Erano circa le 7 am a Los Angeles, il sole era alto nel cielo, quella mattina, un giovedì che era iniziato come tanti, ma che sarebbe finito in un modo che Danielle e Stefania mai avrebbero dimenticato, per il resto della vita.
Dany aveva ancora la testa immersa nel cuscino, i lunghi capelli biondi le coprivano metà del viso, gli occhi semi chiusi, un braccio spuntava dalle coperte. Stefania aveva già fatto una corsettina lungo l'isolato, per sgranchirsi, Jeff si era unita alla seduta mattutina, facendole compagnia, mentre il piccolo Ford era rimasto a casa, di "guardia" alla sua adorabile padrona ed al bimbo che portava in grembo.
Giusto il tempo di fare una doccia veloce, Stef era già in cucina alle prese con la colazione: voleva fare una sorpresa alla sua fidanzata, preparandole un ricco vassoio di prelibatezze da gustare, insieme con lei, direttamente a letto. Dany avrebbe gradito, senza dubbio.
"Ehi dormigliona, dai che tra poco io devo andare sul set e tu hai l'ecografia del settimo mese, giusto?" la voce squillante di Stefania infastidiva Dany che metteva la testa sotto la coperta, per poi dire la sua "cinque minuti dai, sono stanchissima, questa notte ho fatto le ore piccole, cioè.. me le hai fatte fare tu, sotto a queste coperte.." Dany guardava Stef con occhi maliziosi, facendole segno, con il dito, di avvicinarsi e baciarla.
"Miss Savre, lei racconta una versione dei fatti che non corrisponde al vero.. in ogni caso, visti gli esiti felici della nottata, la perdonerò e le porterò la colazione a letto" Stef sorrideva, baciava le labbra di Dany e poi ritornava in cucina a prendere quello che aveva preparato.
Dany, intanto, si era seduta sul letto con Ford in braccio ed attendeva, trepidante, la colazione. Lei ed il bimbo erano molto affamati.
Stefania posava il vassoio sul letto, non prima di avere steso una tovaglietta.
"Grazie Miss perfezione, come farei senza di te e le tue sante manine?" Dany era sopraffatta da cotanto amore dentro ad un piattino: Stef aveva disegnato un sandwich a forma di cuore, aveva posizionato una splendida rosa rossa accanto ed un bigliettino strappalacrime, per iniziare bene la giornata.
"Sei la mia vita!" Dany aveva letto ad alta voce il pensiero che le aveva dedicato Stefania e, nonostante fosse davvero felice, notava, con un pò di tristezza, che la sua fidanzata aveva scritto "sei" e non "siete", a dimostrazione che, forse, non si sentiva ancora pronta a compiere una scelta così grande come quella di diventare genitore.
Dopo avere "spazzolato", di gusto, tutto quello che, di buono, Stef le aveva preparato, Dany cominciava a vestirsi, in camera da letto, mentre Stefania era intenta ad indossare le scarpe.
"Sono contenta che non ti sei dimenticata dell'ecografia" Dany sorrideva, la voce pacata e distesa. "Ti ricordavi che mi accompagna la mamma, vero? Sapevo che non potevi oggi, quindi, ho chiesto a lei. Non ti sei offesa, giusto?"
Stefania alzava gli occhi in attesa che anche Dany facesse altrettanto "no, amore, stai serena, nessuna offesa. Quando avrai finito, mi mandi subito un messaggio e la foto del piccolo, ok? Poi vai a fare compere con mamma e passate a vedere quella culla che ti piaceva, ormai, è ora di comprarla, il tempo stringe"
"Ok capo, allora vado prima a prendere la culla, la faccio consegnare a casa e montare da David, nel pomeriggio ecografia del nostro amore e poi ci vediamo questa sera a casa, per cena. Vuoi che faccia passare mamma da casa tua a prendere i vestiti o li hai per domani?" Dany era raggiante, non poteva essere più felice di così, attendeva solo che Stefania le comunicasse la propria decisione, ci teneva così tanto al piccolo, sarebbe andato tutto bene.
"Dovrei avere tutto qui, quello che manca l'ho portato in tintoria, passo a ritirare gli abiti e questa sera ci guardiamo il nostro telefilm preferito, mentre ceniamo sul divano" Stef prendeva le chiavi dalla macchina dal mobiletto, si avvicinava a Dany, le baciava dolcemente il viso ed i capelli, le accarezzava la pancia, poi usciva di corsa alla volta degli studios.
Mentre stava terminando di prepararsi, Danielle sentiva un dolore molto forte, nel basso ventre, simile ad una contrazione, ma non dava molto peso alla cosa. Ormai, entrata nel settimo mese, il bambino si muoveva molto spesso, pertanto non c'era nulla di che preoccuparsi.
