Hope

By Rorinabooks

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Hope Williams è una ragazza di diciassette anni, vive a Boston con sua madre in una casa abbastanza spaziosa... More

Cast
Cast (Personaggi secondari)
Dedica
Playlist
Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52

Capitolo 40

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By Rorinabooks

Pov's James

Erano passati circa venti minuti da quando avevo riportato Hope a casa, mi piaceva passare il tempo con lei, mi faceva sorridere, la sensazione di felicità che mi lasciava ogni volta che stiamo insieme mi fa tornare ad essere felice e mi fa pensare di meritarlo ma ogni volta che litighiamo è come se la parte di me che con lei scopre ritornasse e questo mi spaventa, perché so che quella parte di me non è bella.

Mi alzai dal divano e andai a prendere il telefono che stava squillando nervosamente, lo presi in mano e risposi ai messaggi.

Josh: posso venire da te?

Io: ti aspetto.

Posai il telefono e andai a sistemare la cucina ancora in disordine dopo aver cenato, mi serviva stare un po con Josh, dopo le litigate con Hope di problemi di Cole avevo proprio bisogno di distrarmi.

Iniziai a sciacquare i piatti e li misi nella lavastoviglie, non mi piaceva usarla, ma non avevo molta voglia di lavarli a mano successivamente presi la tovaglietta e la pulii con un panno umido, la posai nel cassetto delle pentole e andavi verso il divano.

Dopo circa un quarto d'ora avvertii il suono del campanello, mi alzi dal divano e andai ad aprirla.

"buona sera fiorellino", la voce spensierata di Josh mi risuonò nelle orecchie, io gli sorrisi, "sei di buon umore?", "assolutamente sì", mi disse spostandosi e entrando in casa, "a cosa devo il piacere di questa felicità?", lui si avvicinò al mio pacchetto di sigarette ne prese una e se l'accese, "da quando hai ripreso a fumare?", lui sorrise e mi guardò, "da circa due settimane", era molto strano il suo comportamento, non fumava ormai da due anni circa, ma non ci badai troppo, la vita era la sua e io non potevo dirgli nulla, spesso e volentieri fumavo come una ciminiera, "allora Josh, a cosa devo questa visita inaspettata?", lui mi guardò stranito, "non posso venire a salutare il mio migliore amico che è stato una settimana distante da me? così mi ferisci"

 mi disse mettendosi una mano sul petto facendo il finto offeso, "è raro che organizzi le cose su due piedi, che cosa sta succedendo", lui sbuffò, si avvicinò al frigo e prese due birre e, le aprì entrambe e mi porse una di esse, andò verso il salotto e si lanciò sul divano, avvicinò la bottiglia alla bocca e ne fece un sorso generoso, "Maggy e io non stiamo più insieme", io spalancai gli occhi, "che cazzo dici?", "proprio così", questa situazione era molto ironica, prima Cole, poi Josh, "da quando?", lui rise, "boh, due settimane, no forse due e mezzo", io spalancai di nuovo gli occhi, "perché non mi hai detto nulla?", lui rise, si mise una mano sotto il collo e mi fece cenno di sedermi nel piccolo spazietto che lasciavano libero le sue gambe, "eri felice, lontano da qua, con Hope, non potevo rovinare tutto per i miei problemi", mi disse mentre mi dirigo verso il divano, "sei il mio migliore amico, ti avrei ascoltato", lui sorrise e mi fece un occhiolino ironico, "lo so, ma per tanto tempo non sorridevi, eri sempre nella tua dimensione di tristezza e solitudine, ma da quando lei è entrata nella tua vita in te c'è qualcosa di diverso" , sorrisi nel sentire nominare il suo nome ma riportai velocemente l'attenzione sul mio amico, "potevi chiamarmi comunque", lui sbuffò e fece un altro sorso di birra, "ti meriti un pò di tranquillità", io feci un sorso di birra, "tu ti meritavi di aver un migliore amico presente", lui sorrise, "ora sto bene, certo mi capita di pensare a lei ma le cose non andavano bene da un pò, è stata la scelta migliore per entrambi", io lo guardai, il suo braccio copriva i suoi occhi, "sei sicuro di quello che stai dicendo?", gli chiesi senza togliergli gli occhi di dosso, "no ma è davvero stata la scelta migliore", disse con un tono carico di tristezza, si alzò lentamente e si allungò verso il joystick, "giochi?", Josh era così, lui non reagiva, lui aspettava un cambiamento e se questo non c'era, non considerava il dolore, lui aspettava solo che passasse, lo guardai con uno sguardo di compassione, non avrebbe mai ammesso il suo dolore così decisi di assecondarlo, "passami il joystick", gli disse poco prima di fare un ultimo sorso di birra

Ore:2:00.

