The Admiration Project (Itali...

By hitsem

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Louis pensa di essere coinvolto in un normale - sebbene leggermente fuori dall'ordinario - corso d'inglese, q... More

Note iniziali
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Epilogo

Capitolo 3

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By hitsem

La mattina dopo la festa Louis si svegliò con la sensazione di un coltello piantato in mezzo alla fronte. Ricordi della notte prima gli tornarono in mente a pezzi e bocconi; Niall che versa a tutti degli shot, Zayn e Liam che saltavano da una parte all'altra insieme a lui, Harry che lo trova in bagno e lo riporta a casa.

Harry che lo trova in bagno e lo riporta a casa.

Louis grugnì e si rotolò sul letto, sperando disperatamente di riprendere sonno. La sua testa martellava, però, e gli servivano degli analsegici. Con riluttanza incespicò fuori dal letto e scese in cucina. Prese due moment prima di tornare nella sua stanza.

Jay era già al lavoro e non aveva idea se Lottie fosse a casa o se avesse dormito a casa di un'amica. Chiuse la porta della camera dietro di sé e si rituffò a letto. Puzzava di sudore stantio e alcol, ma non era ancora in grado di tenere gli occhi aperti abbastanza a lungo da farsi una doccia.

A svegliarlo per la seconda volta fu la voce di Lottie vicino al suo orecchio.

"Hmm?"

"Sei andato alla festa di Niall Horan ieri sera?"

"Mhm."

Lei sussultò.

"Louis? Ad una festa? Ma chi sei tu? Non fai serata da, tipo, il primo anno!"

"Vaffanculo, Lottie. Ho una vita, in caso tu non lo sappia," si lamentò, girandosi per guardarla in faccia. Lei stava ghignando nella sua direzione.

"Oh, certo che ce l'hai. Perché Liam e Zayn non sono rimasti qui stanotte? Non sei andato con loro?"

"Io vado ad un sacco di feste! E sì. Non me ne sono andato con loro, però." Quando lo disse e vide l'espressione di Lottie distorcersi, capì che suonava davvero, davvero male. "Non è quello che intendevo."

"Ma davvero? E cosa volevi dire?"

"Qualcun altro mi ha portato a casa perché ero completamente andato."

"Chi?"

"Perché tutte queste domande?"

"Rispondimi."

"Harry Styles," disse precipitosamente, a malapena in modo comprensibile.

Lei sussultò di nuovo, molto più forte questa volta.

"Harry fottuto Styles?! Harry Styles? Quell' Harry Styles?"

"Okay, non c'è bisogno di farne un affare di stato."

"Oh, lo faremo invece. Pensavo che fosse etero?"

Louis la guardò, sedendosi.

"Lo è. Lottie, mi ha letteralmente solo portato a casa, ecco tutto. Lo giuro."

Lei lo studiò per un momento prima di lasciare perdere.

"Se lo dici tu." Si girò e avanzò verso la porta. "Scommetto che hai sbavato su di lui per tutto il tempo, però."

Prima che Louis potesse spalancare la bocca drammaticamente, lei uscì del tutto, sghignazzando. Louis borbottò mentre raggiungeva il telefono sul comodino. Aveva quattro chiamate perse da Liam e un messaggio che diceva 'Avrò bisogno di una spiegazione davvero davvero davvero buona sul perché Styles ti ha portato a casa.'

Fece partire una videochiamata con Liam, che rispose al primo squillo.

"Parla," è tutto quello che Liam disse quando rispose.

"Mi ha trovato ubriaco nel bagno e mi ha aiutato ad arrivare a casa. Non è niente di che."

"Non è niente di che?! Tu odi quel ragazzo!"

"Già, ma ero ubriaco e lui mi stava aiutando. Di certo non lo avrei mandato via. E' stato solo gentile, suppongo."

"Cosa cazzo ne hai fatto di Louis? Tu non chiameresti mai Harry gentile. Hai sempre detto che è una creazione del diavolo."

Louis ridacchiò nel microfono.

"Oh, come ti pare. Non importa, non è che gli parlerò ancora, comunque. Dovrò solo 'studiarlo' da lontano. Dopo lunedì, intendo."

"Che succede lunedì?"

"Stan ci ha messo in coppia per un compito di poesia. Dobbiamo fare qualcosa a riguardo lunedì. Poi non mi starà più tra i piedi."

Louis strisciò fuori dal letto e andò in bagno.

