Ti aspetto come sempre, al so...

By norastone23

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Un anno dopo gli avvenimenti del primo volume, Jason e Bianca hanno ormai imparato ad affrontare la vita con... More

🌻Prologo🌻
🩷Capitolo 1-Bianca🌹
🌻Ventunesima lettera🌻
💙Capitolo 2-Jason🌷
🩷💙Capitolo 3-Bianca e Jason🌹🌷
🩷Capitolo 4-Bianca🌹
🌻Ventiduesima lettera🌻
🩷Capitolo 6-Bianca🌹
💙Capitolo 7-Jason🌷
🩷Capitolo 8-Bianca🌹
💙Capitolo 9-Jason🌷
💙Capitolo 10-Jason🌷
🩷Capitolo 11-Bianca🌹
🩷Capitolo 12-Bianca🌹
💙Capitolo 13-Jason🌷
🩷Capitolo 14-Bianca🌹
💙Capitolo 15-Jason🌷
💙Capitolo 16-Jason🌷
🩷Capitolo 17-Bianca🌹
🩷Capitolo 18-Bianca🌹
🌻Ventitreesima lettera🌻
💙Capitolo 19-Jason🌷
🩷Capitolo 20-Bianca🌹
🩷Capitolo 21-Bianca🌹
Ventiquattresima lettera
💙Capitolo 22-Jason🌷
🩷Capitolo 23-Bianca🌹
Venticinquesima lettera
💙Capitolo 24-Jason🌷
🩷Capitolo 25-Bianca🌹

💙Capitolo 5-Jason🌷

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By norastone23

Potresti provare con un arricciaspiccia,

magari ti trovi più a tuo agio


Il campanello della suite suona e io, che dormivo così profondamente, mi spavento.

Dio, ma che ore sono...avrò riposato due ore se sono stato fortunato.

Sbuffo e nascondo la testa sotto il cuscino.

Suonano ancora, ma decido di ignorarlo. Chiunque sia...

Dopo due tentativi, si arrende.

Finalmente sto per riaddormentarmi, quando suona il cellulare.

Ringhio contro il materasso.

Allungo la mano senza togliere la faccia da quel bellissimo nascondiglio, rispondo andando per tentativi con il dito e porto il telefono sotto il cuscino "Sto dormendo!"

"Stai dormendo ?!" E ride "Ma dai, che sciocco. Cosa stai dicendo Jay-Jay? Sono le due di pomeriggio, non prendermi in giro" e conclude con quella risata acuta e piena di "i" che mi fa sempre venire voglia di tapparmi le orecchie.

"COSA?!" mi alzo di scatto e stringo gli occhi scontrandomi con la luce abbagliante dello schermo per leggere l'ora.

Appoggio il telefono sul materasso per passarmi le mani sulla faccia più volte e strofinarmi gli occhi, poi le passo tra i capelli.

No, mi serve qualcosa di meglio per svegliarmi per bene.

Intanto Lucrezia non fa altro che parlare.

Ma come fa?!

Vado in bagno, mi sciacquo per bene il viso e una volta che mi sono ripreso mi incammino nuovamente verso il letto.

Riprendo in mano il cellulare, ma nessuno parla più.

Risuonano il campanello.

Alzo gli occhi al cielo.

Un'immagine di Bianca che fa la stessa cosa mi passa per la mente.

Suonano ancora.

"Arrivo! Per l'amor del cielo!"

Vado ad aprire.

"Non stavi più ascoltando, vero?!" Mano destra sul fianco, occhiali da sole Prada sulla testa, vestito attillato verde chiaro quasi inguinale, scarpe di vernice fucsia con un tacco a spillo 10 o 12 abbinate alla mini-borsetta altrettanto fucsia e altrettanto troppo appariscente che si trova adagiata sul braccio sinistro, la cui mano piena di anelli e anellini punta il dito indice contro il mio viso.

Appoggio rassegnato la tempia sullo stipite della porta "Ciao Lu" dico con un sospiro.

Le spunta un sorriso sulle labbra fucsia (ovviamente) e poi mi si getta al collo e io faccio appena in tempo a reggermi al muro evitando di cadere per terra. "Ciao tesorucciooooooo".

Respira Jason. Sii gentile.

****

"Mi sei mancato un sacchissimo, Jay-Jay" mi dice stringendomi le guance come si fa con i bambini un po' cicciottelli e facendomi girare la testa a destra e sinistra.

"Mm-Mhmm"

"Mm-Mhmm? Io non ti sono mancata ?!" mi chiede lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi e mettendo il broncio.

"Certo Lu" le sorrido, sperando che i miei adoratissimi Ray-Ban nascondano la verità.

