"Sicura di non averlo fatto solo perché ti sei accorta di darmi poca importanza?"
Risponde cercando di eliminare quella goccia rossa con un dito.
"Dai Rocco ma ti pare..! E poi mi sto accorgendo che la mia vita sentimentale sia completamente andata a puttane."
Cambia umore e distoglie lo sguardo dalla tovaglia.
"Prima di tutto dovresti ricominciare ad uscire."
Non mi da nemmeno il tempo di rispondere.
"E poi... Ti consiglio di non cercare solo l'amore dagli uomini."
Sa quanto detesto questi ragionamenti. Lo fa solo per stuzzicarmi, farmi continuare a bere, farmi ubriacare ed estrapolarmi la verità.
"Mi conosci, dopo la relazione con Alejandro, è difficile per me."
"Oh mio Dio, Alejandro di qua, Alejandro di là. Non esiste soltanto lui Bianca. Non sono tutti come lui. E poi siete stati insieme solo per cinque mesi. Cosa pretendi da una relazione nata in estate in un villaggio?"
Alejandro è stato il mio secondo fidanzato, ma anche la mia relazione più lunga. La prima è durata due settimane.
L'ho conosciuto in Puglia ed è stato amore a prima vista, era dolce, simpatico e premuroso, veniva sempre a trovarmi qui a Roma e riusciva a stupirmi ogni volta. Mi spediva regali a distanza e ormai conosceva tutti i miei amici. Aveva solo un problema, era fidanzato da quattro anni. Relazione segreta a distanza con una povera ragazza purtroppo all'oscuro di tutto. L'ho scoperto per sbaglio durante una telefonata a "sua sorella" mentre era in bagno a casa mia e boom, gli ho preparato la valigia in quel lasso di tempo e l'ho lasciata fuori dalla porta di casa mia. Lui era spaventato, si leggeva nei suoi occhi il profondo senso di colpa, non aveva parole e così andò via, lasciando dentro di me un vuoto."Non voglio impegni, ma allo stesso tempo non voglio frequentare nessuno anche solo per il sesso. Mi conosci."
"Sei troppo sulle tue. Hai tante qualità. Queste tue paure ed ossessioni non ti porteranno da nessuna parte."
Ha ragione infondo. Il vuoto che sento dentro potrebbe essere colmato solo da una presenza maschile.
La serata continua e parlare con Rocco mi aiuta ad avere una visione diversa della mia esistenza. Riesce sempre a trovare le parole giuste per sbloccarmi ed aprire tutte quelle porte che le mie amiche rendono ancora più blindate."Mi sto sentendo con una ragazza."
Non è una novità, Don Giovanni.
"Davvero? E chi è?"
"L'ho conosciuta qualche settimana fa in un locale qui in centro. È molto bella."
Spero non sia andato fino in fondo ma conoscendolo è molto probabile.
"Lei era con una sua amica al bancone e quando mi sono avvicinato per prendere un drink mi ha urtato per sbaglio il braccio. L'ho guardata e mi è venuto spontaneo chiederle se ne volesse uno anche lei."
Onestamente dubito l'abbia urtato per sbaglio. Rocco è veramente un bellissimo ragazzo, a tratti perfetto. Mi chiedo tante volte come mai non mi sia mai piaciuto o non abbia mai fatto strani pensieri su di lui. Da un lato ringrazio in cielo.
"E ti ha detto di si, immagino."
"Inizialmente era titubante, poi si è lasciata andare e dopo qualche chiacchiera ha accettato."
Abbiamo parlato per ore, lui mi ha raccontato in modo molto dettagliato come fossero andati gli ultimi giorni, le sue ultime conquiste e i problemi con la sua famiglia. Io gli ho parlato di quanto fosse monotona la mia vita e delle tante difficoltà che a stento riesco a superare.
"Allora io vado a casa, domani ti faccio conoscere Alice, sicuramente ci beccheremo, sii gentile."
"Io sono sempre gentile."
Rispondo aggrottando la fronte.
Mi sorride e chiude la porta salutandomi con la mano, io gli auguro la buona notte dirigendomi verso la cucina.
Mi guardo intorno e penso di aver fatto un bel lavoro con questa casa. L'ho arredata come volevo e si confà al mio essere: semplice ma allo stesso tempo particolare. Difficile da spiegare.
Lavo i calici e le coppette rimaste sul tavolo e inzio a fissare le macchie di vino sulla tovaglia, potrei passarci le ore. Riempio a metà un bicchiere con un po' di amaro con ghiaccio e mi concentro sul motivo per il quale non riesca ad interessarmi seriamente a qualcuno o sul perché da un momento all'altro io smetta di rispondere ai messaggi dei ragazzi con cui provo a costruire qualcosa.«Domani mattina 10.45 solito bar.» scrive Sveva sul nostro gruppo.
«Non mancate, è importante.»
Avevo pensato di svegliarmi alle 12, con tutta calma e serenità ma a quanto pare, non sarà possibile.
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Sono fuori di testa || Ethan Torchio
RomanceTra equilibrio, passione, paura e destino.