Feel Invisible

By vi_6390

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Valery è una ragazza timida e introversa, cresciuta sotto l'ombra protettiva del fratello Tom. Da sempre, il... More

Info
Dedica🦋
2-"Sentite condoglianze"
3-"La tua amica è una stronza"
4-"Menomale che non sei brava con le parole"
5-"Tregua"
6-"Io sono Noah"
7-"Derek Garcia"
8-"Tu sei Spongebob e io sono Patrick"
9-"Sostenerci tra noi vivi"
10-"Feriscila e te la vederai con me"

1-"Piccola Lopez"

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By vi_6390



"E tu devi sapere, mia piccola lupacchiotta,
che anche quando tutto sembra perduto per sempre,
nella nostra storia c'è sempre un altro capitolo da raccontare"
~Klaus Mikaelson~

POV VALERY

Ho sempre odiato i funerali.

Fin da quando ero piccola, non mi sono mai piaciuti. Tutta quella gente che piange, l'officiante che parla e parla per un'eternità.   Come se poi servisse a qualcosa, celebrare il defunto.

Comunque bisogna partecipare lo stesso, per rispetto del morto.

Perciò eccoci qui, tutti a questo maledetto funerale.

È da quando siamo arrivati che sento la gente piangere.

Io invece non piango, non lo faccio a quando ero piccola. Penso che ognuno affronti il dolore a modo suo.

Accarezzo la schiena di Veronica mentre singhiozza.

Guardo i genitori di Alex fare lo stesso.

Non se lo meritava Alex, non ha mai fatto niente per meritarselo.

La sua unica colpa è stata innamorarsi.

Un'ora dopo Alex è stato sepolto. Fisso la sua lapide con malinconia.

Alexander Udley 1996-2014

I genitori se ne sono andati poco dopo la sepoltura, non riuscendo più a rimanere.

Invece Noah si è inginocchiato davanti alla lapide a piangere e non ha più smesso.

Mi guardo intorno. Siamo rimasti solo noi.

Veronica sta in piedi accanto a Noah, piange anche lei ma più discretamente.

Ne ha sopportate tante in questi giorni, come tutti d'altronde.

Jack e Mason sono uno accanto all'altro, ognuno perso nei suoi pensieri.

Jack e Alex erano diventati grandi amici, anche se si conoscevano da poco.

Tutto questo casino è successo in soli tre mesi.

Fino a poco fa c'erano anche Oliver e Tyler, quando ci hanno visti hanno scosso la testa come per dire ve l'avevamo detto.

Eh già, la sapevano lunga loro.

Ma hanno avuto il buon senso di non infierire, perché sennò gli sarebbe arrivato un pugno in faccia da parte di un Noah distrutto o un Jack incazzato.

Noto qualcuno poco distante da noi, nascosto dietro un albero.

Ci metto poco a riconoscerlo.

Andrew.

Vado verso di lui, senza farmi notare dagli altri.

È seduto per terra, tiene le gambe piegate, le braccia sopra di esse.

<Ehi> lo saluto.

<Ehi>

Mi siedo accanto a lui <Perché stai qui?>

Sbuffa <Se mi avvicino Noah starà ancora peggio, l'ultima cosa che ci serve è un litigio in un cimitero>

<Hai ragione> dico <Quindi hai intenzione di rimanere qui?>

<Si> annuisce <Pensavo di aspettare che se ne fossero andati tutti per andare alla tomba e... sai... scusarmi con Alex> sospira <Anche se un morto non se ne fa niente delle mie scuse>

<Alzo le spalle> è il gesto che conta.

Rimaniamo qualche minuto in silenzio quando mi decido a parlare <Tua madre come sta?>

Sospira <L'ho fatta trasferire in una casa di cura, ma se non trovo abbastanza soldi non la potrò tenere lì per molto>

<A proposito di questo> prendo il mio zaino e tiro fuori una busta di carta <Tieni>

Lui mi guarda stranito ma poi apre la busta aggrotta le sopracciglia e me la ridà subito <No, non posso accettare>

<Invece si> gli ripasso l busta con dentro i soldi <Non è un regalo, è un prestito, quando riuscirai mi ridarai i soldi>

<Grazie Val> mi fa un piccolo sorriso <Grazie di tutto, per i soldi e per non aver detto a nessuno di mia madre>

<Figurati> dico ricambiando il sorriso.

