Alex pov
"Dimmi" Ashton risponde subito alla mia chiamata con la sua solita indifferenza che lo contrassegna.
"Ash ma io dico ti sembra normale?" urlo arrabbiato dal suo comportamento.
"Cosa vuoi che ti dica?" mi chiede sempre con indifferenza dandomi ancora di più sui nervi.
"Non lo so, forse una spiegazione del perché la tua preside mi ha chiamato nel bel mezzo di un meeting dicendomi che sei stato sospeso per la terza volta di quest'anno?" domando sarcasticamente con voce infastidita.
Non ricevendo risposta decido di cambiare approccio.
"Dove sei adesso?" chiedo ora molto più calmo.
"A casa tua, lo sai che papà non si degna nemmeno di guardarmi in faccia" risponde facendomi stringere il cuore alle parole veritiere che gli escono dalla bocca.
Dopo la morte della mamma, avvenuta durante il parto complicato di Ash, papà non lo ha mai più voluto toccato o vedere, convinto che sia colpa sua.
Mamma era già troppo in là con l'età per avere un altro figlio ma lei lo ha voluto avere ugualmente ed ecco qui il risultato, un figlio più grande di undici anni dell'altro, un marito inorridito dalla sola presenza del secondo genito ed Ashton arrabbiato con tutti per tutto.
"Ash" lo chiamo sospirando stanco.
Stanco della situazione in cui ci troviamo, stanco di dover sempre risolvere i casini che combina e stanco del comportamento infantile di mio padre.
"Lo sai che è vero" controbatte.
Lo so e come se lo so.
"Merda Chelsea" mi ricordo della corvina che abbiamo lasciato dormire beatamente a letto stamattina.
"Si?" odo il dolce suo della sua voce.
"Piccola sei ancora a casa?" domando ma subito dopo mi rendo conto che è ovvio visto che mi ha risposto.
"Tra un po' parto per venire da te che ti devo consegnare i documenti finali per il progetto" mi fa sapere.
"Okay, merda non volevo che voi due vi incontraste così" sbotto ancora più infastidito da tutta la situazione.
"Ascolta quando sei pronta, puoi portare anche Ashton con te?" le chiedo un favore non volendo che stia a casa da solo ma soprattutto perché dobbiamo parlare.
"Chelsea se annuisci lui non ti può vedere attraverso il cellulare" sussurra mio fratello minore cercando di non farsi sentire dal sottoscritto ma purtroppo per lui ci riesco comunque.
Sorrido scuotendo la testa negativamente.
La solita Chelsea.
"Oh, giusto. Si Alex saremo lì fra un'ora e mezza massimo" detto questo interrompe la chiamata ed io esalo un sospiro chiudendo gli occhi esausto.
Che giornata di merda.
Finito di pranzare, io, Ben e Maya torniamo nel mio ufficio per aspettare Chelsea ed Ashton.
"Cos'ha combinato questa volta?" Ben interrompe i miei pensieri su mio fratello chiedendomi proprio di esso.
"Ha fatto a botte con un professore, non so i dettagli visto che lui non li ha raccontati nemmeno alla preside ed il professore è troppo mal messo per parlarne in questo momento" spiego cercando di rimanere calmo e non avere una crisi di nervi.
"Quel deficiente potrebbe avere una denuncia a suo carico per tentato omicidio anziché aggressione se il professore non si rimette" parlo serio dicendo loro quanto sia grave la sua situazione in questo momento.
"Oddio" Maya si porta entrambe le mani alla bocca e Ben sospira preoccupato.
Bussano alla porta ed invito chiunque sia ad entrare.
"Siamo arrivati" annuncia la mia ragazza sorridendo contenta.
Almeno lei oggi è felice.
"Ho al massimo dieci minuti poi devo andare al lavoro" ci informa facendo poi entrare Ash nella stanza per primo.
"Ash" Ben si alza subito dal divano per andarlo a salutare con un abbraccio.
"Hey" poi è il turno di Maya.
"Sei sempre più alto ogni volta che ti vedo" scioglie l'abbraccio per guardarlo meglio.
È vero, è diventato più alto.
"Alex" mi saluta con un cenno della testa.
Non ricambio il saluto e gli indico la sedia difronte a me, ordinandogli silenziosamente di sedersi.
"Ciao piccola" odo in sottofondo i miei amori salutarsi.
Non parliamo, ci scambiano solo sguardi seri.
Voglio che ceda per primo visto che è nel torto ma è più testardo di un mulo.
"Cosa succede?" domanda Chelsea preoccupata.
"Alex è arrabbiato con lui ed Ash lo sa bene ma non si vuole scusare per quello che ha fatto" riassume il tutto Ben mentre io incito mio fratello a parlare con un cenno del sopracciglio.
"Ecco a lei i suoi documenti Signor Miller" la corvina interrompe la nostra sfida di sguardi porgendomi la cartellina con i documenti.
"Grazie" la ringrazio e la guardo per bene per la prima volta da quando è entrata.
È bellissima e sofisticata.
Sto per prendere i documenti ma all'ultimo cambio idea e le afferro il polso abbassando così il suo busto alla mia stessa altezza.
Mi fissa sorpresa e confusa dal gesto improvviso ed io sorrido furbo.
"Ciao piccola" e detto questo la bacio.
