𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐨𝐫...

By malfoy_77

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Le responsabilità ricadono sempre su qualcuno, devono sempre ricadere su qualcuno. Ma una cosa è il dovere ed... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Cappitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
special chapter

Capitolo 52

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By malfoy_77

- non sono più abituato a volare- esclamo ridendo leggermente mentre giro su me stesso e mi lascio scivolare lungo il fianco della bestia, interrompendo velocemente il nostro legame.
- il tuo posto è qui- esclama mia madre sorridendomi leggermente mentre segue il mio esempio -adesso è questa casa tua..- dice con tono leggermente rammaricato mentre si guarda velocemente intorno, vedendo solo una lunga distesa d'acqua davanti a se.
Le manca casa, come manca anche a me.. ma adesso questo è il nostro posto, qui c'è il nostro futuro, e dovremmo imparare a dimenticare il passato che ormai non ci appartiene più.
Abbasso lentamente lo sguardo, sentendo un sentimento di nostalgia verso la foresta in cui sono nato e cresciuto.
- come sta andando?- mi chiede mia madre affiancandomi velocemente mentre ci incamminiamo insieme verso il villaggio, allontanandoci dai nostri Ikran.
- bene.. molto bene- dico sorridendo leggermente mentre mantengo lo sguardo basso, so quanto lei sia felice per me, ma so anche quanto sta soffrendo nel sentirmi così lontano e distante da lei.
- sono felice, mamma..- dico girando leggermente il capo verso di lei, guardandola con la coda dell'occhio mentre mi sorride teneramente ed avvicina lentamente una mano al mio viso, accarezzandomi delicatamente una guancia con le nocche.
- meriti la felicità, bambino mio..- dice sorridendo teneramente mentre i suoi occhi iniziano a diventare leggermente lucidi.
- posso farti una domanda?- chiedo dopo diversi secondi di silenzio, fermandomi sul posto mentre lei mi supera di qualche passo.
Si gira verso di me, con occhi leggermente spaventati da ciò che potrei chiederle, e con un piccolo cenno del capo mi da il permesso di chiederle cosa ha tormentato la mia mente negli ultimi mesi.
- perché non ci avete detto niente su Nay?- chiedo con voce flebile, a mia volta spaventato da ciò che potrebbe dirmi.
Scrolla velocemente le spalle ed i suoi occhi mostrano incredulità. Abbassa lo sguardo e sospira silenziosamente, prendendosi qualche secondo per pensare a cosa dirmi.
- tuo padre è molto legato a lei.. più di quanto tu possa immaginare- dice facendo un piccolo passo verso di me, fermandosi ad un palmo dal mio corpo -non dirvelo è stata una scelta presa di comune accordo- dice rivelando che anche lei ha contribuito ad insistere per non dirci niente sulla ragazza.
- perché?- chiedo velocemente senza neanche darle il tempo di continuare la frase.
- sareste cresciuti con la curiosità di vederla, di conoscerla.. ma non sarebbe stato possibile- dice riferendosi al fatto che se non fosse stato per il colonnello e la sua mania di vendetta noi non saremo mai usciti dalla foresta.
- lei non avrebbe dovuto sapere niente sulle sue origini, su ciò che è.. avrebbe dovuto condurre una vita tranquilla e felice- dice sospirando leggermente -nessuno avrebbe dovuto sapere della sua esistenza, nenache voi- dice riferendosi a noi, i suoi stessi figli.
- tuo padre è riuscito a non farsi vedere da nessuno al villaggio quando quei demoni gli hanno lasciato la bambina- continua facendomi intuire che nessuno a casa sapesse di lei e di cosa è -solo noi due lo sapevamo..- continua chiedendomi perdono con lo sguardo, come se si sentisse in colpa per averci tenuto nascosto questo segreto per così tanti anni.
- ma meno persone lo sapevo e più sarebbe stata al sicuro.. è un esperimento di quel demone- dice riferendosi al colonnello -è di sua proprietà Neteyam.. o almeno lui la pensa così- dice ricordandomi che quel bastardo l'ha progettata e fatta creare su misura per le sue esigenze, creando così l'arma perfetta per il suo piano di distruzione di massa.
-per proteggerla abbiamo mantenuto il segreto con chiunque, persino con voi.. ma adesso che lui sa che è ancora viva- si ferma per qualche istante, perdendosi da sola nei suoi pensieri.