Non posso dire che non mi sia mancata, insomma sono abituato ad averla intorno e quindi, in quel senso, sì, mi è mancata.

Ma non posso dire che mi sia mancata come dovrebbe mancarmi la mia ragazza. Come quando hai bisogno che sia proprio lì con te, di stringerle la mano, di vederla sorridere...o anche semplicemente di prendere il cellulare e chiamarla.

Le porte dell'ascensore si aprono, mi stacco dalla parete a cui ero appoggiato, Lucrezia mi prende per mano e mi precede ancheggiando sui suoi tacchi fucsia.

Andiamo a sederci in veranda, con la vista sulla piscina, dove comincia a raccontarmi del suo viaggio, del set fotografico, di tutte le persone "super cute" che ha conosciuto... il cameriere viene a prendere l'ordinazione e intanto penso che non le ho ancora detto che rimarrò qui almeno per i prossimi due mesi.

Appena il cameriere si congeda, liberando la visuale, ricevo un pugno allo stomaco.

Proprio lì, ci sono le scale.

Quelle stesse scale dove io e Bianca ci trovavamo tutte le mattine per la nostra routine di acconciatura.

Proprio lì ci sono state delle confessioni importanti, abbiamo vissuto dei momenti di sconforto e di aiuto reciproco, ma ci sono state anche risate, abbracci e prese in giro...

"Ahia, Ahia, Jason così mi fai male!"

"Ehm scusa, deve essersi incastrato qualcosa nell'elastico" dico mentre tiro un po' di qua e un po' di là per capire dove caspiterina si sia formato quel nodo.

"Qualcosa? Forse dei cape- AHIAAA!" e poi Bianca scoppia a ridere.

Rido anche io contagiato dalla sua risata "Giuro che lo so fare"

"Certo, non lo metto in dubbio" alza le mani.

Le tiro apposta i capelli all'indietro così da guardarla negli occhi da sopra "Non prendermi in giro, signorinella" la minaccio con il pettine.

"Potresti provare con un arricciaspiccia, magari ti trovi più a tuo agio"

"Un arriccia-cosa?"

"Un ar-ric-cia-spic-cia" ripete scandendo le lettere

Ok Jason stai attento a quello che dici: se è una battuta non l'hai capita, se è una citazione non l'hai capita, se è un ricordo non l'hai capito. In ogni caso non l'hai capita e dunque rischi la vita, meglio stare zitto.

Lei sbuffa e poi agita le braccia "Daiiiiii è un riferimento al film della Sirenetta. L'arricciaspiccia, la forchetta...era una citazione e una battuta dato che tu lavori in cuc-" Sbuffa di nuovo "Lasciamo perdere, come non detto"

"Perché sorridi?" la voce di Lu interrompe il mio ricordo.

"Eh?"

"Stai sorridendo..." inclina la testa e stringe gli occhi.

Mi passo una mano sulla barba "Eh, scusa, io...solo un ricordo di qualche anno fa, proprio in questa veranda, niente di-"

"Quindi non mi hai ascoltata!?"

Apro la bocca per rispondere, ma lei mi anticipa sbuffando perché deve ripetere "Rimango solo un paio di giorni ancora, poi devo tornare a casa per fare la valigia e ripartire per Francia e Spagna. Ci rimarrò almeno un mese."

"Oh, wow Lu sembra davvero un'altra ottima occasione!" alzo gli occhiali da sole sulla testa e allungo una mano sul tavolo a toccare le sua, che subito ricambia la mia stretta.

"Già, incontrerò così tante persone influenti...non ho potuto proprio rinunciare, Jay-Jay!" sbarra gli occhi e alza la mano facendo un gesto di decisivo.

"A proposito di lavoro...anche io ho una novità" lei resta in attesa senza dire niente, nel frattempo portano anche la colazione. Le nostre mani si allontanano per lasciare posto sul tavolo mentre restiamo in attesa che il cameriere appoggi tutte le bevande e le pietanze, poi lo ringrazio e proseguo nel discorso "Dicevo, la novità. Marco, il proprietario dell'hotel, ti ricordi che ti ho raccontato qualcosina di lui? Ecco, mi ha chiesto di rimanere per un paio di mesi perché è in difficoltà a coprire il posto da chef. E io ho accettato. Ha fatto così tanto per me che non me la sono sentita... in più ho vitto e alloggio, e appunto, un lavoro..."

Decido di omettere la parte in cui mi è stato offerto il lavoro a tempo indeterminato perché su quella non ho ancora ragionato...

