Whistle- il delfino bianco da...

By Tynadelphy2000

911 404 146

Whistle è un delfino particolare, diverso dagli altri: bianco, lineamenti azzurri e guanciotte rosse rosse. Q... More

Introduzione
Capitolo 1- Dove tutto ebbe inizio
Capitolo 2- Verso la scoperta di se stesso
Capitolo 3- Ognuno è preda e predatore
Capitolo 4- Il filo rosso del destino
Capitolo 5- Proprio come lui
Capitolo 6 - La prateria di "stelle marine"
Capitolo 7- A ritmo di jazz!
Capitolo 8- Una notte d'incanto
Capitolo 10- A un passo dalla verità
Capitolo 11- Il vero Whistle
Ringraziamenti
Un'anno di Whistle e Flippy

Capitolo 9- A un passo di corrente marina

36 20 6
By Tynadelphy2000


L'alba rischiarò la grotta. Le meduse-lanterna si spensero automaticamente come vere e proprie lucerne, fluttuando via per trascorrere una nuova giornata.

Whistle, svegliandosi, come di consueto nuotò verso lo squarcio dove il sole era riflesso. Nei suoi occhi, sembrò raggiungerlo per toccarlo con le proprie pinne. Fuoriuscì dall' acqua, inspirando a pieni polmoni la brezza colma di salsedine. Risvegliatosi dal torpore grazie al calore dei raggi solari, gli si infuse energia positiva per affrontare la prossima tappa: ora, dovevano arrivare all' "autostrada delle correnti marine" per giungere all' agognato Albero di Corallo Rosso.

Finalmente avrebbe compreso perché fosse così unico e cosa poteva farne. Era ansioso di scoprire il suo vero sé; cosa gli avrebbe narrato il magico corallo, esaminandolo coi suoi poteri? Lo raffigurerebbe come un delfino qualunque o c'era realmente qualcosa di speciale racchiuso nel suo animo? E dopo, quando tutto sarà svelato, cosa sentirà? Sorpresa o maggior insicurezza? Il suo cuore, terminata quest'avventura, troverà finalmente la pace? Nel frattempo che rimuginava sul suo futuro, un turbinio di bolle scacciò i suoi pensieri.

Era Flippy, ridestatosi dal chiarore mattutino. Gli sorrise; con quel semplice sorriso lo ringraziò nell'averlo aiutato a superare la notte d'incubi. Whistle ricambiò guizzandolo con spruzzi d'acqua, agitando il musettino su e giù.

Giocarono così finché gli stomaci non borbottarono. Avevano fame. Si sommersero nelle acque cristalline, ritornando nella spelonca in cui avevano dormito.

Uscirono per la colazione. Flippy mangiò qualche alga sparsa nel giardinetto delle gorgonie, masticandole lentamente come le stesse assaporando. Non saprei dirvi cosa degustasse: amaro, salato o dolce... questo lo sapeva soltanto lui! Al contempo stesso Whistle mangiava, o meglio dire, cacciava qualche succulento bocconcino con cui sfamarsi. Fluttuò tra gli alberelli a ventaglio, cercando una preda con click e squittii... c'erano i granchietti-custodi del fiabesco parco ma non erano nei suoi gusti, le alghe... nemmeno per sogno! Le lascia volentieri al minuto amico... finché, non li trovò: gamberetti.

S'erano annidati sotto alle rocce delle gorgonie fatate. Zampettavano fra i rami dei fluorescenti ottocoralli, ignari del piccolo delfino che li stava scrutando, pronto a mangiarli. S'avvicinò, scuotendo la sabbia intorno alle gorgonie colme di gamberetti. Cerchi di fango e acqua si elevarono, moltiplicandosi in cerchi concentrici. Whistle si smosse rapidamente dalla trappola fangosa e attese. I nuvoloni arenosi divennero sempre più densi e improvvisamente, i gamberetti sguazzarono via dalle fangosi reti, andando inconsapevolmente dritti dritti nelle fauci del paffuto predatore.

La colazione fu servita, facendosi una squisita scorpacciata.

Questa tecnica che aveva utilizzato erano le "reti di fango", praticata per catturare le prede in modo efficace. Uno dei tanti metodi del loro sconfinato repertorio di cacciatori.

Finito di sfamarsi, i due compari si recarono nel "giardinetto delle gorgonie", ripercorrendo l'incantato tunnel, ritornando nella colonia dei cavallucci-musicisti per ringraziarli della loro generosa accoglienza, salutandoli prima di proseguire la prossima tappa. Quando arrivarono, videro i cavallini scorrazzare tra gli anemoni. Catturata l'attenzione generale, il delfinotto col amico pesciolotto li ringraziarono, salutandoli agitando le loro code. In particolar modo, dissero addio al cavalluccio dorato. Quest'ultimo, insieme alla colonia, trombettarono una marcia d'addio per i due beniamini che partivano all'avventura.

Whistle e Flippy si ritrovarono in breve tempo nel mare aperto.

