Deep Love Untold

By TellMyLittleStory

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"Se nascondere ciò che proviamo, è l'unico modo che ci resta per lasciar vivere il nostro amore, allora sarà... More

Prologo
Corea
Quello che basta sapere
Move
Soggiogato
First piece
Ice Cream
Angel baby
Break A Moment
Spaccanonuvole
Fiori d'Inverno
Non colmare...colma
Youtiful
Io come Voi
Empty
Punto e a capo
Quello che sei
It's ME
Ciò che potevo dargli
Cessazione
When the party's over
Crepuscolo
Starlight
Origin
Ieri, Oggi, Domani
Contradicting
Kintsugi
Take me and Hold Me
Agrodolce
Luci e Ombre
Niente più di questo
Frantumi
Parvenza
Flebile pt 1
Flebile pt.2
Castello di Polvere
Orizzonti oscuri
Deep End
Con o Senza di Te
Due
Lascia che arrivi domani
Farthest
Supernova
Borderland
Fino a questo Punto
Stretto tra le dita
Don't get me Wrong
Deep Love Untold
EPILOGO

Stray Kids

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By TellMyLittleStory

"Credo di aver portato troppa roba..." dissi cercando di arrivare alla maniglia della porta per aprirla.
"Noooo, mai dai Lix, non dire così" sospirò ironico.
Proprio quando Chan riuscì finalmente ad aprire il portone, un cuscino volò a pochissimi centimetri dalla sua faccia. 

Egli si guardò attorno allarmato per poi voltarsi nuovamente verso di me con occhi increduli, completamente spalancati come a formare due cerchi perfetti (il che era quasi impossibile in quanto normalmente aveva letteralmente due linee al loro posto).
Non riuscii a trattenermi dal ridere a causa della sua espressione.

"Oh!!!! Ragazzi sono arrivati!!"  qualcuno urlò dall'interno. 
Prima di entrare questa volta, Chan si affacciò per controllare che nulla avrebbe potuto attentare alla sua vita.

Beh, è iniziata bene no? Per lo meno adesso so che sono simpatici.

Subito dopo cercai di entrare, ma mi bloccai all'ingresso per tutti i carichi che avevo addosso, talmente ingombranti da impedire il passaggio. "Cavolo!" mi lamentai mentre cercavo di spingermi verso l’interno "Aspetta ti aiuto"
Una mano prese uno dei due borsoni sfilandolo da sopra, permettendomi così di togliere la tracolla per passare "Grazie, sei davv-..." alzai lo sguardo per ringraziarlo, ma non feci in tempo che dalla mia bocca uscì un flebile sussulto di stupore, rimanendo poi, subito dopo, senza fiato.

Due occhi marroni, quasi neri, incontrarono i miei facendomi arrossire di colpo: in Australia avevo visto e conosciuto molti ragazzi da un bell'aspetto anche perché preferivo i tratti occidentali, o meglio, così pensavo fino a quel momento.
Due ciuffi corvini gli ricadevano dolci sulla fronte contornando perfettamente quel viso dai tratti tanto delicati quanto duri e perfetti.
Ancora incredulo da ciò che avevo davanti, il mio sguardo risalì fino a posarsi su quelle labbra rosee e carnose, in perfetto contrasto con la carnagione candida e incredibilmente perfetta.

Quando dopo qualche secondo tornai in me grazie alle urla di qualcuno, mi accorsi della sua altezza leggermente maggiore della mia.
Ma poteva mai essere reale ? 
"Io sono Hwang Hyunjin, piacere di conoscerti" sorrise.

Oh cazzo.

Sistemai l'altro borsone sulla spalla cercando di tornare nel mondo dei vivi e smettere di fissarlo come un maniaco.
Allungai  la mano nella sua direzione "Hiii!" Sorrisi imbarazzato
"Io sono Felix, Lee Felix".

Quando aprii bocca questa volta fu lui a restare sorpreso (spero in positivo), non so se dal mio accento "diverso" o dal mio timbro di voce piuttosto grave.
Per la seconda volta sul suo viso, comparve un sorriso a trentadue denti, ancora più luminoso di quello precedente...okok, non devo fissarlo, Lix contegno per favore, hai davanti solo la perfezione in persona pff, che sarà mai??!!
Strinse la mano che gli avevo posto e ricambiò il saluto, eliminando l'imbarazzo che si era creato pochi secondi prima.

