Rebecca Gallagher. SHAMELESS...

By bakreb

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Rebecca (Becky) Gallagher ha 15 anni ed Γ¨ stata in carcere due anni per rapina a mano armata, possesso di sos... More

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By bakreb

Era passato tanto, troppo tempo da quando non tornavo più a casa, o che non vedevo la mia famiglia. Mi mancavano persino Lip e Ian, che era da un anno più o meno che non mi rivolgevano la parola. Mi era giunta voce che Fiona si stesse per sposare con Sean, e che Debbie aveva partorito sua figlia Frances. Me la persi...Persi la nascita di mia nipote. Non avrei perduto anche il matrimonio. E poi, avevo capito che avevo solo bisogno di un po' di tempo da sola, avevo bisogno di riflettere. E dopo aer riflettuto per quasi due mesi era ora. Dovevo tornare a casa.

-In stanza di Fiona poco prima del matrimonio, Fiona's p.o.v.-
Era tutto perfetto. La chiesa, gli invitati, il mio abito, il giorno. Tutto era fantastico.
"Non poteva andare meglio di così" Esclamò Svetlana sorridendo, guardando il mio riflesso nello specchio soddisfatta dell'acconciatura che aveva fatto. Io ricambiai, ma poi mi rattristii.
"Dite che Becky sta bene?" Chiesi guardando in basso, dopo un po'.
"Oh mio dio, Fiona! Becky se n'è andata lasciandovi da soli in un momento difficile. Ti ha già rovinato due mesi, non pensarci, almeno il giorno del matrimonio!" Obbiettò V, squotendomi le spalle e guardandomi tramite lo specchio davanti a noi. Io sorrisi. "Avete ragione, scusatemi" Dissi felice di avere delle amiche che tenevano a me. Tuttavia, in fondo in fondo, sperando ancora che Becky sarebbe entrata dalla porta da un momento all'altro. O dalla finestra, conoscendola. O anche dal camino. O dall'impianto fognario...

Arrivammo in chiesa un po' prima della celebrazione del matrimonio così da sistemare le ultime cose, e intando vidi anche Sean. Non riuscivo a credere che finalmente mi stavo sposando seriamente. In chiesa, con l'uomo che amo, con le damigelle, con dei veri anelli, e con tutta la mia famiglia, o quasi...

"Auguri" Mi sussurrò Lip all'orecchio abbraccindomi. "Auguri Fiona" Disse Ian. Carl mi abbracciò sorridendomi, e Debbie mi fece dare un bacio sulla fronte alla bambina, e prima di allontanarmi le dissi 'grazie' ma anche 'scusa' con lo sguardo. Mi girai verso Sean e il prete, pronta per iniziare la cerimonia, ma una voce mi fece fermare il cuore per un secondo.

-In chiesa, appena prima della cerimonia, Becky's p.o.v.-
"Non vorrai sposarti senza di me, vero Fiona?" Chiesi sbucando dalla porta dietro l'altare e tutto il resto. Fiona era girata di spalle, ma subito si voltò con gli occhi spalancati, così come tutti nella stanza, tranne il prete, ovvio.
"Becky!" Fiona esclamò incredula. Io aprii le braccia, e quando corse verso di me la avvolsi in un abbraccio. "Auguri" Mormorai. A seguito tutti i miei fratelli si aggiunsero nell'abbraccio, e io notai anche la figlia di Debbie, accarezzandole la fronte con il pollice e sorrideno a Deb. Poi, ad interrompere l'allegro momento di famiglia, furono alcuni colpi di tosse del prete, che ci portarono a ricomporci. Io mi affiancai ai miei fratelli mentre Fiona tornò al fondo, pronta per fare la sfilata all'altare, lanciandomi prima uno sguardo felice.
Non ero mai stata ad un matrimonio, e non credo nemmeno che ne farò mai uno, però Fiona si deve essere sentita davvero bene in quel momento. Mi chiesi se anche io un giorno avrei sperimentato un'emozione così forte verso qualcuno...