Era appena passata sua madre a prenderela, insieme sarebbero andate ad acquistare la culla per il bimbo, un veloce pranzo fuori e poi la tanto sospirata ecografia, nel pomeriggio.
Certo, la presenza di mamma la rallegrava, però Stefania le mancava così tanto..
Acquistata la culla nei toni dell'azzurro, qualche tutina, body e calzini che il personale del negozio le avrebbe consegnato, nel tardo pomeriggio a casa, Dany e sua mamma si erano ritrovate a parlare di Stefania e del futuro del piccolo, di fronte ad un'insalata di pollo.
"Vedrai che deciderà per il bene di entrambi, ne sono certa. Tra voi va tutto bene?" mamma Savre era molto ottimista, anche se conosceva da poco Stefania, sapeva che era una persona coscienziosa, molto innamorata della figlia ed avrebbe scelto di stare accanto anche al bimbo.
"Si mamma, tutto benissimo. Stef mi è sempre vicina, non vuole che sposti nemmeno un piatto. Forse non lo dimostra a parole, però si è ricordata che oggi avrò l'ecografia, quando siamo vicine mi accarezza sempre la pancia, insomma, non potrebbe andare meglio" Dany prendeva la mano di sua madre tra le sue, in quel momento aveva bisogno di tutto il conforto che solo un genitore può dare ad un figlio.
Mamma Savre la stringeva forte a sè, annuiva con la testa, era così contenta di vedere che la figlia, finalmente, dopo anni di tristezza ed incertezza, avere trovato la strada della felicità.
Pagato il conto, Dany si recava nel bagno del caffè, accusava ancora qualche dolore al basso ventre.
Intanto, era giunta l'ora di recarsi presso la clinica; insieme con sua madre, percorrevano, in auto, il tratto di strada che le separava dal luogo designato.
Giunte a destinazione, le piccole fitte si intensificavano, Danielle faceva fatica a camminare, costretta a respiri lunghi e profondi, iniziava a preoccuparsi, pur non volendo far notare il proprio stato alla madre.
"Mamma, sai che non mi sento molto bene.." Dany era costretta a chiedere l'intevento di chi l'aveva generata.
"Cosa ti senti tesoro? Chiamo qualcuno, vuoi sederti?" mentre Dany faceva segno con la madre di andare, le contrazioni stavano diventando molto frequanti e davvero dolorose.
Il Dr. D., avvisato della situazione, aveva fatto portare Danielle immediatamente nel suo studio ed aveva avviato, senza indugio, il tracciato sul feto.
Dany era molto spaventata, sua madre era fuori dalla sala, divorata dall'ansia e dalla paura che potesse accadere qualcosa di inatteso e spaventoso al suo già adorato nipotino.
Dopo circa 15 minuti di monitoraggio, il Dr. D. lo aveva esaminato ed era pronto a parlare con Dany della situazione "Miss Savre, chiedo scusa, il piccolo è in grave sofferenza fetale, ha la testolina nel canale del parto, non possiamo attendere molto. La preparo per il ricovero, la nascita avverrà oggi."
Danielle non riusciva nemmeno a respirare. Il piccolo era in sofferenza fetale? Sarebbe nato quel pomeriggio? "Dr. D., mi scusi, ma io sono nel settimo mese, ma mio figlio sopravviverà?" La voce di Dany era tremante, il fiato corto, gli occhi che si erano riempiti di lacrime, in un attimo.
"Non posso darle certezze, è molto piccolo, però ha già un peso discreto. Mi sento di essere cautamente ottimista" il Dr. D. faceva segno agli infermieri di andare a prendere Dany, la salo parto la attendeva.
Entrata sua madre nella stanza, Danielle scoppiava un pianto senza fine "mamma, hai sentito? Il piccolo non sta bene, non sta bene.. nascerà oggi ed io non so se ce la farà, non lo so..e se morirà io.." Dany si buttava al collo della mamma, la abbracciava stretta, non la lasciava un secondo.
Sua madre la stringeva e la rassicurava "stai tranquilla amore, il nostro bimbo nascerà e starà bene, sarà forte e sano, tutto andrà bene. Avvisa Stefania per favore".
Danielle non se la sentiva, in quel momento, di far sapere a Stefania che il bimbo sarebbe nato quel giorno, le sembrava un fallimento, un aver creduto in qualcosa che non si sarebbe mai realizzato ed il destino forse le stava dando un segnale terribile "ti prego mamma, chiamala tu, mandale un messaggio, in questo momento io non me la sento" Dany abbassava gli occhi a terra, le mani sul volto che tentavano di coprire quella maschera di dolore immenso che le pervadeva ogni centimento del suo corpo.