Io e Josh stavamo giocando ormai da ore, stanco di stare davanti alla tv spensi il mio controller e lo posai sul comodino che si trovava accanto al divano, "fre io vado a dormire, ti fermi qui?", spense anche lui il suo controller e annuì con la testa, "sto sul divano, per il cuscino e le coperta ci penso io, tu vai", gli feci un sorriso stanco, presi il telefono e iniziai a salire le scale per poter andare in camera, il display si illumina, così lo accessi e risposi ai vari messaggi.

Hope: Abitiamo ad un attraversamento di distanza e mi manchi come se non ti vedessi da mesi.

la mia stellina, pensai subito.

Io: buonasera stellina, vieni qui, il mio letto è abbastanza grande per ospitare un'altra persona.

Hope: devo dormire, domani ricomincio scuola

Io: appunto, che pensavi, vieni qui dormi e poi ti porto a scuola

Hope: potessi lo farei, ma è anche tornata mia madre, penso che andrò a dormire amore

Io: va bene, andrò anch'io, buonanotte stellina

Hope: buonanotte amore.

Spensi il telefono e lo poggiai sul comodino, mi avvicinai all'armadio e presi un cambio, andai verso il bagno e mi cambiai velocemente, ero stanco, un po' per il viaggio un po' per la serata passata con Josh, mi stesi sul letto e spensi la luce, mi misi a pancia in giù per provare a dormire, ma l'unica cosa che riuscivo a fare era pensare ad Hope.

Pov's Hope

Ore:6:50

La sveglia inizia a suonare ma io decido di ignorarla, per la terza volta, allungai il braccio verso il telefono per poterla spegnere, quando il rumore di una porta che veniva spalancata mi fece sobbalzare dal mio comodo materasso, "Hope Williams, alzati, sei in ritardo per la scuola", mia madre, da quando ero tornata da Philadelphia era diventata molto più rigida, mi aveva proibito di vedere James, era convinta che a causa suo la mia media scolastica stava andando in declino, quando in realtà l'unica materia in cui vado male è matematica ma come se non bastasse mi aveva anche proibito di vedere i miei amici se non a scopo didattico, mi tolsi il braccio dagli occhi e la guardai, "puoi spegnere la luce per favore?", lei sbuffò, "alzati immediatamente signorina e fila a scuola", non avevo voglia di litigare, così decisi di alzarmi, mi avvicinai alla sedia e presi i vestiti che avevo preparato la sera prima, feci una smorfia a mia madre e mi diressi in bagno, mi chiusi la porta alle spalle e accesi la luce, aprii l'acqua della doccia facendola scorrere, mi tolsi il pigiama successivamente entrai, inizia ad insaponarmi i capelli con il mio solito shampoo, poi passai al corpo, una volta tolto tutto il sapone allungai il braccio alla ricerca del mio accappatoio, lo presi e lo indossai, accesi la luce situata attorno allo specchio, presi la spazzola e inizia a pettinarmi, diedi uno sguardo al telefono per controllare l'ora, 7:20, merda pensai, Alex e Laila sarebbero arrivati a breve e io ero ancora in accappatoio, presi il phon e iniziai ad asciugare i capelli frettolosamente, non avevo molto tempo, così decisi di lasciarli umidi, indossai i miei soliti pantaloni a zampa neri abbinati con un semplice top bianco, allungai il braccio verso la mia felpa grigia e me la misi, uscii velocemente dal bagno e mi diressi in camera, presi i trucchi e li misi nello zaino, con l'intenzione di truccarmi nell'auto di Alex, percorsi le scale correndo e andai a mettermi le scarpe, "Hope la colazione", la voce squillante di mia madre mi richiamò, "non ho tempo, devo scappare", non le diedi nemmeno il tempo per rispondere che aprii la porta e uscii di casa.

