Devil's Blood

By Nessa19971995

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Babs Nott , primogenita di Daphne Greengrass e Theodore Nott. Occhi scuri come le tenebre, capelli biondi te... More

BENVENUTI !
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Capitolo 2
Capitolo 3
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Capitolo 5
Capitolo 6
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Capitolo 8
Capitolo 9
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Capitolo 11
Capitolo 12
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Capitolo 16
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Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30 : Babs
Capitolo 31: Eden
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Ultimo capitolo: Eden
Ringraziamenti

Capitolo 15

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By Nessa19971995

Le tende scarlatte vengono tirate malamente e la luce del sole quasi l'acceca.

« Allora? Vogliamo alzarci da questo dannato letto? » April, già pronta e ordinata per la nuova giornata, con le mani sui fianchi, scruta Eden con un cipiglio severo. 

Quest'ultima, in tutta risposta, tira le coperte fin sopra la testa, borbottando parole incomprensibili. 
Ma la Tassorosso non si arrende, e afferrando il bordo delle coperte, le tira giù, scoprendo del tutto la sua figura rannicchiata. 

« Oddio, April! C'è troppa luce! » borbotta, portandosi una mano davanti agli occhi, per coprirsi dall'eccessiva forza dei raggi solari , che dopo tanto buio, ora sono incredibilmente fastidiosi. 

April le afferra il polso e la tira su a sedere. 
« Eden, smettila di fare storie! Alzati da questo letto, và a farti una doccia e poi andiamo tutte quante alla partita di Quidditch! » 

Alle sue parole, Eden lascia cadere il braccio, come se avesse perso tutta la forza nei muscoli. 
« Eh? La partita di Quidditch? Di chi? » il cuore comincia a pomparle furioso, e un leggero preavviso d'ansia e agitazione comincia ad attanagliarle lo stomaco. 

« Serpeverde- Grifondoro. Te ne sei già dimenticata? Dai, Eden, per l'amor del cielo! Sbrigati, è tardi! » April perde la pazienza, ed è strano per una Tassorosso. L'afferra per i polsi e la solleva in piedi, e solo in quel momento si accorge di Rose, seduta sul bordo del proprio letto rifatto alla perfezione, già vestita e pronta per scendere a colazione. 

Un improvviso conato di vomito le risale lungo la gola, e scrollandosi di dosso April, Eden si precipita in bagno, aprendo la tavolozza del water e rigettando fuori tutta l'ansia accumulata in quei pochi istanti fuori dal letto. 
Si aggrappa forte ai bordi del water, ed April corre e sollevarle i capelli dal viso. 

Rose è affacciata sulla soglia della porta, il viso verdognolo. 
« Non sarà mica incinta? » domanda stupidamente, e meritandosi un'occhiata di rimprovero da entrambe le sue compagne. 

« E di chi dovrei essere incinta, Rose? » le domanda Eden, il mento sporco. 
April le passa un po di carta igienica, per farle ripulire gli ultimi residui. 
Ed Eden si abbandona sul pavimento freddo, regalando sollievo alla sua pelle accaldata. 
Ora che ha gettato fuori tutto e che l'ansia si affievolisce man mano, riesce a mettere a fuoco le sue migliori amiche, che aspettano di sicuro un segnale, una parola. Qualsiasi cosa. 

« Cosa hai avuto, Eden? Non avevi febbre ne nulla. E manchi alle lezioni da quattro giorni. » April siede sul  pavimento, le spalle poggiate alla parete. 
Rose resta in piedi, davanti alla porta. 

Il solo pensiero di ammettere quella verità a voce alta, davanti alle sue amiche, le fa venir voglia di vomitare ancora. 
Ma si limita a deglutire e a distogliere lo sguardo dal loro, puntandolo altrove. 
« Ho scopato con Babs Nott, l'altra sera in punizione. » 

Il silenzio che ne segue è il più terribile a cui abbia mai assistito. 

Rose si porta le mani alla bocca, sconvolta. 

April resta inespressiva, ma sbatte diverse volte le palpebre, come se non credesse alle sue orecchie. 

Eden ora le osserva, per studiare le loro reazioni.  Ma nessuna delle due apre bocca, per cui è ancora lei a spezzare quel silenzio. 
« Non so cosa mi è preso. Mi sono lasciata andare. E me ne vergogno, okay? » 
Porta le mani tra i capelli sfatti e sporchi. Avrebbe davvero bisogno di una doccia. 

