Davanti al Commissariato del Carmine una Volvo XC40 nera aveva appena parcheggiato. Pochi minuti dopo si aprì la portiera del guidatore ed un uomo sulla quarantina vi scese.
Si fermò un attimo a contemplare l'edificio, chiuse i bottoni del suo cappotto Liverpool, estrasse dalla tasca un pacchetto di sigarette Blue Camel e ne accese una.
La fumò con gusto mentre si preparava mentalmente ad un nuovo caso. Paolo, lo aveva da poco chiamato, interrompendo la sua domenica in famiglia e gli aveva detto che era qualcosa di urgente.
L'uomo era arrabbiato e sperava che la sigaretta lo avrebbe calmato, doveva lavorare anche in quel giorno ed aveva bisogno di concentrarsi solo su quello. Anche se in quel momento non riusciva a pensare a nient' altro che alla faccia di suo figlio che si spegneva appena saputo che il padre non ci sarebbe potuto essere neanche quel pranzo. La faccia dell'ex moglie mentre era entrata nell'appartamento a riprendersi il figlio, prima del dovuto, gli dava ancora fastidio. Lo aveva guardato ancora una volta con amarezza e delusione:
"Puoi vederlo solo una volta al mese e anche quella volta decidi di non farlo. Sai... Luca dovrebbe avere anche un padre e non solo una madre. Non posso continuare a fare da entrambi" gli disse mentre prese per mano il bambino.
"Non cambi mai, tanto tu hai il cuore di pietra, ma lui ... - la donna abbassò lo sguardo - lui ci rimane male ogni volta".
Strinse il pugno e si auguró che quella di Paolo fosse veramente una cosa urgente perché se no non gliela avrebbe perdonata, soprattutto perché nessuno meglio di lui sa la situazione delicata della sua famiglia. Da quel maledetto giorno di tre anni fa tutto era precipitato, facendo luce a molti problemi nascosti a fatica fino a quel momento. Lentamente aveva perso tutto.
Spense la sigaretta, chiuse la macchina e con passo sicuro si avvio verso l'entrata del commissariato.
Appena entrato, non ebbe neanche il tempo di salutare la segretaria dell'ufficio informazioni che si trovava alla sua destra, che il sovrintendente Romano li venne incontro: "Buon pomeriggio detective Attanasio, l'ispettore de Rosa la sta aspettando nel suo ufficio". "Sai di che si tratta sta volta Sergio?" gli chiese Ruggero.
"A quanto pare è un altro caso di scomparsa" nel sentire quell'affermazione il viso cupo del detective si s'incupì ancora di più, ringraziò il sovrintendente e si diresse nell'ufficio di Paolo.
"Detective privato Ruggero Attanasio finalmente sei arrivato". "Smettila di chiamarmi cosi ispettore Paolo de Rosa".
"Sempre a fare quello serio, vedo. Non ti ho ancora detto nulla del caso eppure hai già una faccia... non avrò interrotto niente di importante, vero?" "Se con qualcosa di importate intendi il pomeriggio con mio figlio... allora sì" rispose seccamente Ruggero sedendosi su una delle due sedie di fronte alla scrivania di Paolo.
"Scusami tanto amico mio per questo, ma ho veramente bisogno di te",
alzando un sopracciglio il detective lo invita a continuare, "stamattina è stata segnalata la scomparsa di una ragazza da parte dei genitori. Erano disperati" "quando è scomparsa?" lo interrompe, "a quanto pare da ieri sera, ma probabilmente anche prima"
"e perché allora solo stamattina hanno denunciato il fatto?"
"mi è sembrato anche a me sospetta questa cosa, ma mi hanno risposto che pensavano fosse a casa di qualche amica o in giro a divertirsi"
"quanti anni ha la ragazza?"
"diciannove"
"quando è stata vista l'ultima volta?"
"i genitori mi hanno detto di averla lasciata a casa e di essere andati in visita ad alcuni amici ieri per le undici di mattina"
"ok, e perché siete così convinti che sia scomparsa?"
"da quello che mi hanno detto sembra che quest'ultima da alcuni mesi si comportava in modo strano"
"definisci strano"
"perché non vai direttamente dai genitori a chiederlo con esattezza, invece di interrompermi ogni tre per due e facendomi l'interrogatorio" replico irritato Paolo.
