Quando arrivò sera, Namjoon si presentò alla mia porta ed entro chiudendosela dietro di sé e mi guardo strano.
Taehyung- Che c'è?
Chiesi stranito dal suo comportamento, era da quando ci aveva adocchiato oggi in quel momento di intimità che ci guardava sospettoso e preoccupato.
Namjoon- Ti piace, T/N?
Spalancai gli occhi e distolsi lo sguardo dal suo. Era difficile da dire a parole vere, ma si penso di essermi innamorato a prima vista, e quell'amore è una condanna a morte per noi celebrità, ne sono consapevole.
Namjoon- Tae?
Si sedette sul bordo del mio letto, mentre io ero intento e prendermi un pigiama nuovo per poi andare a fare una doccia. Ma a quanto apre avrei ritardato la mia doccia. Sospirai e mi sedetti accanto a lui con le mani strinse tra loro.
Taehyung- Forse...?
Dissi insicuro di dire la verità, ero affezionato a lui ma la verità delle cose dette da lui alcune cose mi rendevano nervoso e avevo paura di ciò che mi avrebbe detto o peggio ancora avevo paura che mi avrebbe rimproverato. Ma io che colpe avevo? Ero all'oscuro di questi sentimenti, fino a quando non mi ero ritrovata davanti a lei. Ero ingenuo forse, non ero sicuro nemmeno se avesse un ragazzo, ma sulle sue dita e da qualche altra parte nella sua casa non c'erano tracce di un lui possibile, quindi dedotti che fosse ancora libera agli uomini di tutto il mondo.
Namjoon sospirò e si strofinò gli occhi con due dita.
Namjoon- Non posso fermare il tuo cuore, non posso dirti di smettere di provare certi sentimenti perché so che è la tua prima volta e so anche che ognuno di noi ha bisogno di un po di esperienza, ma sappi che è rischioso, sopratutto con una straniera in procinto di debuttare in tutto il mondo.
Guardai il pavimento con le mani che si muovevano nervose, sapevo che mi avrebbe detto una cosa del genere, ma in tutti questi anni mi ero rinnegato di fare delle esperienze, ma ora...ora la cosa era totalmente differente, la mia testa era inondata di lei da mesi ormai, forse come avevo già detto mi ero lasciato troppo infatuare dal momento, ma la sensazione di amare qualcuno, quando non si ha nessuna esperienza è più forte di qualsiasi altra, e io essendo inesperto mi ero lasciato andare a quelle emozioni travolgenti e troppo forti pe spegnerle.
Taehyung- Ho provato a spegnere quella piccola spia di sentimenti per lei, ma non riesco a spegnerla...Nam ho paura di sbagliare, non so cosa fare, non so come comportarmi...come si conquista una ragazza?
Dissi nervosamente.
Namjoon sospirò nuovamente e sorrise alla mia vista preoccupata e nervosa.
Namjoon- Tae, prima di tutto devi superare la tua timidezza con lei, dopodichè le cose verranno da sole. Posso cercare di estrarre da lei delle piccole informazioni che ti porteranno a conquistarla, ma forse sai già più di me, non è vero? So che sei bravo a leggere le persone, stando in disparte e in silenzio.
Mi diede un colpetto sulla spalla e mi fece sorridere. La mia abilità era leggere le persone, sapevo quando una persona non se la passava bene anche se la nascondeva, e T/N era una di quelle. Per ora ero stato buono, avevo tenuto a freno ciò che e volevo chiederle, approcciarmi velocemente dopo nemmeno un giorno che ci conoscevamo con domande così delicate non mi sembrava proprio il caso, gliele avrei chieste più in là, quando avrei avuto il coraggio e il nostro rapporto si sarebbe intensificato.
Taehyung- Nam mi aiuterai?
Le chiesi io, lui mi sorrise e mi guardò addolcito.
Namjoon- Ti aiuterò, ma dovrai lavorare su te stesso Tae. Devi eliminare un po della tua timidezza per lei, essere sicuro di fare certe cose e sii più spontaneo.
Annuì e sbadigliai. Eravamo stati in giro tutto il giorno, essere stanchi era più che plausibile infondo. Namjoon mi diede la buonanotte e andò nella sua stanza, così che io potessi dormire in santa pace, tra quegli affreschi che avevo già adocchiato appena entrato e che guardavo prima di dormire.
...
Il giorno dopo T/N ci portò alla sua bottega, aveva detto che aveva bisogno di prendere la sua attrezzatura per fami il ritratto, a quanto pare avremmo iniziato di lì a pochissimi giorni. In ogni caso in quei momenti saremmo rimasti da soli, poichè Namjoon aveva intenzione di andare da solo a visitare gran parte della città, come biasimarlo, andare in una città a noi così lontana e non vederla del tutto anche con così tanto tempo era un viaggio sprecato. In ogni caso a me non interessava, avevo in testa di sapere molte più cose su di lei, conoscerla al tal punto da diventare amici e forse oltre con il tempo.
L'aiutammo a montare in auto un cavalletto e una tela abbastanza grande e poi ritornammo a casa. Oggi avremmo fatto una passeggiata nel bosco che aveva lì vicino casa, con noi avevamo persino portato del cibo per fare una merenda. Da quanto ci raccontava c'era un posto straordinario su cui fare questa merenda. Infatti appena entrammo in una piccola radura i miei occhi rimasero bloccati alla sua bellezza, un lago in mezzo e intorno tutto i verde, il verde della speranza e della natura che non vedevo poi così tanto ogni giorno.