"Ora se vuoi scusarmi, mio caro Liam, la mia uretra scoppierà se non piscio entro cinque secondi. Grazie per esserti preoccupato di me nelle mani di Harry Styles, ma sono ancora vivo."

"Wow, ma guardati con tutte queste nozioni di anatomia. Vabbè, testa di cazzo. Ci sentiamo dopo."

Louis chiuse la chiamata e volò in bagno. Non vedeva davvero l'ora di passare l'intero weekend a fare assolutamente niente. 

***

Il weekend procedeva a meraviglia. Louis non aveva fatto altro che stare sdraiato a letto, alzandosi solo per prendere da mangiare o andare in bagno. Passava un sacco di fine settimana del genere, ad essere onesti. Dato che non aveva un lavoro annuale, avrebbe assimilato ogni secondo di cazzeggio prima di dover andare al college. Però cercava di non pensarci.

Il suo weekend pigro stava quasi per concludersi. Aveva programmato di passare il resto della domenica avvolto in una coperta, con una vaschetta di gelato a guardare netflix. Proprio mentre stava raccattando coperte e cuscini, il suo telefono squillò.

"Che c'è?" Disse quando rispose alla chiamata di Liam.

"Io e Zayn andiamo al centro commerciale perché ci servono dei vestiti nuovi. Vieni con noi. Sto partendo ora di casa. A presto." E riattaccò. Louis rimase immobile per un attimo, fissando la schermata home, una pila di coperte ancora sul suo braccio libero.

"Stronzo," borbottò, gettando le coperte sul letto. Si tolse velocemente il pigiama e indossò un paio di jeans e una felpa. Optò per un berretto per nascondere i capelli sporchi.

Liam arrivò qualche minuto dopo. Zayn stava già monopolizzando il sedile del passeggero, quindi Louis sbuffò e si sedette dietro.

"E' un piacere vederti, Tommo," lo salutò Zayn. Louis gli fece il dito medio.

"Per cosa stiamo andando al centro commerciale, esattamente?" Chiese Louis mentre Liam guidava.

"Vestiti, te l'ho già detto," replicò Liam.

"Sì ma per cosa?"

"Vogliamo solo della roba nuova," tagliò corto Zayn. Louis si era già insospettito. Liam e Zayn non si erano mai preoccupati del loro aspetto. Trovava difficile credere che, improvvisamente, fossero interessati a reinventare il loro guardaroba.

Il centro commerciale era pieno zeppo quando arrivarono, il che era leggermente strano per essere una domenica sera. Liam e Zayn lo condussero in un paio di negozi, Louis si trascinava dietro di loro con calma. Che ci crediate o meno, stavano davvero facendo shopping, e, dopo un'ora, ognuno di loro reggeva almeno cinque buste, Louis incluso.

"E' proprio da voi convincermi a spendere soldi che non ho in vestiti che non mi servono."

"Chiudi il becco, Lou. Ti servono. Indossi sempre le stesse dieci t-shirt a rotazione. Hai bisogno di variare."

Louis gli lanciò uno sguardo di fuoco e li seguì alla zona ristorazione. Liam aveva insistito per comprare un gelato a Louis per scusarsi di aver rovinato i suoi piani di una pacifica domenica sera.

Desiderò tornare a casa non appena entrarono nell'area ristorazione. Il primo paio di occhi che individuò erano nientedimeno che quelli di Niall Horan. E dove c'è Niall, c'è Harry. Harry era seduto di fronte a lui e guardava il suo telefono. Louis mostrò per un attimo un sorriso amichevole a Niall, che ricambiò prima di colpire la gamba di Harry da sotto il tavolo. Harry si girò e vide i ragazzi. Fece loro cenno con la mano di avvicinarsi.

"Perché sta succedendo proprio a me?" Borbottò Louis tra i denti mentre seguiva Liam e Zayn al loro tavolo. Loro due furono i primi a sedersi, lasciando un posto a Louis tra Liam e Harry. Liam l'aveva di sicuro fatto apposta, solo per torturalo.

"Ehi," Harry li salutò tutti, ma non distolse lo sguardo da Louis. Louis sorrise generosamente. "Che ci fate qui?"

"Shopping. Io e Zayn avevamo bisogno di un miglioramento," replicò Liam.

"E tu?" Harry domandò a Louis. Louis incontrò i suoi occhi, che lo stavano guardando con curiosità.