Pov's James

La voce roca e incazzata di Josh mi fece sobbalzare dal letto, "cazzo" urlammo all'unisono, aprii gli occhi lentamente, successivamente mi alzai, "che cazzo hai che urli alle sette del mattino", dissi guardando di sfuggita l'orario sul mio cellulare, "mi ha scritto Maggy" mi urlò lui dalla cucina, a passa davvero lento lo raggiunsi, mi avvicinai al frigo e lo aprii prendendo un succo l'ace, "dove sarebbe il problema?", Josh mi fulminò con gli occhi, "il problema è che era con un altro ragazzo", volevo girarmi e sputargli tutto il succo addosso, "non avevi detto che era meglio così?", mi tirò un'altra occhiataccia e riprese a parlare, "vestiti, andiamo da loro", io mi misi a ridere, "se vuoi ti accompagno alla partita di tuo fratello, non di più", lui mi guardò stranito, "come fai a saperlo?", io gli feci l'occhiolino, "io so sempre tutto", lui girò gli occhi al cielo, "dovrei lasciarla perdere vero?", io acconsentii drammaticamente, "ti odio", mi disse facendomi una smorfia, "vatti a lavare coglione", io mi misi a ridere ancora, "dovresti farlo anche tu, puzzi davvero tanto", ci guardammo attentamente per qualche minuto, poi scoppiammo a ridere entrambi, "dai, tu usa il bagno di sotto, io salgo su", mi fece un segno di assenso e andai verso le scale.

Una volta arrivato in camera andai verso l'armadio, presi un pantalone della tuta e una maglietta a maniche lunghe nera poi andai in bagno, mi tolsi il pigiama e mi infilai in doccia,

mi lavai velocemente e poi uscii, non avevo molto tempo, il fratello di Josh giocava tra due ore circa e il campo non era molto vicino, presi un asciugamano e me lo misi in vita, strofino i capelli tra le mani e mi vestii, uscii dal bagno e presi le scarpe, le indossai e scesi in salotto, "hai fatto?", urlai a Josh, "senti flash io ho i miei tempi", rispose lui canticchiando, girai gli occhi e mi misi a guardare il telefono.

Poco dopo anche Josh era pronto, presi le chiavi di casa, della macchina, il portafogli e uscimmo di casa, aprii la porta di casa quando una voce maschile mi fece alzare lo sguardo, "peste, finalmente ti vedo, mi sei mancata, vieni qui", non ci misi molto a riconoscere la voce, Alex, lasciai le chiavi a Josh che già stava sbuffando e attraversai velocemente la strada, la scena che avevo davanti mi stava facendo incazzare parecchio, Alex stava andando verso Hope con un pacco di cioccolatini, lei gli stava sorridendo, mentre Laila li stava guardando sorridendo, poco prima che loro due si potessero abbracciare mi misi di mezzo io, nascosi Hope con tutto il mio metro e novanta e la guardai sorridendo, "buongiorno stellina", la sua espressione era confusa, ma non disse nulla, le diedi un leggero bacio sulle labbra e la spostai almeno tre passi indietro rispetto a quell'abominio, potevo avvertire lo sguardo lancinante del suo amico addosso ma non mi importava, "scusami, c'ero io", io mi girai e lo guardai male, "pensi che la cosa mi interessi?", lui si infastidì, "non dirmi che ti sei fidanzata con questo coglione", Hope stava per intervenire quando io la precedetti, le diedi le spalle e mi avvicinai al suo amico, "come mi hai chiamato scusa?", lui rise, "pensi di farmi paura?, sei solo ridicolo", io mi misi a ridere, "tu sei ridicolo, quando capirai che non le piaci e non le sei mai piaciuto", dissi facendo una piccola risata, "James, basta", Hope mi stava parlando, la sua mano toccò il mio bicipite ma ero troppo accecato dalla rabbia per considerarla, in tempo zero Alex provò ad alzarmi le mani, io parai il pungo, ma per mia sfortuna mi diede un calcio nello stomaco, lo guardai dritto negli occhi e gli diedi un pungo sullo zigomo sinistro, "ragazzi basta", disse Hope urlando, ma nessuno dei due ascoltò, poco dopo delle mani mi afferrarono, "cazzo James, ti cacci sempre nei guai", io sbuffai, "Josh fatti i cazzi tuoi", lui non disse nulla, in tutto questo era arrivata anche Laila.

