Cole
Girovago da solo, è notte ma la città splende di luce artificiale, come sempre. Io invece penso alla luce che c'era negli occhi di Lili, prima che io tornassi, questo si capisce. Forse per un periodo, oltre ai mille drammi, un pizzico di luce gliela ho portata anche io. Summer invece è ancora più brillante, è una bambina allegra, con la madre che ha non mi sarei spiegato se fosse stato il contrario. Sono sicuro che l'abbia cresciuta benissimo anche senza di me, ma questo non mi giustifica affatto, per quanto Lils possa non farle mancare niente, non potrà fare la figura paterna.
Solo ora ci penso... Lili ha avuto altri uomini? Non hanno fatto scalpore sicuramente, ricordo di qualche rumor, ma Lils è sempre stata brava a mantenere le relazioni private, quindi ora mi viene il dubbio.
Non potevo aspettarmi di rimanere il solo e unico, mi pare normale, ma il fastidio che provo al solo pensiero che possa essere stata più felice con altri mi fa impazzire, e questo non perché io non voglia che sia felice, è la prima cosa che spero anzi, ma vorrei che lo fosse di più quando ci sono io. Non è così. Forse non lo sarà mai più, e questo perché sono un coglione.
Lili
Samantha dopo circa un quarto d'ora passato a chiacchierare di New York se ne è andata, e a me non resta che mettermi a dormire dopo una giornata così... piena di esperienze. Cole ha rimesso piede in questa casa dopo anni che non lo faceva, ma se devo essere sincera, non pensavo sarebbe più successo. Mi alzo appena dal divano per dirigermi in camera e sento piccoli rumori sul parquet; mi giro, è Summer, che al contrario di come le ho detto di fare non dorme, ma credo di poterla capire.
L:"Piccola, cosa ci fai ancora in piedi?"
Summy:"Mamma, perché papà non è qui? Ho sentito la porta sbattere e zia Sam che era arrabbiata... loro non si stanno simpatici?"
L:"No Summy.. papà non è qui perché oggi non siamo organizzate per ospitarlo, domani ti verrà a prendere per andare a scuola, d'accordo? Ora dormi che è già tardi" le stampo un bacio in fronte e mano nella mano la accompagno nuovamente nella sua cameretta.
Io vado sul mio letto e tiro fuori esausta il cellulare al 17%, apro Message e trovo il contatto di Cole. È ancora salvato come... lasciamo perdere, l'ultima conversazione deve essere stata molto lontana.
Lili:
-Cole spero che tu domani venga a portare Summer a scuola, o le vuoi dare l'ennesima delusione?
Il messaggio impiega qualche minuto ad arrivare, ed io lo fisso ossessivamente, già con i nervi.
Il principino decide di rispondermi dopo ben 10 minuti, proprio quando mi stavo per addormentare, ormai avendo perso le speranze.
Cole:
-scusa Lils, sono arrivato ora in Hotel. Ovvio, la porto io domani, vengo verso le 07:30?
Uno, la deve smettere di chiamarmi "Lils", Due: Ovvio di che cosa? "OVVIO" come se ce la portassi tu tutti i giorni? Cristo.
Lili:
-👍🏻
Se c'è una cosa che odio molto è questa emoji, ma forse si addice alla situazione.
Per poco non faccio in tempo a collegare il caricabatterie al telefono, che crollo serrando gli occhi.
Cole
Sono le fottutissime 07:25, mi devo ancora mettere le scarpe e lavare i denti, cosa che non farò, al massimo un veloce sciacquo con il collutorio. Vado di fretta cazzo.
Senza nemmeno allacciare le scarpe mi fiondo in macchina ed inizio a guidare come un pazzo verso la casa di Lils, mi fucilerà. Perché torturano i bambini con questo orario così mattutino per andare a scuola eh?
-
Arrivo finalmente al citofono e aspetto che mi aprano. Sto sudando freddo.
Entro in casa super agitato e subito inizio:
C:"Scusate, c'era traffico, i-io non mi è suonata la sveglia e-e poi..."