Mamma Savre annuiva, si allontavana per esaudire il desiderio della figlia.
K. Guardino: "Stefania sono Kathy, scusa se ti disturbo ma il piccolo ha un problema alla testa e nascerà in giornata. Danielle è disperata. La porteranno in ambulanza al Cedars – Sinai Medical Center che aveva scelto mia figlia. Quando leggi questo messaggio, ti prego, dimmi qualcosa. In ogni caso, ti aspettiamo lì. Grazie"
Dopo nemmeno mezz'oretta, l'ambulanza aveva caricato Danielle per portarla presso la clinica da lei prescelta. Sua madre, intanto, era andata a casa della figlia, per preparare tutto l'occorrente che sarebbe servito a Dany ed al piccolo e poi si sarebbe diretta al Cedars; nel mentre, aveva chiamato a raccolta anche le sue sorella e Stephanie che l'avrebbe raggiunta finito il turno.
Mentre era intenta a togliersi gli abiti di scena, Stefania scorgeva un messaggio vocale sul telefono e poi uno di testo. Era la mamma di Dany.. subito dopo avere ascoltato il messaggio, Stef si sdraiava per terra, come se in quel momento si sentisse mancare. Dopo poco, sentiva bussare qualcuno ma non aveva la forza di aprire
"Stef sono Lachlan, ci sei? Stef posso entrare?" Lachlan apriva la porta della cave, poteva scorgere Stefania a Terra. "Stefania cosa ti senti? Vado a chiamare il medico.." nel mentre, Stef bloccava Lachie con una mano, lo guardava negli occhi, impietrita, mentre con la mano gli passava il telefono
Letto velocemente il messaggio, Lachlan sospirava profondamente "Vieni Stef, alzati, ti accompagno. Andrà tutto bene, stai tranquilla, adesso ci sono anch'io".
Lachlan aiutava Stefania ad alzarsi, insieme uscivano dalla cave e si dirigevano, di corsa, verso l'auto di Stef.
Nel tragitto sino al Cedars, regnava un silenzio assordante. Di tanto in tanto, Stef sospirava, Lachlan la guardava con un timido sorriso, le sfiorava la mano, le faceva segno di avere forza. Erano minuti interminabili.
Giunti all'ospedale, Stef si dirigeva verso l'ufficio informazioni per sapere dove era stata ricoverata Danielle. Lachlan intanto si era messo alla guida, stava andando a casa di Danielle a verificare i lavori del montaggio della culla ed a sbrigare una serie di incombenze che Stef gli aveva dato, poi le avrebbe riconsegnato l'auto nello stesso luogo.
"Mi scusi, cerco Danielle Savre, è stata portata qui per un parto di urgenza" all'ufficio informazioni, Stef era arrivata con un nodo alla gola che le permetteva di respirare a fatica.
"Mi scusi, lei è la sorella?" la segretaria la guardava con tono interrogativo
"No, sono la moglie, per favore, è urgente, mi dica dove devo andare" ecco che Stefania, ancora una volta, aveva giocato la carta della wife, che poi non era totalmente una bugia, nel breve, lo sarebbe diventata.
"Un secondo che controllo.. guardi, prenda l'ascensore di sinistra, è al dodicesimo piano, stanza 421, ma dagli aggiornamenti, vedo che si trova già in travaglio. Chieda comunque al piano".
Stef si fiondava dritta nell'ascensore, non riusciva nemmeno a schiacciare il tasto con il numero che le avevano indicato, mille pensieri le si erano messi nella testa.. e se il piccolo non ce l'avesse fatta? Se fosse spirato dopo la nascita? Se fosse vissuto con patologie invalidanti? Non poteva essere, non poteva andare così.
Giunta nella stanza, mamma Savre attendeva notizie, con le lacrime agli occhi, seduta sul letto, lo sguardo assente.
"Che è successo? Sto impazzando.." Stef le si avvicinava, la abbracciava forte.
"Il piccolo ha dei problemi alla testa, non ti so spiegare meglio. Danielle è già in sala travaglio, ho tanta paura" la voce di Kathy era rotta dall'emozione e dal pianto
"Vedrai che il piccolo ce la farà, sarà bello, forte e sano come sua madre. So che andrà bene, me lo sento e prego ogni secondo mia madre Lorenza che, dal cielo, possa aiutare entrambi a stare bene" il tono di Stefania si era fatto rassicurante, calmo così come i suoi occhi che tentavano di infondere fiducia nella futura nonna.