Lucrezia sbatte le lunghe ciglia per un tempo sproporzionato all'impatto della notizia che le ho dato, e arrivo a chiedermi se stia riflettendo o se le sia entrata la colla delle ciglia finte negli occhi. Probabilmente sta per dire qualcosa che sa che non mi piacerà e quindi sta cercando il modo per essere delicata "Beh, mi sembra gentile da parte tua tesoruccio, però insomma...arrivi da un anno in Giappone di grande crescita ed esperienza, e io...beh, non so come dire...quello che intendo è che non vorrei che tu stia sprecando il tuo tempo. Non voglio sembrare maleducata, però, beh però questo è un..." si guarda intorno come ad accertarsi che non ci sia nessuno nelle vicinanze, poi si allunga sul tavolo e pronuncia le parole successive in un sussurro "un semplice hotel di lusso di Roma amore mio, potresti fare molto di più..."

Di scatto indietreggio, quasi come se mi avesse schiaffeggiato "Non sai di cosa parli, Lucrezia."

"Come?"

"Ho detto che non sai di cosa parli. Non conosci questo posto, le persone che lo abitano e che lo rendono ciò che è. Non sai quello che ho passato qui, quello che ti ho raccontato è solo una minuscola parte di quel periodo. Quindi, ti chiedo di portare un po' di rispetto per ciò a cui tengo e le persone che mi stanno a cuore. Potrebbe anche essere un motel da una stella nel deserto, ma avrei comunque accettato e ci avrei comunque tenuto allo stesso modo."

La sua faccia dice tutto.

È sbalordita dal modo in cui le ho risposto, dal tono di voce usato, del modo in cui mi sono allontanato fisicamente da lei. Di solito non lo faccio o, meglio, non sono così. Porto sempre pazienza, attendo, rifletto, respiro...oggi non ce l'ho fatta. Sentirla dire quelle cose sulla famiglia che mi ha accolto, che non mi ha mai lasciato indietro nemmeno quando le cose sono cambiate, o quando me ne sono andato, beh mi ha fatto sentire come mai prima d'ora. Come se, non lo so...come se avesse preso una delle cose più preziose che io abbia mai avuto per poi maltrattata, prenderla in giro, deriderla.

Lucrezia sbatte più volte le palpebre e sembra riscuotersi solo a quel punto "Beh, io...io, mi dispiace non pensavo che ti saresti offeso così tanto, Jay Jay"

Prendo un respiro talmente profondo che potrei essere pronto per un'immersione subacquea di dieci metri "Lu ti prego, quel soprannome non mi piace, lo sai"

"Oh ma dai, come la fai lunga tesoruccio..."

Ora me ne vado.

Spingo la sedia indietro e mi alzo in piedi, ma proprio in quel momento arriva Marco.

"Jason!" e mi abbraccia "Speravo proprio di incontrarti, dovevo giusto parlarti" poi si gira verso Lu e le allunga la mano per stringerla "Piacere, sono Marco, mi scusi per aver interrotto la vostra colazione barra pranzo, ma ogni volta che vedo questo bel ragazzo non resisto" e le fa l'occhiolino.

Lei si lascia andare ad una risatina isterica e ricambia la stretta di mano "La capisco, succede sempre anche a me. Io sono Lucrezia, altrettanto piacere. Ma diamoci del tu, ti prego!"

"Con molto piacere" Poi riporta lo sguardo verso di me, ignora quello che legge nei miei occhi, probabilmente capisce che non è il momento di indagare oltre, e prosegue "Dunque Jason, ti cercavo perché c'è un'emergenza a Bormio e devo assolutamente partire per andare da Andrea. So che hai già parlato con i ragazzi della brigata, loro sono davvero esaltati e non vedono l'ora di iniziare stasera, quindi, sono sicuro che te la caverai alla grande"

"Aspetta aspetta, frena. Se tu vai lì, qui chi rimane?"

"Rimane la mia assistente Alessandra, il vicedirettore e Bianca. Conto di stare via massimo due settimane, spero meno."

"Oh, okay" è tutto ciò che mi esce dalla bocca mentre cerco di realizzare di dover passare tutto quel tempo con Bianca. Beh, io starò in cucina, ma sarà inevitabile averci a che fare, devo solo capire...

"Stai bene?" mi chiede Marco.

"Sì certo, stavo solo ...beh, stavo solo pensando e cercando di capire se io ...se io, niente, tutto a posto."

Mi dà un paio di colpetti sulle spalle "Per qualsiasi cosa chiamatemi giorno e notte, d'accordo?!" Annuisco, meglio non dire altro "Perfetto, allora vado a dirlo a Bianca"

Non faccio in tempo a dire altro, che se ne va.

Bene Jason, sei stato fregato un'altra volta.

Mi lascio cadere pesantemente sulla sedia.

"Stava parlando di quella Bianca, Jay-Jay?" domanda tra i denti Lucrezia mentre si allunga sul tavolo fulminandomi con uno sguardo. 

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