Perché, perché non posso
diventare ascetica per un po',
invece di stare sempre in bilico
tra il desiderio di completa solitudine
per scrivere e leggere e il desiderio grande,
grande, di mani che gesticolano
e parole di altri esseri umani.
Diari – Sylvia Plath
Osservo la sala illuminata da lontano, riesco a percepire della musica pop, mi avvicino salendo i gradini lentamente per non rischiare di cadere, non amo portare i tacchi, ma alcune occasioni le richiedono, e non potevo essere l'unica ragazza della festa con le Vans nere. Dovrei essere abituata, generalmente le utilizzavo quando sfilavo, ma ho perso un po' la mano, o il piede oserei dire. Il velo della gonna mi vola poco prima di entrare, però lo afferro in tempo per rimetterlo al proprio posto, oggi il vento non mi risparmia, spero di non aver rovinato i capelli e sembrare Son Gohan o personaggi simili.
Entrando scorgo i miei amici in fondo alla sala impegnati a parlare con la festeggiata, mi avvicino salutandoli ad uno ad uno. La sala è piena di palloncini verdi, glitter e fiori color lavanda. Mio padre e mia madre mi imitano, sono stati invitati anche loro in quanto amici dei genitori della mia amica diciottenne.
"Natalia, sei a dir poco meravigliosa" la abbraccio teneramente. "E tanti tanti auguri, adesso puoi comprare l'alcool senza dover disturbare nessuno" lei ricambia la stretta, ed è così bassa che ogni volta che la stringo tra le braccia sembra di tenere un puffo, tra l'altro il colore dell'abito me lo ricorda parecchio. È molto graziosa, ha un lungo vestito azzurro pieno di pietre luccicose, i capelli corti invece, le danno un'aria da bambina. "Grazie bella mia, sono troppo contenta stasera. E comunque quest'anno offro io, ma l'anno prossimo toccherà a te, ricordalo baby" afferra due drink dal vassoio di un cameriere che ci passa accanto e me lo mette tra le mani. "Brindiamo" sorride mostrando i denti perfettamente dritti. Si era tolta l'apparecchio da qualche giorno, proprio come me. Prima eravamo più unite e facevamo tutto insieme, perfino mettere l'apparecchio nello stesso giorno, adesso Natalia è piena di impegni e pensieri, finito l'anno partirà per l'università, le sto lasciando tutto lo spazio di cui ha bisogno, è giusto che ogni persona a cui vuoi bene debba costruirsi una vita e realizzare i propri sogni. Alzo il calice bevendone un sorso. All'interno c'era un miscuglio con del buon vino rosato e una fragola che rende il liquido più dolce. Mi sposto per trovare il tavolo e sedermi all'istante, i tacchi mi stanno uccidendo, perché li ho messi? Mi siedo sulla prima sedia che trovo, nascondendo le mie gambe sotto il tavolo, con estrema prontezza tolgo i tacchi appoggiando i piedi sul pavimento freddo, lascio un sospiro. Apro la borsa per prendere il cellulare e guardare l'orario, ma quando lo sblocco trovo un messaggio di Nicole, non mi va al momento di rispondere, non dopo quello che mi sono sentita dire ieri, anche se poi ha ammesso i propri sbagli chiedendomi scusa.
Ieri si era presentata a casa mia in pigiama, intorno alle 23.00, dicendomi che non riusciva a dormire da qualche giorno per quello che aveva fatto e che se Samuele si era allontanato era solo per colpa sua e della sua stupida gelosia, temeva di perdermi, ero l'unica amica che possedeva e mi amava tanto da non riuscire a condividermi, le ho detto che si sbagliava e che se fosse davvero amica si sarebbe fidata di me, io non abbandono nessuno. Tantomeno Nico che considero una sorella, e sapere che lei pensa di potermi perdere facilmente dimostra che non ha un briciolo di fiducia nei miei confronti e che soprattutto non vuole che io sia felice con un'altra persona. Questo mi ha fatto male, mi ha chiesto perdono, ma ho bisogno di qualche giorno per metabolizzare e metterci una pietra sopra.