Feci qualche altro passo verso l'interno per poi buttare quel borsone  che avevo ancora tra le mani, per terra.
"Ooooh ma daiii non è possibile che sia umano!" 

Mi voltai e vidi uno dei ragazzi nel salotto indicarmi.
Arrossii nuovamente.
Ma dai perché dovevo essere proprio io la persona più imbarazzabile (si dice?) su questa terra!!!!

Chan dietro di lui iniziò a ridere notando l'espressione palesemente in imbarazzo sul mio viso e insieme a lui, si unì un altro ragazzo.
"Ooh, amico ma da dove vieni?!" Si avvicinò ancora con occhi e bocca spalancati.
Mi venne incontro dandomi una pacca sulla spalla, afferrando un dei borsoni per sistemarlo meglio e toglierlo dall'ingresso
"Sono Jisung, ma preferisco farmi chiamare Han".

"Io sono Felix" contraccambiai. "Io e Chan siamo Australiani" risposi alla domanda che ironicamente aveva fatto poco prima. 
Chan, sentendo il suo nome alzò una mano per farsi riconoscere da Jisung. "Ma quanta roba hai?" Aggiunse un altro ragazzo raggiungendomi all’ingresso per aiutarmi con le valigie ancora sul pianerottolo (si, avevo praticamente fatto il trasloco okay?).
Si fermò sulla soglia della porta e, cercando di portare tutto in casa, si presentò "Sono Changbin".

Gli sorrisi e chinai il capo per scusarmi.
"Ho troppi vestiti" cercai di giustificarmi.
"Oh, ti capisco" rispose ridendo una voce dal salotto. 
Questo alzò leggermente la mano per farsi identificare. 
"Mi chiamo Jeongin, ma preferisco farmi chiamare I.N" 
Corrucciai la fronte confuso, cercando di capire il nesso tra il nome e il soprannome.
"Jeong - I.N" puntualizzò vedendo la mia espressione.
"Ooooh, si, ora ho capito" risi leggermente imbarazzato.

Raggiunsi poi Chan sul divano seduto insieme a…?
Volsi lo sguardo al ragazzo sorridendogli.
"Sono Felix"
"Seungmin" rispose sollevando gli angoli della bocca.
Sentii la mano del maggiore posarsi sulla testa per scompigliarmi i capelli.
Quel ragazzo era a dir poco elettrizzato ma non potevo dargli torto, stava finalmente realizzando il suo sogno e poi, chi in quella stanza non lo era ? 
Mi sollevai sulla ginocchia e abbracciai il mio amico. 

"Ricomponetevi sta arrivando JYP".
Sbucò l'ennesimo ragazzo dalla cucina
Ma apparivano così dal nulla come talpe?
Si focalizzò su me e Chan abbracciati. Dall'imbarazzo gli sorrisi timidamente ma per mia fortuna ricambiò "Minho o se preferisci Lee Know,  piacere Baby!" Disse facendomi l'occhiolino.
Sciolsi l'abbraccio. "Felix" risposi per poi indicare con il pollice il mio amico. "Lui è Chan"

Lee Know lo guardò un attimo confuso ma poi trasformò la sua espressione di stupore.
"Oooh! Ma quindi sei tu il Leader!" 
Tutti i ragazzi nella stanza si girarono verso di noi facendo calare un imbarazzante silenzio
L'australiano si grattò il capo a disagio e annuì leggermente.

Dalla porta entrò improvvisamente JYP, facendo scattare improvvisamente tutti in piedi sull'attenti. 
Han seduto su uno dei braccioli del divano quasi non cade all'indietro per lo spavento.
"Buongiorno ragazzi, finalmente siete tutti insieme" sorrise compiaciuto.
Nessuno fiatò. 

"Non voglio intromettermi in questi vostri primi momenti di conoscenza, ma è giusto spiegarvi subito come funzioneranno le cose da oggi in poi".
I.N mi guardò preoccupato mentre io deglutii per l'agitazione palpabile in quel momento.                      
L'uomo fece segno di avvicinarsi a Chan che alzandosi, chinò il capo per rispetto e si avvicinò al suo fianco.
"Questo ragazzo si occuperà di ognuno di voi, sarà il vostro punto di riferimento d'ora in poi".

Il mio sguardo era fisso sul mio amico visibilmente in ansia, ma quando poi posò lo sguardo su di me, gli donai un sorriso che sapevo lo avrebbe sicuramente rassicurato e infatti, lo vidi rilassarsi leggermente.