« Noi non ti giudichiamo, Eden. Però tu sai quello che ti ha fatto. E credo che non avresti mai dovuto lasciarti andare con lei. » 
È April la prima a pronunciare parola tra le due. 
Rose è ancora sconvolta. 

« Lo so. Infatti non accadrà mai più! Ho sbagliato, punto e basta. » ribatte Eden, alzandosi in piedi. Le gira la testa, e ciò è dovuto alla mancanza di cibo. Nei giorni precedenti si faceva salire gli avanzi della cena da Rose. Ma non era mai come una vera e propria cena, e il più delle volte si addormentava con i crampi allo stomaco. 

« La cosa preoccupante è che ora non sappiamo come si comporterà lei rivedendoti. » afferma Rose, parlando per la prima volta. 

« Ecco perchè l'altro giorno mi ha fermata. Ti cercava, ma pensavo dovesse dirti qualcosa sulla punizione, infatti l'ho ignorata. E mi sono anche dimenticata di dirtelo, onestamente. Scusami. » afferma April, portandosi una mano sulla faccia. 

« Ha chiesto di me? » domanda Eden, sbalordita. 

« Si. Eravamo a lezione di Storia della Magia, e mi ha fermato al termine dell'ora, per domandarmi dove fossi. Non le ho risposto e me ne sono andata. Credo anche che mi abbia lanciato addosso qualche incantesimo, ma non ha fatto in tempo perche io ho girato l'angolo per usare la Giratempo. » April sembra sovrappensiero, ma si alza dalla sua postazione e riacquista tutta la sicurezza perduta in quel breve attimo di tempo, davanti a quella verità scomoda. 
« Comunque non fasciamoci la testa. Lei ti ignorerà come al solito, e tu farai altrettanto. Dobbiamo cercare di tenerti lontana da quella ragazza, perchè davvero, è il male in persona. » 
« È un diavolo. » borbotta Rose, incrociando le braccia al petto. 

Ma poi entrambe afferrano Eden, e mettendo un freno alle chiacchiere, la spogliano e la spingono in doccia, per ridarle un minimo di decenza. 

Dopo quella sera in punizione, Babs non ha più rivisto Eden Parker. 
Ne a colazione, ne a pranzo, ne a cena. 
E neanche alle lezioni. 

All'inizio credeva che stesse saltando apposta quelle in comune con i Serpeverde, per evitarla. Ma dopo essersi appostata anche alle altre lezioni dei Grifondoro, aveva scoperto che non si presentava neanche a quelle. 
Aveva provato persino a fermare April Young, dopo la lezione di Storia della Magia, ma questa non le aveva risposto e si era dissolta nel nulla, non appena aveva svoltato l'angolo. 

« Lascia perdere quella li, non parlerà mai, neanche se le strappi la lingua dalla bocca. » le aveva detto Lilith, guardando la Tassorosso come se in qualche modo fosse arrabbiata con lei. 

Babs non aveva fatto domande, ma sapeva che c'era qualcosa che non andava negli occhi della sua migliore amica, quando incrociava quelli della Tassorosso. 
Come al solito, Babs finiva per preoccuparsi delle sue vicende piuttosto che aiutare un'amica , che forse al momento, aveva più bisogno di chiunque altro. 

Ed era per questo che aveva cercato di svagarsi in tutti i modi, in quei quattro giorni. Ma un pò perchè gli allenamenti di Quidditch si erano fatti più duri con l'avvicinarsi della partita decisiva di fine anno, un pò perchè tornava stanca tutte le sere in Sala Comune, non aveva avuto modo di spassarsela con nessuno. 
Ed il suo malumore andava peggiorando di giorno in giorno. 
Sembrava una iena imbizzarrita, e nessuno osava avvicinarsi. Neanche la sua più fedele compagna di sempre. 
In quei momenti Babs Nott era intoccabile, e preferiva starsene da sola. Lo sapevano tutti. 

