I miei occhi verdi riflettono un orrenda, stupenda, visione. Basta inquadrare il suo taglio di capelli, ad oggi trascurabile poiché inguardabile, seguito da quel dannato tatuaggio che va per tutto il collo, fino ad arrivare ai suoi occhi scuri.
Non scendo più in giù del suo volto, per non vedere qual è il frutto dei suoi allenamenti intesi, decidendo anche di averne avuto abbastanza per oggi.
Prendo il pallone e senza fiatare glielo rilancio, non dandogli più attenzioni. Prendo il mio iphone in mano, sperando che questo momento abbastanza imbarazzante possa passare al più presto, ma la fortuna mi ha abituato già una volta oggi. Ha fatto il suo dovere ed ora è andata via, visto che l'argentino si avvicina a me abbandonando la palla ai suoi amici.
"Blanca?"
Idiota sai benissimo che sono io, sono anche io sorpresa di rivederti in vacanza. Pensa un po' che culo, non ti becco a Roma o dove cazzo hai giocato fino ad adesso e ti trovo qui.
"Matias"
Alzo gli occhi al cielo, per fargli intuire quanto poco sia gradita la sua presenza qui.
Senza nessun invito o permesso si accomoda sulla sdraio di Miriam, decidendo arbitrariamente di rovinarmi il momento abbronzatura.
"Da quanto tempo"
"Troppo poco, Matias. Fai passare almeno qualche altro millennio e forse vorrò vederti"
Mi mostro annoiata, sperando che basti per farlo desistere dal desiderio di sostenere una conversazione con me. Peccato che sono capace ancora di anticipare le sue mosse e, so per certo, che ora risponderà con qualche battutina per farmi scaldare.
"Ti fai sempre più acida, da quant'è che non scopi?"
Gli lancio la prima cosa che mi trovo sottomano, ovvero la crema solare che mi ero spalmata da poco. Lo colpisco proprio sulla fronte e lui subito corro a lamentarsi come se gli avessi amputato una gamba.
"Hai finito?"
"Mi hai ucciso, vedi tu se non posso nemmeno lamentarmi"
Provo ad afferrare un'altro oggetto così da farlo zittire una volta per tutte, ma capendo le mie intenzioni blocca il mio polso con la sua mano. Toglimi le mani di dosso, brutto infame traditore.
Mi devo calmare o tra meno di dieci minuti l'ombrellone glielo chiavo nel culo. Una principessa, ecco cosa mi fa diventare la sua vicinanza.
"Rimani una bambina a quanto pare"
Non lo dice come insulto, non potrebbe mai. Scherza come se fossimo vecchi amici, senza capire di non essere per nulla gradito.
"E tu uno stronzo, però almeno io non ne sono sorpresa"
Mi dedica un sorriso, anzi il sorriso. Quello mozzafiato con cui fa cadere tutte ai suoi piedi e che in passato ha fatto cedere anche me, ma che ad oggi mi fa solo ritornare la rabbia a galla.
Poi, come se stessimo in un film, fa un uscita di scena dandomi le spalle e ritornando a giocare con i suoi amici. Ora che ci penso, che fine ha fatto Miriam? Quando mi serve sembra sempre volatizzarsi. Decido di andarla a cercare, perché ho questo bisogno incessante di lamentarmi di quello appena successo.
La trovo a chiacchierare con due ragazze, come se io non stessi attendendo il mio the da due ore e mezza. Mi aggrego quindi a quel trio, sbucando da dietro le spalle della mia amica.
"Bla! Eccoti. Loro sono Gemma e Alice"
Mi presenta subito le due ragazze, facendomi intuire che siano italiane. Mi mostro subito gentile, perché infondo fare amicizia in vacanza è un must have.
Alla fine, una cosa tira l'altra e ci ritroviamo tutte e quattro sotto il nostro ombrellone a giocare a carte mentre ci raccontiamo un po' di stronzate a vicenda.
"Ma voi che fate stasera?"
Mi domanda Gemma, che da quel che so è tedesca. Non so come faccia a parlare l'italiano meglio di me, ma infondo io sono consapevole di essere la prima a non voler abbandonare la mia cadenza argentina.
"Pensavamo di andare a ballare, ma non sappiamo ancora dove. Voi?"
Le due si scambiano uno sguardo, con la stessa connessione che spesso abbiamo anche io e la mora affianco a me.
"Venite con noi"
Ci propongono spiegandoci che loro e il loro gruppo andranno a ballare poco lontano dal nostro hotel, che casualmente è anche il loro.
"Va bene, però vogliamo sapere un po' di più sul vostro gruppo"
"O meglio vuole sapere se ci sono ragazzi boni"
Subito faccio capire le vere intenzioni della mia amica, perché conoscendola do per scontato che voglia anche rimorchiare.
"Allora c'è Kenan, ma come avete capito è il moroso di Alice. Poi c'è Andrea, singlessimo, Fabio e India stanno insieme. Poi c'è Malia, la mia ragazza. Rimangono poi Mati, Dean e Nicolò. Però con Nicolò è una situazione particolare"
Certe volte vorrei essere stupida, credere nelle coincidenze. Eppure qualcosa mi spinge a porre domande di cui forse so già la risposta.
"Ho una domanda che potrebbe suonare da pazza, ma per caso sono dei giocatori di calcio questi ragazzi?"
Dato che ancora ho raccontato del mio spiacevole incontro a Miriam, anche lei mi dedica un'occhiata stranita.
"Si, perché?"
Cara Alice, lo so io il perché. Era troppo bello credere che in questa spiaggia fosse esistito un altro Matias Soulè Malvano. Guarda un po' fortuna, oggi sei stata proprio una stronza con me.
"No niente, avevo sentito vociferare che ci fosse qualche vip qui."
Rika's place
Dato che ho visto che vi è piaciuta l'idea della storia ecco a voi il secondo capitolo
XoXo Rika