"ah - sospiro Ruggero - perché vuoi che ti aiuti in questo caso esattamente? Hai una squadra molto efficiente e sono sicuro che prima o poi la ritroverete" nel sentire questa affermazione l'amico iniziò a guardarlo male e a capire che aveva interrotto qualcosa di davvero importante per lui: "Ruggero so che non hai a genio i casi di scomparsa, che quello di tre anni fa era ed è ancora una ferita aperta, ma ho bisogno di te. Una ragazzina chissà in che giro è finita ed è scomparsa, per non parlare che molto probabilmente ha dovuto affrontare la tempesta gelida di sta notte ed il compito della polizia è di trovarla prima che succeda l'inevitabile. Tu conosci molto meglio di me come comportarsi in questi casi e se sono arrivato a chiedere il tuo aiuto è perché io sono in un buco nell'acqua e so che se non la ritroviamo entro 24 ore non staremo più a cercare una ragazza ma un cadavere"
"ho capito, ho capito. Hai ragione, scusami. Oggi ho bevuto un bicchierino ed a quanto pare mi ha reso più sentimentale. Portami dai suoi genitori e nel mentre raccontami tutto quello che sai"
"questo è il Ruggero che conosco" dice Paolo mentre si alza dalla scrivania, afferra il suo cappotto, si dirige verso la porta e la apre: "dopo di lei detective".
Pochi minuti dopo una volante della polizia stava sfrecciando in strada: "allora stamattina la famiglia Greco era entrata in tutta fretta al Commissariato e avevano spiegato a Laura che erano lì perché non riuscivano più a contattare la loro figlia. Dopo un'ora erano nel mio ufficio a supplicarmi di aiutagli."
"Chissà perché sono venuti direttamente da te e non hanno chiamato";
"no, in realtà lo avevano fatto. Prima di venire da noi hanno chiamato la polizia e grazie ad alcuni agenti hanno apportato con certezza che la ragazza non fosse effettivamente a casa di amici o in giro ancora in qualche bar o discoteca, da lì sono subito corsi da noi";
"hai visto qualcosa di sospetto nel loro comportamento?";
"no, erano veramente addolorati e facevano fatica a parlare. Se quella era tutta una recita allora sono veramente degli attori da Oscar. Mi sono sembrati sinceri ed estranei all'accaduto per questo ho dato subito comando di iniziare la ricerca. Una cinquantina di agenti stanno ancora cercando. Ho dato ordine anche di usare i cani molecolari, ma ancora niente";
"ok, ma che ti hanno detto esattamente i genitori?";
"mi hanno detto che da un paio di mesi non riconoscevano più la figlia, che prima era la tipica brava ragazza sempre solare e pronta ad aiutare il prossimo, ma che un giorno è improvvisamente cambiata. Sempre depressa, chiusa in camera sua e in sé stessa. Mi hanno anche detto che varie volte la madre aveva cercato di parlare con lei, ma invano e ora scompare nel nulla".
Ruggero gira la testa e lo guarda male.
"Si, Ruggero è scomparsa anche lei nel nulla, abbiamo ispezionato la sua camera, ma non c'era nulla che non andasse. Nessun messaggio di addio, nessuna arma, nessuna droga, nessun indizio che ci portasse a capire che cosa stesse passando per la sua testa o di dove potesse essere andata";
"il suo telefono?";
"un agente lo ha rintracciato a casa sua ed infatti la madre lo ha trovato nel comodino della ragazza";
"e non c'era niente nel suo telefono?";
"no, il fatto strano è che ha cancellato tutta la memoria, non ha praticamente più nulla al suo interno, per questo l'ho mandato dal mio hacker per vedere se riesce ad ottenere qualcosa";
"Fulvio?";
"sì, lui";
"e lui non è ancora riuscito a trovare nulla?";
"sì, lo so anch'io che se fosse stato un telefono normale Fulvio sarebbe già riuscito in mezz'ora a trovare tutto su quella ragazzina, anche le foto cancellate di quattro anni fa. Ma o gli avrà fatto qualcosa in più che un semplice <resetta account e telefono> o non lo ha mai usato per usi personali quel telefono";
"sì, ma chi, soprattutto alla sua età, ha un telefono e non lo usa?";
"appunto, per questo forse quella ragazzina è collegata a qualcosa di più grande e losco"; commentò Paolo mentre accostò l'auto, dietro un'altra volante, di fronte ad una villa grande e bianca.
Spense il motore e continuò: "ora andiamo e vai a parlare con la madre; il padre, il fratello e alcuni suoi amici sono invece in giro a cercarla per questo parlerai dopo con loro";
"ok, ma tu seriamente non hai chiesto loro niente?";
"ho fatto brevi e semplici domande e non sembravano coinvolti, per questo gli ho lasciati contribuire alla ricerca";
"capisco, dopo me ne parlerai in dettaglio. Ora non perdiamo tempo".
I due scesero dalla macchina e con passo spedito attraversarono il cancello aperto e il giardino, ma prima che Paolo aprisse la porta Ruggero si fermò all'improvviso: "Senti ma, come è che si chiama questa ragazzina?";
"ah giusto non te l'ho ancora detto. Si chiama Sara, Sara Greco".