Ed era per questo che la squadra Serpeverde, la mattina della partita decisiva, erano euforici per il loro punto di forza: la rabbia di Babs Nott.
Quando la bionda era incazzata col mondo, sfogava tutta la sua rabbia sulla mazza da Battitrice, centrando al 99 per cento il bersaglio. 
L'ultima volta Thomas McMillan era corso in infermeria con il setto nasale completamente distrutto. Per poco non gli perforava il cervello. 
Albus Potter si era spostato appena in tempo, evitando la catastrofe generale. 
Ma il povero McMillan fu costretto a ritirarsi per un mese intero. E tutt'ora, ha una paura assurda della ragazza come se fosse il demonio in persona. 

Babs avverte i mormorii alle sue spalle, e sa anche a chi appartengano. 
L'intera squadra Grifondoro sta cercando di studiare una tattica per evitare i suoi bolidi. Lilith è forte, ma non quanto lei. E anche se insieme hanno una chimica pazzesca, è sempre Babs a sferrare l'arma micidiale. 

« Stai piegando la forchetta, Babs. » le fa notare Lilith, girando la pagina della Gazzetta Del Profeta.
« Ma guarda, Rita Skeeter scrive ancora robaccia simile? » borbotta, come se l'amica non stesse affatto per avere un attacco di rabbia improvvisa. 
La bionda molla la forchetta ormai deformata sul tavolo e si afferra la testa tra le mani. 
« Mi sento impazzire, Lilith! » le dice, strapazzandosi lo chignon. 

Lilith chiude di scatto la Gazzetta, per poi guardare in direzione del portone di quercia. 
« Oh, ecco la nostra soluzione a tutto. Guarda un pò chi c'è! » i suoi occhi verdi si sgranano. Sembrano un tutt'uno con la divisa da Quidditch. 

E quando Babs segue il suo sguardo, capisce all'istante a cosa la sua migliore amica stesse facendo riferimento. 

Eden Parker, pulita e ordinata come al solito, è tornata a fare il suo ingresso tra i comuni mortali. 
Al suo fianco le sue due solite guardie del corpo, la rossa Weasley e la Tassorosso, April Young. 
Quest'ultima si allontana, raggiungendo la tavolata della propria casata, mentre le altre due siedono a quella dei Grifondoro. 

Babs concentra la sua attenzione su Eden, i cui occhi non si sollevano minimamente nella sua direzione, come se sappia già di trovarla lì. 
I suoi capelli castani sono stirati alla perfezione, privi della solita coda, e sciolti sulle spalle, il tutto completato da un fermaglio in velluto rosso scuro. 
Il maglione con lo stemma del Grifone stampato sul petto e un paio di jeans stretti, a metterle in evidenzia il culo. 

Babs si abbandona in un sospiro che non sfugge all'attenzione di Lilith.
Quest'ultima schiarisce la gola e si alza dal tavolo. 
« Andiamo dai, mi è passata la fame. » 

Babs la segue a ruota, e nell'alzarsi dal tavolo, lascia sobbalzare un ragazzetto della squadra Grifondoro, di sicuro del terzo o del quarto anno. 
« Sta calmo ragazzino, non ti farò cadere dalla scopa. Almeno che tu non mi dia motivo per farlo. » gli dice, ammiccando un sorriso da stronza. 
Lilith l'afferra per un braccio e la trascina via, ignorando le risate divertite dei loro compagni Serpeverde. 

Ed è soltanto in quel lasso di tempo che Eden solleva le iridi grigie su di lei, incrociando il suo sguardo a metà strada. 
Il sorriso le muore sulle labbra, e poi come se niente fosse, distoglie la sua attenzione come se non l'avesse vista affatto, poggiando il polso sotto al mento e fingendo di ascoltare le chiacchiere di una ragazza seduta di fronte a lei. 

« Per Salazar, Babs?! Ignorala e cammina! » Lilith la trascina completamente via dalla Sala Grande, mettendoci tutta la forza possibile per caricarsi il peso della bionda, che non accenna a staccare gli occhi di dosso alla Grifondoro. 
« Quando ti fissi sulle stronzate non c'è nulla che ti smuova, porco Salazar! » impreca la rossa, lasciandola andare soltanto una volta fuori dal castello, dirette verso il campo da Quidditch. 

« Non sono in fissa! » risponde Babs, trottando al seguito di Lilith nella discesa verso gli spogliatoi. 

La Lestrange lascia cadere lì il discorso. 
I pensieri di Babs non saranno mai un segreto per lei. 
Ma questo la bionda non può neanche immaginarlo.

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