Dopo essersi fatto annunciare dal maggiordomo Charles venne introdotto nella sala dove pochi giorni prima aveva avuto quello strano incontro con Alaina. Un rapido sguardo gli fece capire che non era presente.
«Una splendida visione, tre incantevole dame in una stanza!»
«Che infingardo adulatore! Eppure cercate con lo sguardo qualcos'altro. Avete perso qualcosa?»
Charles per tutta risposta attraversò la sala e si mise seduto nella stessa poltrona dove, poco prima, Alaina stava ricamando, e accavallò le gambe.
«Bando alle ciance donna! Dov'è?»
Mentre Rosy si agitava così tanto da inciampare di più i fili che stava cercando di sbrogliare da circa dieci minuti, lady Marilyn sorrise ai modi spicciativi dell'uomo.
«Fino a pochi minuti fa era seduta proprio dove siete voi ora.»
Charles guardò lo spazio che aveva occupato e quasi ne respirò il profumo.
Lady Patrizia si alzò dalla sedia dove si era appena seduta e disse:
«Ve la vado a chiamare, credo siate venuto a parlarle.»
«In effetti sì! Vi ringrazio lady Patrizia. Ditele che l'aspetto nel salotto piccolo.»
Poi rivolgendosi a lady Rosy «Ovviamente se voi e lady Marilyn siete d'accordo!»
Lady Rosy avrebbe voluto poter dire di no.
«Sì, ma vi prego di essere paziente, è più sensibile di quanto sembri. E... ...siate prudente.» e abbassò lo sguardo mordendosi le labbra.
Sir Charles alzò entrambi i sopraccigli perplesso non sapendo come interpretare le parole della donna.
«Perché? Dite che è pericolosa?»
Lo disse ironico ma la donna lo guardò seria.
«Potrebbe esserlo!»
Charles cominciò a preoccuparsi.
«Non soffrirà di qualche turbe psichica?»
«No! Ma... ...è molto meno docile di quello che sembra.»
«Farò del mio meglio lady Rosy, vi ringrazio!» si alzò « mi avvio ad attenderla!»
Nel frattempo al piano di sopra Alaina cercava di riprendere il suo sangue freddo. Patrizia la guardava e quello sguardo le metteva ansia tanto quanto quello dell'uomo che la attendeva di sotto.
«Volete che venga con voi?»
«No, non è necessario, devo solo restare calma, Grazie Patrizia.»
«Lo sapete che vi voglio bene vero?» chiese Patrizia, ad Alaina si inumidirono gli occhi, l'abbracciò ancora «Anche io ve ne voglio, e tanto.»
Patrizia scese di sotto, Alaina fece un lungo respiro e scese anche lei.
Quando entrò nella stanza lui le voltava le spalle, cercò di studiarlo estraniandosi da se stessa e dai sui sentimenti.
Belle gambe lunghe, stivali da cavallo al ginocchio, fianchi stretti, spalle....
Lui si era voltato e lei lo guardava ancora valutandone la figura.
Charles alzò un sopracciglio e l'angolo della bocca gli si piegò in un sorriso.
«Ho passato l'esame my lady?»
«Non avevo ancora finito sua grazia, se potesse girarsi di nuovo.» lo disse ironica, ma lui si voltò allargando le braccia e si girò di nuovo verso di lei. E con una falcata le fu di fronte.
«Voi siete splendida mylady»
Lei fece una riverenza «Sua grazia!» disse a capo chino a mo di ringraziamento. Lui le prese la mano e tirandosela dietro si sedette sul divanetto e la tirò giù a sedere al suo fianco, le prese entrambe le mani.
«Avete pensato alla mia proposta?»
«Mi pareva di aver capito che ci si poteva pensare fino al ballo di fine anno.»
«Inizialmente era quella l'idea, ma poi ho pensato che con troppe distrazioni mi avreste ignorato, e ho preferito giocare d'anticipo.»
«Sono onorata della vostra proposta, anche se forzata da altri. Credo vi rendiate conto che non posso provare dei sentimenti dato il poco tempo che abbiamo avuto per conoscerci.» lui le teneva ancora una mano fra le sue. «Se questo non è qualcosa che vi arreca disturbo io sarei propensa ad accettare.»
Charles non si era aspettato una risposta così veloce, rimase per un po' senza parole.
«Preferivate dicessi di no?» chiese gelida.