"Ehilà? Ci sei?" Qualcuno mi tamburella la spalla, distraendomi. Guardo la ragazza di fronte a me accigliata, cosa vuole? "Scusami tanto, questa è la mia sedia, però puoi rimanere se desideri, basta che ti sposti nella sedia accanto" gli occhi azzurri mi fissano in attesa di una risposta.
"oh certo, scusami, avevo solo bisogno di riposare i piedi e invece stavo facendo la fossa nella sedia" cerco di rompere il ghiaccio, una volta inseriti i tacchi, mi alzo rapidamente.
"Figurati, hai fatto più che bene, ma ehi, resta qui" mi indica la sedia accanto a lei, ma prima che possa rifiutare comincia a parlarmi e a trascinarmi vicina a sé. "Io sono Delia, ti ricordi di me?"
"La sorella di Natalia, come no? Eri piccina quando ti ho conosciuta, sono passati tanti anni e siamo cresciute, scusami per non averti identificata prima" la saluto imbarazzata. In effetti aveva qualche tratto della mia amica, per non parlare degli stessi occhi, sembrava molto dolce, il contrario di come la descriveva Natalia.
"Non preoccuparti, ci siamo viste solo una volta, come potresti ricordarti di me" mi sorride. Io sistemo il vestito sentendomi in imbarazzo, le persone attorno a noi stavano prendendo posto a tavola. "Oh cavolo, non sopporto quella ragazza dai capelli rossi, l'amica di mia sorella" indica con appena un accenno la ragazza paffuta accanto a Natalia.
"Come mai?"
"È appiccicosa, irritante e impertinente, spesso io e Natalia litighiamo per colpa sua. Sai, a volte capita che prendo in prestito qualcosa dall'armadio di mia sorella, lei mi vede, visto che sta sempre buttata in casa nostra e lo riferisce a Nat, succede un casino, e in tutto ciò lei se la ride. Non riesco proprio a capire il suo comportamento, è perfida"
"Oh, che brutta amica però che fa litigare due sorelle.." non so cos'altro dire, quando qualcuno mi racconta cose del genere, che non mi interessano faccio fatica a trovare le parole.
"Senti, riusciresti a sistemarmi un po' il trucco? Io non ne sono proprio capace"
"Ma certo, avvicinati pure" apro la pochette tirando fuori la matita nera, gliela sfumo subito in entrambi occhi, creando un effetto simile allo smokey eyes. "Finito" dico soddisfatta.
Delia apre la fotocamera del suo cellulare, ammirando la pozza di occhi azzurri, sembra contenta.
"Mi sento più carina adesso. Sirena che ne dici se ci facciamo una foto insieme?" Non ho nemmeno il tempo di replicare che mi ritrovo sotto i riflettori del suo cellulare, lei che fa facce assurde con le labbra in fuori e io che non so esattamente come mettermi. Mi sforzo di sorridere, sperando finisca il prima possibile, non amo particolarmente fotografarmi.
"Sei sola?"
"Eh? Sono con la mia famiglia naturalmente" sorrido per la domanda sciocca.
"No. Intendo.. stai insieme a qualcuno? Hai un ragazzo?" Sposta lo sguardo sul suo telefono modificando una foto nostra, con una me totalmente imbarazzata.
"Emh.. è un po' complicato, diciamo che mi sento con un ragazzo da un po' di tempo, ma non riesco più a vedere interesse da parte sua" impiego un paio di minuti per spiegare in breve i noiosi dettagli di ciò che è successo tra me e Samuele.
"È tutto piuttosto strano e complesso oserei dire" mi guarda accigliata.
"Si, abbastanza. Tu invece?"
"In realtà anche io non ci sto capendo granché, c'è questo ragazzo a cui sono interessata che è fidanzato da anni, ha intenzione di lasciare la tipa perché non sente più amore, dice continuamente di provare qualcosa per me e anche io credo di sentire qualcosa di speciale quando lo vedo, ma è da un mese che continua a dire di lasciarla e non lo fa.. ohw che fastidio!!"
La cosa è ovvia, ma Delia ha il prosciutto negli occhi.