Entrambe mi guardano dubbiose, come se fossi un extraterrestre. Magari non c'era bisogno di tutte queste scuse. Summer scoppia a ridere.
Summy:"Ma papà -ride più forte- la scuola inizia alle 08.15" ridacchia ancora. Lili invece mi sembra fulminare con lo sguardo.
Mi avvicino di poco a lei e dico piano
C:"N-non dovevo venire alle 07:30?"
L:"Si, ma era per evitare di fare le cose con troppa fretta, la scuola inizia alle 08.15" dice indispettita.
L:"Si vede che ti sei perso tutto" fa a bassa voce, forse più per ricordarlo a se stessa che a me.
Con molto comodo Lili finisce di allacciare le scarpe a Summer e le fa fare colazione con una crostatina e del latte tiepido, che crea a nostra figlia dei baffi sopra la bocca. Le sorrido e dopo poco con il pollice le asciugo delicatamente la bocca.
Summy:"No papà, si fa con la salvietta!" mi rimprovera, ed io le sorrido ancora, increspando le labbra.
-
Alle 07.50 finalmente è ora di partire, Summer saluta con un abbraccio e un bacio sulle labbra la madre e poi mi prende la mano, pronta per la sua giornata scolastica. Io faccio un cenno con il capo a Lili per salutarla, ma lei non ricambia, anzi appena ci allontaniamo tanto da non poterci più vedere, chiude il portone amareggiata.
Sospiro leggermente sapendo che è una battaglia persa, o per lo meno molto difficile. Dopo qualche secondo di scompenso però, mi sforzo di essere il più ottimista possibile e di non trasmettere a Summy delle vibrazioni negative.
Lei saltella finché non le dico di fermarsi davanti all'auto.
C:"Sum, come si chiama la tua scuola?"
Summy:"Papà non mi ricordo, però so a memoria le istruzioni per andarci" rido.
Summy:"si, non scherzo!"
C:"No tesoro non è per quello, io ti credo, solo che si dice 'indicazioni' non istruzioni!" Lei scoppia a ridere ed attacca la sua risata contagiosa e genuina anche a me.
Decido di fidarmi delle indicazioni stradali di mia figlia di 7 anni, credo che mi abbia portato a fare questo il fatto di non voler disturbare Lili chiedendole le informazioni che la potrebbero scocciare.
Sta di fatto che alla fine arriviamo a destinazione, scendo con Summer e aspetto nel cortile con lei.
Vedo già troppe mamme pronte all'attacco, e non sopporto questa pressione; preferirei che venissero tutte a chiedermi ciò che devono chiedermi piuttosto che continuarmi a scrutare in questo modo fastidioso. Decido di dare attenzione solo a Summer, ma è tardi, perché scopro che nel frattempo si è allontanata per parlare con i suoi amichetti. A volte mi indica, e sono proprio curioso di ciò che dice.
Forse si prende gioco di me, o forse si lamenta del fatto che non ci sia mai stato e mi da dello "stronzo" di fronte ai suoi amici; non credo che però una bambina dolce come lei sia in grado di farlo.
Suona la campanella e Summer corre da me, mi da un bacio sulla guancia fugace e mi saluta con la mano mentre si affretta ad arrivare all'entrata, continuando a sorridermi mentre a volte si gira.
Quando finalmente entra, io decido di andarmene, ma subito sento dei passi dietro di me. Spero vivamente non sia una mamma in cerca di gossip sul padre scomparso di Summer. Preferisco piuttosto che mi chieda una foto. Mi giro e....
Spazio autrice: Ehilà! dopo mesi e mesi e mesi e mesi e mesi sono tornata!
Come state? ci tengo a saperlo.
Questo capitolo è moooooolto di passaggio, però serviva e non avevo molto tempo per farlo continuare con altri eventi, provo nel week-end a scrivere qualcosa :))
Spero che però vi piaccia✨
In tal caso fatemelo sapere lasciando un commento e una stellina❤️
Enjoy🌻