Inaspettatamente lui le mise un braccio intorno alle spalle, la attirò verso di se e la baciò. Stavolta era lei a non aspettarselo, non si aspettava neanche che un bacio potesse essere così invasivo, ingenuamente credeva fosse solo un contatto di labbra. Non riuscì a resistere, si tirò su dal divano e mise la poltrona a dividerli.
Lui era scattato in piedi subito dopo di lei. Si sentiva teso e imbarazzato come un bambino.
«Perdonatemi, sono stato troppo impetuoso!» poi girandosi si passò una mano fra i capelli.
«Dato che siete stata così veloce nel dire si, potreste essere altrettanto veloce nello scegliere una data?» di nuovo si voltò a scrutarla in volto.
«Una data?»
«Per le nozze.»
«Avremo un fidanzamento breve?»
«Per alcuni affari che ho in corso lo farei inesistente, ma lascio decidere a voi.»
«Capisco!» Alaina immaginò che la premura era dovuta agli affari
«Ero quasi certa che fossero gli affari i motivi che vi avevano obbligato alla scelta» Alaina aveva abbassato lo sguardo alla spalliera dove le dita avevano conficcato le unghie nell' imbottitura, stese le dita e alzò lo sguardo ad incontrare quello di lui. «non avrei problemi a sposarvi anche oggi stesso, ma troverei uno sgarbo anticipare le nostre alle nozze di Lady Corinne. » si fece forza e tornò di fronte al Duca. «Dalla prossima domenica, su qualsiasi giorno vorrete scegliere per me andrà bene.»
Il duca sembrava distratto da altri pensieri.
«Lady Alaina?»
«Sì, sua grazia?»
«Siete mai stata baciata prima?»
Alaina avvampò. Non voleva rendergli le cose più facili di quanto già le aveva rese.
«Molte volte in passato mio signore!» e quando lui spalancò gli occhi e il volto gli si fece scuro, ella specificò: «Ogni notte prima di addormentarmi mio padre dava il bacio della buonanotte e la sua benedizione a me e a Patrizia. Ora devo dire che a volte mia madre o mia sorella o lady Marilyn o altre amiche capita occasionalmente che mi abbraccino e bacino per salutarmi affettuosamente.»
Sir Charles la fissò intensamente rilassandosi.
«Vi state burlando di me lady Alaina»
«Non ho risposto alla vostra domanda sua grazia?»
«Credo che la colpa sia mia non sono stato chiaro» detto che ebbe questo Alaina si ritrovò serrata fra le sue braccia e l'uomo si impossessava delle sue labbra forzandole e penetrandole in un bacio ancora più possessivo che prima.
La ragazza continuava a spingerlo senza risultati per staccarlo da se. Il duca tirò su la testa senza toglierle le braccia da intorno.
«Intendevo questo genere di bacio!»
«Lasciatemi! Lasciatemi andare..»
«Prima rispondete!»
«No! Non sono stata mai baciata così! Soddisfatto? Ora lasciatemi andare!»
«Non vi sciogliete mai mia cara? » e senza aspettare risposta, le baciò un angolo della bocca prima di lasciarla andare.
Alaina si allontanò il più possibile che consentisse la stanza guardandolo torva.
Sir Charles sostenne lo sguardo.
«Tornerò domani a trovarvi, fatevi trovare. Per le nozze direi che possiamo aspettare il prossimo anno. Potremmo annunciare il fidanzamento ai primi di gennaio. Voglio che abbiate il tempo per confezionarvi un abito consono al nome che andrete a portare. Vi fornirò tessuti adatti.»
«Non ve lo permetterò sua grazia, sceglierò da me i tessuti, e non transigo su questo. Non trovo indicato che lo sposo veda anche solo la stoffa con cui viene confezionato..»
«Comunque domani sarò qui per incontrarvi, così che possiate dirmi se vostra madre è d'accordo su tempi e modi, ed eventualmente potremmo parlarne ancora. Ora per favore, siate brava, venite a salutare il vostro fidanzato con un bacio»
«Trovo sia un po' troppo presto per questo genere di lezioni mio signore, se permettete vi saluterò da qui!» e così dicendo fece una riverenza «sua grazia!» e gli passò velocemente affianco uscendo dalla stanza e dirigendosi nell'altra sala sotto la protezione delle tre donne che vi lavoravano.