Cherry Bomb

By _thebitchisback_

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Chissà cosa accadeva ad Hogwarts durante i frizzanti anni 80... In quegli anni il mondo magico si sentiva al... More

Cherry
Primo settembre 1984
Le selezioni
Hogsmeade
Tensioni
La prima partita del campionato
Nuove scoperte
Natale 1984
Segreti e Sospetti
Tassi e Grifoni
Indagini
La festa di Primavera
Quattordici anni
Buco nell'acqua
L'ultima partita
La verità
Estate del 1985
Ritorno torbulento
Il nuovo Cercatore
Strane sorprese
Malintesi
Voglia di vincere
Confusione
Rivelazioni
Qualcosa di stupido ed imprudente
Foglia di Mandragola
Foresta Proibita
Nuove sensazioni
La coppa
La fine dell'anno
La spilla
I doveri da Prefetto
Stress e Punizioni
Tutti in maschera
Veritaserum
Sensi di colpa
Sotto al vischio
Nella Tana del Serpente
Un'amara sconfitta
Il compleanno mancato

Vacanze

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By _thebitchisback_

I due, ormai, erano vicinissimi. Cherilyn riusciva a sentire il respiro del ragazzo che si faceva sempre più pesante. Alzò lo sguardo, notando gli occhi marroni del moro spalancati dal terrore. Mollò la presa ed indietreggiò con estrema calma, facendosi sfuggire una risata nervosa
«Cherry cosa avevi intenzione di fare?» domandò il Grifondoro tremante
«stavo per fare un'enorme cazzata» e lanciò uno sguardo al lato opposto della Sala, dove William Weasley ridacchiava compiaciuto

«scusami Rob» aggiunse la mora, con fare impacciato «ma lo sai che non riesco a trattenermi se mi provocano» Robert allungò il collo e notò il rosso, che continuava a fissare la scena divertito «voi due siete così immaturi» dichiarò esasperato «non buttatemi mai più in mezzo alle vostre faccende» Cherry incrociò le braccia davanti al petto infastidita, aveva preso i commenti dell'amico sul personale «sarebbe stato così terribile baciarmi?» chiese piena di risentimento «faccio così tanto schifo?»
«non fare la scema» dichiarò il moro, con sguardo gentile «è che io non avrei mai potuto baciarti» Cherry continuava a guardarlo confusa «è complicato da spiegare» aggiunse, grattandosi il braccio «ma ti dico solo che non ho nulla contro di te» La mora aggrottò la fronte, proprio non riusciva a capire il commento dell'amico. Era la seconda persona che la rifiutava, senza darle una spiegazione concreta «come dici tu» esclamò offesa e si allontanò dal moro, piena di dubbi 

Sono davvero così odiosa? 
Ci sarà mai qualcuno che vorrà uscire con me di sua spontanea volontà?  vagava per la sala senza una meta precisa, rimuginando su quello che era appena accaduto. Per poco non aveva dato il suo primo bacio a Robert, e solo perché William Weasley l'aveva sfidata... Cosa le stava succedendo? Da quando faceva quello che volevano gli altri? 

«e ne sei uscita ancora una volta sconfitta» mormorò il rosso, interrompendo la valanga di pensieri «la grande e potente Farley è terrorizzata dall'idea di dover baciare qualcuno» Cherry alzò il capo ed osservò gli occhi azzurro cielo del ragazzo, erano illuminati da un'insolita luce, non le piaceva quello sguardo «Weasley, io non ho perso proprio nulla» sputò irritata «ho solo pensato che non fosse il luogo adatto per dare un bacio» il rosso fece un mezzo sorriso, talmente odioso che per Cherry fu davvero difficile trattenersi da tirargli uno schiaffo «mi dava fastidio l'idea del tuo sguardo languido puntato su di noi» aggiunse beffarda «non mi andava di regalarti una tale eccitazione»

Lo stupido sorriso era sparito dalla faccia del rosso, ora era apparsa una smorfia confusa «cosa stai dicendo?» domandò, indietreggiando «io non mi eccito, guardando gli altri che si baciano» 
Quel Weasley era davvero sciocco, per poco Cherilyn non gli scoppiava a ridere in faccia "
«allora ho frainteso» confessò, ghignando «è che il tuo insistere, unito allo sguardo piantato su di noi, mi ha fatto credere a tutt'altro» William stava andando nel panico totale, le sue mani tremavano senza controllo «dici così solo perché non vuoi ammettere di aver perso» farfugliò, con fare nervoso «io volevo solo vedere se avresti avuto il coraggio di baciare qualcuno» ammise scosso «non avevo secondi fini»

La mora non riuscì a resistere oltre, guardò la faccia spaventata del ragazzo lentigginoso e scoppiò in una fragorosa risata «non sapevo che ti interessasse così tanto la mia vita sentimentale, Weasley...» esclamò, provocandolo «se proprio ci tieni, sarai tu il primo a cui racconterò del mio primo bacio» il ragazzo fece una smorfia disgustata «io non voglio sapere niente, né di te e né dei tuoi baci» ringhiò rabbioso «ti sei fatta un'idea sbagliata» e salì le scale dei dormitori maschili, sotto lo sguardo soddisfatto della mora. Nonostante il fallimento del bacio, era riuscita ad uscirne vittoriosa

«quindi non verrai a giocare con noi?» domandò Gladys, accompagnata da Chester e James «no, credo proprio che la festa sia giunta al termine per me» affermò la mora, fingendo uno sbadiglio «è l'ora della nanna» la castana le lanciò un'occhiata delle sue, sapeva benissimo che stava mentendo, ma i due ragazzi, invece, credettero alla scusa della mora e si avviarono spensierati verso i dormitori maschili
«guarda che parteciperà anche Isaac» le bisbigliò Gladys, provando, invano, a convincerla. Ma lei non era mai stata così decisa nella sua vita, come quella volta «non verrò a giocare» disse risoluta «però tieni d'occhio Young per me» la castana fece un grosso sorriso, aveva la tipica faccia di chi era appena riuscito ad arrivare alla conclusione giusta, stava letteralmente gongolando silenziosa.
«non mi va che baci altre che non siano Isabella» aggiunse Cherry, smorzando il sorriso di Gladys «lo sai che io faccio il tifo per quei due» ed abbandonò la Sala Comune, prima che la sua amica potesse aggiungere qualcos'altro.

Entrò nella sua camera da letto, a passo felpato. Non aveva intenzione di svegliare la riccia, che aveva abbandonato la festa da un pezzo. Ma con enorme stupore, scoprì che la stanza fosse completamente vuota, quindi, senza alcuna discrezione, indossò il pigiama e si infilò sotto le coperte. Non era da lei abbandonare una festa prima della fine, ma quella giornata era stata talmente carica di avvenimenti che qualcosa la spinse a fare quella scelta difficile. Chiuse gli occhi ed attese che il sonno arrivasse.
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Novembre aveva fatto spazio al freddo e gelido Dicembre. Le giornate erano più corte ed il clima ostile aveva reso impossibili le pause in cortile. Cherry fissava la pioggia da un grosso finestrone al quinto piano, a breve sarebbe iniziata l'ultima lezione della giornata, ma lei non aveva proprio voglia di prendervi parte. Era stata una giornata davvero lunga e la lezione di Antiche Rune le avrebbe sicuramente dato il colpo di grazia. Isabella l'aveva abbandonata, per l'ennesima volta, costringendola a prendere gli appunti di suo pugno. Non sapeva cosa stesse succedendo alla sua migliore amica, ma non ci voleva un genio per capire che qualcosa non andava. Saltava le lezioni spesso e volentieri, ed era davvero indietro con lo studio, Cherilyn ormai non la riconosceva più. Ogni volta che provava a parlarle o a capire cosa le stesse succedendo, la riccia sbottava e si chiudeva a riccio. Non l'aveva mai vista in quello stato ed era veramente preoccupata per lei.

«Farley muoviti» la richiamò la voce odiosa di William Weasley «o farai tardi a lezione» lei sospirò rassegnata, diede un'ultima occhiata al cielo cupo fuori alla finestra e si avviò vero l'aula di Antiche Rune, trascinando svogliatamente la borsa piena di libri.

Quella lezione era interminabile, Cherry non ne poteva più, continuava a giocherellare con la collana che portava al collo, ignorando quello che stava dicendo la professoressa. Ancora non aveva scoperto chi fosse stato a farle quel regalo, ma lei ormai quasi non se lo chiedeva più.
«Signorina Farley, vedo che la lezione non è di suo interesse» dichiarò la professoressa Babbling, facendo voltare l'intera classe in direzione della mora «non vuole sapere come si cancella questa runa?» aggiunse la donna, indicando una runa spigolosa incisa su di un vaso. Cherilyn osservò il vaso e fece un mezzo sorriso «non ero distratta» affermò con sicurezza, anche se stava palesemente mentendo «sto seguendo, lo giuro» Un cipiglio contrariato apparve sul volto della professoressa Babbling «se quello che sta dicendo è vero, venga qua e cancelli questa runa» senza alcuna esitazione, la mora scattò in piedi e camminò fino alla grossa cattedra di quercia, sentendo lo sguardo dell'intera classe su di lei. Cacciò la bacchetta e la puntò verso il vaso di terracotta «Kenaz Deleo» pronunciò con fare deciso, facendo scomparire la runa nel nulla. 

La faccia stupita della professoressa la riempì d'orgoglio «incantesimo eccellete» biascicò la donna sorpresa «cinque punti a Grifondoro» aggiunse, concedendo la mora con la mano.

La strana rivolta della riccia aveva spinto Cherilyn a studiare e ad impegnarsi seriamente. Ormai non poteva più contare sui compiti già svolti di Isabella, quindi era stata costretta a dover passare parte delle sue giornate sui libri. Ma non poteva negare, che questo suo studiare le stava dando parecchi frutti, tanto che era arrivata a chiedersi più di una volta Perchè non l'ho fatto prima? 
Ma una era la cosa che le dava gioia più di qualsiasi altra, la faccia che William Weasley faceva ogni volta che la lei rispondeva correttamente a qualche domanda. Il rosso, infatti, non aveva preso bene il miglioramento improvviso della mora ed ogni volta che la ragazza riceveva qualche complimento il viso del Grifondoro diventava verde d'invidia.

«ecco gli appunti» dichiarò la mora, poggiando una pila di pergamene sul letto della riccia «ho scritto ogni singola parola»
Isabella sbucò da sotto le coperte, con fare annoiato «grazie» sussurrò silenziosa «dopo li copierò» e ritornò a nascondersi sotto l'ammasso di coperte cremisi.
«mi vuoi spiegare cos'hai?» chiese Cherry, ormai spazientita «a inizio anno passavi ogni tuo momento libero a studiare in biblioteca ed ora invece non ti presenti nemmeno alle lezioni» affermò stancamente «scendi da questo letto e reagisci, o almeno spiegami cosa sta succedendo»
«sono influenzata» dichiarò l'amica, tossendo «ho il naso chiuso e mal di testa»
«bene» esclamò la ragazza, togliendole le coperte di dosso «allora andiamo in infermeria, Madama Chips avrà sicuramente qualche intruglio da darti»

Isabella, in risposta, si rannicchiò su se stessa «lo sai che sto mentendo» ammise con un tono di voce estremamente basso «smettila, lasciami in pace» aggiunse, nascondendo il capo tra le ginocchia
«no, io non la smetto» dichiarò la mora risoluta «ho lasciato correre per troppo tempo, ora è il momento di agire» la strattonò con forza «scendi da questo letto e vatti a fare una doccia» disse autoritaria, trascinandola per le spalle «e dopo andremo insieme in biblioteca a studiare» la riccia si fece sfuggire un mugolio lamentoso «ALZATI DANNAZIONE» urlò Cherry, sull'orlo di una crisi di nervi «È UN ORDINE»
L'amica spalancò gli occhi color ambra, con fare confuso «smettila di urlare» bisbigliò, scendendo dal letto «sei proprio insopportabile»
«so di essere insopportabile» affermò Cherilyn fiera «ma tutto questo lo sto facendo per te» e spinse la riccia verso la porta del bagno «entra e datti una lavata, così poi possiamo parlare con calma»

Isabella aveva la testa china sul libro di Trasfigurazione, non aveva detto nemmeno una parola, e il silenzio della biblioteca rendeva quella situazione ancora più insopportabile per la mora «mi vuoi dire cos'hai?» domandò bisbigliando «sono la tua migliore amica, con me puoi parlare»
La riccia alzò la testa «è complicato» esclamò contrariata «non capiresti»
Cherry non ne poteva più, sbattè la mano destra con forza, sul tavolo della biblioteca «mi avete rotto» disse con un tono di voce troppo alto per l'ambiente in cui si trovava «non potete continuare a fare così» era stanca di sentirsi dire che era complicato, ogni volta che qualcuno non voleva darle spiegazioni se ne usciva con quella stupida frase «non sono una deficiente» ammise decisa «tu inizia a spiegare e poi vediamo se lo capisco o meno»

Ma lo sguardo di Isabella, ormai, era posato da tutt'altra parte. La riccia guardava, con un espressione assente, un punto dietro la testa della mora. Cherry si voltò lentamente, trovandosi la faccia della bibliotecaria a pochi centimetri dalla sua «quante volte le ho detto che qui dentro si sta in silenzio?» chiese seccata Madama Pince «esca fuori di qui subito» le ordinò la donna, indicandole la porta «non può continuare a disturbare gli altri studenti» lei era pronta a ribattere, non aveva intenzione di abbandonare la biblioteca, doveva capire cosa stesse passando per la testa della sua migliore amica, era quella la sua unica priorità. Ma, inaspettatamente, Isabella si alzò in piedi e la prese per il braccio «Cherry andiamo fuori» disse con fare pacato «non combinare altri guai» ed uscirono insieme, sotto lo sguardo attento della bibliotecaria

«Non è che sei stupida» disse Isabella, senza guardarla negli occhi «è solo che la situazione è talmente complicata che nemmeno io riesco a darle una spiegazione» confessò sconsolata «la persona che mi piace continua a lanciarmi segnali contrastanti... Prima dice che io sono l'unica cosa bella della sua vita e poi mi ignora per giorni interi» spiegò con gli occhi lucidi «non riesco proprio a capire cos'ha in quella testa bacata» e si mise seduta sul freddo pavimento in pietra del corridoio «vorrei tanto lasciarmi tutto questo alle spalle, ma non ci riesco»

La mora, in fondo, lo sapeva che c'entrava in qualche modo quel ragazzo, ma proprio non riusciva a capire come una persona potesse stare così male a causa di qualcun'altro. Forse i suoi amici avevano ragione... Era veramente un discorso complicato per la sua mente piccola e limitata
«non puoi continuare in questo modo» le fece notare, sedendosi accanto a lei «dovresti iniziare a guardarti intorno e lasciar perdere questo idiota, che non ti apprezza come dovrebbe» aggiunse con un timido sorriso «probabilmente sarà difficile per te, ma questo ragazzo non si merita l'attenzione di una ragazza splendida come te» e strinse la sua migliore amica in un abbraccio
«quanto vorrei che fosse così semplice» mormorò la riccia, abbandonandosi tra le braccia della mora «ma la mia vita è un completo disastro» mugolò lamentosa, nascondendo il suo viso rigato dalle lacrime

Cherry le diede una carezza amichevole «ricordati che io sono qui» disse con fare rassicurante «sono sempre presente per te» e rimase lì a consolarla per il resto della serata, ripromettendosi mentalmente che avrebbe risolto quell'odiosa situazione... E già aveva in mente come fare, in fondo si sa che chiodo scaccia chiodo...
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Un soffice manto di neve bianca aveva ricoperto ogni cosa attorno al magico castello «RAGAZZE C'È LA NEVE» dichiarò Cherilyn gioiosa, saltellando per la stanza «ANDIAMO FUORI A GIOCARE CON LA NEVE» affermò eccitata «VOGLIO DAR FASTIDIO A QUALCUNO»
Gladys le lanciò un cuscino, colpendola in pieno volto «è prestissimo» biascicò, con la bocca impastata «riposa un altro po'... La neve non andrà da nessuna parte» ma ormai la mora era sveglia e pimpante, stava svuotando il suo baule alla ricerca di qualcosa di caldo da mettere.

Indossò un pesante maglione di lana, l'inseparabile sciarpa Grifondoro ed un'ingombrante cappotto «vado a cercare qualcuno che voglia farmi compagnia» dichiarò, abbandonando la stanza.

Ispezionò l'intero castello, alla ricerca di qualcuno, ma sembrava che nessuno avesse voglia di uscire quella mattina. Dopo un paio d'ore, finalmente, riuscì ad individuare qualcuno d'interessante «CUOR DI PANNA» urlò, bloccando il passaggio al ragazzo «ANDIAMO FUORI, CHE C'È LA NEVE» il biondo la guardò stranito «ma fuori fa freddo» biascicò lamentoso «non ho intenzione di ammalarmi»
Ma ovviamente Cherry non avrebbe accettato un altro rifiuto, prese il ragazzo per mano e lo trascinò fuori dal castello.

«non trovi che sia così rilassante?» domandò la ragazza, tuffandosi sulla morbida neve «senti che bell'aria fresca» dichiarò, respirando a pieni polmoni «sdraiati qui accanto a me» aggiunse lei, radunando un mucchio di neve con le mani. Elijah arricciò il naso contrariato, lui non la pensava come la sua migliore amica. Si teneva stretto nel suo pastrano color caramello, guardandosi intorno con fare furtivo «ho i piedi gelati» ammise, lamentandosi «perché continuo a darti ascolto e a fare tutto quello che mi dici?» il biondo odiava il freddo con tutto se stesso, lui avrebbe volentieri passato tutto l'inverno al chiuso, seduto davanti ad un cammino scoppiettante a sorseggiare grosse tazze di cioccolata calda, ma la mora non glielo avrebbe mai permesso.
«non fare il noioso» esclamò la ragazza, formando una palla di neve con la magia «devi scioglierti» e colpì il Tassorosso dritto in faccia «la neve è la cosa più bella dell'inverno» aggiunse spensierata «io la amo» ed iniziò a roteare felice su se stessa
«sembri proprio una stupida» dichiarò Elijah, lasciandosi scappare una risata «una stupida felice»

In quel momento si sentiva libera da ogni preoccupazione. Lei adorava stare all'aria aperta, qualsiasi stagione riusciva in qualche modo a renderla felice... L'inverno aveva la neve, l'estate il sole cocente, la primavera era piena di fiori e farfalle e l'autunno la faceva impazzire con le mille pozzanghere e foglie scricchiolanti... Era così energica e piena di vita, che proprio non riusciva a stare ferma.

BAM
Un cumulo di neve le cadde in testa, ricoprendola quasi completamente

«SCUSA» urlò qualcuno in lontananza «HO COLPITO LA COSA SBAGLIATA» la mora si liberò dell'ammasso di neve, colma di rabbia. Guardò il sorriso sfacciato del Serpeverde ed avanzò verso di lui con fare minaccioso «BRUTTO IDIOTA» disse con le fiamme negli occhi «TUA MADRE, QUINDICI ANNI FA, HA FATTO L'ERRORE PIÙ GRANDE DELLA SUA VITA, NON AVREBBE MAI DOVUTO PARTORIRTI» ringhiò nervosa, sfoderando la sua bacchetta di cedro. Quella serpe aveva interrotto il suo momento di pace interiore e lei non l'aveva presa bene «SEI SOLO UNO STUPIDO CRETINO» sibilò a denti stretti. Il ragazzo dai capelli biondi sorrise sfacciato, facendole ribollire il sangue nelle vene
«ho detto la verità» bisbigliò Marcus, con un mezzo sorriso «il mio obiettivo era il tuo amico mezzosangue» ed indicò Elijah, che era rimasto indietro «non tu»

Qualcosa di grosso esplose in lei, per poco non le usciva la schiuma dalla bocca. Nessuno poteva dire una cosa del genere al suo migliore amico e passarla liscia. Puntò la bacchetta alla gola del Serpeverde, con l'intento di farlo soffrire il più possibile «chiedi scusa, lurido verme» sibilò colma di ira, facendo una forte pressione sul collo del biondo, con la punta della bacchetta

«Lascia stare» le sussurrò qualcuno dietro di lei, poggiandole una mano sulla spalla «ci penso io»

Ci fu un sonoro scoppio, ed in men che non si dica, Marcus Prince si ritrovò rannicchiato a terra, a tenersi con le mani il naso sanguinante.
Isaac guardava con sguardo fiero il suo operato «hai imparato la lezione?» domandò al biondo, scrocchiando rumorosamente le dita «nessuno può parlare in questo modo e pensare di passarla liscia» aggiunse, facendo un sorriso accennato alla ragazza, che era decisamente perplessa da quella inusuale situazione.

«perché lo hai fatto?» domandò Cherry sconvolta «perché gli hai dato un pugno?»
Il Grifondoro si guardò la mano destra, con orgoglio «perché è stato scortese nei confronti tuoi e del tuo amico» affermò deciso «odio gli sbruffoni» aggiunse, mostrando un luminoso sorriso.
La mora serrò la mascella, provando a mandare giù la rabbia «non avresti dovuto» sibilò con freddezza «era una cosa tra me e lui»

Non aveva apprezzato il gesto del ragazzo, non era di certo una damigella in pericolo. Lei sapeva cavarsela da sola, non aveva bisogno di nessun aiuto «la prossima volta fatti gli affari tuoi» dichiarò acida, per poi dirigersi verso l'interno del castello.

Nei giorni seguenti il bel Grifondoro provò più volte a parlarle, ma lei continuava ad evitare ogni tipo di discussione. Proprio non riusciva a spiegarsi il comportamento del moro, perché quel ragazzo continuava a seguirla dappertutto? Cosa voleva da lei?
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«hai preparato il baule?» domandò Isabella, mostrando un sorriso gioioso. Le vacanze natalizie le avevano riportato l'allegria «non vorrai perdere l'hogwarts express»
Cherry osservò il baule ai suoi piedi, accuratamente sigillato «è tutto pronto» dichiarò euforica «si torna a casa»

Cherry condivideva il vagone insieme ad Isabella ed Elijah. I tre stavano chiacchierando tranquillamente, mentre mangiavano dolciumi di ogni tipo
«oh no! Un'altra Tosca Tassorosso» esclamò la mora, guardando afflitta la carta che le era uscita dalla cioccorana appena scartata «la vuoi tu?» chiese guardando il suo migliore amico, che era troppo impegnato a mangiare
«mpsi» rispose il biondo, con la bocca piena di api frizzole. Era talmente buffo che le due ragazze si scambiarono un'occhiata complice, per poi scoppiare a ridere in contemporanea «sei così carino cuor di panna» dichiarò la mora tra le risate, riempiendo il Tassorosso di imbarazzo.

Il viaggio in treno fu tranquillo, erano pochi gli alunni che sarebbero tornati a casa per le vacanze quell'anno, quindi era tutto estremamente silenzioso...

Arrivati alla stazione di King's Cross, Cherry prese il suo baule e si avviò verso l'uscita. Trascinava il baule per lo stretto corridoio del treno «hey pazza!» lei si volto adirata, chi è che osava chiamarla in quel modo? «passa delle buone vacanze di Natale» aggiunse il moro, stringendola in un abbraccio «Robert non chiamarmi mai più così» borbottò infastidita, per poi ammorbidirsi all'istante. Il Grifondoro la guardava sorridente, trasmetteva davvero tanta gioia «ah dimenticavo» aggiunse, grattandosi il braccio nervosamente «anche Isaac ti augura buone vacanze» Cherry guardò oltre il moro, notando che il suo capitano attendeva poco distante da loro, con le braccia incrociate al petto «perché ha mandato te?» chiese bisbigliando «non poteva venire lui?» Robert la guardò confuso «sei tu che non gli parli e lo ignori» dichiarò, scuotendo la testa con fare esasperato «ah giusto» esclamò lei con un sorriso imbarazzato «ottima osservazione» ed abbracciò nuovamente l'amico «questo qui è per tuo fratello» sussurrò all'orecchio di Robert, lanciando un'occhiata ad Isaac, che continuava a fissare la scena immobile

«Buon Natale Cherry» la mora si staccò da Robert, sussultando leggermente. Charlie Weasley si era piazzato accanto ai due, con le orecchie completamente rosse dalla vergogna «grazie Charlie» esclamò la mora, sorridendo cordiale «Buon Natale anche a te» e gli diede una leggera pacca sulla spalla, decisamente forte per un dodicenne
«Quante volte ti ho detto di non dare retta a quelle come lei?» borbottò una figura alta, sbucando dietro al giovane rosso «a volte non riesco proprio a capirti, Charlie...»

Cherilyn fissò schifata il ragazzo appena arrivato «perché come sono io?» chiese incuriosita, anche se già riusciva ad immaginare la risposta del Weasley
«sei arrogante e fastidiosa» rispose schietto il rosso «e il mio fratellino non dovrebbe perdere tempo a parlare con te» sul viso della mora apparve un ghigno amaro «solitamente le persone a Natale sono più buone» constatò lei «ma tu Weasley, in queste occasioni, riesci a dare il peggio di te...» non era offesa dalle parole del ragazzo, era solo estremamente schifata «perché continui ad infastidirmi? Non puoi ignorarmi e basta?» era stanca dell'atteggiamento del Weasley. Prima si divertiva a bisticciare con lui, ma ora era solo estremamente annoiata
«ti sto solo restituendo il favore, Farley» sibilò il rosso, trascinando il fratello minore «spero che il Natale possa portarti un po' di intelligenza» aggiunse ghignando «ne hai davvero bisogno»

Lei scacciò dalla mente i brutti pensieri, non poteva rovinarsi le vacanze di Natale per colpa di William Weasley. Salutò il resto dei suoi amici e raggiunse i suoi amati genitori «come sono andati questi primi mesi di scuola?» chiese la signora Farley, posandole un leggero bacio sulla testa «è successo qualcosa di interessante?»
«mamma praticamente sai già ogni cosa» ammise la mora in un lamento «ti ho spedito tante di quelle lettere, che non ho più nulla da raccontarti»

«quindi le hai detto, anche, che il tuo nuovo fidanzato ha dato un pugno a Marcus?» chiese Alexander ad alta voce, sbucando alle sue spalle
«non è il mio fidanzato» ringhiò Cherilyn con rabbia «e poi Prince se l'è meritato»
I signori Farley guardavano la mora con sgomento «hai un fidanzato?» domandò il padre sconvolto «la mia piccola principessa ha un fidanzato...»
«Alex dice un mucchio di sciocchezze» sibilò, fulminando il fratello con lo sguardo «è solo il mio capitano» aggiunse rossa dall'imbarazzo, il fratello doveva smetterla di parlare a sproposito, le dava sui nervi quando faceva così. «e poi è lui quello che cambia fidanzata ogni settimana» e lo indicò con fare irritato «prendetevela con lui» ed attraversò la barriera, prima che suo fratello potesse acchiapparla.

Villa Farley era stracolma di decorazioni natalizie, Cherilyn controllava, con perizia, il mucchio di regali sotto al grosso albero. C'erano decine di pacchetti solo per lei, quel Natale aveva decisamente superato ogni aspettativa
«Buon Natale Cretina» le disse il fratello, sedendosi accanto a lei «Buon Natale Deficiente» rispose lei di rimando, spingendolo lontano.

Fissò i suoi regali, scegliendo, con cura, quale avrebbe dovuto aprire per primo. Tra tutti ce n'era uno che aveva attirato l'attenzione della mora. Era una voluminosa scatola verde con un grosso nastro rosso, al suo interno c'era un gigante accappatoio rosa confetto, con uno strano bigliettino azzurro attaccato vicino al cappuccio

È il regalo perfetto per te. Così nessuno rischierà più di vederti con il seno scoperto

Con affetto, James


La mora si fece sfuggire una mezza risata, una volta tornata ad Hogwarts gliene avrebbe sicuramente dette quattro.

Gli altri regali, fortunatamente, erano più tranquilli e pratici. I suoi amici la conoscevano davvero bene e l'avevano riempita di caramelle e rifornimenti per i suoi amati scherzi.

«stupida hai dimenticato questo» disse Alexander, lanciandole un pacchetto viola con le stelline dorate «ha l'aria importante» La mora si rigirò il pacchetto tra le mani, con fare sospetto, non c'era nessun bigliettino all'esterno e questo non fece altro che aumentare la sua curiosità...

Scartò la scatola, senza alcuna delicatezza, rivelando una graziosa spilla dorata. La prese tra le dita incuriosita, era a forma di mazza da battitore, con una pietra rossa al posto del manico. Quella spilla era decisamente simile alla collana che aveva ricevuto per lo scorso compleanno, il colore della pietra era praticamente lo stesso, cambiava solo per la forma.

Capovolse il pacchetto, agitandolo per bene, facendo cadere un bigliettino bianco

Sono stato un vero e proprio idiota, spero che tu possa perdonarmi...

Cherry guardò più volte quel foglietto striminzito, alla ricerca di qualche altro indizio, ma non trovò nient'altro. Il mittente misterioso aveva colpito ancora... Era il secondo regalo che riceveva da questa persona ed ancora non aveva capito chi fosse. Una volta ad Hogwarts avrebbe sicuramente ripreso con le indagini «ti troverò» bisbigliò, nascondendo il biglietto agli occhi curiosi del riccio, che aveva di fronte. Doveva scoprire l'identità di quel mittente misterioso, ormai la fiamma della curiosità si era si nuovo accesa in lei.

Si guardò allo specchio con fare compiaciuto. Dopo un'interminabile discussione con sua madre, era riuscita a farla franca, la mamma le aveva permesso di scegliere da sola l'abito per il ballo, che la famiglia Farley organizzava ogni ventisei dicembre.
Appuntò la spilla nuova al petto, senza distogliere lo sguardo dal suo riflesso nello specchio «forse è meglio se la metto dentro» borbottò, notando il bordo stropicciato della maglia nera che indossava, quindi infilò la maglia all'interno del pantalone rosso, di pelle di drago e diede una rapida sistemata alle sue amate spalline imbottite, regalatele gentilmente dalla sua amica Isabella. Le vecchie zie avrebbero sicuramente dato di matto, vedendola conciata in quel modo.

«non credi di essere troppo esagerata?» domandò Alexander, fissando la sorella dalla testa ai piedi «la mamma lo sa che ti sei conciata così?»
Cherry sorrise maliziosa «sei solo invidioso, perché io ho più stile di te» e scese al piano di sotto, facendo ondeggiare i lisci capelli neri.

«che abito singolare, mia cara» affermò una vecchia strega, con un vistoso cappello piumato in testa «queste mode moderne, non le capisco proprio» e le pizzicò con forza la guancia. Le sue previsioni erano esatte, le vecchie zie non avevano capito il suo concetto di stile, ma a lei non importava, quella era la moda del decennio, che a loro piacesse o meno.

La musica era lenta e noiosa, ma ovviamente non poteva essere diversamente. Stava partecipando ad un ballo in una vecchia ed imponente villa di campagna, circondata da maghi adulti estremamente noiosi. Sorseggiava succo di zucca, mentre ascoltava suo zio Rufus, che continuava a vantarsi di una certa pratica magica super importante che aveva appena chiuso.

Suo fratello Alexander non stava di certo meglio, era stato preso in ostaggio da un gruppo di anziane streghe, che continuavano a mostrargli foto animate delle loro "bellissime e talentuose" nipoti. A lui è andata molto peggio pensò divertita, vedendo la faccia disperata del riccio.

«se vedo un'altra foto do di matto» esclamò Alex sfinito «dove diamine è finito Marcus?» chiese, vagando con lo sguardo per l'intera sala «è venuto anche quest'anno?» domandò la mora di rimando «che due bolidi»
Ma il fratello era troppo impegnato a cercare il suo migliore amico, per darle retta...

«dov'è la mia nipotina preferita?» Cherry avrebbe riconosciuto quella voce tra altre mille, si voltò con un sorriso raggiante «zio Elliott» esclamò, saltando in braccio all'uomo appena arrivato «da quanto tempo!» l'uomo posò gli occhi neri, come la pece, sulla ragazza «tu non puoi essere la piccola Cherry» disse con fare scherzoso «la mia cara nipotina era molto più bassa di così» la ragazza scese giù, mostrando un timido sorriso «ormai sono grande» dichiarò, gonfiando il petto con orgoglio.

Lei adorava suo zio Elliott, erano davvero simili loro due. Cherry aveva passato la sua intera infanzia insieme a quell'uomo, lui le aveva insegnato come fare degli scherzi eccellenti e soprattutto come farla franca, era stato un'insegnante davvero in gamba.
«quando sei arrivato?» domandò con sguardo curioso «com'era Machu Picchu? Ti sei ferito laggiù? Hai incontrato qualche chimera?» l'uomo si passò una mano tra i lisci capelli neri «calmati Uragano» esclamò, ridacchiando «una domanda per volta»
La mora si zittì all'istante, adorava ascoltare le mille avventure di suo zio. L'uomo era un'importante spezzaincantesimi della Gringott e viaggiava per il mondo intero alla ricerca di misteriosi e pericolosi tesori, Cherry lo ammirava tantissimo, era uno dei suoi punti di riferimento, insieme ai suoi genitori.

Passò gran parte della serata ad ascoltare suo zio, la festa era decisamente migliorata da quando l'uomo era arrivato. Niente zio Rufus e le sue stupide pratiche, ora c'era solo Elliott e le numerose avventure che aveva affrontato in America Latina.
«una Manticora?» domandò la mora, spalancando la bocca per la sorpresa «e come hai fatto a sconfiggerla?»
«con l'astuzia» rispose l'uomo fiero «ho tranciato un grosso ramo, con l'aiuto della mia fidata bacchetta, e l'ho fatto cadere proprio in testa alla bestia» la ragazza ascoltava il racconto incantata «e la Manticora ha perso i sensi, dandomi il tempo di scappare con il tesoro»
«quanto avrei voluto essere lì con te» dichiarò la ragazza con sguardo sognante
«forse un giorno verrai a lavorare con me...» disse l'uomo, alimentando le speranze della giovane «a me farebbe davvero piacere»

«tu non la porterai proprio da nessuna parte» affermò un uomo dalla voce profonda «la mia principessa non ti seguirà nelle tue folli imprese» Elliott si voltò e fece un grosso sorriso all'uomo appena arrivato «fratellone, lei è un Uragano, riuscirebbe a sconfiggere dieci Manticore in un colpo solo» il signor Farley fece un sorriso divertito «lo so questo» esclamò fiero «stiamo parlando di mia figlia dopotutto» e fece un occhiolino alla mora, che non riusciva proprio a distogliere lo sguardo dai due
«Elliott, zia Gertrude vorrebbe salutarti» disse il padre della ragazza, ritornando serio «sono venuto sotto sua richiesta» Elliott sbuffò infastidito, accarezzò la testa della ragazza e si allontanò insieme al fratello. Neanche un potente avventuriero come lui, riusciva a sfuggire dalle grinfie delle vecchie e fastidiose zie...

«oh finalmente ti ho trovato» la mora alzò gli occhi al cielo «è da tutta la sera che ti cerco»
Non aveva proprio voglia di parlare con quel fastidioso Serpeverde «non fare così» sussurrò il ragazzo, prendendole il polso «voglio solo farti gli auguri di Natale»
Cherry serrò la mascella, avrebbe voluto poter usare la magia in quel momento, ma sfortunatamente era ancora minorenne «come sta il naso, Prince?» chiese, provocandolo «vedo che è come nuovo»
Il ghigno divertito del ragazzo si spense all'istante «il tuo amichetto è un barbaro» biascicò irritato, ripensando all'accaduto «avrei preferito di gran lunga il tuo tocco, sarebbe stato sicuramente più leggero»

La mora digrignò i denti, nonostante tutto continuava a provocarla «possiamo rimediare, se vuoi» affermò, mostrando il pugno chiuso «per me non c'è nessun problema» Marcus le rise in faccia, una risata roca e pungente «ogni scusa è buona per toccarmi, vero?» sussurrò maliziosamente, leccandosi le labbra. La mora sentì salire un contato di vomito, quel ragazzo era così viscido che le causava un forte senso di nausea «fai schifo» sibilò «sei un essere orribile» Ma il ragazzo non reagì a quegli insulti, rimase freddo ed impassibile, con gli occhi marroni fissi su di lei. Quello sguardo deciso e penetrante le metteva quasi paura, infatti indietreggiò spaventata.

«sono tante le cose che vorrei dirti in questo momento» dichiarò il Serpeverde con fare freddo «ma credo che non sia l'occasione adatta» e diede una rapida occhiata, al grande Salone pieno di persone «quindi mi limiterò a farti i miei più sinceri complimenti...» Cherry lo guardò stranita, non capiva cosa intendesse il ragazzo con quella frase, ma non dovette attendere più di tanto «hai una spilla davvero graziosa» dichiarò il biondo, toccando l'accessorio con l'indice «è abbinata alla collana giusto?» e spostò lo sguardo sulla catenina che la mora portava al collo «è un completo delizioso» aggiunse, facendo un mezzo sorriso «chi ti ha fatto questi regali, ha davvero un gusto eccellente» e se ne andò, lasciando Cherry di sasso

Non può essere lui... pensò la ragazza tremando Non ha senso tutto questo si disse mentalmente, togliendosi la spilla Non ho intenzione di indossare qualcosa che mi ha regalato quella serpe schifosa e tolse immediatamente anche la collana. Sperava con tutta se stessa che il ragazzo stesse bluffando, ma qualcosa in lei le diceva che non era così...

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