Call me Papi

By sighsa

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> ordinò ansimando sul mio colIo. > gemetti senza nemmeno riuscire ad aprire gli occhi per il troppo piacere... More

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By sighsa

Erano le 20:30, e Killian sarebbe passato a prendermi a momenti. Picchiettai un po' di ombretto blu sotto l'occhio per abbinarlo al vestito, allacciai le décolleté bianche e finii di mettere tutto ciò che poteva essermi utile durante la serata nella mia minuscola borsetta, compreso un preservativo. Da quando io e Killian stavamo insieme la mia libido era direttamente proporzionale allo scorrere del tempo, ma non riuscivo a spiegarmi se fosse dovuto solo alla mia pura ninfomania o al fatto che in realtà non ero mai veramente soddisfatta, Killian mi eccitava davvero o cercavo in lui quello che mi aveva dato il professore?
Scossi la testa per allontanare quei pensieri e mi diedi un ultimo sguardo allo specchio. Lo spacco lungo quasi tutta la gonna risaltava la mia gamba tonica e la cinta in cuoio bianco mi stringeva la vita. Mi passai una mano sul seno e ne seguii i solchi con le dita. Non amavo la mia terza, l'avevo sempre vista troppo grande per il mio corpo minuto, ma alla fine non era un grande problema. Mentre osservavo il mio riflesso, il mio iPhone tintinnò una volta.

Da: Killian
A: Clarissa

<<Scendi>>.

