H: sono troppo felice che tu sia tornata
dice Herm entrando nella nostra stanza seguita da tutti noi.
io: si ma potrei andarmene di nuovo se non fate i bravi
anche Draco e Blaise ci hanno raggiunte e ora siamo tutti sdraiati sui nostri letti.
Sono riuscita a perdonarli con la promessa che non mi dovranno mai tenere nascosto più nulla del genere, anche se non è stato facile.
B: approposito dove hai dormito per quasi una settimana ?
ed ecco la prima domanda scomoda.
Sapevo che sarebbero partite una serie di domande del genere.
Grazie Blaise per la tua curiosità.
Draco sdraiato vicino tra Pansy e Herm mi lancia un occhiata interessata al discorso ma senza spicciare parola. Ovviamente è interessato solo alla mia risposta che non tarda ad arrivare.
io: da Mattheo
sarebbe stato inutile mentire dato che comunque tutti i miei amici sapevano la risposta, e inoltre devo tenere in alto il mio orgoglio di ragazza indipendente.
Ora non solo mio fratello mi sta trucidando con lo sguardo, ma anche Pansy, la mia migliore amica.
D: avete... dormito insieme?
e si ricomincia...
P: no guarda, Mattheo le ha lasciato il letto e ha dormito a terra
risponde ironicamente Pan.
La faccia di Draco è indescrivibile. Sapeva già la risposta, ma ovviamente ne voleva la conferma.
io: beh in realtà dato che é solo in camera c'è un secondo letto che però utilizza solo per-
H: avete visto che è arrivato un altro Riddle?
meno male che ha cambiato discorso perché sarebbe diventato abbastanza imbarazzante.
Ma comunque siamo arrivati alla seconda domanda scomoda, per lo meno non è rivolta a me in particolare.
Perché ogni discorso deve finire su quella dannata famiglia ?
D: si, Tom è il peggiore
continuano a dirlo ma non ne capisco il motivo.
Se non sapessi il suo cognome direi che è un tipo a posto: le uniche volte che mi ha parlato si è presentato e mi ha chiesto se volessi stare in banco con lui a lezione.
Discorsi da persone normali.
Io e Draco lasciano i nostri amici e usciamo dalla stanza per parlare fermandoci davanti alla porta della camera.
D: T/N ti prego stai attenta a lui
io: Tom?
stavamo parlando di lui fino ad una secondo fa no?
D: no, Mattheo. Tu non lo conosci come lo conosco io, non hai mai visto certe sue parti
se intende parti del corpo ne dubito.
io: lo so ma starò attenta e poi siamo solo... amici
si, solo amici.
D: si, amici di lingua
io: intanto lui non mi ha mentito sul passato e non me l'ha neanche nascosto raccontandolo però a persone che conosce da un anno
che é esattamente quello che hai fatto tu...
mio fratello.
La sua espressione si rattrista nuovamente.
Si é pentito, ma ormai ciò che é fatto é fatto e anche se sono riuscita a perdonarlo, i sensi di colpa si fanno sentire.
io: mi accompagni a recuperare il mio spazzolino che ho lasciato da lui?
la sua espressione rattristata svanisce di colpo.
Non sembra molto felice della proposta che gli ho fatto.
D: T/N sai che ti voglio bene e ho accettato, più o meno, le tue decisioni, ma tra me e Mattheo non ci sarà mai nessuna amicizia e la sua sola vista mi turba. Non voglio più avere niente a che fare con quella famiglia e papà se ne dovrà stare
direi che é stato abbastanza chiaro.
Non ho vissuto ciò che ha passato Draco con lui quando erano più piccoli, e per questo non riesco a giudicare Mattheo come fa mio fratello. In più con me é... diverso.
io: allora vado da sola
lui stava per ritornare in camera quando lo fermo ancora per qualche secondo
io: ah Draco sta sera festa in Sala, dillo agli altri
mio fratello annuisce e torna dentro a dirlo ai nostri amici. Non posso assolutamente perdermi nessuna festa perché sono parte di me, soprattutto quelle organizzate qui.
Percorro tutto il corridoio del dormitorio femminile entrando poi in quello maschile diretta della stanza di Mattheo.
Arrivata davanti alla porta busso, ma non ricevo risposta.
Non mi dire che é in compagnia di Cho o di Astoria...
Non mi interessa é più importante il mio spazzolino.
io: Mattheo ci sei ?
Aspetto un po', ma di nuovo nessuno mi apre o mi risponde, ma noto che hanno lasciato la porta socchiusa.
Strano...
Apro lentamente la porta e mi affaccio all' interno: libri ovunque, pezzi di vetro sul pavimento, la lampada del comodino nuova di nuovo spaccata, le coperte del letto a terra così come i cuscini; sembra esplosa una bomba.
Di nuovo la stessa scena della sfuriata.
