N.18
[il giorno dopo]
Mi sveglio con la luce del sole che inrompeva dalla finestra completamente aperta.
Sento ancora del dolore alla schiena per le cure di ieri. Gli sono molto grato per avermi curata. Non pensavo che qualcuno potesse preoccuparsi così tanto per me, e soprattuto lui per la prima volta è stato gentile.
Tutto questo mi ha portata ad allontanarmi anche dagli altri, da Klaus, da Allison, da Diego.
Per una volta nella mia vita mi sento parte di qualcosa, di una famiglia, e se tutto il mondo verrà distrutto, vorrò almeno morire con dei ricordi delle persone a cui ho voluto bene. Non pensavo di poter mai dire una cosa del genere cavolo.
Come ogni mattina doccia, colazione con una bella tazza di caffè e dritti in studio per vedere la sesta videocassetta. La penultima, mi sento un po' mi spaventa.
Il fatto che i miei giorni siano contati.
Che i giorni di tutti siano contati.
Cinque:pronta ragazzina?
Erin:metti la videocassetta.
Annusice e la mette, il video inizia.
Paula:Danae ha 16 anni. Iniziamo a fare progressi. Dopo domani la faremo andare nell'apocalisse.
Io e Cinque ci guardiamo.
Paula:lei non ha la più pallida idea di quel che accadrà. Pensa che dovrà fare il suo primo viaggio di lavoro. Proprio adesso si sta allenando. Credo che abbia le giuste qualità. Passo e chiudo.
Il video si spegne emettendo un suono, per poi ripartire.
Adesso davanti alla telecamera, seduta su una poltrona davanti alla scrivania c'è Danae. L'espressione che aveva sul volto era tormentata, spaventata. Non un minimo segno di emozioni, non un sorriso, ne un battito di ciglia. Non lo da a vedere, ma è persa nei pensieri, l'unico modo in cui può esprimersi. È questo lo so bene, conosco quella sensazione e quello sguardo.
Paula:Danae. Sei a conoscenza della missione che ti attende.
Danae:si.
Paula:hai paura.
Danae:no. La paura non mi rappresenta.
Sembrava più dirlo a sé stessa che alla telecamera o alla donna che l'ha cresciuta.
Danae:sarò in grado di superare ogni missione con dignità e sapienza. Lo giuro.
Paula:lo sai che dopo domani per la prima volta incontrerai tua madre, non è vero?
Danae:certo Paula.
Paula:e sai che la missione sarà difficile giusto?
Danae:nulla è difficile per me.
Paula:brava Danae. E, ricorda...
Danae:Non mi devo fidare di nessuno tranne che di me stessa. Qualunque cosa accada, non dovrò mai aprirmi con nessuno, non mostrerò mai le mie emozioni e non dirò a nessuno dei miei poteri. La chiave è scappare giorno e notte, ma ritornare, sempre, nella tana come predatori.
Paula:brava ragazza.
Il video si spegne.
Cinque:la tua missione era sopravvivere all'apocalisse...
Abbasso la testa, la mia testa stava esplodendo, tutte le risposte mi si presentano davanti come dei fulmini.
Cinque:hanno voluto che credessi che fosse una missione normale, ma non era così, volevano che tu accumularsi odio, che ti sentissi abbandonata. Per prepararti alla distruzione del mondo. Catherine era tutto programmato.
Erin:metti l'altro video.
Cinque:no.
Erin:Invece si. Non possiamo vederlo domani, domani io distruggerò il mondo.
Cinque:Catherine smettila, è già troppo da digerire.
Mi mette una mano sulla spalla ma gli sposto il braccio.
Erin:metti l'ultima videocassetta Cinque.
Cinque:Cath.
Erin:Metti.l'altra.fottuta.videocassetta.
Mi scende una lacrima.
Cinque mi guardava, sembrava preoccupato, non avevo mai pianto davanti a qualcuno.
E in quel momento mi sentivo così fragile, spoglia di ogni mia sicurezza e insicurezza.
Mi sentivo uno schifo.
Il segreto della mia vita era stato scoperto.
Ero stata ingannata, usata, marchiata come bomba atomica e portata alla distruzione.
Era questo che ero, un oggetto.
Erin:mettila.
Annuisce e cambia cassetta.
Cinque:d'accordo.
Il video parte, il cavalletto riprende una camera grande e spaziosa.
Danae è seduta su una sedia, al suo fianco Paula.
La rossa sembrava agitata, forse non se ne era accorta, perché probabilmente avrebbe cercato di nasconderlo, ma la sua gamba non smetteva di tremare.
Paula:Danae.
Le blocca la gamba guardandola con uno sguardo arrabbiato.
Paula:non mostrare sentimenti. Non voglio che tua madre ti veda in questo modo.
Danae:si Paula.
Si sente una porta aprirsi e un rumore di dei tacchi a spillo riempiono la stanza.
Paula:oh signora.
La donna corre verso la signora appena arrivata salutandola come se fosse una regina.
X:tu saresti Danae?
Forse è una mia impressione, ma la donna non sembrava per niente contenta di quello che vedeva.
X:così magrolina, ne dubito che riuscirai a superare la missione.
Danae:lo farò invece.
La donna le va accanto, non si vede il suo volto, è di schiena.
Io e cinque ci avviciniamo allo schermo per capire chi fosse quella donna così misteriosa, la donna afferra una ciocca dei rossi capelli della ragazza.
X:mh.
Prende il suo mento e osserva il suo viso con attenzione.
X:lentiggini...carino.
Le lascia il mento e si rivolge alla donna dai capelli scuri e consumata dal lavoro.
X:Paula l'occorrente. Spero che in tutti questi anni ti sia data da fare. Non di certo farò brutta figura per colpa vostra. E voglio che tutto fili liscio come l'olio.
