James
Non riuscivo a stare tranquillo sapendo che quei due stessero insieme da soli, per questo, senza il loro consenso, andai con loro.
Si poteva vedere lontano un miglio che Scamander la mangiava con gli occhi, dio che fastidio, solo io potevo fare così, perchè certe volte, quando dormiamo insieme, rimango ore ed ore a guardarla negli occhi con un sorriso da ebete, ok, ora basta James, concentrati sul da farsi.
...
Alla fine eravamo rimasti solo io e Felicity, Scamander era dovuto andare via perchè doveva finire di fare i compiti, eravamo in silenzio, il silenzio più silenzioso della mia vita, in sottofondo si potevano sentire le pentole e i fuochi della cucina.
- Scusa - mi scusai senza alcun motivo, ma sapevo che l'unico modo per non litigare con lei pesantemente era quello di ammettere che aveva ragione, dopotutto era la verità, anche se avrei continuato lo stesso per la mia strada.
- Promettimi che da oggi in poi tornerà come ai vecchi tempi - mi disse, voltandosi verso di me e guardandomi negli occhi.
- Come ai vecchi tempi, promesso -
- E che mi lascerai almeno per mezzo giorno con Lys -
- Forse... - beh, questo non sarei mai riuscito a farlo, non era colpa mia, cioè, da una parte lo era, ma dall'altra parte qualcosa mi diceva di doverla tenere d'occhio 24 ore su 24.
Nel frattempo un elfo ci porse le fette di torta, cioccolato e fragole, che entrambi adoravamo un sacco, facendoci sussultare dalla paura dato che non avevamo sentito alcun rumore mentre l'elfo si dirigeva verso di noi.
- Allora: io direi una festa in maschera, che ne dici? - disse, chiedendomi un parere.
- Dico che questa idea è la migliore di tutte le idee -
...
Felicity
Era la prima cosa che mi era venuta, e stranamente quest'idea mi era piaciuta più di quanto mi piaccia il cocco (se ve lo stiate chiedendo: il cocco è il mio unico amore), quindi, appena ero entrata nella stanza delle necessità per l'inizio della festa ero rimasta a bocca aperta. Sembrava di essere in un film Hollywoodiano.
Le pareti erano ricoperte da ragnatele finte, a destra si trovavano i tavoli con più alcoolici di quanto abbia mai visto, fidatevi, io ne ho visti tanti, e cibi di tutti i tipi.
Avevo assolutamente voglia di bere, per non ricordare cosa è successo poco fa, perciò, passando per la pista da ballo che era decisamente sovraffollata, lasciai le mie amiche e mi diressi verso il tavolo.
Stappai una bottiglia di whisky incendiario e la finì in pochi minuti, anche se mantenevo bene l'alcool, la testa cominciò a girarmi, ma non avevo nessun intenzione di smettere, così dopo una seconda, una terza e persino una quarta, con fatica, barcollando più di una nave in tempesta, mi avviai verso la pista da ballo, dove si trovavano coppie che limonavano pesantemente, e ragazzi solitari che si facevano compagnia a vicenda ballando insieme.
Non riuscivo a distinguere nessuno, sia perchè ero ubriaca fradicia, sia perchè tutti indossavano delle maschere, a proposito di queste, io mi ero travestita da diavolo, ma c'è qualcuno che ha mai visto un diavolo ubriacato? No, probabilmente no.
Iniziai a saltare cercando di non rimettere, di certo non volevo vomitare davanti a tutti. Dopo circa cinque minuti mi sentì prendere il polso, facendomi girare: incontrai degli occhi verdi, ma solo quello seppi distinguere, perchè subito dopo mi ritrovai appiccicata a lui, mentre le mie mani vagavano sul suo collo e le sue sul mio sedere.
Non mi importava se il giorno dopo mi sarei ritrovata in un letto del tutto estraneo completamente nuda, in quel momento volevo solo dimenticare.
Qualcosa però, come una vocina interiore, mi disse di non continuare a baciare chissà chi, ma correre in bagno; così mi staccai, feci un sorrisino per non fare la figura della scema, e andai verso il bagno.
Appena la porta fu chiusa mi avvinghiai verso uno dei gabinetti: probabilmente sono rimasta a rimettere per più di due minuti, dato che la canzone che proveniva dalla stanza accanto era cambiata, così, quando fui certa che avessi finito, mi avvicinai allo specchio, mi tolsi la maschera rossa, guardai il mio riflesso allo specchio, e con un pugno lo frantumai, non lo specchio, il mio riflesso.
Odiavo il fatto di essere orfana, per questo odiavo la mia esistenza, ogni volta mi dispero sapendo che sono un caso perso, senza madre, senza padre, e poi, con questa dannata lettera ne ho avuto la conferma: è tutta colpa mia.
La mano cominciò a sanguinare, perciò aprì uno dei rubinetti e misi sotto l'acqua la mia mano: dovetti torturarmi il labbro per non urlare e attirare l'attenzione.
Proprio quando mi ero calmata e stavo per dirigermi verso la porta, dei passi rimbombarono, perciò fui costretta a chiudermi in uno dei bagni, salendo sulla tazza per non far intravedere i tacchi neri.
Mi pentì subito di non essere uscita prima dal bagno, perchè a quanto pare la persona che era appena entrata non era sola, infatti era in splendida compagnia, dato che si sentivano dei gemiti: ma dico io, vi sembra il posto ideale per fare sesso?
Arrivai al limite quando la ragazza urlò il nome del ragazzo, indovinate un pò chi poteva essere?! Il nostro caro James, ovviamente!!
- Cos'è questa? - interruppe fortunatamente lui: non volevo di certo assistere a momenti "intimi" del mio migliore amico.
- James, è solo una maschera, riprendiamo? - disse una delle persone che più odiavo al mondo: Selena Clarke, dio mio se la odiavo!!
Cazzo!! La maschera!! Era la mia!! Da una parte ero andata in panico sapendo cosa avrebbe potuto scoprire il mio migliore amico, dato che gli avevo accennato qualcosa sul mio costume, e che quindi potesse capire che ero stata io a rompere lo specchio, ma dall'altra ero felice perchè gli aveva interrotti.
- Ora non posso Selene, magari un'altra volta -
- Uff, e va bene, ma non farmi aspettare troppo, J - cosa avevo appena sentito?? J?? Giuro che le spacco quel culo che si ritrova!! Solo io potevo chiamarlo con nomignoli strani, dio che bastarda!
Il rumore del tacchi di Selene si allontanò sempre di più, fino a scomparire definitivamente quando la porta si chiuse, lasciando James a guardare lo specchio rotto e la maschera.
- Felicity, so che sei qui, esci fuori o aprirò tutte le porte dei bagni fino a quando non ti troverò - suonava più come una minaccia di morte, e probabilmente lo sarebbe anche stata se non fossi uscita allo scoperto, ebbi qualche problema dal scendere dalla tazza, dopotutto ero ubriaca marcia, poi apri la serratura della porta e trovai James di spalle: guardava lo specchio in frantumi, e quando si accorse di me continuò a fissare lo specchio cercando probabilmente di trovare una spiegazione per quello che avevo fatto, se prima ero nei casini, ora lo ero ancora di più.
Ciao ragazzi!!
Capitolo un pò scombussolato, ma tranquilli, capirete di cosa parla la nostra protagonista appena possibile!
Stavo pensando di pubblicare 3 o 2 capitoli a settimana, dato che siamo in presenza quindi avrò molto meno tempo per scrivere, fatemi sapere cosa ne pensate!!
Grazie per il supporto che mi state dando, grazie davvero!!
Comunque tra ieri e oggi ho avuto tipo una centinaia di crolli mentali perchè è venuta a mancare Helen McCrory, riposa in pace angelo.
E...