Onde altissime e schiumose oscillavano una dietro l'altra; era una giornata ventosa. Ingrediente perfetto per onde magnifiche. Come qualunque delfino, il bianco tursiope volle cavalcarle, saltare. Aveva voglia di balzare quei muri d'acqua che sarebbero stati un ulteriore "spinta" per raggiungere la meta. Posò l'amichetto sul suo capo, cinguettandogli di restare fermo.

Flippy fu sorpreso per la stramba richiesta e non dovette neanche chiedersi perché... lo scoprì coi suoi stessi occhi. Il delfinetto dalle guanciotte rossastre si volse all'insù, attraversando la parete d'acqua per accostarsi ai cavalloni. I suoi muscoli si contrassero, pronti per il salto. E balzò a cavalcioni d'onda come fossero un percorso acquatico ad ostacoli. Sfoggiò un esecuzione armonica di vari stili: avvitamenti, salti a mezz'aria, spanciate e giravolte. Sembrò, coi suoi agili salti, sorvolare il cielo dipinto di soffici nuvole come cotone che si riflettevano nelle limpide acque.

Whistle provò mentre danzava tra le onde, fra schizzi e saltarelli, libertà e spensieratezza. Niente è più rigenerante per un delfino saltellare fra i flutti spumosi.

Come stava Flippy? Era affascinato e divertito dalla performance acrobatica dell'aerodinamico amico... ma non così tanto! Percepì, tra un balzo e l'altro, troppa velocità e leggeri giramenti di testa. Gli sembrò che cavalcasse sulle ali di una manta; ora si saliva alla massima velocità ora si scendeva in picchiata.

Whistle s'accorse sbrigativamente del suo malessere, fermandosi. Con impercettibili stridulii si scusò di averlo fatto stare male. Il pesciolino rispose che non fu nulla e che gli era già passato; erano inconvenienti di chi non possedeva le pinne, potendosi reggere con la sola forza d'equilibrio. Per tale ragione, il delfino color latte andò incontro alle sue "esigenze", galleggiando sulla superficie ondosa, facendosi cullare.

Il rollio dei flussi li portò in uno stato di grazia assoluta. Al contempo procedettero col viaggio intanto che le onde cominciarono a diminuire per poi sparire completamente all'orizzonte. Arrivarono a destinazione.

Difatti, intravidero foglie mollicce e giallognole declinare verso il basso. Incuriositi, si immersero nello spettacolo naturale: filari d' alghe sprofondavano in una splendida barriera corallina rivestita non solo da coralli ma da cavità che s'aprivano all'interno degli anfratti corallini. Non era una barriera corallina qualunque bensì una stazione di riposo e pulizia per le tartarughe marine.

Sì, era proprio così! Questa barriera era chiamata "foresta d' alghe" o "stazione delle tartarughe". Nonostante il nome sia complesso, descrive perfettamente l'area.

Questa foresta-barriera era sì un giaciglio per le acquatiche "testuggini" bensì offriva un vero e proprio salone di pulizia dedicato appositamente alla pulitura dei loro carapaci. Flippy, incuriositosi, s'avvicinò ad una di esse, infilandovisi. All'interno vide tantissimi forellini e si chiese perché ci fossero simili crepature. Il mistero fu svelato: minuti pesci sbucarono dai fori, solleticando il povero pesciolino.

Erano i pesciolini-spazzini che s'interessavano di ripulire le tartarughe dai vari parassiti quando ritornavano nei loro rifugi ed erano efficientissimi e instancabili nel loro compito. A lavoro concluso, si rintanavano nei strettissimi pertugi, aspettando il prossimo turno. Flippy rideva a crepapelle a causa del solleticchio dei pesci-spazzini, non sapendo come liberarsene. Fu impossibile smuoverli poiché erano attaccati al suo corpo come sanguisughe. Per fortuna, aveva un grosso amico su cui contare!

Whistle, udendo le sue fragorose risate, corse per di fiato nell'antro in cui s'era cacciato. Osservando l'imponente figura stagliarsi all'entrata, i pesciolini-spazzini si staccarono immediatamente da Flippy, rientrando nei loro angusti antri per il timore d'essere mangiati dal candido predatore. Il pesciolino fuoriuscì dall'alveo, potendo proseguire il tragitto col amichetto.

Percorsero la foresta-stazione ricolma d' alghe, giungendo alla fine del tratto dove ne iniziava di tutt'altro tipo e stavolta non aveva nulla a che vedere coi fondali delle barriere coralline.

La seguente tappa era una traiettoria areale.

Erano giunti nell' "autostrada delle correnti marine" che (non a caso) era nei dintorni della "stazione delle tartarughe"; era proprio da lì che partivano per rivolgersi in svariate aree. Tutti, non solamente le tartarughe usufruivano di questa sconfinata autostrada per raggiungere i luoghi preferiti. Sì, ogni corrente marina portava in un preciso luogo. Quindi, non ci si poteva mai confondersi!

Ma, allora, come contraddistinguevano un flusso e l'altro? Le "strade" erano composte da vari colori; ogni tunnel-corrente era differente dal colore. Ad esempio, la corrente marina che conduceva al magico Corallo Rosso era sfumata come l'Albero di Corallo. In lontananza, tonalità rossastre ramificate ne disegnavano il percorso che dovevano affrontare.

Whistle mentre ammirava la spettacolare autostrada che gli appariva innanzi, concepì che fu a un passo dalla meta tanto sperata. La stava per raggiungere, avrebbe ricevuto le risposte tanto bramate dal suo cuoricino.

Appena s'introdussero nella rotta rossastra, furono immediatamente sbattuti via dalla traiettoria come trottole impazzite. Questo fu prevedibile: nuotare in questi flussi richiedeva una potenza muscolare poiché all'interno soffiavano venticelli fortissimi che solo le tartarughe ne erano indenni grazie ai loro solidi carapaci.

Il povero Whistle nonostante fosse aerodinamico, non bastò per sfidare quei potenti flussi marini.

Però, non s'arrese così tanto facilmente.

Fece un altro tentativo, recando Flippy sul dorso. Rientrò nella corrente acquatica riprovando a dibattersi con tutte le sue energie nelle turbinanti scie che lo arretravano sempre più. Tentò d'opporsi con tutte le sue forze alle raffiche sottomarine, avanzando faticosamente che sembrò d'essere in una tormenta d'acqua e aria, percependo la pungente aria avvolgerli.

Niente da fare.

Nel mentre che il delfinetto dalle guance rossicce avanzò d'un ulteriore passo, fu scaraventato nuovamente fuori insieme all'amico. Parve impossibile accedervi.

Ci riprovarono... di nuovo... nulla, persino questo tentativo andò nell'aria.

Cosa fare? Come dovevano attraversarle? Non c'era nessuno nei dintorni, la zona era completamente deserta. Oh, se qualcuno potesse aiutarli!

Whistle provò molta tristezza e iniziò a riflettere per trovare una soluzione.

E la soluzione venne nelle sembianze d'una tartaruga marina. Era semplicemente meravigliosa; ogni parte del suo corpo era ricoperto da motivi sgargianti come ciottoli, il suo carapace sembrò prezioso decorato con quelle scaglie rosse che unite formavano un inverosimile mosaico. In ogni scaglia era riprodotta una spirale ornamentale bianca. Infatti, ogni tartaruga di questo mondo marino aveva questa caratteristica, ovviamente differenziandosi dai colori e decori.

Nel momento che passò tra i fasci solari, la sua corazza risplendette sulla superficie, risaltandone gli elementi decorativi.

Fluttuava elegantemente come nuotasse leggera leggera fra le acque cristalline.

Whistle e Flippy, quando la videro, rimasero stupiti per il suo inaspettato arrivo. Era l'occasione perfetta per domandargli se potesse aiutarli ad oltrepassare il famigerato flusso.

Quello che non sapevano i due compari era che la "testuggine" viaggiatrice, dopo essersi recata nella stazione di pulizia per un'accurata pulizia del suo pittorico guscio, ora stava andando nella loro stessa direzione. Coincidenza o destino?

Arrivando, avvistò un tursiope dall'aspetto alquanto grazioso e un minuto pesciolino che la osservava con fare curioso. Intuì che fossero in difficoltà. E non si sbagliava. S'avvicinò alla buffa coppia per saperne di più.

I due amici, vedendola arrivare da loro, gli andarono incontro.

Whistle le raccontò l'intero episodio, chiedendogli se potesse aiutarli.

Ella, per tutta risposta, gli offrì la sua "tavolozza rossa" in modo da fargli capire che fosse ben disposta ad aiutarli poiché andava nello stesso luogo. Immaginerete il sollievo che provarono i due che stavano iniziando ad arrendersi. Lo intrapresero come un segno del destino.

S'accostarono alla "navetta-tartaruga", salendoci sopra. Fortuna che poteva reggere qualunque peso grazie alla sua robustezza.

Appoggiatisi delicatamente sul carapace, partirono sull'acquatica "testuggine", alla volta della meta sempre più vicina... a un passo di corrente marina.

Continue Reading

You'll Also Like

7.3K 288 11
And we were together, finally. 7 capitoli in cui Draco e Harry si cercheranno, come due gocce in un temporale, fino alla fine. So che non è un granc...
18.5K 1.2K 74
Ehilà, benvenuti in questo servizio di recensioni che spero possiate trovare innovativo e d'aiuto. Non è utile solo per gli scrittori che vogliono me...
2.6K 199 17
Una raccolta di recensioni di libri Cringe ⚠️Questo libro appartiene a unagina⚠️
31K 2.2K 48
⭐VINCITRICE WATTYS 2021⭐ Leo ha sedici anni, un migliore amico che deve spesso impegnarsi a tirar su di morale e una vita tranquilla passata tra i fi...