Chan era il mio punto di riferimento, lo sarebbe stato senza problemi anche per gli altri: una spalla su cui poggiare, un’ancora che ti permette di non vacillare, una luce che ti guida quando sei nel buio, il fratello maggiore che avrebbe reso tutti noi una grande a unica famiglia.
"Non credo Bang abbia già avuto la possibilità di informarsi e informarvi sul programma da seguire, quindi vi illustrerò io stesso il vostro piano settimanale".
Fece poi segno di accomodarci.
Mi avvicinai al divano, ma nel sedermi, mi scontrai per sbaglio contro la spalla di Hyunjin.

"Oh, hem...I'm Sorry" 
"Non preoccuparti... mmh vieni, siediti qui" posò la mano sul posto di fianco al suo.
Non riuscii a fare a meno di arrossire.
Osservai la sua grande mano e non riuscii a fare  a meno di notare che alcune delle sue unghie fossero sporche di colore, così una volta seduto, gli chiesi "sei un artista?".
Nel dire quelle parole, la sua espressione cambiò da tranquilla e pacata a sorpresa e inspiegabilmente felice, lasciando nascere una piccola scintilla nei suoi occhi scuri.
"Sei attento ai dettagli eh?".

Oh My God quel sorriso era come se...

"Inizierò con il parlarvi di tutto ciò che un Idol non può e non deve assolutamente fare" 
Il mio pensiero venne interrotto dalla voce del Capo.

"Sarò breve e conciso così poi da lasciarvi circa una settimana per farvi conoscere un po' e ambientarvi: ognuno di voi avrà degli impegni lavorativi extra oltre che il semplice cantare e ballare, dovete farvi notare dalle agenzie, i marchi importanti, dai vertici, così da farvi un nome per il futuro. Vi metterò a disposizione degli stilisti, truccatori, beh avete capito.
Non sarà per nulla semplice, anzi, il contrario. Mi aspetto il massimo rigore da ognuno di voi, ora siete dei modelli che le persone seguiranno e proprio per questo che non potete permettervi di sbagliare nulla. 
Dovete stare attenti al vostro corpo, la vostra forma deve sempre essere impeccabile, tenetevi allenati, sostenetevi, le ore di lavoro saranno talvolta estenuanti, ma se lo farete bene, ci saranno presto dei risultati. 
All'interno dell'agenzia nessuno può avere una relazione amorosa, questo danneggerebbe la vostra immagine e le aspettative che i vostri futuri fan si faranno di voi. Le cose personali devono restare tali.
I vostri social sono sotto controllo, non caricate nulla di inappropriato, nulla sul vostro pensiero politico, mi raccomando.
Lo staff sarà a vostra disposizione per ogni evenienza, per ogni dubbio, rivolgetevi senza timore a loro.
Spero e mi auguro che non mi deluderete, ognuno di voi è qui perché io ho visto qualcosa e voglio che quel qualcosa esca fuori da ognuno di voi. Quindi mi raccomando, fate del vostro meglio." 

Ci inchinammo e ringrazziammo tutti insieme JYP.
"Chan, Minho per favore, seguitemi all'esterno" disse prima di uscire dalla porta seguito dai ragazzi.
Mentre aspettavo che i due tornassero, mi guardai un po' attorno, esaminando quella che sarebbe stata la mia nuova casa. 
Era molto spoglia, povera, erano pochi sia i mobili che i dettagli. 
Per lo più bianca, con una semplice cucina e diverse stanze dove vi erano solo dei lettini a castello e una scrivania per stanza.
Non vi erano delle vere e proprie tende, bensì un unico telo che passava su un bastone al di sopra delle varie finestre.
L'occhio involontariamente cadde sul ragazzo corvino mentre rideva e scherzava con Han e Changbin (sempre se erano quelli i loro nomi, erano troppi da ricordare). 

Nel vederlo ridere, comparve automaticamente un debole sorriso anche sul mio volto. Non sapevo bene perché, ma vederlo sorridere felice rendeva sereno anche me.
"Hey Felix" una voce richiamò la mia attenzione.
"Settimana prossima hai un servizio fotografico per la nuova campagna di Louis Vuitton alle 16.00" disse Minho (?)  poggiando una mano sulla mia spalla
"E ci siamoooooo, hai già fatto colpo amico!!! Ma come dargli torto, sei bellissimo!" Urlò Han dall'altro lato della stanza.

