Prigionieri della guerra

By CristinaGelsomini

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Una guerra tra due fazioni...un "drago oscuro" ingiustamente imprigionato in cerca di vendetta, una studentes... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
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Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51

Capitolo 37

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By CristinaGelsomini

Clara

La giovane, come tutti i presenti, del resto, era a dir poco allibita e, se era scioccata lei, figuriamoci i due diretti interessati a scoprire che, proprio loro, nemesi da millenni, si scoprono fratelli separati alla nascita!

Sfortunatamente, la ragazza non ebbe neppure il tempo di elaborare, dato che i due draghi si avventarono come due belve feroci sull'uomo serpente e non sembravano intenzionati ad avere una discussione pacifica!

«Dannato miserabile, come osi anche solo pensare qualcosa del genere?! Io e lui non abbiamo niente a che spartire.»

«Concordo in pieno e nemmeno voglio approfondire la conoscenza.»

«Siete due stupidi. I vostri genitori sono periti nella Grande Guerra, perciò siete stati affidati a dei loro "amici", i quali hanno ben pensato di disfarsi di uno di voi.» Spiegò il "mangia uova", nel mentre tentava di non divenire una spremuta di serpente!

«Bastardo, tu menti. Per quale dannato motivo dovrei credere a una cosa del genere? E poi, perché avrebbero dovuto mandarmi via?! Perché?!»

«Cos'è successo ai nostri genitori? Sin da quando ne ho memoria, tutti si rifiutano di svelarmi la verità. Inoltre, mai avrei immaginato di avere un fratello e non riesco veramente a trovare una spiegazione plausibile alla tua "verità.» Puntualizzò Elijah, concordando con Amos.

La bella rossa pensò bene che fosse il momento giusto di intervenire e, a meno che non volesse assistere a come preparare un patè di serpente, sarebbe stato meglio fare qualcosa.

«Ehi, ehi, capisco che non siano fatti miei, ma strizzare questo tizio non mi sembra la soluzione migliore.» Provò a fermarlo lei, venendo ovviamente osteggiata dall'ex del drago oscuro.

«Amos, non starla a sentire e continua, tu meriti di conoscere la verità con ogni mezzo disponibile.» Asserì Miss ambiente, cercando di scavalcare la ragazza, la quale, però, non pareva avere la minima intenzione di starsene zitta e buona in un angolo, anzi, tutt'altro!

«Il vero motivo per cui ti sei ritrovato a crescere nella tribù dei Draghi Oscuri è perché... sei stato rapito. Molti giovani erano periti nella Grande Guerra, perciò vi era penuria e sappiamo tutti che alla tua gente non piace starsene con le mani in mano, perciò il capo del popolo all'epoca, Rong, decise di organizzare il rapimento di un bambino che sarebbe divenuto un grande guerriero.»

Nel frattanto, Amos ed Elijah avevano allentato la presa, ma, questa cosa avrebbe avuto delle tragiche conseguenze. I due erano sconvolti, perciò fu Clara a prendere la parola.

«Dunque, perché questa tremenda scelta ricadde su Amos invece che su Elijah?»

«Perché era più adatto. Si sapeva che l'altro figlio aveva i capelli dorati come il Sole; assomigliava troppo a un Drago Dorato, quindi optarono per l'altro e questa si rivelò la scelta migliore col senno di poi.» Confessò l'infame, ridendo sguaiatamente, prendendosi un altro cazzotto da Elijah questa volta!

"Ha battuto sul tempo Amos. Almeno su questo sembrano essere simili." Pensò lei, senza dar voce a tali pensieri!

«Vita mia, hai sentito? Adesso quei dannati che hanno osato lasciarti giacere in quell'Inferno per più di un secolo, dovranno pagare per tutto il male arrecatoti.»

«Taci, vile traditrice. Se la memoria non m'inganna anche tu eri tra loro, dunque dovresti iniziare a pagare, oppure a fuggire, se speri di poter sfuggire alla mia ira funesta!» Replicò furioso Amos.

"Beccati questa, brutta gallinaccia voltagabbana." Esultò mentalmente la ragazza, prendendosi questa piccola rivincita.

"Oh insomma, non è certo questo il momento per bambinate del genere."  Si rimbrottò subito dopo.

