Vidi Nat sbucare da dietro lo scudo del Capitano e salire su un Chariot; avrebbe approfittato del passaggio per dirigersi verso la Stark Tower, nel tentativo di chiudere il portale.
«Capitano, la banca sulla 42esima dopo la Madison». La voce di Clint parlò attraverso il mio auricolare proprio mentre affondai la mia lama nel petto di un altro Chitauri, «hanno messo in ostaggio molti civili lì dentro» ci riferì.
Steve mi lanciò un'occhiata alzandosi in piedi, dopo aver combattuto contro un Chitauri. Un misto di incertezza e preoccupazione prese spazio sul suo volto. «Vai,» annuii, «ho dei conti in sospeso con Loki che devo sistemare. Penso che sia giunto il momento di farlo».
«Da sola?» Steve si accigliò, «È pericoloso».
«Lo so bene. Ecco perché non sarò sola» Alzai le spalle, indicando Hulk che era appena atterrato a poca distanza da noi.
«Mi accompagnerà il ragazzone. E poi, non vorrai mica insinuare che io non sia in grado gestirlo da sola?» sorrisi; «certo che no» si inumidì le labbra.
«Non oserei mai» ridacchiò, «Bene. Avanti, allora, ci sono persone che hanno davvero bisogno del tuo aiuto» dissi, seguita dal suo annuire, «Occhio di falco, ci penso io» informò Steve.
Girai i tacchi, preparandomi ad affrontare Loki. «Cam» mi chiamò proprio mentre stavo per andarmene. «Cerca di non morire» disse come se avesse bisogno di essere rassicurato. «Non ti preoccupare» sorrisi alzando le sopracciglia, «provaci anche tu» risposi scherzosamente, facendolo ridere, scuotendo la testa.
Feci un fischio, attirando l'attenzione di Hulk, che stava stendendo senza sforzo i Chitauri come se fossero dei birilli. Girò la testa verso di me e ringhiò, «Woah,» mi avvicinai a lui con cautela, «sta buono, bel fusto. Ho solo bisogno di un passaggio». Mi aggrappai alla sua schiena, tenendomi saldamente. Venivo sbattuta da una parte all'altra mentre Bruce scalava la Stark Tower, scivolando leggermente di tanto in tanto.
Arrivato al piano stabilito, si spinse in avanti e con un calcio frantumò il vetro della finestra. Saltai giù dalla sua schiena con una capriola, e una volta in piedi incoccai una freccia nell'arco, puntandola dritta contro Loki.
«Già qui, Artemide?» si fece beffe di me. «Non capisco se sei incredibilmente coraggiosa o semplicemente una stolta» disse diventando serio.
In una frazione di secondo apparve proprio di fronte a me, la sua mano intorno al mio collo.
Grugnii man mano che la sua presa si faceva più salda attorno al mio collo.
Scalciai quando mi sollevò da terra, cercando disperatamente di sentire il pavimento sotto i miei piedi. «Penso che ora sia chiaro che sei solamente una sciocca. Quanto devi essere stupida per pensare di potermi sconfiggere» sputò velenoso, stringendo ulteriormente.
Rimasi senza fiato, i miei polmoni bruciavano. Conficcai le unghie nel suo polso, cercando di fargli allentare la presa. Le mie mani si spostarono sul suo viso, sperando che qualcosa, qualsiasi cosa lo facesse fuori.
Potevo sentire l'energia sprigionarsi dal mio corpo e le mie palpebre diventare insopportabilmente pesanti.
Non potevo più resistergli, quindi smisi di dimenarmi. Lasciai che le mie palpebre si chiudessero, ma non appena lo feci, sentii Loki emettere un grugnito agonizzante, che me li fece riaprire di scatto.
I miei polmoni provarono sollievo e i miei piedi tastarono, ben saldi, il suolo; sentivo chiaramente la stessa energia di prima scorrermi nelle mie vene.
Lui, d'altra parte, non sembrava avere un bell'aspetto.
Alcune vene si intravedevano sul suo collo e sulle sue braccia, proprio come le mie quando ero entrata in contatto con il suo scettro; l'unica differenza stava nel colore: le mie erano di un indaco acceso, non di un blu brillante.