Il suo silenzio mi destabilizza, mi fa tremare come mai ho fatto prima d'ora.. sinceramente ho paura di quello che potrebbe fare quel pazzo adesso che sa che è viva.
- non so per quanto ancora sarà al sicuro qui..- dice con tono affranto, dispiaciuta per la ragazza, nonostante sia stata proprio lei ad esporsi alla luce del sole davanti agli occhi di quel pazzo.. ma lo ha fatto per salvare me e mio fratello, per proteggerci, e non credo che se ne pentirà molto facilmente.
- non la troverà- dico rafforzando la mia idea che qui siamo al sicuro e che nessuno la troverà mai, nessuno le potrà fare del male.
- Neteyam..- sussurra richiamandomi mentre mi prende velocemente il viso tra le mani, costringendomi a portare il mio sguardo nel suo -tu non sai di cosa è capace di fare quell'uomo.. non lo puoi neanche minimamente immaginare- sussurra mentre nei suoi occhi si inietta la paura più pura.
So che ha combattuto con mio padre nella sua precedente vita da umano, e so che stava anche per ucciderlo e che se non fosse stato per mamma a quest'ora lui non sarebbe qui.. so che ha avuto paura di perdere papà per colpa di quell'uomo che le ha distrutto la vita, la casa in cui abitava, la casa in cui abitava il nostro popolo, ed è l'artefice della morte di mio nonno. Lei ha perso tanto a causa sua e tra tutto il potente sentimento di odio che lei prova per lui c'è anche qualche briciolo di paura.. perché alla cattiveria non c'è mai limite e lei lo sa bene.
- non vincerà neanche questa volta- dico cercando di tranquillizzarla, è già stato sconfitto e accadrà di nuovo se continuerà a darci la caccia.. la sua ora si sta avvicinando, e questa volta nessun miracolo lo farà risorgere.
- devi restarne fuori Neteyam- dice richiamandomi di nuovo -devi pensare solo alla tua nuova vita e alla sopravvivenza della famiglia che ti creerai con lei- dice accarezzandomi leggermente il viso con i polpastrelli.
- a quel demone ci penseremo io e tuo padre..- sussurra con tono rabbioso e vendicativo, convinta di riuscire ad ucciderlo per una seconda volta.
Annuisco leggermente davanti alle sue parole, io sono il primo che vorrebbe restare completamente fuori da tutta questa storia.. ma non credo che questo sia lo stesso desiderio anche da parte di Nay. Non credo che lei sarà in grado di tirarsi indietro se mai si ritroverà davanti la possibilità di averlo tra le sue mani e ucciderlo.
- adesso torna da tua moglie..- dice mia madre sorridendomi leggermente, incoraggiandomi ad allontanarmi da lei e raggiungere la ragazza.
Le rivolgo un piccolo e fievole sorriso, per poi liberarmi delicatamente dalla sua presa ed incamminarmi nuovamente verso il villaggio, sorpassandola con ampie e lente falcate.
Mi dirigo verso la capanna, muovendomi silenziosamente tra i dispersivi corridoi, pronto a porre fine a questa giornata e andare a dormire con lei al mio fianco.
-avresti il coraggio di dirmi che non è vero?- urla una voce da dentro la mia capanna. Il mio corpo si ferma all'istante, sorpreso e confuso da queste parole che ho sentito.. che sta succedendo adesso?
Scuoto leggermente la testa e riprendo a camminare, svoltando l'angolo con un piccolo e rapido scatto. Appena supero la soglia dell'ingresso mi ritrovo davanti le spalle possenti di mio padre e la figura della ragazza dagli occhi color miele davanti a lui, intenta a torturarsi il labbro con i denti.
Non va mai bene quando loro due si parlano.. ogni loro conversazione sfocia in una discussione. Oltretutto Nay sembra già fin troppo nervosa e questo non è un buon segno.. non lo è mai nel suo caso.
Mi sfilo velocemente l'arco da dietro la schiena e lo lascio cadere sul pavimento insieme alle sue rispettive frecce. Con un piccolo scatto mi avvicino a loro, pronto ad interromperli e mettermi in mezzo per proteggere la ragazza.. mi sono già messo una volta contro mio padre per lei, e sono pronto a rifarlo altre mille volte se sarà necessario.
Mi fermo tra di loro e schiudo le labbra pronto a chiedere cosa stia succedendo in casa mia.. e cosa ci faccia lui qui.
Entrambi si voltano verso di me, con una sincronia per niente programmata e puntano i loro occhi su di me.