«Perché nessuno si è opposto? Non mancavano certo le persone per evitare il rapimento di un neonato! E poi, per quale ragione doveva essere proprio uno di noi due? Non eravamo certo gli unici nati in quel periodo.» Dichiarò Amos, in cerca di risposte.

Nel mentre, il serpentaccio sputando i denti che non aveva, provò a rispondere ai presenti.

«Perché eravate i figli di due dei più potenti e nobili guerrieri. Vostra madre si chiamava Alana, una delle più grandi sacerdotesse mai esistite e fu l'unica donna che vostro padre amò. Nonostante sapessero di non avere molto tempo a disposizione, dato che era pur sempre un essere umano e che sarebbe morta in una manciata d'anni rispetto a vostro padre, decisero di sposarsi e di trascorrere il restante tempo a disposizione insieme e felici, che cosa patetica.» Concluse il miserabile, mentre tentava di liberarsi le mani.

Sia Amos che Elijah non avevano neppure la forza di colpirlo dopo questo carico d'informazioni.

«E dopo cosa accadde? Perché non ho mai saputo niente di ciò? Ho sempre creduto che i miei genitori fossero Layla e Jonas. Ma la vera domanda è perché dovremmo fidarci di ciò che ci stai dicendo? Anzi, penso che siamo tutti certi che tu stia solo cercando di guadagnare tempo per pensare ad una fuga, ma, purtroppo per te, miserabile bastardo, non ce n'è!» Esordì Elijah.

A detta di Clara, però, Amos non pareva essere della stessa opinione, pur non volendo ammetterlo.

«Anche se prendessimo in considerazione la remotissima ipotesi che tu stia dichiarando il vero, per quale ragione sei a conoscenza di tanti dettagli che ci riguardano? Sembra quasi tu fossi lì.»

Clara e company, iniziavano ad aver paura della risposta, ma i due draghi dovevano sapere.

«Perché sono io l'autore della loro morte!» Confessò lui con un guizzo di follia negli occhi. Tale affermazione fu seguita da un enorme lampo che parve spaccare il cielo color ruggine in due.

«Ero il braccio destro di vostro padre, ma l'ho sempre odiato, per cui, quando ho avuto l'occasione, l'ho tradito, assistendo finalmente alla sua disfatta. Pensate che quel babbeo mi disse di cercare di salvarmi e di metter in salvo i suoi amati figli.»

«Schifoso bastardo, ti manderò all'Inferno con le mie mani.» Urlò Amos, seguito da Elijah, entrambi pronti a ucciderlo.

Purtroppo, però, il piano non andò in porto, perché quel vile verme traditore riuscì a liberarsi, scaraventando tutti verso l'altro lato del labirinto. Elijah riuscì, appena in tempo, ad impedire che Clara diventasse una frittata, mentre quella specie di Poison Ivy si era già bella che abbarbicata tra le braccia di Amos, il quale, però, non la tenne un secondo di più, lasciandola cadere come un sacco di patate.

«Mi sono messo d'accordo con la fazione opposta e ho fatto in modo che scoppiasse la Grande Guerra. Devo dire, però, di non aver fatto da solo, ma credo di potermene prendere il merito. Comunque, non temete, potete continuare la vostra ricerca tranquillamente, così almeno non dovremo affannarci noi e potremo prenderli direttamente dai vostri cadaveri al momento giusto. Adesso però, dovete perdonarmi, ma la mia presenza è richiesta altrove. Devo ringraziarvi davvero, erano millenni che non mi divertivo così. Spero di essere l'artefice della vostra caduta come feci con i vostri genitori, perciò tentate di non togliermi questo piacere.» E dopo tali dichiarazioni, il maledetto aprì un passaggio e se ne andò.

In tutto ciò, però, i tre eroi dovevano ancora recuperare la statuetta e ripartire alla ricerca dei restanti oggetti.

«Non attendiamo un secondo oltre, andiamo a prender questa dannata statuetta e poi, troviamo quel miserabile verme.»

Così, il gruppo e la "donna albero" si addentrarono nella struttura che si ergeva dinanzi alle loro figure, chiudendosi un pesante portone di pietra alle spalle.

Chissà cos'altro sarebbe potuto accadere?!



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