"Fai due più due, non ha intenzione di lasciare la sua ragazza perché in un certo senso la ama. Continua a stare con lei di giorno, ma la notte bacia te, non è sincero con nessuna delle due nel frattempo"
"Hai proprio ragione.. sai mi mancava parlare con qualcuno, non immaginavo di pensare che un giorno avrei raccontato qualcosa di così personale a una persona che sì conosco da qualche anno, ma non abbiamo mai chiacchierato così tanto"
"Mi fa piacere.. Non hai quale amica con cui confidarti? Scusa se sono diretta, non sei tenuta a rispondere.."
"Si"
"In realtà no.." sembra ripensarci tristemente.
Delia sembra così tenera e dolce che mi viene voglia di abbracciarla, così per una volta seguo il mio istinto e lo faccio.
"Delia adesso hai un'amica" ribatto sorridendo.
"Mhh.." schiaccio ad occhi chiusi per la millesima volta qualche tasto del cellulare per rimandare la sveglia. "Ma che ore sono?"
Sbadiglio mentre provo ad alzarmi. Ho la pelle d'oca, sta cominciando a fare freddo, avrei solo voglia di starmene tutto il giorno a letto, soprattutto dopo una serata come quella di ieri, ma la scuola me lo impedisce. Ho così tanto sonno che mi vesto quasi ad occhi chiusi, non ho voglia nemmeno di truccarmi e non so come arrivo pronta davanti alla fermata del mio autobus; infilo le cuffie mentre sto per salire inserendo una playlist a caso. Non appena prendo posto entro su whatsapp trovandomi un paio di messaggi da parte di mia madre, Delia e Samuele.
A proposito di Samuele, il nostro rapporto era diventato completamente freddo, ogni tanto mi chiamava ma non parlavamo molto, una volta provai a raccontargli una cosa carina che mi era successa a scuola, ma rimase impassibile, ci rimasi parecchio male, così più passava del tempo più ci distaccavamo. Se smette di lottare al primo ostacolo che ci è successo non sarà mai la persona giusta per me, e anche se c'era qualcosa di lui che mi piaceva tanto, dovevo arrendermi all'idea che non saremmo mai stati una coppia.
Samuele: Buongiorno
Sirena: A te!
Mi limitai a digitare queste due parole e a uscire dalla sua chat.
Mamma: Hai dimenticato il panino
Breve e diretta, era così mia madre. Questo però non ci tenevo a saperlo, possono togliermi tutto ma non il cibo. Mi ha dato un colpo al cuore con questa notizia. Sbuffo oltrepassando l'aula di scienze.
Finalmente apro quello di Nicole.
Nicole: Domani sera usciamo con i ragazzi, non prendere impegni. + GIF DAMON SALVATORE CHE MANDA UN BACIO
Sorrido istintivamente, sa come comprarmi con le gif di Damon, è una mossa scorretta. Sirena: Se me lo chiedi così non posso rifiutare ;(
Infine clicco l'ultimo messaggio di Delia sorpresa.
Delia: Ciao Sire, scusami per il disturbo, so che ci siamo scambiati il numero soltanto ieri sera, però mi ha fatto davvero piacere parlare con te, sei una ragazza sincera e attenta all'ascolto, mi sono sentita subito bene dopo aver scambiato le nostre confidenze. Qualche giorno ti va di prendere un caffè o andare in un pub?
Rispondo subito, è stato dolcissima, è il minimo che posso fare e poi è stata molto piacevole la sua compagnia.
Sirena: Ciao Delia, non disturbi affatto, non dirlo più nemmeno per scherzo. Comunque ho pensato alla tua proposta e sono arrivata alla conclusione che sia meglio sorseggiare un Margarita di fronte le nostre confidenze che affogare nei dolci come ieri, almeno non ingrassiamo
Clicco invio ma una voce mi fa saltare in aria.
"Ehi stronza dove vai senza di me? Sei entrata adesso?" Mi cammina accanto Nadia.
"Si, mi sono svegliata tardi" stropiccio gli occhi.
"Si nota, hai la forma del cuscino ancora in faccia" ride prendendomi in giro, personalmente non fa una piega.
Improvvisamente entra in classe cantando 'Hakuna Matata' ed io decido di ballarle attorno, ecco il mio concetto di amicizia.