Legolas stava camminando insieme a Mallory, diretti verso casa sua.
-Ehi, è sicuro?- chiese l'elfo.
-Che intendi? Parli di casa mia? Beh, se non ti danno fastidio i ratti e il freddo, sì, non devi preoccuparti.-
-Io mi riferivo a quel liquido che ho bevuto..-
-Non ne ho la certezza, ma sembra qualcosa di innocuo, dovrei controllare meglio, una volta a casa mi metterò al lavoro e poi andremo dove mi ha detto Joshua, se quella persona sa qualcosa, ce lo faremo dire, non ti preoccupare più di tanto.-
Arrivarono alla casa di Mallory in circa mezz'ora. Legolas ebbe tutto il tempo di pensare e rivivere quelle scene nella sua mente, il padre era morto, il suo "amico" scomparso, Skarg rapito, un fratello che cerca di ucciderlo e che lavora col Re. Era troppo, tutto quanto era pesante per una sola notte.
Appena arrivarono a casa, l'elfo chiese di riposare e Mallory si mise al lavoro, cercando nei suoi libri di alchimia qualcosa che potesse almeno assomigliare al liquido ingerito da Legolas ma non trovò nulla.
Nel frattempo Balin e Lesar stavano prendendo le cose che servivano per vivere per poi portarle a casa del nano. Non erano sicuri che ci fosse ancora ma speravano con tutto il cuore di riuscire a trovare almeno un tetto sotto cui dormire la notte e un piatto caldo con cui nutrirsi almeno due volte al giorno.
Non potevano andare in nessuna locanda perché erano ricercati e almeno finché le acque non si sarebbero calmate preferivano stare lontano dai luoghi affollati.
Di passaggio per le campagne si diressero verso il quartiere orientale, per completare la missione assegnatali da Legolas, cercarono la casa di Inu.
Legolas gli aveva detto com'era fatta e che accanto alla sua c'era una piccola abitazione malconcia, quella di un altro samurai, Kakoto, l'uomo che doveva prendersi cura di Saku la sorellina del loro amico.
-Balin, come agiamo? È la prima volta che mi vengono chieste cose del genere e non sono sicuro di riuscirci, cioè rapire una bambina è un'azione malvagia.. io...- Balin lo interruppe.
-Sarebbe anche la mia prima volta, ma non credo che rapirla sia un male, dato che stando al racconto di Legolas, Inu si è alleato con quella creatura mostruosa, forse la salviamo dal fratello.-
Arrivarono davanti casa di Kakoto.
Bussarono forte con l'elsa dell'ascia del nano.
Lesar si chiese che senso aveva bussare se dovevano commettere un crimine, ma ormai era troppo tardi.
Maledisse la scarsa intelligenza del nano.
-Che succede!?- si sentivano rumori dall'interno della casa.
-Siamo qui per conto di Inu Kadogawa, dobbiamo prelevare la sorella perché..- Lesar ci mise un po' troppo a concludere la frase. Questo fece capire a Kakoto che non c'era un filo di verità nelle sue parole.
-ANDATEVENE O MI METTO A URLARE COSICCHÈ LE GUARDIE CORRANO QUI!!- Urlò il samurai.
-Fa con comodo, sappiamo entrambi che la forza imperiale non va molto d'accordo con voi musi gialli. Ora apri la porta o sarò costretto a sfondarla e sono sicuro che non sarà una bella scena.- disse Balin sicuro di sé, con un ghigno quasi malvagio stampato in volto. Sembrava non aspettasse altro che distruggere qualcosa. Forse era nel sangue dei nani, oppure era solo lui l'unico pazzo della sua specie. Nessuno lo sa.
Si aprì la porta di scatto, una lama sfiorò il naso del nano, tagliandogli due ciuffi di barba.
-Tu! Insulsa creatura, ti ammazzo!!!- sbraitò il nano in preda all'ira.
Menò un fendente con la sua ascia che nemmeno il samurai riuscì a notarlo.
Lesar rimase sbigottito, non aveva mai visto una persona arrabbiarsi così tanto per aver ricevuto un taglietto alla barba. Forse non capiva bene quelle parole, era ancora intontito da quello che era accaduto.
-Raaaah!- Urlò Balin mentre la testa del samurai cadeva a terra a peso morto.
-Balin calmati! Ci scopriranno!- gli disse Lesar mentre gli levò l'ascia dalla mano.
