Mi sembra di essere una bambina, mi sembra di esser tornata a quando da piccola tiravo la maglietta a mamma o papà per fargli vedere, chessò, un cane e loro impegnati non mi ascoltavano, non mi davano retta, allora gli occhi diventavano lucidi e i lacrimoni (quei lacrimoni limpidi, quasi brillanti che solo i bambini hanno), bussano sotto le palpebre.
Invece non sono più così piccola, ma sto raccontando qualcosa ai miei genitori e loro, dopo aver sentito una notifica e aver appreso che è roba di lavoro, mi accontentano con degli "mh mh", "si" accennati e quando lascio la stanza non si accorgono e le loro teste restano chinate su quegli schermi luminosi. Pure la mia testa è chinata, guardo i piedi che mi portano nella mia camera, mentre la cassa toracica si stringe intorno al cuore amareggiato, ma pieno di affetto verso quelle due persone sommerse di lavoro che mi hanno cresciuta.
PS. I miei genitori sono fantastici, mi aiutano, mi sostengono e abbiamo un buon rapporto. Non c'è critica in questo testo, capita, è normale.