Namjoon- Wow, sei fortunata a stare qui vicino.
Disse Namjoon intento ad osservare le cime degli alberi.
Tu- Conosco questo posto da quando sono piccola, mia nonna mi ci portava sempre.
Disse lei con un sorriso stampato sulle labbra. In mezzo a tutto quel verde era ancor più magnifica, quel posto si vedeva da un miglio che le apparteneva in tutti i sensi. Si vedeva da un miglio che in quel momento nella sua mente si stavano affollando bei ricordi, vederla così felice mi rendeva così anche a me. Avrei odiato sapere che nella sua vita ci fosse stato anche un minimo di male, forse ero fin troppo preso da lei, ma ero così convinto che lei fosse quella giusta.
Tu- Tae, oggi faremo altre foto, sarà più diverso. Mi permetterai di sistemarti dei fiori addosso?
Il pensiero di lei che mi sfiorava con le sue dita mi fece sorridere come uno strambo.
Taehyung- Non ci sono problemi.
Se fosse stata lei, avrebbe potuto fare qualsiasi cosa con il mio corpo. Ah, forse i miei pensieri si stanno espandendo un po troppo oltre.
Tu- Ottimo, allora vieni con me.
Quando mi prese la mano e mi trascinò verso un cespuglio di fiori viola, mi si bloccò il fiato. Mi stava toccando, la sua mano delicata e delicata mi stava toccando.
Tu- Mh, vediamo questo dovrebbe andare bene.
Ne prese uno appena sbocciato e bello fiorito e lo tenne nella mano che poco prima mi stava tenendo. La osservai in silenzio, ascoltando le sue parole mentre decideva quali fiori tagliare da quel cespuglio. La sua figura era troppo ammagliante, avrei voluto fotografarla anche io, mettere le sue foto in un album come avrebbe fatto con le mie, soltanto che io le avrei conservate nella mia futura casa e lo avrei sfogliato ogni tanto.
Tu- Fatto, ora vediamo dove metterli.
Mi prese nuovamente la mano e mi trascinò con lei vicino al laghetto. Ero come un orsetto peluche in quel momento, portato da una donna della mia età ovunque volesse. Un'immagine strana non trovate? Ma a me piaceva quell'immagine. Spesso mi paragonavano ad un orsetto e da allora mi erano piaciuti gli orsetti peluche.
Mi fece sedere sull'erba con le spalle al lago e si inginocchiò davanti a me. I suoi occhi mi scrutavano, intenti a pensare dove mettere quei fiori viola. Istintivamente presi uno di quei fiori e lo portai tra i suoi capelli. Lei si immobilizzò ma i lasciò fare non distaccando gli occhi dai miei.
Taehyung- Ti dona.
Dissi io semplicemente e lei arrossì di poco non distogliendo lo sguardo dal mio. In quel momento le avrei voluto accarezzare le guance, per sentire il calore che emanavano, ma mi trattenni.
Un passo alla volta, Taehyung.
Mi dissi mentalmente, poi gli sorrisi, e il primo progresso riuscì a farlo. Non avevo avuto paura di fare quella mossa, avevo agito d'istinto e non avevo pensato alle conseguenze o avevo immaginato a quello che avrebbe potuto succedere. Era così che avrei dovuto fare d'ora in avanti, non pensare troppo e fare ciò che avrei voluto fare.
Tu- Uhm, g-grazie.
Mi sorrise dolcemente e iniziò a infilarmi dei fiori nei capelli, sui vestiti e tra le mani. Riuscì anche a mettermi in posa tranquillamente, senza aver paura di qualcosa di cui non avrei dovuto averne. La giornata passò in fretta tra risate e chiacchere tra di noi. Namjoon ogni tanto mi faceva delle mosse buffe per farmi sapere che stavo andando alla grande, ero grato del fatto che non avesse sgridato o mi avesse detto che tutto quello che stavo provando fosse sbagliato, era la spalla su cui potevo contare in quel momento.
Lei continuava a scattarmi le foto ignara del fatto che io stessi guardando lei e non l'obiettivo, stavo guardando la sua gonna a fiori e la sua camicetta leggera bianca che lasciava intravedere anche il suo reggiseno del medesimo colore. Da quando notai quel particolare, non riuscì molto a controllare altri dei miei istinti, di lì nella mia testa si formarono alcune immagini poco caste. Lei distesa su un divanetto dell'ottocento, completamente in reggiseno e mutande, lei che dipingeva il mio corpo con dei pennelli e dei colori accesi...cavolo dovevo smetterla.
Con un grande sforzo allontanai lo sguardo dai suoi seni avvolti da quel reggiseno e guardai altrove, guardai in alto portando il fiore davanti al cielo. Non avevo mai pensato in quel modo con nessuno, ma lei mi ci portava a pensare, la mente di un uomo era peggio di quella di una donna alcune volte...mi vergognai di me stesso subito dopo aver pensato a cose del genere e non la guardai per un bel po di ore, anche se la tentazione era forte.
<Spero che gli aggiornamenti che ho fatto stasera su questa storia vi siano piaciuti.>