"Mi hanno trascinato con loro," rispose. Erano seduti a guardarsi in faccia l'un l'altro, una sorta di tensione a connetterli.

Niall doveva aver notato quella strana elettricità tra loro, perché la interruppe.

"Quindi, mi sembra di vedere che stai decisamente meglio di venerdì," osservò.

"Sì, ero un po' perso," mormorò Louis. L'infame sorrisetto di Harry era tornato.

"Sei un gran festaiolo, allora?" Domandò Harry, il ghigno diffuso su tutta la sua stupida faccia.

"Beh, non saprei..."

"Ma certo che lo sei! Ti ricordi quella volta che hai perso a quel gioco alcolico e tutti ti hanno sfidato a correre nudo per la strada? Hanno quasi chiamato la polizia!" Esclamò Zayn. Louis arrossì immediatamente al ricordo. Prese la pessima decisione di incrociare lo sguardo di Harry, che lo fissò a sua volta per un secondo prima di scoppiare a ridere. La sua risata era talmente inaspettata che fece ridacchiare anche Louis. Harry si coprì la bocca con la mano nel tentativo di smorzare la sua risata rumorosa, ma i suoi occhi splendevano ancora di allegria e le sue guance erano rosa. Sembrava talmente...felice. Se forse Louis voleva vedere Harry ridere un po' più spesso, nessuno doveva saperlo.

"Per quale motivo non ho mai sentito questa cosa?" Chiese Niall dall'altra parte del tavolo.

"Era in un'altra città. Nessuno lo conosceva lì, quindi deve aver pensato che non ci fosse motivo di sentirsi in imbarazzo. E poi era, tipo, il primo anno? Non è più stato un gran festaiolo da allora. Ho ancora il video da qualche parte nella galleria," spiegò Liam.

Louis gli lanciò l'occhiata della morte più minacciosa che riuscisse a fare. Niall cominciò a pretendere di vedere il video e in quel momento Louis decise di mettere fine al loro straziante tempo insieme. Si alzò bruscamente, ricordando a Liam la sua promessa riguardo al gelato prima di girare sui tacchi e camminare verso la gelateria. Sentì Liam e Zayn salutare dietro di lui, le loro voci ancora piene di ilarità, ma non accennò nemmeno a fermarsi. 

***

Louis fumava raramente erba da solo. Aveva sempre trovato l'idea abbastanza patetica. Eppure, era seduto ricurvo sulla finestra di camera sua, fumando e con il muso lungo.

Non aveva una vera ragione per fare nessuna delle due cose, ad essere onesti. Si era svegliato nel bel mezzo della notte dopo un brutto sogno, e non era riuscito a riaddormentarsi.

E, che Dio lo aiuti, aveva cominciato a pensare a Harry.

Non era colpa sua. Non aveva di certo cominciato a pensarci di sua spontanea volontà. Non lo avrebbe mai fatto. Però stava pensando al suo progetto e a come non sarebbe mai stato in grado di fare un buon lavoro e poi aveva cominciato a pensare a come sarebbe andata con Harry e subito dopo il progetto non faceva più parte del flusso dei suoi pensieri.

Forse non stava tenendo il broncio. Forse era semplicemente arrabbiato. Arrabbiato che non riuscisse a capire cosa, di Harry, attirasse così tanto il suo corpo. Era sempre stato in quel modo, ogni volta che lo guardava anche solo tanto così. Prima che gli parlasse, era solo una sorta di voce interiore che gli diceva che Harry fosse diverso. Ma diverso come? Se l'era sempre chiesto, ma inutilmente.

Ora, però, dopo averci parlato un paio di volte, si sentiva semplicemente caldo ogni volta che entravano in contatto. Non come quella stronzata delle anime gemelle o cose del genere. Solo...caldo. Sempre che avesse senso.

Forse era questo che odiava così tanto. Non Harry in sé, ma il modo in cui, inconsapevolmente, si era sentito strano riguardo a lui fin dall'inizio. Non uno strano brutto - solo una sensazione bizzarra. Non era una cotta. Louis sapeva cosa significasse avere una cotta per qualcuno.

Solo strano. Era l'unica parola a cui riuscisse a pensare. E questo lo rendeva arrabbiato, quindi fumava erba da solo nel bel mezzo della notte.

Il suo computer era chiuso sul comodino, un promemoria costante del suo progetto e dell'aggiunta che aveva fatto proprio prima di accendersi la canna. 

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