"Alex" imbarazzata, mi spinge via delicatamente.
"Non davanti a lui" sussurra decisa.
Ridacchio ed annuisco per poi lasciarla libera.
"Io vado, ci vediamo questa sera" saluta tutti mentre percorre l'ufficio per andarsene.
Ma prima di uscire del tutto, si ferma sull'uscio e si volta nuovamente verso di noi.
"Ah, torno un po' più tardi perché mi incontro con Mark" e poi scappa via.
Codarda.
"Io davvero non capisco cosa ci trova in quello" sbuffa infastidita Maya.
"Vorrei tanto saperlo anch'io" annuisco d'accordo con la bionda.
"Ora mi vuoi dire che cos'è successo o devo tiratelo fuori con le cattive?" cambio completamente umore quando ripongo la mia attenzione sul ragazzo.
"Ti rendi conto che resterai minorenne ancora per poco e poi sarai completamente nella merda se continui a comportarti così" cerco di farlo ragionare.
Non risponde.
"Perché lo hai picchiato Ash?" decido di porgere la domanda più chiara possibile.
"Ash lo sai che noi siamo dalla tua parte ma quello che è successo è veramente serio" ci prova anche Maya posandogli una mano sulla spalla.
"Lui..." sussurra chiudendo gli occhi.
Mi alzo subito alla sedia e mi inginocchio davanti a lui, stringendo le sue mani nelle mie.
Apre gli occhi e mi fissa triste.
"Alex" gli sfugge una lacrima quando chiama il mio nome.
"Sono qui" lo rassicuro accarezzandogli il dorso della mano.
"Lui ha cercato di toccarmi e quando non c'è riuscito ha iniziato a insultarmi e darmi dell'assassino" singhiozza buttandosi fra le mie braccia.
Guardo i miei fidanzati e li vedo inorriditi e sull'orlo del pianto.
"Ascoltami bene" gli afferro il volto gentilmente per permettergli di guardarmi.
"Tu non sei un'assassino e quello che è successo non è assolutamente colpa tua, hai capito?" gli spiego asciugandogli le lacrime che continuano a scendere.
"Non è vero e lo sia anche tu, se non fossi nato a quest'ora sarebbe tutto perfetto" nega le mie parole fra i forti singhiozzi.
"Nulla è perfetto se non ci sei tu" poso la mia fronte sulla sua come facevo quando era piccolo.
"Hai capito, la mia vita sarebbe nulla senza di te, si mamma mi manca ogni giorno ma lei era contenta di te, lei ti amava come ti amo io" gli bacio la fronte e lo lascio sfogarsi fra le mie braccia.
Ben e Maya mi annuiscono con le lacrime agli occhi, ricambio il gesto nascondendo subito dopo le mie di lacrime fra i capelli di mio fratello.
"Su ora basta piangere, perché non vai a dare una mano a Ben mentre io e Maya parliamo" lo alzo delicatamente dalla sedia e lo sprono ad andare col rosso, il quale mi rassicura con lo sguardo che andrà tutto bene.
Andrà tutto bene non appena avrò eliminato la spazzatura.
"Ash puoi andare tu?" domando gentilmente al moro di vedere chi è alla porta perché troppo impegnato a compilare la denuncia per tentato abuso sessuale e abuso mentale su minore da parte del suo professore.
Ho chiesto a Johan di fare un controllo approfondito su questo fantomatico professor Spenser e le belle cose che ho trovato non solo manderanno nei casini lui ma anche la preside e tutta la scuola che lo ha assunto senza dovute accuratezze.
Non si scherza con un Miller soprattutto se il suddetto è mio fratello minore.
"È arrivata la pizza" ci avverte tutti.
Invio il tutto al mio segretario che poi farà il resto.
"Chelsea è tornata?" chiedo mentre scendo le scale per andare in cucina.
"Parli del diavolo..." sussurra Ben al mio fianco.
"Ed eccolo che arriva" ridacchio completando la frase quando essa ci viene incontro.
"Pizza, buona" fa il giro del tavolo per salutarci tutti con un bacio.
"Per te" porge ad Ash un sacchetto nero in carta.
"Per me?" domanda confuso e sorpreso.
"Si" annuisce incitandolo ad aprilo con un cenno della mano.
Ashton acconsente ed apre la busta.
"Piccolo regalino di ben tornato - benvenuto da parte mia" gli spiega mentre lui ispeziona cosa c'è al suo interno.
Gli ha regalato un cellulare.
"Prima ho notato che il tuo ha tutto lo schermo rotto" borbotta imbarazzata sotto lo sguardo di Ash.
"Grazie Chelsea" la ringrazia con un sorriso che non gli vedevo fare da anni.
"E grazie anche per il sandwich e il milksahke" la ringrazia ancora mentre io lo guardo confuso.
"Ma va non mi devi mica ringraziare se ti faccio da mangiare sciocco" lo rimprovera scherzosamente.
Ma io so perché la sta ringraziando.
Le sta dicendo grazie per averlo avuto in mente mentre cucinava e quando come ha detto poco fa ha notato il suo telefono rotto, in poche parole la sta ringraziando perché lei lo vede, perché lei al contrario di nostro padre lo considera e si preoccupa per lui anche se lo conosce a malapena.