🔴-Scene hot esplicite.
⚪-Drammatico.
⬛-Contiene scene violente non adatte a persone sensibili.
🔶-Capitolo adatto a tutti ma con riferimenti al ses*o.
🔵-Normale.
💚-Divertente.
💗-Dolce/romantico.
virgi_sangster
Non ha il bollino rosso ma sepro ti piaccia comunque.♥
Era il 2014, in quell'anno Dylan stava lavorando ancora per Jeff Davis, Teen Wolf.
Io ero concentrata sul mio ultimo esame, quello decisivo che avrebbe una volta per tutte chiuso il capitolo 'Università'.
Io e lui ci frequentavamo da sei mesi ma non avevamo avuto nessun rapporto intimo poiché, prima di conoscerlo, avevo avuto una relazione tossica, il mio ex aveva abusato di me e non mi sentivo sicura.
Avevo timore di essere toccata persino da mia madre.
Lui era sempre stato dolce, gentile, rispettoso, e mi aveva giurato che avrebbe aspettato fino a quando io non mi fossi sentita sicura.
E così era stato.
Fino a quella sera.
Quando venne a trovarmi a Londra, nella casa che condividevo con mia sorella.
Aveva una settimana libera e non aveva aspettato un secondo a raggiungermi dalla California.
Fu lì, allora, che fecimo l'amore per la prima volta.
<<...pur non essendo stati incassati in tale periodo: questa operazione è detta 'integrazione'.>>
Dylan era in ginocchio sul tappeto, poggiato con i gomiti al letto, difronte a me.
Potevo vedere con la coda dell'occhio, mentre rileggevo gli appunti, che stava giocando con un pennarello.
Mi sentivo osservata e quando alzai lo sguardo lo trovai incantato, mi fissava rigirandosi il colore tra le dita.
Poi si bloccò, con un accenno di sorriso.
<<Stai bene? Vuoi sdraiarti?>>
<<Sto bene.>>
Aveva un tono di voce diverso, basso, pacato.
Mi parve diverso, non vivace e simpatico come al solito.
<<Sei bella.>>
Le sue pupille erano completamente dilatate e le mie guance avevano appena cominciato ad andare a fuoco.
Non risposi, ma sorrisi e mi sistemai una ciocca dietro l'orecchio mentre abbassavo lo sgaurdo, non riuscivo a guardarlo negli occhi.
Continuai a leggere, cercando di ignorare il suo sguardo addosso.
Ma non potei fare a meno di notare la sua espressione assolta, completamente estraniata, non mi stava ascoltando.
<<Dylan, vuoi dirmi qualcosa?>>
Rimase un attimo in silenzio, poi posò il pennarello sul mio libro di contabilità.
<<Voglio fare l'amore.>>
Disse, e rimasi colpita dalla sua sincerità e dalla schiettezza.
Non sembrava per niente impacciato.
Non c'era traccia del tipico Dylan sotto effetto di coca*na.
<<Non voglio metterti sotto pressione.
Ho promesso di aspettare. Ma voglio che tu sappia che se hai paura non solo per quello che è successo, se temi che io voglia farlo nel modo in cui gli altri lo fanno, ti sbagli.>>
Non capii subito cosa volesse dire, poi si spiegò meglio.
<<Non so veramente come lui ti ha fatto credere che sia fare l'amore, e non so cosa le tue amiche ti dicono quando parlano delle loro esperienze. Ma posso dirti com'è fare l'amore per me.>>
Allungò gentilmente la mano e chiuse il libro e il quaderno, i suoi occhi non si mossero dai miei.
<<Per me fare l'amore non è solo spogliarsi e scop*re magari con qualche bacio. Per me fare l'amore è farsi le coccole.>>
Cominciò il suo corteggiamento accarezzandomi la guancia, io ero ancora titubante perché mi stava preoccupando, ma lo lasciai fare.
<<Dirti quanto sei bella mentre ti spogli, permettendomi di vedere il tuo corpo con quelle che magari tu credi siano imperfezioni. Mostrarti nella tua naturale forma, senza queste...>>
Prese una ciocca di extension tra le dita.
<<...o queste.>>
Sfiorò poi le mie ciglia finte.
<<Anche io ho delle parti del mio corpo che non amo, ma voglio che tu le veda perché saresti l'unica a conoscerle, e questo creerebbe un rapporto speciale tra di noi.>>
Portò poi di nuovo le dita sul mio viso, disegnò il contorno delle mie labbra, ancora con quel sorriso in volto, mentre io lentamente mi stavo sciogliendo, sentendo nel cuore un emozione che non sono tutt'ora in grado di descrivere.
<<Per me fare l'amore è baciarti, piano, così.>>
Quando le sue labbra furono sulle mie sentii un vortice di scariche brevi ma intense nello stomaco, come un colpo provenire da dentro, ripetuto e forte.
<<Così.>>
Continuò, e le sue labbra scesero lungo il mio mento, sulla mascella, poi sul collo.
<<Piano.>>
Ad ogni sussurro sentivo il suo fiato caldo mandarmi dei brividi lungo la schiena.
Questo Alex non l'aveva mai fatto.
<<Fare l'amore, per me, è abbracciarsi, guardarsi negli occhi. Far stare bene te, e poi me. Creare un mondo, un attimo, che condividiamo solo noi.
Il nostro segreto.
I segreti che nascondi dentro di te, che puoi rivelare a me. Le tue fantasie, e provarle con me. Fare l'amore, per me, è avere un momento intimo, dolce. Non si tratta solo di venire, non è solo dentro e fuori. È un unione...>>
Unì le mani incastrando le dita tra di loro, come per spiegare il concetto dell'unione di cui stava parlando.
<<...incastrarsi perfettamente. Provare piacere, sì, ma prendersi anche cura l'uno dell'altra, cullarsi, riposare insieme, liberare la mente prima del corpo. Lasciare fuori il mondo mentre noi facciamo l'amore, l'amore, Vinia. Non ses*o. L'amore.>>
Ci rapì poi un attimo di silenzio.
Per la prima volta dopo un anno le mie gambe ebbero il piacere di tremare, nonostante fossi sdraiata. Per non parlare della sensazione di calore che mi pervase l'interno coscia.
Lui ancora mi guardava, con un accenno di sorriso sulle labbra, in attesa di una risposta.
E allora io caddi in quella meravigliosa tela, e lui era pronto a reggermi.
Annuì, sperando capisse il mio cenno.
Lui si prestò a togliere i libri dal letto, e poi mi baciò, dolcemente, stringendomi le guance.
E quella sera facemmo l'amore.