La magia opera in modi mister...

By LadySoul357

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SNARRY - Harry è depresso dopo la morte di Sirius, ma cerca di farsi forza perchè è il prescelto. La vita al... More

Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che...piace
Reclusione
L'amore è cieco
A giocare con il fuoco prima o poi...ci si scotta (parte1)
A giocare con il fuoco prima o poi...ci si scotta (parte 2)
Finzione o Verità
Il Ballo (Parte 1)
Il Ballo (parte 2)
Il Ballo (parte 2) secondo e ultimissimo finale!

Il Principe Mezzosangue

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By LadySoul357

DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i personaggi della saga sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro, né intende infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright.

Harry prese posto nell'aula semi deserta. Non riusciva proprio a capacitarsi del fatto che si sentisse così tranquillo e rilassato poco prima di una lezione di pozioni! Beh con Lumacorno come insegnante e il libro del Principe Mezzosangue come alleato, non aveva più nulla da temere, tutto gli sembrava molto più chiaro, quasi semplice, talmente semplice che era passato dalla categoria schiappa senza speranza a migliore della classe!

Attualmente l'unica pecca del suo piano di studio  era Piton, come sempre.  L'unto bastardo infatti era riuscito ad ottenere, solo Merlino sapeva come, la tanto agognata cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure. In un primo momento quando aveva appreso la notizia durante il banchetto, aveva seriamente valutato la possibilità di abbandonare il corso, ma poi era giunto alla conclusione che non poteva permetterselo. Prima o poi avrebbe dovuto affrontare Voldemort e non poteva arrivare a quello scontro impreparato e poi a parte tutto difesa era la sua materia preferita, non voleva rinunciarci!

Certo che sopportare il pipistrello dopo essersi illuso di non doverlo più avere come insegnate non gli piaceva, ma le lezioni  non erano così intollerabili come lo erano state in passato quelle di pozioni, perchè in difesa era bravo, specialmente nella parte pratica. Ne aveva fatta fin troppa per un Grifondoro della sua età, anzi per chiunque avesse la sua età . Questa consapevolezza gli dava la certezza che gli insulti di Piton fossero del tutto infondati. L'uomo lo denigrava solo per il gusto di farlo e non perché era un incompetente come si affannava tanto a rimarcare, con i suoi modi sarcastici e sprezzanti.

Le voci dei suoi amici lo distolsero dai quei pensieri infausti.

"Ecco dov'eri! Harry ti abbiamo cercato ovunque" urlò Hermione.

"Mi dispiace, ecco avevo un po' di tempo libero e sono arrivato con un pò di anticipo" rispose il moro contrito.
"E a te questo sembra normale? No dico, ma da quando arrivare prima a pozioni è un modo per passare il tempo libero?" sbottò il rosso, mentre prendeva posto accanto al suo migliore amico.  "Tutto merito del nostro amico il Principe Mezzosangue, è? Francamente comincio a preoccuparmi per te, ormai ne sei ossessionato".

"Non esagerare Ron! Sono solo curioso" si giustificò il Golden Boy, non volendo ammettere ad alta voce che almeno in parte aveva ragione. Infatti da quando era fortuitamente entrato in possesso del libro, aveva passato ogni momento di libero a  leggere riga per riga gli accurati e dettagliati appunti del precedente proprietario. E più il tempo passava, più la sua smisurata curiosità cresceva, spingendolo a porsi un infinità di domande sulla figura emblematica del Principe Mezzosangue. Chi era? Quanti anni aveva? Era uno studente o un ex studente? A quale casa era appartenuto o apparteneva? Perché aveva scelto quel nome così particolare? Non poteva rispondere a nessuna delle domande che gli ronzavano continuamente nella testa, anche se moriva dalla voglia di scoprire chi fosse.

Nonostante non avesse alcun tipo di certezza, era riuscito a fare alcune deduzioni: il principe era un tipo piuttosto scrupoloso e molto pignolo, probabilmente era una persona solitaria ed era un vero secchione a giudicare dal tempo che aveva impiegato per apportare le correzioni e le migliorie su quelle pagine ingiallite, che ormai gli erano fin troppo familiari. Inoltre era molto intelligente e immensamente preparato, insomma un vero fenomeno non solo in pozioni ma anche in Difesa. 

Il Golden boy si era chiesto per quale motivo il misterioso ragazzo usasse uno pseudonimo. Aveva ipotizzato che fosse timido, oppure che avesse qualcosa da nascondere esattamente come lui. Ma quest'ultima eventualità dava adito altre domande: da cosa e da chi si nascondeva? La sola idea che qualcun altro si fosse sentito in dovere di celare la propria identità agli occhi degli altri studenti lo faceva sentire inspiegabilmente meno solo. Harry indugiava spesso su tali riflessioni. Immaginava di parlargli, di condividere con il ragazzo  i  suoi segreti: ad esempio la sua deprimente vita con i Dursley, il peso della profezia che pendeva  sulla sua testa, il suo immenso dolore e i sensi di colpa per la morte di Sirius, di Cedric e dei suoi genitori.

Stavolta fu la voce cantilenante di Lumacorno a ridestarlo dalle sue riflessioni.
"Buongiorno a tutti, la lezione di oggi sarà di grande interesse per tutti voi. Quella che studieremo oggi è la pozione preferita da tutti gli studenti del sesto anno!" poi fissò Ron e aggiunse, "Non guardarmi con quell'espressione Wallarby, sono certo che perfino tu ne sarai estasiato!".
"E' Weasley Signore!" lo corresse Ron sbuffando. Possibile che non ci sia un modo per fargli ricordare il mio nome, miseriaccia!
"Ahhh sí. Sí hai ragione Weasley" poi schiarendosi la voce aggiunse "Come tutti saprete, tra una settimana si svolgerà il tanto atteso ballo di San Valentino! Il preside per aiutarvi ad entrare nello spirito della festa, ha suggerito a noi insegnati di fare delle lezioni a tema. Devo ammettere che è un'idea davvero simpatica! Dunque attenzione attenzione oggi studieremo l'Amortentia!".
L'intera classe si dimostrò da subito incuriosita ed interessata. Quando il pozionista sollevò il coperchio che sigillava la pozione, un coro di sospiri si levò nell'aula.
L'uomo vedendo le espressioni trasognate dei suoi studenti in prima fila, si affrettò a coprire il calderone e poi chiese cortesemente a tutti di mettersi al lavoro.
Dopo aver preso l'occorrente dall'armadio degli ingredienti, Harry aprì il suo prezioso testo di pozioni, vide che c'erano una quantità esagerata di annotazioni e correzioni. Decise come al solito di seguire le indicazione del Principe invece di quelle dell'autore, sapendo che avrebbe ottenuto un risultato di gran lunga migliore. 

Tutto procedeva liscio come l'olio, finchè non lesse un paragrafo posto in un riquadro fatto a mano.

L' Amortentia è un filtro di straordinaria potenza, è necessaria una grande abilità per prepararlo alla perfezione. In molti credono sia una mistura innocua, ma io ritengo che sia una valutazione sciocca e superficiale.

La pozione rende colui che la ingerisce del tutto inconsapevole a ciò che lo circonda, costringendo tale individuo a pensare solo all'oggetto del suo desiderio, rendendolo così inequivocabilmente vulnerabileQuesto secondo il mio giudizio è un motivo più che valido per  affermare che è un distillato piuttosto pericoloso. Dopo un'attenta riflessione in merito, ho deciso  di apportare delle consistenti modifiche alla ricetta originale. Ho fatto in modo che il soggetto non perda del tutto la sua lucidità, a meno che non si trovi in presenza di colui che è stato indotto ad amare. Certo questo rende la sua attrazione ancora più coinvolgente e molto più radicata nella sua mente, ma è sempre meglio che andare in giro come un ebete senza cervello, per tutto il tempo.

Se fossi la persona orribile che credi, lo avrei usato su di te senza alcuna remora. Invece me ne sto da solo in questo laboratorio ad immaginare i tuoi meravigliosi occhi smeraldini scintillare solo per me. Perché non posso essere ricambiato almeno per una volta...dannati Grifondoro testardi!

Harry rimase impietrito leggendo quell'ultima frase depennata ma ancora leggibile. Era così personale ed intima. Passò delicatamente il dito indice sulla scrittura elegante ed ordinata, mentre rifletteva sui risvolti di quella breve confessione. Il principe Mezzosangue dunque non era un Grifondoro, e dopo quel commento avrebbe scommesso almeno 10 galeoni che era o era stato un Serpeverde. Un'ipotesi plausibile, le serpi sembravano tutte portate in pozioni, a parte Tiger e Goyle che a dire il vero non erano portati in niente.
Il battito del cuore di Harry accellerò mentre rileggeva una frase in particolare "Ho immaginato i tuoi meravigliosi occhi smeraldini, scintillare solo per me..."  Un brivido gli percorse la schiena. Amava gli occhi verdi...proprio come i miei . Merlino doveva essere davvero preso da questa persona, non ha mai scritto niente di personale sul libro, chissà se era innamorato di un ragazzo o di una ragazza.
Harry era talmente immerso nelle sue riflessioni, da non accorgersi che qualcosa di non identificato stava per finire nella sua pozione. Solo dopo un poderoso SPLASH, vide il contenuto del suo calderone reagire all'impatto. Dapprima cambiò colore, poi gli ingredienti reagirono separandosi nettamente uno dall'altro, come l'acqua e l'olio,  infine iniziò a gorgogliare minacciosamente. Fu solo a quel punto che realizzò che l'intruglio sarebbe esploso.
Lo aveva visto accadere un'infinità di volte, specialmente quando aveva condiviso la postazione con Neville. Sapeva che avrebbe dovuto allontanarsi velocemente o alzare uno scudo protettivo, ma la sua preoccupazione non fu rivolta a se stesso o a Ron o al resto della classe.  Il suo unico pensiero fu quello di salvare il libro del Principe Mezzosangue.
Mentre afferrava il prezioso volume il miscuglio esplose. 

Il rumore fu così assordante da fargli girare la testa. Si toccò l'orecchio destro, era umido, così come la fronte. Abbassò lo sguardo, la sua divisa era ricoperta da una sostanza giallognola, lattiginosa e maleodorante. Ingenuamente inspirò le esalazioni e di colpo si sentì stanco, talmente stanco da non riuscire a tenere gli occhi aperti. Lentamente scivolò a terra. Prima di perdere conoscenza, il suo  pensiero andò al misterioso Principe. L'accenno di sorriso si formò sulle sue labbra mentre stringeva il libro a se, felice che non fosse stato danneggiato.

***


"Cosa ne pensi, Severus?"

"Penso che non dovrei trovarmi quì. Quello che accade ai tuoi preziosi Grifondoro, non mi riguarda." rispose sprezzante l'uomo vestito di nero.

"Oh suvvia Severus, siamo entrambi consapevoli che le competenze di Horace non si avvicinano minimamente alle tue. Ha fatto il possibile per capire cosa sia accaduto ad Harry".
"Senza il minimo successo a giudicare dello stato pietoso in cui versa Potter" sbottò il pozionista fissando la rovina della sua esistenza ancora inconscio. Poi scoccò un'occhiataccia al vecchio mago e aggiunse "Vi avevo avvertito che le teste di legno avrebbero combinato un disatro! Ma qualcuno si è preso la briga di ascoltare ciò che ho rimarcato più volte nell'ultima riunione del personale? Ovviamente no, e questo è il risultato " sibilò indicando il Grifondoro.
"Volevo solo ravvivare l'interesse dei ragazzi. Ho pensato che incentrare le lezioni sul tema di San Valentino li avrebbe entusiasmati".
"Non è per divertirsi che gli studenti sono quì, Albus!" Dannazione a te e alle tue idee ridicole! Dovrei girare i tacchi e andarmene, invece di trovare un rimedio ai disastri che combina quel piccolo arrogante idiota di Potter!


Sentì delle voci in sottofondo. Non riuscì a riconoscerle anche se gli parvero piuttosto familiari. La testa gli doleva come l'inferno, non riusciva a concentrarsi. Si chiese dove si trovasse e cosa gli fosse accaduto. Un primo pensiero lucido fece capolino nella sua mente: Il Principe...il suo amato libro... la pozione... l'esplosione. Il panico lo investì come un bolide. Durante l'esplosione aveva perso l'unica cose che era appartenuta al ragazzo che ormai considerava un amico, un confidente e per il quale aveva sviluppato un profondo sentimento, profondo.
Si obbligò ad aprire gli occhi, ma l'unica cosa che vide fu l'oscurità. Si stropicciò le palpebre un paio di volte e poi si concentrò, nonostante lo sforzo non riuscì a distinguere i tratti del volto della persona che aveva di fronte, ma ne percepì il forte magnetismo. All'improvviso la vista si fece più chiara e si sentì fagocitato da due pozze oscure che lo fissavano con insistenza.
"Potter!"
Quella voce, tagliente e minacciosa gli era familiare eppure non lo era... si stropicciò nuovamente gli occhi sperando di riconoscere colui che gli stava di fronte.
"Ecco prendi i i tuoi occhiali, ragazzo mio" disse una seconda voce che a differenza della prima era confortante e gentile.
Il Grifondoro allungò una mano. Qualcuno gli depositò delicatamente gli occhiali sul palmo. Li inforcò e la sua visione divenne subito più chiara. Tutto era ancora nero. Una veste nera, dei capelli neri e degli occhi neri  come il petrolio. Piton, di fronte a lui c'era Piton. Rimase in completo silenzio mentre osservava il nero avanzare e fagocitarlo al suo interno senza potersi opporre.

Il moccioso si era svegliato, ed aveva un'espressione inebetita. Non che Potter avesse mai potuto vantare un intelligenza superiore a quella di un qualsiasi primate, ma di norma era almeno in grado di proferire un mezzo saluto o qualche domanda inopportuna. "Visto che Potter si è finalmente degnato di svegliarsi, la mia presenza non è più necessaria" sibilò il pozionista.

Harry sentì un'ondata di calore invaderlo, poi il suo cuore iniziò a battere all'impazzata. Era così sopraffatto da quelle violente sensazioni che riuscì a malapena a borbottare " No! Ecco io..." e poi arrossì furiosamente senza riuscire ad aggiungere altro.
Piton socchiuse gli occhi e osservò con attenzione la reazione dell'idiota sopravvissuto, era un comportamento troppo  atipico per un egocentrico come Potter. Dapprima si chiese se il suo atteggiamento fosse una piacevole conseguenza della botta che aveva preso cadendo a terra, ma quando lo vide avvampare in quel modo, un orribile sospetto si insinuò nella sua mente. "Potter, dimmi chi è l'ultima persona che hai visto in faccia prima di svenire nei sotterranei!".
Il ragazzo alzò il viso, i suoi occhi smeraldini scintillarono e poi timidamente rispose "Nessuno... pro-professor Piton. Piton... Severus Piton...che bel nome! Lo sa che ha un nome fantastico? Unico direi..."
Il pozionista emise un suono strozzato dopo aver visto l'espressione sognante del marmocchio sopravvissuto. " Stai dicendo che IO sono la prima persona che hai visto dopo l'esplosione?" NO! Non può essere! Questo non sta accadendo...NON A ME!"
Harry gli sorrise candidamente e poi senza riuscire a trattenersi rispose "Professore lo sa che ha degli occhi meravigliosi? Sono così magnetici e sensuali...sembrano due perle!"
Il pozionista si passò una mano sul viso, poi fissò con rabbia il preside e infine sibilò "E' tutta colpa tua Albus!" A quel punto si voltò e uscì dall'infermeria, le sue vesti turbinarono nell'aria, come a voler ribadire la sua indignazione.

Angolino dello scribacchino:

Questa storia è stata scritta diversi anni fa, l'avevo già postata su Wattpad e stranamente è sparita...non ne conosco il motivo, ma visto che diversi lettori mi hanno chiesto di poterla leggere di nuovo su questa piattaforma. Ho deciso di accontentarli, mi pareva doveroso. Ci tengo  a specificare che nessuna della storie che ho scritto è una traduzione di altri autori  stranieri, se trovare delle parole strane o che sembrano tradotte dall'inglese è perchè ne ho lette moltissime e alcuni modi di dire mi sono piaciuti talmente tanto che ho scelto di abbracciarli.

Vi auguro buona lettura o ri-lettura.

La vostra LadySoul o Lady Vader o Lady Intruglietta.

Gli aggiornamenti saranno postati una volta alla settimana.

Ps. sto cercando un BETA  READER (per altri progetti, se qualcuno fosse interessato contattatemi in privato grazie!


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