"Bene, chi accompagna la sposa all'altare?" Chiese il prete, e io e Lip alzammo le mani, però, inaspettatamente (o forse non molto) Frank entrò in chiesa dalla porta secondaria, buttandosi davanti al prete. "Io! Io sono il padre, l'accompagno io!" Esclamò. Era vestito elegante, e sarebbe potuto quasi sembrare un uomo per bene, ma i lividi in faccia e la camminata barcollante lo tradivano.
Io e Lip sbuffammò, avvicinandoci a Frank.
"Su, Frank, va via" Dissi, mentre gli prendemmo un braccio a testa per trascinarlo via, ma quello si dimenò. "N...No! Lasciatemi stare! Voglio solo...E' un mio diritto!" Riuscì a liberarsi dalla nostra presa e io guardai dispiaciuta Fiona, perche sapevamo tutti come sarebbe andata a finire.
Frank si avvicinò alla sposa. "Sono tuo padre! Magari non sono stato uno dei migliori padri, ma sono comunque tuo padre e ti accompagnerò a quel fottuto altare!" Esclamò. "Frank...sei fatto?" Chiese Fiona in tono deluso e scocciato.
"C'è qualche problema?" Chiese il prete. "Ahm, no, nessuno" rispose Sean, "Frank, vai via, nessuno ti vuole qui" Continuò lui. Frank iniziò a dire cose a caso, senza un senso.
"Ti prego, Frank. E' il giorno del mio matrimonio, non rovinare tutto ti prego" Supplicò Fiona avvicinandosi  a lui. "Io ti voglio un mondo di bene, Fiona. La mia bambina...Ti ho sempre accettato per quella che sei...Ho sempre accettato tutti voi!" Si girò verso di noi. "Ma voi non avete mai accettato me. Siamo umani! Commettiamo errori, abbiamo difetti!" Disse. Poi, iniziò ad elencare i difetti di tutti. "Lip è un alcolizzato, Ian è bipolare, e pure frocio, Debbie ha 15 anni e una bambina in mano. Carl si crede un nero e Becky è una gangster drogata!" Sbottò tutto d'un fiato. "E Fiona...la mia piccola Fiona. hai lasciato che così tanti uomini ti entrassero nel cuore che non c'è stato posto per tuo padre. E adesso ti sposi con Sean..." Sospirò. "Oh si, ti conosco Sean, un tossico riconosce un altro tossico. Dimmi un po' la tua futura moglie e tuo figlio sanno che ti fai ancora?" Rise. A me ribollì il sangue nelle vene. Aveva rovinato il giorno speciale di Fiona, non l'avrebbe passata liscia.
"E' vero...?" Chiese Fiona con una lacrima che scendeva la sua guancia. Sean non diceva niente, restò fermo immobile tutto il tempo. Suo figlio corse via, tra le lacrime. Immagino quanto disprezzo provò per suo padre in quel momento, e anche se non sono mai stata una persona empatica, pensare che succedesse la stessa cosa ai figli delle persone a cui vendo la roba mi fece sentire male. Sean seguì suo figlio, lasciando la stanza.
"Sei proprio uno stronzo Frank" Mormorò Kevin. "Si lo sono, mai neg..." Non gli diedi il tempo di finire la frase che gli tirai un pugno talmente forte che forse gli ruppe la mascella.
"Hai già parlato troppo, figlio di puttana!" Mi buttai su di lui, che era caduto a terra, e iniziai a tirargli numerosi pugni sulla faccia, e quando Kevin e Ian mi tirarono su per impedirmi di ammazarlo, mentre Lip cercava di alzarlo per sbatterlo fuori, gli pestai prima e costole, e poi i coglioni, sputandogli poi addosso.  "Fai schifo!" Gli urlai. Volarono solo insulti e botte per Frank in quei minuti. Aveva rovinato il matrimonio, e anche il rapporto di Sean e Fiona e Sean e suo figlio. Aveva rovinato il giorno in cui ero tornata, e anche il giorno dove avrei potuto interagire con tutta la mia famiglia. Lo volevo morto. Doveva morire. Non sarebbe proprio dovuto nascere. Lo odio, è solo un grandisimo sacco di merda.

E così, lo stordimmo, lo mettemmo nel bagagliaio della macchina e lo portammo su un ponte.
"Facciamolo" Dissi io. Aprii il bagagliaio e Carl, Kev, Lip, Ian e Veronica mi aiutarono a prenderlo. Lui aveva ripreso conoscenza, e si dimenava gridando mentre lo avvicinavamo al ciglio del ponte, poi, una volta contato fino a tre, lo buttammo nel fiume sottostante. Era morto, finalmente.

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