Love me, Riddle | Mattheo & T...

By julie21sqn

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"Cosa sono venuta a fare qui!?" Parlai più a me stessa che a lui. Tirò un pugno al muro. "Non lo so, so solo... More

Personaggi
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Epilogo

Capitolo 8

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By julie21sqn

Julia

"Dai Julia, è da tutta la settimana che esci solo per andare a lezione, vieni almeno alla festa di stasera!"

"No, Daph, non ne ho voglia e sai già il perché..." Odiavo stare giù di morale, ma non potevo farci niente: questa volta non c'era nessun lato positivo.

"Se continui così lui penserà che ci tieni, invece questa sera devi uscire e fregartene! Dimostra a quel coglione di Riddle che non sei stata in pigiama tutta la settimana a frignare per lui!" Cercò di convincermi Pansy.

"Esatto!" Aggiunse Hermione.

Appena sentii pronunciare il suo nome, il mio battito accelerò.

Non lo vedevo da quel giorno in cui mi ero risvegliata nel suo letto per poi ritrovarlo con Astoria e dovetti ammettere, a malincuore, che mi mancava.

"Beh, se la mettete così..." Mi presi la testa tra le mani.

"Ce l'abbiamo fatta! Battete qua!" E le tre si diedero il cinque.

Feci un risolino.

"Devi essere più bella che mai per il tuo gran ritorno!" Daph era al settimo cielo.

"Mi affido a voi, girls!"

Poche ore dopo, mi osservai riflessa nello specchio di camera mia e stentai a credere ai miei occhi: non potevo essere io. Indossavo un cortissimo vestitino nero con le spalline di pizzo, portavo i capelli sciolti e arricciati alla perfezione e un leggero trucco argentato, abbinato alle scarpe alte.

"Che te ne pare?" Chiese Pansy.

"Io..." Mi mancavano le parole.

"È scioccata." Ridacchiò Daphne.

"Bellissima!" Esclamò Hermione.

"Ragazze, ma vi muov..." Appena mi vide, le parole morirono sulle labbra di Draco: mi squadrò da capo a piedi con un sorrisetto.

"Cazzo se sei figa, Julia!" Blaise fece a sua volta capolino nella stanza.

"Grazie, Zabini!" Esclamai scoccandogli un bacio sulla guancia.

"Davvero niente male..." Sussurrò Draco.

"Ma se non riesci a staccarle gli occhi di dosso!" Scherzò Pansy.

Draco arrossì e scosse la testa.

Hermione mi guardò con l'aria di chi che la sapeva lunga.

L'imbarazzo era alle stelle, ma fortunatamente ci venne in aiuto Daphne.

"Ragazzi, ci muoviamo!?"

Una volta arrivati alla festa dei tassorosso cercai con lo sguardo Mattheo e, appena lo vidi, pregai di non averlo fatto: era su una poltroncina di velluto rosso, rivolta verso il tavolo dei drink e accarezzava il fianco di una ragazza che gli si stava strusciando contro. Sentii la rabbia ribollirmi nelle vene e mi immaginai di cruciare quella piccola troia, ma ben presto l'ira si trasformò in tristezza e sentii gli occhi diventare lucidi: ero stata solo un gioco per lui?

"Ehi, sta' tranquilla." Draco mi sfiorò la mano.

"Malfoy." Feci un sorrisetto.

"Ti fidi di me? Ho un'idea."

Prima ancora che potessi rispondere, mi trascinò in pista e iniziò a spingersi contro di me, circondando i miei fianchi con le sue grandi mani: eravamo troppo vicini.

"Ma che cazzo fai?!" Sibilai.

"Sssh, guarda un po' la faccia di Riddle..." Iniziai a capire: voleva farlo ingelosire.

Con la coda dell'occhio notai lo sguardo di Mattheo bruciare su di me, ma lo ignorai e iniziai a muovermi in modo provocante, facendo salire ancora di più il vestito.

"Come sto andando?" Chiesi.

"Niente male, novellina." Mi sorrise.

"Ragazzi, ma che..." Pansy era scioccata.