- non adesso Neteyam!- esclamano entrambi in contemporanea, alzando la voce contro di me, intimidendomi di restare in silenzio, zittendomi ancor prima che iniziassi a parlare.
Le mie orecchie si abbassano e subito il mio sguardo cambia.. cosa diavolo sta succedendo? Da quando sono così connessi dal muoversi e dire le stesse cose in contemporanea?
Tornano a guardarsi, evitando la mia presenza, ed io ancora confuso mi guardo intorno con fare spaesato.
Scorgo la figura della riccia a qualche metro di distanza da loro, che guarda e ascolta tutto con molta attenzione.
Le chiedo subito cosa sta succedendo con lo sguardo, ma lei, confusa almeno quanto me, mi risponde con una leggera alzata di spalle.
- ti ricordi come ti ha ridotta la verità su Quaritch?- chiede mio padre tornando al loro discorso che a quanto pare ho interrotto.
- e credi che non dirmi niente sia una buona tattica per proteggermi?- chiede la ragazza con tono indignato, inclinando leggermente la testa di lato.
Mi allontano da loro, mantenendo le mie orecchie puntate verso di loro per continuare ad ascoltare mentre mi avvicino con passo svelto alla riccia.
- io ci provo in tutti i modi! non so cosa altro potrei fare!- esclama mio padre evidentemente in difficoltà, mettendo in discussione tutte le sue scelte.
- cosa diavolo è successo?- chiedo alla riccia smettendo per qualche istante di ascoltare quei due e il loro litigio in atto.
- non ne ho idea Neteyam..- dice puntando per qualche secondo i suoi occhi su di me, per poi tornare a guardare quei due -sono arrivati insieme e stavano già discutendo.. non so cosa sia successo- dice spiegandomi che lei è all'oscuro di tutto esattamente come me.
- dovevi avvicinarti a me fin da subito, cercare di stabilire un rapporto solido, ed appena vedevi che riponevo in te la massima fiducia e rispetto mi prendevi da parte e mi raccontavi tutto, dall'inizio alla fine!- esclama la ragazza quasi urlando mentre gli punta un dito contro -ecco cosa dovevi fare..- dice in un sussurro abbastanza sofferente.. oh Nay.
- ho capito.. ho sbagliato va bene?!- chiede il grande guerriero sbattendosi le mani sulle cosce con fare irritato.
- mi dispiace! ma adesso possiamo far tornare tutto alla normalità?- chiede con tono quasi scocciato, è come se si sentisse in trappola, e adesso sta cercando di tirarsene fuori il più velocemente possibile.
- no- esclama la ragazza con tono freddo e secco -no?- chiede subito mio padre, evidentemente confuso davanti al suo chiaro rifiuto.
- ho detto di no- continua la ragazza ribadendo la sua decisione, non volendo cedere davanti agli occhi del guerriero e alle sue parole.
- non ti capisco Nay..- dice mio padre in un sussurro, sbuffando con fare frustrato subito dopo.
- Jake io non mi fido di te!- esclama velocemente la ragazza con fare indignato, si aspettava che lui capisse ciò che prova, di come si sente, che riuscisse ad immedesimarsi in lei.. Nay riceverai molte delusioni se continui a sperare che lui possa accorgersi di come tu ti senta e di cosa provi.
- non mi fido delle parole che dici, delle cose che fai, delle tue promesse, dei tuoi giuramenti.. non mi fido di te- esclama mentre la sua voce inizia a calare notevolmente.
Mio padre rimane pietrificato davanti alle sue parole, come se esse lo avessero colpito come una pugnalata in pieno petto.
Inizia a guardarsi intorno con fare spaesato, mordendosi avidamente il labbro con i denti e con espressione sofferente.. cosa gli è preso?
- credi che per me sia stato facile?- chiede all'improvviso con voce leggermente spezzata mentre alza il suo sguardo verso il soffitto.
- credi che sia stato facile prendere la decisione di non dirti niente?- chiede facendo poi qualche secondo di pausa per riprendere fiato -credi che io non ci abbia sofferto?- chiede tornando a guardare la ragazza, che rimane in silenzio davanti alle sue parole, ascoltandolo con molta attenzione.
- credi che sia stato facile lasciarti qui?- la sua voce si incrina ancora di più mentre i suoi occhi diventano leggermente lucidi, brillando sotto la luce rossa dell'eclissi, ormai a metà del suo percorso.