Capii presto cosa stava causando quella reazione; Ero io.
Spostai la mano facendolo cadere a terra, respirando affannosamente. «Come ti permetti» sibilò lanciandosi su di me. Lo sentii passare attraverso il mio corpo, e girandomi lo trovai alle mie spalle, con uno sguardo confuso stampato in faccia.
«Ma che..?» I suoi occhi si spalancarono increduli quando si voltò per guardarmi. «È impossibile» borbottò sottovoce. Le mie mani, ancora una volta, emettevano scintille viola.
Alzai lo sguardo puntandolo su Loki, che mi fissava ancora, intontito.
Provò ad attaccarmi di nuovo sfoderando un paio di coltelli. Proprio come prima, una volta che fu prossimo alla mia figura, svanii facendolo inciampare, e di conseguenza cadere a faccia in giù.
Mi rimaterializzai dietro di lui, «Sai, comicio a capire perché ti piace tanto farlo. Sto davvero iniziando a prenderci gusto» risi. «Io ti ucciderò!» urlò il Dio alzandosi da terra.
Hulk sbatté con rabbia il pugno sul pavimento, ringhiando, pronto ad attaccare. «Basta!» urlò Loki facendo cadere il silenzio nella stanza. Hulk si interruppe.
«Siete tutti inferiori a me! Io sono un Dio, creature ottuse. E non intendo farmi prendere in giro da-» la sua frase fu rapidamente troncata da Bruce, che lo afferrò per una gamba, e cominciò a sbatterlo per terra più e più volte.
«Debole» lo schernì Hulk allontanandosi dal Dio, che gemente giaceva a terra per il dolore. Ridacchiai sentendo il commento di Bruce, e scuotendo leggermente la testa mi arrampicai sulla sua schiena.
«È ora di andare, ragazzone», Hulk si tuffò a mezz'aria, passando da un edificio all'altro finché non individuammo due figure familiari. «Laggiù!» indicai.
Bruce imboccò la via che gli avevo indicato, e in poco tempo atterrammo accanto a Thor.
Dopo avermi fatto scendere, l'uomo verde riprese il volo, aggrappandosi a un grattacielo nelle vivinanze, e continuando ad uccidere dozzine di Chitauri, proprio come gli aveva chiesto il Capitano.
Intervenni immediatamente per aiutare, notando che un gruppo di creature ci stava circondando. Mi nascosi dietro al veicolo più vicino quando i soldati aprirono il fuoco.
«Camille!» Sentii la voce di Steve chiamarmi alle mie spalle; velocemente mi lanciò lo scudo, facendomi intendere di utilizzarlo per proteggermi.
Lo afferrai prontamente, nascondendomici dietro. Mi alzai poco dopo e con l'ausilio dello stesso disco, tagliai a metà un Chitauri. Quello rimbalzò e mise KO un altro paio di soldati alieni.
Il frisbee di vibranio non ci mise molto a ritornare tra le mani.
Thor, con l'ausilio del suo martello, lanciò un'auto vicina contro i restanti Chitauri, abbattendoli tutti in un colpo solo.
Mi precipitai da Steve che sembrava aver subito un colpo ed era accasciato a terra. «Grazie» grugnì mentre lo aiutavo ad alzarsi.
Thor si unì a noi, offrendoci una mano. «Pronti per un altro round?» Chiese l'asgardiano mentre restituivo lo scudo al Capitano. «Cosa?» rispose Steve tra un affanno e l'altro. «Ti stai addormentando?» Continuò mentre un altro gruppo di Chitauri si stanziò intorno a noi.
«State pronti» ci avvertì Rogers.
Ci voltammo per affrontare i Chitauri, stando uno dietro l'altro, con le armi pronte all'uso.
«Ce ne sono troppi, Cap» sospirai, «Non riusciremo a ucciderli tutti».
«Invece si» ci rassicurò, «o almeno, moriremo provandoci» disse. Vidi un barlume di preoccupazione quando i suoi occhi si immersero nei miei.
Li chiusi per una frazione di secondo, inspirando ed espirando profondamente, preparandomi per l'ennesimo round di battaglia.
Feci un cenno al capitano e iniziammo.