quinton... vodka!!

-non sono sicuro.

-andiamo chiamo un Uber!!

-vabbè andiamo dai.

Forse sto sognando...!  // Swayhouse-HypehouseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora