James si stende accanto a me e sento il suo sguardo pungere sulla mia pelle.
Mi copro con le coperte e mi giro nella sua direzione, trovandolo particolarmente divertito.
Alzo gli occhi al cielo e lo sento ridacchiare, cosa che mi strappa un piccolo sorriso.
«Scusa, ora la smetto»
Sotto le coperte, la sua mano si posa sul mio fianco e mi tira di più a sè, infatti poco dopo mi lascia un dolce bacio a stampo.
Mi accoccolo a lui appoggiando la testa sul suo petto e lui inizia a giocherellare con i miei capelli, accarezzandomi la testa.
Io traccio il contorno dei suoi pettorali con le dita e ascolto il suo respiro, mentre il cuore mi martella nel petto.
Non mi ero mai sentita così al sicuro in tutta la mia vita.
«A cosa pensi?»
Mi chiede in tono dolce, risvegliandomi dai miei pensieri.
Alzo la testa e incateno lo sguardo al suo, specchiandomi nei suoi occhi azzurri.
«Penso che ti amo»
Quelle parole escono dalla mia bocca con una naturalezza tale che un po' mi spaventa.
Allontana un po' la testa con un'espressione stupita e il suo sorriso si allarga.
Sorrido davanti alla sua espressione da cucciolo e poi lui appoggia un braccio sulla mia spalla, avvolgendomi la testa e abbracciandomi.
Ricambio l'abbraccio e appoggio le mani sulla sua schiena, accarezzandola un po'.
«Forse dovremmo andare, tra poco si mangia»
Sussurro io, sciogliendo l'abbraccio.
«Hai ragione, andiamo prima che Steve entri di nuovo»
Scoppiamo a ridere e mi metto seduta, dandogli le spalle e riprendendo da terra l'asciugamano, per poi avvolgerlo intorno al mio corpo.
Torno in bagno e trovo i miei vestiti dove li avevo lasciati, così chiudo la porta e mi cambio.
Avevo preso dei leggings neri e una maglietta a maniche corte grigia, cose molto comode.
I miei capelli erano quasi asciutti, quindi decido solo di pettinarli e in pochi minuti torno in stanza, trovando James ancora sul letto a sonnecchiare.
«Ehi, alzati»
Gli vado vicino e gli do un leggero bacio sulla guancia.
Lui si stiracchia un po' ma alla fine si alza, rivestendosi in poco tempo.
«Anne, vieni a mangiare?»
Riconosco la voce di Steve da fuori dalla porta e poi sentiamo bussare, così mi avvicino e la apro, seguita da James.
«Oh Buck, ecco dov'eri»
«Già»
Inizio a camminare per evitare l'imbarazzo e i due mi seguono mentre scendo le scale.
Arriviamo alla mensa dove ovviamente tutti erano già sistemati e prima di muovermi lancio un'occhiata ai due accanto a me.
«Hill e Stark non ci sono»
Affermo, indicando con un cenno del capo il solito tavolo dove ora c'erano solamente i ragazzi della squadra.
«Meglio così»
Risponde James, al che annuisco non potendogli dare torto.
Prendiamo quello che ci piace dal buffet e alla fine ci sediamo al tavolo con i ragazzi, salutandoli un po' imbarazzati.
«Anne ci hanno detto tutto, ci dispiace tanto»
Inizia Corinne, facendomi sospirare.
«Wow, le notizie circolano in fretta qui»
«Beh sai, molti non hanno niente di meglio da fare»
Risponde Jake facendo ridere i compagni e sorridere me.
«Se dovessi avere bisogno di qualcosa, chiamaci»
Mi dice Val tornando serio, lasciandomi sorpresa.
«Grazie ragazzi, dovrei comunque cavarmela da sola»
Rispondo con un sorriso e guardando il ragazzo davanti a me.
Addento il mio pezzo di pane e inizio a mangiare, quando Val rompe di nuovo il silenzio.
«Poco fa ho sentito Hill e Stark litigare, anche se non sono riuscito a capire per che cosa»
Alzo lo sguardo su di lui smettendo di mangiare e pregandolo con lo sguardo di continuare.
«Sembrava una cosa seria»
Conclude, mettendo in bocca un pezzo di carne.
«Voi.. vi fidate di Hill?»
Chiedo io, volendo sapere se anche qualcun altro del gruppo aveva i miei stessi dubbi.
«Dove sono cresciuto» interviene David «mi hanno insegnato a non fidarmi di nessuno»
Mai sentite parole più sagge.
Gli sorrido, essendo d'accordo con lui, e poi alterno lo sguardo sugli altri membri, curiosa.
«Non dico che mi fido, ma.. mi sembra un tipo a posto»
Risponde Corinne con il suo solito ottimismo.
«Io rimango nel mio e mi limito ad eseguire gli ordini»
Dice Jake, a testa bassa.
«Secondo me c'è qualcosa sotto»
Afferma Val, al che il mio sguardo si illumina e non riesco a nascondere un piccolo sorriso che spunta sul mio volto.
«Vero? Anche secondo me»
Rispondo con un po' troppa enfasi, girandomi verso James per convincerlo che avevo ragione.
«Voglio dire, ho il presentimento che non la racconti giusta.. tutta la storia dei miei genitori non ha senso»
Confesso, trovando Val ad annuire.
«Concordo.. per non parlare del fatto che Stark non litiga mai con nessuno, quindi deve esserci un bel problema..»
Continua lui, mentre io alterno lo sguardo tra Steve e James per vedere se ero riuscita a convincerli.
Steve ha un'espressione seria e dalla sua posa rigida deduco che sta ascoltando con attenzione.
Anche James è serio, ma lo vedo un po' confuso, come se non capisse cosa ci sia di male in Hill.
«Staremo a vedere..»
Afferma quest'ultimo, finendo il boccone di carne.
Per il resto della cena conversiamo del più e del meno, fino a quando l'orologio della sala segna le 9.
«Bene, direi che per me è era di andare»
«Sono d'accordo, si dice in giro che Hill voglia mandarci in missione già domani pomeriggio»
«Così presto?»
«Si.. sembra che abbia un piano già pronto»
Lo guardo con uno sguardo sospetto, alzandomi dal tavolo.
Vedremo domani mattina..
«Voi che fate?»
Chiedo a Steve e James, che alzano lo sguardo su di me.
«Se non vi dispiace, vorrei fare due chiacchiere con il capitano Rogers»
Afferma Val alzandosi e avvicinandosi a Steve, per poi dargli due leggere pacche sulla spalla.
«Certo»
Risponde il biondo, alzandosi a sua volta.
«Io vengo con te»
Mi risponde invece James, finendo l'acqua che aveva nel bicchiere.
«Ci vediamo domattina ragazzi»
Saluto il gruppo e mi avvio verso l'uscita, seguita da James.
Appena siamo fuori, mi prende una mano e intreccia le sue dita alle mie, sorridendomi.
Io le guardo, non riuscendo ancora a capacitarmi di come abbia fatto a trovare una persona come lui.
Stringo la presa come per paura di perderlo e gli sorrido, mentre raggiungiamo la mia stanza.
Saliamo le scale, ma nel momento esatto in cui arriviamo in cima, la porta dell'ufficio di Hill si apre all'improvviso e Howard scatta velocemente fuori, su tutte le furie e imprecando contro l'amico, che cerca di chiamarlo invano.
«Howard!»
Provo a chiamarlo ma lui mi ignora e scende velocemente le scale, raggiungendo la sua stanza in pochi secondi.
Lancio un'occhiata confusa a James, che mi fa un cenno con il capo ad indicare Hill.
A passo incerto mi avvicino allo studio, osservando Edward fare avanti e indietro nervosamente.
«Edward.. tutto bene?»
«Si, ragazzi, va tutto alla grande»
Ci liquida lui appena si rende conto che siamo sulla soglia.
Non faccio in tempo a dire nient'altro che lui viene furiosamente verso di noi e alza lo sguardo, rivolgendomi un'occhiata piena di ira che mi fa gelare il sangue nelle vene.
Rabbrividisco e lui poi ci chiude la porta in faccia, facendoci indietreggiare di qualche passo.
Rimango per alcuni secondi a fissare la porta non sapendo cosa pensare, poi mi volto verso James, riconoscendo la mia stessa espressione pensierosa sul suo volto.
«Dai, andiamo»
Annuisco distrattamente e sopprimendo quella strana sensazione di terrore che mia ha travolto anche solo per qualche secondo.
Arriviamo davanti alla mia stanza e mi volto verso di lui, come per chiedergli che intenzioni avesse.
«Vuoi che rimanga?»
Mi chiede lui, prendendomi entrambe le mani e accarezzandole.
«In realtà vorrei dormire da sola se non ti dispiace»
«Certo»
Scrolla le spalle e sorride, cosa che mi fa tirare un sospiro di sollievo perché pensavo se la prendesse.
«Però puoi stare finché non hai sonno»
Gli propongo io, al che lui ridacchia e annuisce con prepotenza.
Sorrido anche io ed entriamo nella mia stanza tenendoci ancora per mano.
Non faccio in tempo a chiudere la porta che le sue labbra si fiondano sulle mie, facendomi sbattere la schiena contro la parete per la foga con cui si è avvicinato.
Sorrido e decido di lasciarmi andare, così ricambio il bacio e inizio a spingerlo delicatamente all'indietro, finché arriviamo vicino al letto.
James si lascia cadere sul materasso e io metto a cavalcioni su di lui, continuando a baciarlo.
Sento il suo respiro diventare più pesante, così mi stacco e tolgo la maglietta, mentre lui mi fissa con un luccichio bellissimo negli occhi.
Afferro la sua maglietta e pian piano la tiro su, riuscendo a sfilarla nonostante fosse sdraiato.
Riprendo a baciarlo e gli slaccio i pantaloni, per poi fare lo stesso con i miei, anche se non riesco a toglierli.
Di colpo James mi avvolge la vita con un braccio e si gira, facendomi finire sotto di lui e ribaltando la situazione.
Sorrido e riprendo a baciarlo mentre lui mi sfila i pantaloni e poi fa lo stesso con i suoi.
Non so da dove sia arrivata tutta questa audacia, ma sono sicura che lui sia il responsabile.
Dalle mia bocca, inizia a scendere verso il collo e mi lascia una scia di baci fino ad arrivare in mezzo al seno.
Inarco la schiena per facilitare il lavoro e lui mi toglie il reggiseno, iniziando a giocherellare con i miei capezzoli e facendomi perdere completamente la testa.
-
Lo bacio per l'ultima volta, prima che lui si sposti da me e si metta al mio fianco.
Si gira nella mia direzione e io faccio lo stesso, così rimaniamo per qualche secondo a guardarci, semplicemente sorridendo.
«Potrei abituarmici, sai»
Afferma lui rompendo il silenzio, al che io gli lancio un'occhiata di sfida.
«Non contarci»
Al sentire la sua risata mi rilasso completamente, ma poi mi torna in mente lo sguardo che mi ha rivolto Edward poco fa, che mi fa rabbrividire nuovamente.
Il mio sorriso si spegne e James lo nota, infatti torna serio anche lui.
«Che c'è?»
«Niente... stavo pensando. Non voglio rovinare il momento»
«Non lo rovini, per una coppia è importante parlare»
Lo guardo sorpresa e il sorriso riappare sul mio volto, mentre lui mi rivolge un'occhiata confusa.
«Siamo.. una coppia?»
Gli chiedo io un po' in imbarazzo e non sapendo assolutamente come comportarmi.
«Beh.. si, direi di sì»
«Ah.. wow. Non pensavo si facesse... così»
Lui scoppia a ridere probabilmente per la mia inesperienza, mentre io arrossisco.
«Va bene, va bene. Anne Djionič, vuoi essere la mia ragazza? È così che lo volevi?»
«Così è meglio. Comunque si, voglio esserlo»
Sorrido e mi avvicino per baciarlo, accarezzandogli una guancia.
«Quindi? A cosa pensi?»
Mi allontano di nuovo e sospiro.
«Hill.. prima mi ha guardato in modo strano, mi ha fatto quasi.. paura. Aveva uno strano odio negli occhi, come se non ci volesse davvero qui»
«Non pensare queste cose.. magari era solo arrabbiato con Stark»
«Sarà, ma secondo me c'è altro. E poi perché la figlia non c'è mai? Non ho più visto Teresa da quando siamo arrivati»
«Hai ragione.. io l'ho vista solo qualche volta di sfuggita. Steve dice che la trova quasi sempre in palestra»
«Mh... come sta Steve? Per Peggy e tutto..»
La sua mano si posa come al solito sul mio fianco, facendomi rabbrividire, mentre io gli accarezzo dolcemente i capelli.
«Piuttosto bene, direi. Si tiene impegnato per non pensare»
«Era per lui la lettera che c'era sul bancone all'ingresso?»
«Si.. lui e Peggy si scrivono ogni tanto»
«Che pessimi amici che siamo.. dovremmo stare di più con lui»
«E rinunciare a questo?»
Mi chiede lui in tono ironico, facendo cadere lo sguardo sul mio corpo.
Io gli prendo il mento tra le mani e gli faccio alzare la testa, ammonendolo con lo sguardo.
«Va bene, va bene. Ho capito»
«Dai vieni qui»
Gli dico sorridendo e sporgendomi verso di lui per poi stringerlo in un abbraccio.
James si gira e mi fa stendere sopra di lui, stringendo le braccia dietro alla mia schiena nuda.
Mi da un bacio a stampo e mi accarezza un po' la schiena, fino a quando scioglie l'abbraccio e si mette seduto.
«Vado in stanza, ci vediamo domani mattina»
«Va bene, notte»
Prima che scappi gli do un altro bacio e alla fine mi metto dei vestiti per dormire, addormentandomi poco dopo.