Quell'abbraccio così vero e sentito veniva interrotto dal medico "mi scusi, mi hanno detto che lei è la moglie di Danielle Savre. Il bambino è nato, necessita di una trasfusione di sangue immediata. La madre non lo può donare, il suo gruppo sanguigno è incompatibile, sul donatore non ho informazioni. Lei conosce qualcuno reperibile subito? Altrimenti, attingeremo dalle sacche anonime dell'ospedale"
"Mi scusi quale è il gruppo sanguigno del bambino?" Stefania si era alzata in piedi, le gambe le vacillavano tremendamente, ma doveva rimanere salda
"B+, so che non è molto comune.." il medico pareva scoraggiato
Stefania si girava un attimo verso la mamma di Dany, le sorrideva mentre le lacrime le solcavano il viso.
"Io sono B+.. dottore, donerò io il sangue al bimbo" così dicendo, il medico le faceva segno di andare con lui rapidamente mentre, mamma Savre alzava gli occhi al cielo
"Il piccolo ce la farà, tutti noi ce la faremo, ok?" Stefania stringeva un'ultima volta la mamma della sua fidanzata per poi seguire il medico. Forse avrebbe salvato il piccolo, almeno, ci avrebbe provato.
L'indomani mattina, mentre Dany riposava nella sua stanza, in ospedale, Stefania era andata in NICU, per avere notizie del bimbo. Non se l'era ancora sentita di andare ad abbracciare Danielle, proprio non ci riusciva, almeno in quel momento, prima voleva conoscere lo stato di salute del piccolo.
"Chiedo scusa, potrei avere delle notizie del bimbo di Danielle Savre? E' nato ieri sera" Stefania si faceva coraggio, aveva già intravisto un bellissimo bimbo con i capelli biondi, attraverso il vetro, che le pareva somigliante a Dany.
"Salve, lei è la moglie vero? Il piccolo sta bene. Grazie alla trasfusione di sangue, ha superato la notte, i valori sono molto buoni, ce la farà. Guardi, capita proprio nel momento giusto sa.. venga con me in ufficio a compilare un paio di moduli", mentre l'infermiere camminava con passo spedito, Stefania lo seguiva, pur non comprendendo di quali moduli parlasse.
"Ecco, guardi, devo inviare appena possibile, all'ufficio anagrafico, i dati del piccolo Lorenzo Daniel ma non ho compreso bene come si scrive il suo cognome. Mi può fare lo spelling grazie?"
"Che cosa? Chi?" Stef guardava con aria incredula la persona che le stava di fronte.
"Mi scusi, forse non mi sono spiegato bene. Potrebbe farmi lo spelling del suo cognome? Spampinato o Stampinato? Me lo hanno scritto male in un fogliettino, chiedo scusa ancora ma devo aggiungerlo a quello della madre biologica.." l'infermiere invitava Stef ad una risposta rapida
"Mi scusi un attimo, torno appena possibile.." Stefania usciva dall'ufficio, si dirigeva nuovamente verso la stanza a vetri dove dormiva sereno, nell'incubatrice, quel biondino che già così tanto amava.
Eccolo, Lorenzo Daniel.. Dany aveva scelto il nome della mamma di Stef per il suo bambino, per quel batuffolo meraviglioso che le stava davanti, per non dimenticare, anzi, per ricordare, in ogni momento della sua vita, quanto amore provava per lei ed aveva compreso l'amore immenso che Stefania aveva provato per la madre che sentiva dentro, come se le fosse ancora accanto.
"Spampinato.. con la P, non la T, ok?" l'infermiere alzava lo sguardo, immerso tra le scartoffie.
"Perfetto, grazie. Potrebbe scriverlo Lei e mettere una sigla? Sa, così sono più tranquillo di non commettere errori"
"Certamente" così dicendo, Stefania compilava il modulo, lo sottoscriveva e lo consegnava all'operatore.
Mentre si dirigeva verso l'uscita, con le lacrime agli occhi, si fermava un secondo, tirava fuori dalla borsa il cellulare e componeva un messaggio da inviare a Danielle
Stefania: "sono al decimo piano di fronte ad un piccolo biondino che fa la nanna..grazie Danielle Savre ormai Spampinato. Nessuno aveva mai fatto per me qualcosa di così immenso. Te ne sarò grata per sempre e Vi proteggerò finchè avrò vita. Vi amo da morire".
Salendo le scale che l'avrebbero condotta alla stanza di Dany, Stef sentiva il telefono emettere un suono
Danielle: "Grazie a te Stefania Spampinato ormai Savre di essere entrata nella mia vita, di avermi amata, aspettata, voluta con tutta te stessa, di non avermi giudicata, ma sopportata e supportata, nonostante tutto. Ci hai salvato entrambi. Era il minimo che potessi fare..adesso corri a baciarmi come si deve. P. S. Mi hanno appena consegnato copia del modulo che hai firmato.. Lorenzo Daniel Savre già Spampinato".
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"La gioia più grande è quella che non è attesa".
(Sofocle)