L'impossibile chiamato: Amore...

By LelaMelissa

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Anni dopo la morte di suo padre, la madre di Keira decide di risposarsi con un altro uomo ricco, gentile, div... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47

Capitolo 31

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By LelaMelissa

KEIRA

Ero tornata a casa insieme a Ryan e poi senza dire una parola mi ero chiusa in camera mia.

Adesso me ne stavo allungata sul letto con lo sguardo rivolto verso il soffitto, a viaggiare di nuovo con i miei pensieri.

Ryan.
Perché si stava comportando in questo modo con me?
Si era preoccupato e mi ha cercata ovunque fino ad arrivare al cimitero..

Ultimamente il mio fratellastro sta avendo diversi comportamenti nei miei confronti: non mi tratta più come le prime volte, ora si preoccupa anche per me ed è diventato molto protettivo.

Forse.. preferivo il Ryan stronzo a quello dolce..
Mi faceva strano vederlo così.
Non gli si addiceva molto il lato dolce, anche se.. devo ammettere che non è male in questo modo..

Ad un certo punto sentii bussare alla porta della mia camera e risposi con un semplice 'avanti' e poco dopo, mi ritrovai Ryan davanti a me.

- Poco fa mi ha chiamato mio padre e.. ha detto che loro andranno a cena con alcuni colleghi di lavoro - inizió.

Si guardò un pó intorno e poi tornó a guardare me.

- Io non ho voglia di preparare da mangiare, quindi se ti va ordiniamo un pó di pizza - disse.

Ecco quello che dicevo poco fa.
Qualche settimana fa non mi avrebbe mai detto una cosa del genere e invece ora?
Adesso si offre anche di ordinare la pizza per entrambi.

Annuii.

- Si.. grazie - risposi.

Lui annuí e fece per riuscire dalla mia camera ma poi si bloccò.

- Che gusto? - mi chiese.

Mi alzai dal letto per uscire anche io e mi fermai accanto a lui.

- Margherita va bene - risposi.

Ultimamente non avevo molta voglia di mangiare quindi decisi di prendere la cosa più semplice.

- Va bene - disse lui prendendo in mano il suo telefono e componendo il numero della pizzeria.

- Ah prendi anche una bottiglia di birra per me - aggiunsi.

Lui scosse subito la testa.

- C'è già in frigo e poi tu è meglio che non bevi - ribattè.

Lo fulminai con lo sguardo.

- Ma decido io quel che voglio! - gli risposi.

Ryan continuó a non ascoltarmi e si portó il telefono all'orecchio.

- Ordina una birra - continuai io guardandolo male.

Lui mi portò subito un dito sulle labbra per farmi stare in silenzio e trattenne una risata.

< Si pronto? > rispose al telefono.

< Vorrei ordinare due pizze > disse.

E così ordinó la cena, ignorando completamente il mio sguardo.

Ma brutto stronzo!

Dopo aver ordinato richiuse la chiamata rimettendosi il telefono in tasca e si diresse al piano di sotto.

Io lo superai subito e andai verso il frigo per vedere se c'erano le birre e trovai quattro bottiglie.
La presi subito una e mi preparai ad aprirla ma Ryan me la prese dalle mani.

- C'è la coca-cola per te - disse ridacchiando.

Lo fulminai di nuovo con lo sguardo e sbuffai prendendo la tovaglia per apparecchiare.

Gli lanciai uno sguardo e notai che stava bevendo un sorso di birra.

Ma me lo faceva apposta!

- Dammi un sorso - dissi piazzandomi davanti a lui.

Ryan rimase in silenzio a guardarmi e poi posó la bottiglia sul tavolo.

- Non sei ancora maggiorenne e poi l'ultima volta che hai bevuto sei svenuta, quindi no. - disse con sguardo da rimprovero.

Ma adesso voleva comportarsi da fratello maggiore!?

Sbuffai e riuscii a prendere velocemente la bottiglia e a bere un sorso.

- Non esagero come l'altra volta, però almeno un pó fammela bere - dissi cercando di convincerlo.

Lui sbuffó alzando gli occhi al cielo e poi annuí.

- Fai come ti pare - disse infine.

Lo guardai con un sorrisetto fiero e bevvi un altro sorso.

                          ***
Poco dopo sentimmo il campanello suonare e arrivó la pizza.
Io e Ryan ci sedemmo al tavolo e iniziammo a mangiare in silenzio.

Eravamo in una strana situazione: soli in quella casa a mangiare insieme ma senza rivolgerci parola.

C'era molta tensione e imbarazzo nell'aria, si sentiva.

Alla fine fu proprio Ryan a rompere quel silenzio. 

- Cosa è successo? - mi chiese ad un certo punto.

Lo guardai con un sopracciglio alzato.

- Mia mi ha detto il vero motivo per cui di solito vai al cimitero - mi spiegó. 

Ah ecco.

Sospirai e cercai di rimanere calma.