Feci come c'era scritto nel messaggio e raggiunsi il mio ragazzo in macchina.
Rimasi in silenzio per buona parte del tragitto cercando di risolvere il dilemma che mi affliggeva.
<<Tutto ok amore?>> chiese Killian prendendomi la mano non appena parcheggiò davanti l'università.
<<Si, sono solo un po' emozionata>> accennai un sorriso e gli baciai delicatamente la guancia.
<<Dai andiamo, che siamo già in ritardo>>.
Pagammo il nostro biglietto ed entrammo nella palestra, addobbata a dovere. Le luci a led alternavano il rosso, il blu e il viola e in fondo alla sala, quasi fuori dalla confusione delle luci, vi era il tavolo con le bevande e gli stuzzichini.
<<Ti va un po' di prosecco?>> propose Killian sorridendomi maliziosamente.
<<Non si rifiuta mai il prosecco>> risi io facendo spallucce. Il biondo si allontanò per prenderlo e io rimasi da sola in mezzo alla folla cercando un viso conosciuto con cui chiacchierare per non sentirmi a disagio. Non sapevo in realtà se cercavo un viso o il suo viso, o meglio lo sapevo, ma ammetterlo non era concesso.
Passai lo sguardo su tutti i partecipanti alla festa, finché non mi bloccai su uno in particolare. I suoi occhi nocciola mi ghiacciarono il cuore per un secondo, riscaldandomi al contrario le parti basse. Il professore alzò un angolo della bocca e si leccò le labbra in modo provocante mentre il mio respiro diventava più veloce. Mi resi conto in qualche secondo quanto fosse sbagliato anche solo quel breve scambio di sguardi e cercai di regolarizzare il mio respiro girandomi ed andando verso il mio ragazzo.
<<Ecco a te il prosecco amore>> Killian mi porse il bicchiere e lo bevvi tutto d'un sorso, lasciando il biondo a bocca aperta.
<<Di nuovo, tutto ok Clary?>> domandò un po' preoccupato, effettivamente quello che avevo appena fatto sarebbe stato comprensibile in discoteca e con uno shottino, ma ormai era andata.
<<Si certo, vieni, ti faccio conoscere i miei colleghi>> presi il biondo per mano e lo trascinai fino al tavolo dove erano sedute le persone che avevo conosciuto in quel primo mese di università.
<<Ciao ragazzi, lui è Killian, il mio ragazzo>> lo presentai attirando l'attenzione di tutti.
<<Complimenti a te piccola Clary>> esordi Grace con sguardo di apprezzamento <<Io sono Grace>>.
Uno ad uno gli altri si presentarono: Luisa, Veronica, per gli amici Roni, Malik e Ashton.
Li lasciai lì a parlare e andai verso il tavolo a prendere da bere.
Mentre versavo altro prosecco nel mio bicchiere sentii una voce profonda alla mia destra.
<<Quindi sei qui con il tuo nuovo ragazzo? Ed io che speravo potessimo vederci dopo la festa>> non c'era bisogno che mi girassi, la sua voce era inconfondibile. Ma cosa voleva dire con "vederci dopo la festa"? Non era lui quello che non voleva più vedermi? E adesso cosa dovrei dirgli? È ovvio che lo voglia vedere anche io. No, non posso volerlo, non devo.
<< E per quale motivo dovremmo vederci?>> cercai di fare l'indifferente, come se nella mia testa non si fossero già creati mille scenari in mille posizioni diverse.
<<Sai, dopo quel giorno diventa sempre più difficile non immaginarti nuda ogni volta che ti guardo. Semplicemente mi sono stancato di immaginarti e basta>>.
Un brivido mi attraversò la schiena, come era possibile che stesse succedendo, ormai ci avevo perso le speranze. Mi voltai verso il professore e lo trovai a squadrarmi da capo a piedi con sguardo malizioso. Ogni volta che posava gli occhi su una mia zona erogena scoppiava un piccolo incendio nelle mie parti basse, che aspettavano più di un semplice sguardo in quei punti. Alla fine tornò sui miei occhi e vi si soffermò, finché non si avvicinò pericolosamente al mio viso. Persi un battito, mentre la musica intorno a me iniziava a scomparire e sentivo solo il suo respiro. Appoggiò una mano sul mio fianco, molto vicino ai miei glutei, mi scostò i capelli e accostò le labbra al mio orecchio.
<<Vediamoci nella mia aula>> sussurrò seducente per poi leccarmi il lobo dell'orecchio mentre mi stringeva tutto ciò che poteva con la sua mano. Non sapevo da dove provenisse questo suo comportamento così all'improvviso, ma se fossi rimasta lì un altro po' avrei ceduto sicuramente.
<<Buona serata, professor Chavez>> mi girai evitando il suo sguardo e tornai al mio posto.
Mentre mi facevo spazio tra la folla la sensazione della sua stretta su di me ancora bruciava la mia pelle e il suo respiro ancora la attraversava.
Non avevo idea di dove avessi trovato la forza per andarmene, ma fortunatamente l'avevo trovata. Nonostante i miei sentimenti per Killian fossero confusi non sarebbe stato giusto mancargli di rispetto.
Scossi la testa per mandare via tutto quello che era appena successo mi sedetti al tavolo con gli altri.
<<Ma dai, è stato un finale perfetto: inaspettato e che è riuscito a capovolgere la storia senza farlo davvero>> esclamò Luisa gesticolando.
<<Ma che dici?! Robin era destinata a Barney e viceversa. Lui non troverà mai un'altra Robin e non maturerà mai!>> disse Killian amareggiato.
<<Vi prego non parlate di How I met your mother che altrimenti piango...>> mi intromisi nel discorso come se non fosse successo niente di strano qualche minuto prima.
<<Ma perché nessuno balla?>> chiesi stranita, erano tutte persone molto festaiole e la serata si stava animando. Una folla di persone che ballavano riempiva il centro dell'auditorium, l'open bar aveva attirato parecchi e la musica riempiva ogni angolo della sala.
<<Si hai ragione, mi concedi un ballo?>> Killian allungò una mano verso di me come se fosse un cavaliere d'altri tempi e io la afferrai sorridente. <<Certo Monsieur>>.
Ci spostammo verso il centro della pista e iniziammo a ballare distanti l'uno dall'altro. Nonostante fossimo fidanzati qualcosa mi frenava dall'avviciniarmi a lui. Forse il fatto che il professore era lì? O forse il senso di colpa che mi provava la sua presenza? Mentre ballavo mi chiedevo come fosse possibile che mi sia entrato in testa per una semplice scopata, non riuscivo a darmi una risposta.
I miei pensieri furono interrotti da Killian che mi prese per un fianco e mi avvicinò con forza a lui per ballare insieme. Mi appoggiò le mani sulla vita per coordinare al meglio i nostri movimenti mentre mi guardava negli occhi. Mi baciò con foga mentre mi spostò le mani sui glutei stringendoli.
Non sentii niente. Nessun fuoco dove mi toccò, nessun brivido lungo la schiena per il suo bacio, nessun cenno di eccitazione, tutte sensazioni che il professore era riuscito a provocarmi con molto meno.
Appoggiai la testa sul petto di Killian per evitare il suo sguardo e, non appena mi girai, vidi il professore che mi stava fissando dritta nel gli occhi con un sorriso malizioso, come se mi leggesse nel pensiero, come se sapesse che solo lui può provocarmi certe cose. Killian e io continuavamo a ballare, lui continuava a toccarmi, io continuavo a guardare quell'uomo che mi era entrato in testa. All'improvviso il professore interruppe il nostro contatto visivo e si allontanò, uscendo dall'auditorium. Tirai un sospiro di sollievo, finché dopo qualche minuto non mi squillò il telefono.

da: Sconosciuto

a: Clarissa

Sicura che non vuoi ballare con me?

Heilaaa, sono tornata🫶🏻🫶🏻. Come nello spazio autrice del capitolo scorso, so che è passato un po' di tempo e mi dispiace, ma ehi, meglio tardi che mai.
Siete cresciuti moltissimo durante la mia assenza e io voglio ringraziarvi davvero di cuore perché sopportate questi miei ritardi. Spero vivamente non mi abbandoniate per questo :(
Detto questo spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero di pubblicare il prossimo al più presto.

-Sara

P.S. Seguitemi se vi va, posto sempre gli aggiornamenti sulla storia e il suo work in progress, per tenervi sempre aggiornati☺️

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