Parte 1 senza titolo

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PREMESSA

Quando vidi Oliver per la prima volta sembrava un uomo qualsiasi il più umile tra gli umili portava una giacca logora e un vecchio cappello di velluto i suoi capelli un tempo nerissimi cominciavano a perdere lucentezza ma erano sempre lunghi sempre perfetti così come i suoi occhi così lucidi così vivi era seduto sui gradini di una chiesa con una bottiglia di rum e parlava con un giornalista mentre piangeva non so se le sue lacrime fossero causate dalla tristezza dall'alcol o da entrambe le cose parlava di Tamara

'' Tamara per me era il suono di mille chitarre il fuoco di ogni tramonto il profumo di incenso la prima neve di dicembre e il primo tiepido sole di marzo ''

Mi fermai ad ascoltarlo e per qualche ragione mi prese in simpatia mi chiese di cosa mi occupavo all'epoca avevo trent'anni facevo il cameriere e odiavo il mio lavoro fu proprio Oliver a salvarmi da quel tirchio del mio capo mi disse di aver scritto un libro ma di non avere nessuna intenzione di pubblicarlo era troppo stanco per continuare a parlare del passato non tardai a capire che quella che avevo appena visto era stata l'ultima intervista di Oliver mi regalò l'anteprima del libro cedendomene i diritti per poi partire

'' Io torno a Roma ho bisogno di casa mia ''

Furono le ultime parole che mi disse prima di prendere il treno da allora non lo ho più visto non so più niente di lui se non che ha comprato casa spero che sia felice

Questo libro è interamente opera di Oliver ci tenevo a precisarlo ma soprattutto a ringrazialo

Davide

Prima di conoscere Tamara l'estate dei miei diciotto anni era un'estate piuttosto banale passavo le giornate steso sul letto e le serate in discoteca non mi divertivo non fingevo neppure di farlo Matteo fu il primo tra i miei amici ad avere una macchina tutta sua questo per lui significava stendersi sui sedili posteriori con Brenda per scopare di nascosto in un parcheggio vuoto e portare tutti i suoi amici a ballare cercando di rimanere sobrio per poi guidare successivamente fino a casa ero l'unico tra i miei amici a non apprezzare tutto questo ma li seguivo comunque così come un automa la discoteca dove andavamo di solito era piuttosto piccola ma la birra era buona così come la musica merito di Alessandro il dj lo conoscevano tutti aveva poco più di vent'anni ma ne dimostrava di più per lui le ragazze facevano la fila ma a lui sembrava non importare era gentile con tutte ma non era romantico con nessuna Tamara nutriva per lui un'attenzione particolare molto più delle altre a lei non interessavano i suoi modi di fare o il suo sorriso a Tamara piaceva solo la musica Alessandro apprezzava il suo interesse così tanto da chiederle di tornare ad ascoltarlo lei era lì ogni sabato sera io la guardavo senza dirle niente ero stregato dai suoi fianchi e dai suoi piercing avrei potuto cercare di parlare con lei in qualunque modo mi sarebbe bastata una scusa anche la più banale ma io scelsi la musica capii che grazie a quella potevo attirare la sua attenzione

Io non ho cominciato a fare musica per passione ne tantomeno per soldi io ho cominciato a suonare solo per cercare di attirare l'attenzione di Tamara se fossi stato un fiore lei sarebbe stata acqua se fossi stato arcobaleno lei sarebbe stata pioggia io vivevo solo per lei

Alessandro fu il primo a cui chiesi qualche consiglio mi elencò il nome di qualche musicista particolarmente amato da Tamara e mi disse che lei amava la batteria non potevo ancora permettermene una mia così mi informai e scoprì che un ragazzo più grande poteva cedermene una si chiamava Andrea ma tutti lo chiamavano Drago per via dei suoi murales Andrea raffigurava draghi ovunque quel ragazzo era fantastico sapeva disegnare amava l'arte in maniera quasi commovente aveva una grande cultura cinematografica e la più bella collezione di libri e fumetti che io abbia mai visto

'' Mi piacciono troppe cose per concentrarmi su una sola ''

Mi disse

La batteria me la cedette in cambio di qualche cd da collezione mi dispiacque disfarmene ma in quel momento la batteria aveva molta più importanza i miei amici mi aiutarono a portarla a casa mia madre diede di matto disse che non potevo suonare lì

Matteo aveva un garage più o meno inutilizzato per i suoi genitori non c'erano problemi per loro non c'erano mai problemi era come se vivessero in un mondo tutto loro dove Matteo era solo un individuo di passaggio era come se il mio amico vivesse da solo

Insonorizzai il garage come potevo la batteria imparai a suonarla da solo grazie ad internet non mi consideravo ancora particolarmente bravo ma allo stesso tempo credevo di non fare poi così schifo così invitai Tamara a sentire qualcosa

Prima di allora per lei ero solo una conoscenza un volto vagamente famigliare in un mare di altri volti tutti uguali le cose però cominciarono a cambiare

Tamara aveva un amore incondizionato per la vita desiderava vedere l'oceano visitare molteplici gallerie d'arte fare almeno un viaggio in moto e assistere a quanti più concerti possibili il suo entusiasmo quasi commovente mi spinse ad avere nuove idee per me per noi per il futuro che improvvisamente cominciò ad apparire più radioso che mai

Io e Tamara ci infiltravamo di nascosto a quanti più concerti possibili fumavamo insieme guardando le stelle e facendoci sommergere da mille perché

'' Oliver per te esistono gli alieni? '' Era la sua domanda più frequente io non avevo una risposta allora la inventavo le parole si incastravano alla perfezione formando storie fantastiche solo nostre le parlavo della luna delle stelle e di ipotetici alieni che danzavano sugli anelli di saturno al ritmo di una melodia lontana impossibile da udire per noi comuni mortali Tamara mi guardava con i suoi occhi grandi e diceva che ero bravo raccontare storie diventò una delle mie cose preferite e quando non le raccontavo suonavo per lei cominciavo a migliorare e Tamara apprezzava le piace sentirmi suonare solo per lei avrei suonato milioni di canzoni scritto mille dischi e fatto miliardo di concerti solo per vederla felice impazzivo quando ballava sotto il palco con i capelli al vento e il trucco che cola era così fantastica così spontanea così vera una notte mentre fumavamo sotto la luna come sempre mi disse di voler andare via non mi diede spiegazioni e io non feci troppe domande 

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⏰ Last updated: Aug 29, 2020 ⏰

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oliverWhere stories live. Discover now