Però c'è qualcosa di diverso questa volta.
Non ce lui.
Entro nella camera ma...
Ma che cazzo?!
C'è un uomo incappucciato con un lungo mantello nero che sta puntando una bacchetta alla faccia di Mattheo tenendolo dal collo schiacciato contro la parete.
O merda.
Mattheo non é messo bene: ha dei tagli sul viso che perdono sangue e dalla stretta del suo avversario gli sta mancando il respiro, non tocca neanche del tutto con i piedi a terra.
Nonostante ciò non emette un suono, un lamento, non contorce la faccia in espressioni di dolore, ma solo di grande rabbia.
Devo fare qualcosa.
L' uomo gli tiene la bacchetta puntata contro e lo tiene ben saldo alla parete, solo quando si accorge della mia presenza si gira di scatto verso di me.
Il suo viso é coperto da una spessa maschera argentata da cui si vedono solamente gli scuri occhi neri.
Un mangiamorte...
Con una risata agghiacciante, lascia cadere Mattheo a terra e poi scompare in una nube di fumo nera.
Cosa ho appena visto.
Senza esitare corro dal ricciolino che sta ancora tossendo per la presa di quell' uomo e mi inginocchio di fianco a lui.
io: Mattheo cazzo stai bene?
i suoi occhi si spostano su di me, nei miei.
Guardandolo più da vicino noto che ha tre tagli sanguinanti: uno sullo zignino sinistro, uno sul labbro e uno sul sopracciglio destro.
M: si sto bene
dice alzandosi in piedi.
Io che ero venuta per il mio spazzolino.
M: perché sei qua, era pericoloso
secondo te sapevo che c'era sto tizio?!
Ho visto che era pericoloso...
io: come ha fatto ad entrare ?
Non capisco come abbia fatto ad oltrepassare le barriere magiche di Silente intorno al castello.
Nessuno era mai riuscito ad oltrepassarli; cosa sta accadendo al castello?
M: non lo so ma tornerà
dice avvicinandosi a me. I suoi passi sono lenti, ma in un secondo accorcia la distanza tra di noi
M: da quando é arrivato Tom... sta accadendo qualcosa
Quell' uomo metteva i brividi.
Solo a guardarlo mi hanno iniziato a tremare le gambe.
Mattheo si allontana e si va a sedere sul bordo del letto stanco.
Il mangiamorte lo ha colto di sorpresa e non gli ha dato modo di reagire.
io: sta fermo li
dico andando verso il bagno.
Merda il mio spazzolino può anche aspettare.
Inizio ad aprire freneticamente tutti gli scomparti della specchiera e tutti i cassetti in cerca del disinfettante e una volta trovato vado dritta verso il letto con nella mano dei pezzi di cotone.
M: cosa vuoi fare?
non sembra approvare ciò che ho intenzione di fare a non me ne frega niente.
Non riceve risposta da me e in cambio continuo ad avvicinarmi a lui.
M: non ho bisogno del tuo aiuto
dice deciso quando ormai sono di fronte a lui.
Ne sei sicuro Riddle?
Mentre lui sta seduto comodamente sul bordo del letto, ne approfitto per salire a cavalcioni sulle sue gambe,entrando così a contatto con il suo corpo bollente.
Mattheo socchiude la bocca forse per quel gesto inaspettato.
M: scherzavo ho molto bisogno del tuo aiuto
Sul mio viso compare un sorrisino di vittoria e prendendo il cotono impregnato di disinfettante, inizio a medicargli i tagli pulendolo dal sangue.
Generalmente non gli piacciono questi tipi di contatti e anche questa volta non si risparmia le sbuffate.
Ora hai ancora voglia di sbuffare?
Inizio a muovermi su di lui in modo provocante, cosa che sembra funzionare dal momento in cui il suo respiro diventa irregolare e una desiderosa erezione inizia a farsi sentire sotto al mio corpo.
Lei appoggia le mani sulle mie cosce per accompagnare i miei movimenti lenti e chiude gli occhi in preda all' eccitazione.
io: sta sera c'è una festa in Sala. Verrai ?
Le sue palpebre si riaprono e ripensa a ciò che gli ho appena chiesto.
M: mh, se non sono impegnato a fotterti si
risposta interessante.
Le sue labbra si allargano in un sorrisetto malizioso che però scompare nel momento in cui mi alzo di scatto.
io: ci vediamo stasera allora Riddle
sorridendo soddisfatta torno verso la porta e prima di uscire gli lancio ancora un'occhiata: é stupito dal mio gesto che però in qualche modo deve aver apprezzato perché il modo in cui mi fissa non mi fa pensare al contrario.
Abbasso la maniglia e mi chiudo la porta alle spalle e con ancora il sorriso stampato in faccia torno dai miei amici di nuovo senza spazzolino.
Dovrò tornare un'altra volta per prenderlo.