- Nay, dio mio..- sussurra sorridendo amaramente per poi abbassare lo sguardo sul pavimento sotto di se.
- tu..- la sua voce trema per l'emozione, e quasi lo blocca dal parlare liberamente -tu non puoi capire quanto sia stato difficile per me, in tutti questi anni, starti lontano.. non sapere come stessi, se ti avessero accolta al meglio, se stavi ricevendo tutto l'amore che meritavi, se ti sentissi accettata e voluta- la ragazza si pietrifica completamente davanti a queste sue parole, guardandolo con fare incredulo.. credo di non aver mai sentito parole cosi estremamente sincere uscire dalle labbra di mio padre.
- ho preso la scelta di portarti qui per darti un'altra opportunità di vita- dice indicando con una mano il luogo intorno a loro, riferendosi alla sua vita qui -forse ho preso la scelta giusta perchè qui sei felice.. forse ho preso la scelta giusta per voi due- dice posando il suo sguardo su di me, indicandomi con una mano. Un piccolo sorriso compare sulle mie labbra appena la ragazza si gira e posa i suoi occhi su di me, intenta a guardarmi con sguardo perso e spaesato.
- se non ti avessi portata qui, il vostro amore non sarebbe mai nato..- dice con tono consapevole, sorridendomi amaramente mentre mantiene i suoi occhi fermi su di me.
Se non l'avesse portata qui molto probabilmente adesso la vedrei solo come una "sorella", quindi forse dovrei ringraziarlo per ciò che ha fatto.. se non fosse stato per lui adesso non ci ritroveremmo qui.
Porto di nuovo il mio sguardo sulla ragazza, ancora intenta a guardarmi con gli occhi leggermente lucidi.
- io ho fatto una scelta, la scelta di non averti con me.. e me ne sono pentito, non sai quante volte- continua mio padre, richiamando su di se l'attenzione della ragazza, che torna a darmi le spalle.
- ho preso la scelta di portarti qui.. ed è stata la scelta più dura della mia vita- dice in un sussurro mentre una lacrima gli riga il viso.. non l'ho mai visto piangere
- io non voglio che tu ti allontani da me, voglio che tu ti possa fidare ciecamente di me, che tu possa amarti come io amo te- il mio cuore si ferma all'istante mentre le mie orecchie si abbassano di colpo davanti alle sue parole.. che diavolo significa?
- Nay io mi sono innamorato di te dal primo momento in cui ti hanno messo tre le mie braccia..- tiro subito un piccolo ma rumoroso sospiro di sollievo. Una mano si posa sulla mia spalla ed io subito giro il capo e poso il mio sguardo sulla riccia, intenta a ridacchiare con fare divertito per la reazione che ho avuto davanti alle parole di mio padre, che ho evidentemente frainteso.
Alzo gli occhi al cielo e sorrido leggermente, contagiato dalla sua piccola risatina.
- sei la figlia che non ho mai potuto avere, che ho abbandonato, che ho perso.. la figlia che ho amato immensamente, ma a distanza ed in silenzio- dice rivolgendole un piccolo sorriso, catturando di nuovo la mia completa attenzione su di se.
La ragazza si catapulta subito tra le sue braccia, stringendosi contro di lui mentre mio padre ricambia l'abbraccio, avvolgendo le sue braccia attorno alle spalle della ragazza.
Una strana morsa allo stomaco mi fa rabbrividire leggermente, non è gelosia verso di lei questa volta.. ma verso di lui.
Mia moglie, la ragazza che amo, che conosco da diversi mesi e che mio padre prima del trasferimento qui ha visto solo una volta quando era ancora in fasce.. lei è riuscita ad ottenere ciò che io bramo da una vita, da quando ne ho memoria ho sempre e solo sognato questo.
- tu mi hai rubato il cuore, bambina mia..- sussurra mio padre avvicinandosi all'orecchio della ragazza mentre altre due lacrime gli rigano il viso.
Rabbrividisco di nuovo, smuovendo leggermente ogni singola parte del mio corpo.. questa ha fatto male papà, davvero male.
- stai bene?- mi chiede in un sussurra la riccia al mio fianco, avvicinandosi a me con l'intendo di non farsi sentire anche da loro.
- certo.. sto benissimo- dico con voce leggermente incrinata, per poi abbassare il mio sguardo su di lei e sorriderle leggermente, sforzandomi il più possibile per risultare sincero e sereno davanti ai suoi occhi.

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