Danae:non le farò fare brutta figura. Sono pronta.
La donna la guarda dalla testa ai piedi.
X:bene.
Le porge una valigetta.
Cinque:è la valigetta della commissione.
Erin:deve lavorare li.
Cinque:sicuramente.
Ritorniamo a guardare.
X:Paula. Il materiale. Veloce, non ho tempo da perdere.
La vecchia si sbriga a prendere uno scatolo con tutto l'occorrente, uscendo una specie di sfera, non più piccola di una mano, e porgendola alla signora con i tacchi a spillo.
X:sai cos'è questa?
Danae:no.
X:È una sfera del tempo. Ti farà ritornare a casa quando sarà necessario.
Non schiacciare pulsanti, e non tentare di farla funzionare prima del previsto. Non funzionerà. La sfera ti farà ritornare a casa una volta che la missione sarà finita.
Danae:quanto tempo.
X:non è importante.
La ragazzina annuisce inconsapevole.
Erin:49 anni ti bastano come risposta?
Cinque mi guarda e abbassa la testa.
X:tienila sempre con te.
La ragazza la prende tra le mani e inizia a girarsela goffamente tra le dita.
Erin:si signora.
La rossa prende prende un peluche a forma di coniglio e la nasconde in una cerniera che si trovava dietro la schiena.
X:cos'è quello?
Danae:porta fortuna.
X:è necessario?
Danae:per me si.
La donna sospira impaziente.
Cinque:dobbiamo trovare il peluche che avevi tra le mani. La sfera potrebbe servirci.
Erin:dici che potrebbe funzionare ancora?
Cinque:non lo so.
X:Pronta Danae.
Danae:certo.
X:apri la valigetta.
Un ghigno compare sul suo volto.
La ragazzina prende un respiro profondo...e lo fa sparendo in un lampo di luce.
Erin:cazzo no!
Mi metto una mano davanti alla bocca.
Paula:perché deve fare questo.
La donna fa finta di non sentirla.
X:Paula, la tua missione è finita. Ma ho bisogno che tu faccia qualcosa ancora per me.
Paula:mi dica.
X:tra 18 anni. Esattamente fra 3 giorni da oggi. Danae verrà a trovarti.
Paula:verrà a trovare me?!
X:Non dovrai farle scoprire niente del suo passato. Dovrà rimanere sola. Non dovrà capire niente di quello che le sta accadendo intorno. È questo che causerà l'apocalisse.
Paula:va bene.
X:dovrai nascondere tutte le videocassette che hai girato nel corso degli anni. Soprattutto le più importanti.
Paula:certo.
X:quando tornerà dall'apocalisse. Dovrai andare nel vicolo dove cadrà. Dovrai prendere la sfera che le ho dato. E nasconderla. Hai capito?
Paula:certo.
X:per nulla al mondo lei dovrà trovarla.
Paula:va bene.
X:È la chiave perché tutto quello per cui ho lavorato vada a buon fine. Mi capisci?
Paola:certo.
X:spegni quella roba.
La donna corre verso la telecamera che si spegne di colpo.
Cado sulla sedia abbandonandomi a me stessa.
Cinque:dobbiamo trovare la sfera Catherine. Ha detto che è la chiave perchè l'apocalisse avvenga. Capito?
Erin:si.
Cinque:hai qualche idea di dove possa essere?
Erin:dobbiamo andare nella casa di Paula. Non abbiamo controllato bene dappertutto.
Cinque:giusto.
Erin:Cinque l'apocalisse è domani.
Cinque:c'è la faremo. Se troveremo quella sfera. L'apocalisse non avverrà. Dov'è il punto esatto in cui hai visto che distruggerai il mondo.
Erin:proprio davanti all'Umbrella.
Cinque:sai a che ora?
Erin:no.
Cazzo se ho paura.
Passiamo il resto della giornata ad escogitare un piano per domani, in modo da partire subito all'azione già di prima mattina.
Guardo l'orologio sulla porta. È già passata la mezzanotte. Ho cercato il più possibile di recuperare del tempo.
Cinque:credo che sia ora di andare a dormire.
Erin:NO.
Mi guarda stranito.
Cinque:in che senso no.
Abbasso la testa.
Cinque:sai che domani arriverà comunque no?
Erin:non voglio fare quello che farò.
Cinque:Catherine nel video che hai guardato eri dasola. Adesso hai me. Gli altri. Non ti lasceremo neanche un secondo.
Erin:Cinque ti prego.
Cinque:Catherine vai a dormire. Domani andremo a trovare la sfera. Andrà tutto bene.
Mi prende le mani nelle sue.
Erin:giuralo.
Cinque:lo giuro. Su tutto quello che vuoi.
Erin:d'accordo.
Annusco e abbasso la testa. Mi alzo in piedi e vado verso la porta di camera mia.
Cinque:a domani volpe.
Mi volto a guardarlo entrare nella camera davanti.
Erin:a domani stronzo.
Mi sorride e chiude la porta, mi stendo nel letto e guardo il soffitto.
Mi sentivo di star giocando una partita da una vita. Una partita a scacchi.
Ma con una sola differenza, la persona davanti a me controllava le mie mosse per farmi perdere.
Mia madre ha controllato, ha fatto della mia vita una partita a scacchi e ci ha giocato a suo piacimento.
Portandomi all'esasperazione, portandomi a tutto questo.
E io? Che cosa devo fare.
Niente. Domani. Accadrà.
Domani, lei farà scacco matto. E io e tutto il mondo perderemo la partita che lei ha giocato di mano.
Fanculo tutto. Fanculo ogni cosa.
Impedirò tutto questo.
Costi quel che costi
Spazio autrice
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