Notai Hyunjin fissarmi e sorridermi dolcemente. 
Semplicemente mi imbambolai per l'ennesima volta...come poteva essere così...COSÌ?!

No Lix, lo sai...non puoi.
"No, wait wait, ...io non ho...mai posato" biascicai confuso, iniziando ad agitarmi.
"Tranquillo, sono solo delle foto, te la caverai alla grande, ci sarò io con te" intervenne il maggiore facendomi l'occhiolino e sollevandomi in aria più entusiasta del dovuto.
"Don't worry Bro, you're are so beautiful!" Continuò a farmi volteggiare.
"Ragazzi ora viene la cosa più importante..." Si fece improvvisamente  serio Seungmin, attirando l'attenzione di tutti.
"Chi sceglie le camere ?" 
Ci guardammo tutti restando in silenzio.

Effettivamente era una situazione abbastanza imbarazzante sia per me che per Chan: bene o male i ragazzi avevano avuto già modo di conoscersi durante il periodo di training, mentre noi a malapena conoscevamo la lingua.

"Non so da voi se si usa, ma qui le cose si risolvono in un solo modo..." Prese parola Changbin guardando verso gli amici. "Sasso, carta, forbici!!" Gridarono all'unisono.
"Okok, mettiamoci in cerchio" ci radunò Chan. 

Mi alzai dal divano avvicinandomi ai ragazzi, mettendomi di fianco a Hyunjin, sorridendo nel vedermi avvicinare.
"Al mio tre si butta!" Annunciò quest'ultimo
"Unoooo, dueeee, treeee" 

Istintivamente feci il segno delle forbici con le dita, poi osservai gli altri. 
La situazione divenne così confusa che nessuno di noi aveva capito chi avesse vinto contro chi.
"No, non credo che funzioni così, io proporrei semplicemente di fare girare la bottiglia" osservò Minho.
Così, da quelle stesse posizioni ci sedemmo semplicemente per terra mentre Han andò a prendere una bottiglia dalla cucina
Mentre aspettavamo la bottiglia, continuai ad osservare i ragazzi attorno a me. 
Era  strano pensare che avrei vissuto con quei ragazzi da quel giorno in poi, condividendo ogni parte (o quasi) del mio quotidiano con loro.
Con la coda dell'occhio e sguardo basso, osservai il corvino al mio fianco.

Sorrideva e scherzava con gli altri come se li conoscesse da sempre, non vi era nulla che facesse per "cortesia" o per mettersi in mostra, quella solarità apparteneva proprio alla sua persona lasciandomi quasi ammaliato da quel suo modo di relazionarsi.

"Ci sono, siete pronti?" Tornò Han con la bottiglia poggiandola al centro del cerchio.
Il primo che uscì fu Chan, a seguire Seungmin, Changbin e Hyunjin.
"Bene, allora quelli che restano staranno insieme" affermò Seungmin
Mi ritrovai così come compagni Han, Minho e I.N.
Mi sentii un po' fuori luogo, a tratti spaventato per non poter avere Chan al mio fianco.
Negli ultimi anni era sempre lì presente ogni cosa facessi e in quel momento sentii qualcosa rompersi.
"Tutto bene?" Chiese improvvisamente Hyunjin rivolgendomi uno sguardo preoccupato.

Era così evidente ciò che provavo? No, non credo, nemmeno il mio migliore amico se ne era reso conto, ero bravo a non lasciar trasparire ciò che provavo dentro di me...ma allora perché quella domanda?
Annuii rivolgendogli un ampio sorriso…forzato.
A quel gesto, vidi i suoi lineamenti rilassarsi, anche se titubante, per poi raggiungere i suoi compagni in stanza.
Io e Chan prendemmo i nostri bagagli ancora all'ingresso, sistemandoli nelle rispettive stanze.
Prima di sistemare le nostre cose,  quest' ultimo mi fece segno di seguirlo in cucina.
Una volta lì, mi abbracciò dolcemente posando la testa sulla mia spalla.
Ricambiai l'abbraccio stringendo forte l'altro, facendogli capire quanto avessi bisogno di quel contatto in quel momento.
"Lix, dormiremo solo in camere diverse, c'è solo un muro a dividerci, io sarò sempre qui per te, ricordalo sempre." Bisbigliò per farsi sentire solo da me.

"Grazie Chan..." Risposi a contatto con la sua spalla.

Nella mia vita non avevo mai avuto certezze, e forse non ne avrei mai avute, fatta però eccezione di Chan.

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