"Non vedi che lo stanno facendo apposta?" Sussurrò Daphne, facendo un cenno del capo verso Mattheo che nel frattempo si era alzato.

"Ragazzi, sta venendo qua!" Ci avvisò Blaise.

"Non urlare che ti sente!" Lo rimproverò Hermione.

Continuai a fare finta di niente, mentre Draco mi portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Disturbo?" Chiese Mattheo.

Era dietro di me.

"Ignoralo." Mimai a Draco.

Mi sentii tirare per un braccio e mi ritrovai a un palmo dal volto di Mattheo.

"Ho detto: disturbo?"

"Sempre." Risposi, acida.

Restò impassibile.

Draco mi si avvicinò e lo pregai con gli occhi di non fare scenate.

"Vieni con me e non succederà niente ai tuoi amichetti." Mi sussurrò Mattheo all'orecchio, provocandomi i brividi.

"Pensi davvero che io abbia paura di te?" Cercai di sostenere il suo sguardo di ghiaccio.

"Non di me, ma... del tizio di Diagon Alley? Loro non sanno niente, vero?" Sussurrò.

Non dovevano sapere niente o sarebbero corsi da mio padre e tanti saluti a Hogwarts! Prima o poi, avrei dovuto parlare con lui, ma dovevo essere io a raccontargli ogni cosa.

"No, Mattheo!" Non poteva essere così egoista.

"Allora vieni. Subito." Non avevo altra scelta. Alzai gli occhi al cielo, ma dovetti ammettere che una minuscola, minuscolissima, parte di me era felice di andare con lui.

"Ci vediamo dopo, ragazzi." Mi guardarono con occhi sbarrati.

Feci cenno a Pansy, Daphne ed Hermione di stare tranquille.

"Ma..." Draco fece per dire qualcosa, ma venne interrotto da quello stronzo di Mattheo.

"Ha detto che viene con me, cosa non ti è chiaro di questa affermazione?!" E, così dicendo, mi trascinò fuori dalla sala, verso camera sua.

"Entra." Ordinò.

"No."

"Entra ho detto!" E mi prese per un braccio.

"Lasciami, mi stai facendo male!" Mi lasciò andare immediatamente.

"Quanto cazzo sei testarda, eh?" Era a dir poco furioso.

"E tu quanto cazzo sei bipolare, eh? Mi eviti per tutta la settimana e poi mi trascini di forza in camera tua!" Sentii le guance andarmi a fuoco per via della rabbia.

"Le brave ragazze non dicono le parolacce."

"Cosa ti fa pensare che io sia una brava ragazza?" Non potevo averlo detto davvero!

Ghignò.

"Comunque tra poco devo andare: il mio ragazzo mi aspetta."

Lo vidi sbiancare.

"Il tuo ragazzo?"

"Sì."

"Quel verme di Malfoy sarebbe il tuo ragazzo?"

Deglutii.

"C'è qualche problema?"

Fece una risata amara.

"Certo che no: tornatene pure a scopare il tuo ragazzo, lurida puttana."

Le sue parole mi colpirono come una pugnalata.

Mi salirono le lacrime agli occhi, così uscii e mi sbattei la porta alle spalle.

Prima ancora di raggiungere la sala comune, mi sentii afferrare per i fianchi e, in pochi secondi, le labbra di Mattheo si incollarono alle mie. Provai a scansarmi, ma gli ormoni presero il sopravvento. Per Salazar, se mi era mancato baciarlo. Lo sentii sospirare di piacere e decisi di abbandonarmi a quel bacio mozzafiato. Sussultai leggermente al contatto della mia schiena con il muro gelido, ma non mi importava: volevo solo lui, ne volevo ancora e ancora.

Ci staccammo solo per riprendere fiato e, poi, ricominciammo. Mi sollevò leggermente e avvolsi le gambe intorno ai suoi fianchi: lo sentii diventare duro.

"C-cazzo, Julia..." Boccheggiò.

Iniziai a spingermi contro di lui, ruotando le anche.