I nani non conoscono cosa voglia dire la parola "furtività".
Entrarono in casa e misero il cadavere dell'uomo all'interno di un armadio. Sentirono dei rumori da sotto il letto, e notarono la piccola sapporo nascosta, appena vide la faccia del nano sporca di sangue si spaventò talmente tanto che svenne.
Lesar prese il corpo della ragazzina e si affrettò all'uscita.
Balin rimase dentro ancora un attimo. Giusto il tempo di infilzare la testa del samurai in un palo. Sapevano che Inu sarebbe tornato.
-Muoviti idiota!- Sbottò Lesar mentre si guardava intorno per scrutare la zona, assente di qualsiasi tipo di persona.
Si incamminarono verso casa del nano. Balin guardava la ragazzina in un modo strano, tanto che Lesar gli diede uno schiaffo e gli disse di non pensarci nemmeno.
Arrivarono a casa e aspettarono l'arrivo dei due compagni. La bambina era sdraiata su una branda, Lesar le stava vicino, non voleva che Balin toccasse la sorella di Inu.
Mallory e Legolas si diressero alle campagne, dal lato opposto di Balin e Lesar.
Rubarono due cavalli dalla prima stalla che videro.
Si muovevano velocemente e nel giro di poco tempo arrivarono al capannone dove era situata la residenza della persona indicata da Joshua.
Legarono i cavalli fuori, con delle corde ad una staccionata.
La porta fece un rumore pesante quando i due la aprirono, sperarono di non aver attirato l'attenzione di qualche ospite indesiderato.
Salirono delle scale in legno, molto vecchie e consumate, arrivarono davanti a una porta di normali dimensioni in legno, sembravano delle assi inchiodate a vicenda e veramente male.
-È permesso..?- chiese Mallory mentre apriva la porta. Ciò che vide lo spaventò talmente tanto da immobilizzarlo in quel punto.
C'era un uomo, almeno così credette finché non sentì la sua voce, era bendato dalla testa ai piedi, indossava una tunica nera con i bordi dorati, spuntavano dei denti giallognoli dalla faccia.
-Prego accomodatevi, vi manda Joshua vero?- l'uomo parlò con una voce rauca, sembrava vechio.
Si trovava in una piccola stanza dalle dimensioni di una latrina, piena di scaffali e libri, al lato destro del vecchio c'era un alambicco e un mortaio e un pestello. Una finestra gli dava le spalle e con la luce della candela e quella della luna alle sue spalle, il clima che circondava i tre era abbastanza cupo e tetro.
-Sì io sono Mallory, lui è il mio amico Legolas, siamo venuti per chiedere una cosa.- chiese Gilbert ancora un po' scosso.
-Scusatemi ma non ho molto posto qui, vi farei sedere ma... non ci sono sedie.- scoppiò in una fragorosa risata.
-Abbiamo trovato questa.- tirò fuori la fiala dove c'era la pozione rosa.
-Sa dirci cosa può essere?-
-Mmh.. ho già visto una cosa simile, molto tempo fa quando lavoravo con...-
-Con?- chiese Mallory mettendo la mano sul suo stocco, aveva paura che lavorasse insieme a Crow.
-Ah non è niente, solo dei vecchi alchimisti!-rispose l'anziano.
-Mi può dire che cos'è? E magari se potrebbe crearne una simile..- Si intromise Legolas.
-Certamente, questa è una pozione particolare, ristabilisce la memoria delle persone, ne esiste anche una con l'effetto opposto.-
Legolas si ricordò della pozione con il liquido nero verde che aveva visto nei suoi ricordi.
-Può farne un'altra?..-
-Certo, ma dovrete pagarmi bene, avete cinquecento monete d'oro?-
-Non abbiamo tutti quei soldi, io sono un taglialegna e questo mio amico.. diciamo che non credo abbia la cifra richiesta..-
-Allora non posso fare niente per voi, mi dispiace.. Anche se..-
-Cosa?! La prego ci dica..!- ribattè subito Legolas.
-Prima abitavo nelle fosse comuni, in una baracca, se mi porterete un forziere che tengo nascosto all'interno, vi farò la pozione. Voglio il forziere chiuso.- precisò il vecchio.
-Come desidera, ci rivedremo presto.- uscirono dalla stalla e si diressero verso casa di Mallory con l'intento di andarci la mattina seguente.