 "che cazzo avete fatto?", chiese lei vedendo il suo amico con i naso sanguinante, "senti biondina, tieni a freno il tuo amico", Laila si girò e guardò Josh, i due trascorsero qualche secondo a scrutarsi per bene, poi lei rispose, "due cose idiota, uno, biondina non mi ci chiami, due se il tuo amico ha problemi con la gelosia non è un mio problema", io mi misi a ridere, "ho solo salutato la mia ragazza, se il tuo amichetto è geloso non so cosa dirti", potevo sentire Hope guardarmi con un espressione delusa, "sei un coglione", mi disse sputando amara, io la guardai andare via, "guarda che cazzo ha fatto il tuo amico" disse Laila avvicinandosi a Josh e puntandogli il dito contro, "biondina rilassati, ha ragione", mi lasciai i loro litigi alla spalle, mi liberai dalla presa di Josh e rincorsi Hope, "stellina aspetta", lei si girò, aveva gli occhi lucidi, "perché?", mi chiese con la voce tremolante, "io, io scusami aspetta", cercai di afferrare il polso ma lei aumentò il passo, "devo andare a scuola mi spiace", in tempo zero Hope girò l'angolo e sparì dietro ad un vialetto, "merda" ringhia, tornai da quella testa di cazzo e gli puntai il dito contro, "devi lasciarla stare, hai capito?", lui rise, "spero che Hope aprirà presto gli occhi, infondo non le dispiaceva quando la prendevo in braccio e la stringevo a me", non ebbi il tempo di rispondere che lui salì in macchina e ci lasciò li.

Guardai Josh, stava ancora litigando con Laila, "avete finito?", "no" mi dissero urlando, "sembrate due bambini", "ha iniziato lui", "ha iniziato lei", dissero all'unisono, dopo ciò ci fu un attimo di imbarazzo, "sei un coglione" gli disse lei, "ti capita spesso di sorridere ai coglioni?", io scoppiai a ridere, "fre che cazzo stai dicendo", sembrava non sentirmi, "vado a prendere la macchina", mi disse lasciandomi lì con Laila, "ora capisco perché siete amici", mi disse squadrando da testa a piedi, "e quale sarebbe il motivo?", "siete due coglioni, entrambi", io risi, "vero, comunque penso che gli hai fatto scattare qualcosa", lei incrociò le braccia e mi guardò stranita, in che senso", io risi, "conosco il mio amico", poco dopo averle detto ciò Josh arrivò con la sua auto, "Laila ti accompagniamo a scuola, James stai dietro", le guance di lei diventarono paonazze, mentre io continuavo a ridere, "te l'avevo detto", le dissi allontanandomi da lei, "non farti strane idee, è solo cortesia", mi disse, la guardò salire in macchina, lui sembrava perso ad ammirare la lunga chioma bionda, "hai ancora tanto da fissare?", chiese lei irritata dal suo sguardo, "senti biondina, rilassanti", stava per controbattere quando li interruppi entrambi, "guida e stai zitto, anzi state zitti entrambi", Josh fece un piccolo sorriso guardandola, successivamente guardò me attraverso lo specchietto, poi mise accese il motore e partì.

Pov's Hope

Mi lasciai tutti alle spalle compreso James e aumentai il passo per andare a scuola, sapevo benissimo che ad iniziare era stato Alex ma James come il suo solito l'aveva provocato.

La mia mente per tutto il tragitto da casa mia alla scuola non fece altro che viaggiare, pensai molto agli ultimi giorni passati con James, all'incontro con mio padre, al rapporto inesistente con mia madre, scossi la testa come se questo piccolo gesto potesse mandar via, forse destino ma il mio cellulare mi fece distrarre a causa delle varie notifiche ricevute.

Laila: tesoro, stai bene?

Hope: si, sono solo stanca del loro rapporto

Laila: lo so tesoro, comunque sto arrivando, ne parleremo meglio dal vivo

Hope: Non ci credo, Laila white che fa attività fisica, wow

Laila: chi ti dice che io sia a piedi?🧐

Hope: oddio, non dirmi che hai fatto l'autostop, ancora

Laila: macchè, ti pare? mi sta portando Josh

Hopea: va bene, poi voglio i dettagli, gti aspetto nel parcheggio

Inviai il messaggio e rimisi il cellulare nella tasca posteriore dei jeans, mi diressi verso il parcheggio, successivamente misi le cuffie e aspettai Laila. 

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