"Non resisterò ancora per molto, se continui così..." Staccò le labbra dalle mie solo per posarle sul mio collo, dove iniziò a lasciare una sfilza di succhiotti: avevo la pelle d'oca e le mutandine iniziarono a bagnarsi.

"M-Mattheo... voglio..."

"Non qui, vieni."

Entrammo in camera sua e iniziai a sfilargli la camicia, strappando i bottoni.

"Aggressiva la ragazza..." Arrossii.

Mi passò una mano lungo i fianchi e mi vennero i brividi.

"Cazzo, questo vestito mi fa andare fuori di testa... lo togliamo, che dici?" E me lo sfilò con disinvoltura. Il cuore mi batteva a mille: non ero mai arrivata a tanto con un ragazzo. Istintivamente, mi coprii i seni con le braccia.

"Ehi, non ti starai mica nascondendo da me, vero?" Si fece improvvisamente scuro in volto.

"Beh, sei stato con tante ragazze e scommetto che erano tutte con molta esperienza e bellissime..."

"Mai quanto te." Non poteva dire sul serio.

"Non coprirti mai, okay? Non hai niente da nascondere, anzi, sei perfetta, cazzo." Aggiunse.

Non lo lasciai proseguire la frase perché lo spinsi sul letto con forza. Sorpreso, mi guardò dritto negli occhi, facendomi battere forte il cuore. Gli abbassai i pantaloni e d'istinto salii sopra di lui.

"Theo..." Ansimai, quando senza preavviso entrò con un dito dentro di me. Non mi ero mai sentita così bene, aggiunse un altro dito e iniziò a muoverli insieme velocemente fuori e dentro di me. Dimenai i fianchi e, poco dopo, sentii le gambe irrigidirsi: stavo per raggiungere il culmine. Avevo gli occhi socchiusi, ma riuscii a vedere i suoi che brillavano di desiderio per me.

"Vieni per me, bambolina, ecco, brava, così." Lo sentii dire, quando mi procurò il mio primo orgasmo.

Mattheo

La osservai riprendere fiato: aveva le guance arrossate e i capelli scompigliati... sembrava una dea. Quella sera mi ero ripromesso di stare alla larga da lei, ma vederla con Malfoy e con quel cazzo di vestito mi aveva fatto impazzire: non avevo mai desiderato così tanto una persona in vita mia.

"Julia." Richiamai la sua attenzione.

"Mattheo."

"Dimmi che non te lo sei scopato."

Deglutii.

"Oh... beh, non puoi saperlo, magari Draco mi ha scopato proprio nel mio letto o magari nel bagno dei prefetti..."

Mi venne la nausea.

"Dimmi che non è vero."

"Dovresti vedere la tua faccia!" Rise.

"Quindi?" Mi stavo seriamente incazzando.

"Quindi niente: non è il mio ragazzo e non abbiamo mai scopato, non ho mai scopato..." Ammise. Tirai un sospiro di sollievo: volevo essere il primo e l'unico a possederla.

"Non ci credo che nessuno ti ha ancora scopato!"

Arrossì.

"Credici." Sussurrò.

Mi avvicinai ancora di più a lei e le posai un leggero bacio sulle labbra: fu un bacio diverso, più puro, più dolce... più intimo.

"Mattheo, posso..." Mi fissò il membro. Mi sentii diventare duro, appena notai le sue pupille dilatate.

"Puoi cosa?" Puoi succhiarmi il cazzo? Certo che puoi.

"Hai capito."

"No."

Era paonazza, la stavo mettendo a disagio.

"Buonanotte!" Urlò, spegnendo la luce.

"Perché deve sempre finire così?!"

Mi ignorò, ma, ancora una volta, non ebbi il coraggio di fare una scenata: non volevo che se ne andasse per nulla al mondo. Cazzo, se mi era mancata, sembrava essere passata molto più di una settimana dall'ultima volta che l'avevo strettatra le mie braccia. La coprii anche con la coperta e affondai il viso nei suoi morbidi capelli dorati. Avevo la certezza che avrei dormito una notte senza incubi.

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