- È.. è venuto Daniel qui.. - ammisi senza però guardarlo negli occhi.

Non riuscivo ad incrociare il suo sguardo, perché sapevo che aveva un'espressione omicida in questo momento.

- Cosa ti ha fatto? - mi chiese poi con tono duro.

- Niente, voleva parlare.. e io gli ho sbattuto la porta in faccia.. - risposi.

Notai che Ryan fece un sorrisetto. 

- E brava la mia sorellina! - borbottó dandomi un colpetto sulla guancia.

Lo fulminai con lo sguardo.

- Non chiamarmi così - lo rimproverai.

- Ok ok scusa - borbottó lui con un sorrisetto addentando un altro pezzo di pizza.

Lo guardai e mi trattenni dal ridere.

Perchè ultimamente mi sentivo così bene con questo ragazzo?

- Mi autorizzi ad ammazzarlo? - mi chiese poi bevendo un sorso di birra e ripoggiando la bottiglia sul tavolo con fare brusco.

Notai che la sua bottiglia era quasi vuota, mentre la mia non era neanche arrivata a metà.

E menomale che diceva a me di non bere il signorino!

Continuai a mangiare la mia pizza senza degnarlo di un altro sguardo ma sentii i suoi occhi su di me e quando mi girai lo ritrovai a fissarmi.

A vedere quegli occhi verdi dritti su di me sentii di nuovo una strana sensazione al cuore.

- Sto aspettando una risposta - disse finendo la bottiglia di birra.

Annuii.

- Si ti autorizzo.. ma senza farti del male però.. - risposi.

Lui sorrise fiero e poi si alzó per prendere un'altra bottiglia di birra.

- Non avevi detto di non bere? - gli chiesi girandomi verso di lui.

- Tu non dovevi bere. Io sono più grande e reggo abbastanza bene l'alcool a differenza di qualcun altro - ribattè bevendo un sorso.

Sospirai alzando gli occhi al cielo.

Ryan tornó a sedersi per finire l'ultimo pezzo di pizza.

Rimasi a guardarlo in silenzio: ogni tanto si poggiava una mano sulla testa e socchiudeva gli occhi.

- Ryan.. - lo richiamai con un filo di voce.

Non volevo essere troppo invadente ma credo che non stia molto bene.

- Mmh - mi rispose.

- Sicuro di stare bene?.. - gli chiesi.

Lui annuí piano.

Ad un certo punto squilló il telefono di Ryan e lui lo prese, ma dopo aver visto chi era lo riposó sul tavolo.

Non credo di sbagliarmi.. ma sul suo telefono ho letto un nome con la 'A', ma non sono riuscita a leggere bene.

- Chi è? - chiesi indicando il telefono.

Lui scosse la testa.

- Nessuno - rispose brusco.

Ma adesso che gli prendeva?
Dio quanto odiavo questi suoi cambi d'umore!

- È la tua ragazza? - gli chiesi.

Il mio fratellastro alzó subito lo sguardo penetrandomi con quegli occhi verdi.

- Non è la mia ragazza.. - rispose.

- Ma è quella con cui stai uscendo ultimamente però - ribattei io più che convinta.

Lui sbuffó.

- Lascia stare - disse.

Alzai le spalle.
Non me ne importava più di tanto sinceramente, così continuai a mangiare la mia pizza e a finire di bere la mia birra.

- Almeno potresti risponderle - dissi ad un certo punto.

- Ora no - sbuffó di nuovo Ryan.

Alla fine decisi di non insistere e finii la mia pizza e la mia birra.

Poi mi alzai dalla sedia per mettere a posto la tavola e per un momento sentii un piccolo giramento di testa e dovetti poggiarmi al davanzale.

Mi ero bevuta una bottiglia di birra da sola.. forse avevo un pó esagerato..
Ma non me ne importava, volevo smettere di pensare a tutti i miei problemi e l'unico modo per me in quel momento era bere.

Mi diressi verso il frigo per prendere una bottiglia ma quando feci per aprirla, Ryan me la tolse di mano con uno scatto improvviso e la rimise in frigo sbattendo poi lo sportello.

- O ma che ti prende! - lo rimproverai.

Lui mi guardò in silenzio con quegli occhi.

- Una bottiglia basta e avanza per te - disse.

Lo fulminai con lo sguardo e feci per riaprire il frigo ma in un attimo mi ritrovai seduta sulla penisola della cucina.

- Ryan.. no che stai facendo.. - provai a dire ma lui mi misi un dito sulle labbra.

- Shh - sussurrò e poi si avvicinò a me.

Io ero seduta davanti a lui ed ero alla sua stessa altezza, mentre lui era in piedi tra le mie gambe e con le mani posate sulle mie cosce.

Cercai di parlare ma in un attimo mi ritrovai le sue labbra sulle mie e ricambiai subito il bacio.

Da lí, non capii più nulla.



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