Ho scoperto che la madre di Andrew era malata un anno fa, ho sentito una chiamata tra lui e il padre.

Già allora ho provato a recuperare dei soldi per lui ma non sono riuscita a raccogliere una grande somma, quindi gli ho dato quello che avevo.

Ovviamente non sapevo quello che Andrew faceva per Kaleb, ma credo che neanche in quel caso avrei detto nulla agli altri.

<Come sei riuscita a recuperare questi soldi? L'altra volta mi hai detto che i tuoi genitori controllavano tutti i soldi che prendevate>

<Infatti> rispondo <Ma ora sono distratti per... la faccenda di Tom> ingoio il groppo che ho in gola <Quindi non si sono accorti di nulla>

<Come sta?> mi chiede <Sono passato a vederlo qualche giorno fa>

Alzo le spalle <Le condizioni sono stabili, ma i medici non sanno se o quando si risveglierà dal coma> sospiro.

Mi mette un braccio intorno alle spalle e mi irrigidisco, ma mi ripendo subito. So che Andrew non mi vuole fare del male.

<Si riprenderà> mi rassicura <Tuo fratello è forte>

Appoggio la testa sulla sua spalla <Lo spero>

Restiamo così finché non vedo gli altri che si allontanano. Noah oppone resistenza ma alla fine si alza pure lui.

<Devo andare> dico alzandomi <Parla con Noah, Andrew, ti perdonerà>

<Lo spero> si alza anche lui <Ci vediamo piccola Lopez>

Sorrido. Piccola Lopez. È da quando ci conosciamo che mi chiama così.

Mi è sempre stato simpatico Andrew, non è troppo estroverso come Noah, né troppo stronzo come Mason. È semplicemente Andrew.

Raggiungo gli altri e saliamo in macchina, Veronica si siede accanto a me.

<Come sta Andrew?> mi sussurra.

<Male> dico onesta <Ma si riprenderà>

🦋

Guardo le infermiere che controllano i parametri di Tom dalla porta della stanza, praticamente mi hanno cacciata.

Dobbiamo controllare come sta suo fratello, quindi veda di muoversi ad uscire.

Stronze del cazzo, vedete di andarvene affanculo.

Sospiro e mi appoggio al muro, aspettando che le infermiere finiscano.

Quando quel giorno Andrew mi ha chiamata per dirmi cos'era successo mi sono precipitata in ospedale e Tom stava in sala operatoria.

Veronica continuava a singhiozzare e Mason la tranquillizzava. Noah stava nella stessa situazione, preoccupato sia per Tom che per Alex.

Io invece ero incazzata.

Perché nessuno mi ha chiamata prima? È mio fratello.

Andrew mi ha detto che pensava che mi avessero già chiamata e quando ha visto che non arrivavo ha chiesto spiegazioni agli altri.

Nessun altro aveva pensato di chiamarmi, avevano chiamato Jack, cazzo. Jack.

E non hanno pensato di chiamarmi per farmi sapere che avevano sparato a mio fratello.

Non mi sembrava il momento per fare una scenata e poi sarebbe stato inutile, quindi mi sono messa accanto ad Andrew per aspettare notizie su Tom.

Sono arrivati anche i genitori di Alex, avvisati dagli infermieri.

Quando mi hanno detto che Tom stava bene sono stata travolta dal sollievo.

Sollievo che è morto quando ci hanno detto del decesso di Alex.

I genitori sono scoppiati in lacrime, invece Noah si è messo a urlare contro i medici, ha preso a calci le sedie e ha quasi picchiato un dottore, ma sono riusciti a fermarlo.

Invece dei nostri genitori non ho avuto notizie fino al giorno dopo, quando si sono presentati in ospedale, mamma con le lacrime da coccodrillo e papà sinceramente preoccupato.

Mamma se n'è andata due giorni dopo. Due giorni.

Papà ha avuto la decenza di rimanere una settimana e poi se n'è andato anche lui.

È per il lavoro dicono, io dico solo che se erano così impegnati non avrebbero dovuto fare figli.

Sto ancora aspettando che le infermiere finiscano di controllare Tom quando una ragazza mi viene incontro.

Ha i capelli corti e neri, indossa dei jeans e una maglietta rossa scollata, ai piedi invece ha dei tacchi neri. Ha una borsa nera che tiene a tracolla e si muove mentre lei cammina.

<Scusa, tu sei Valery, vero?>

Alzo le sopracciglia <Chi lo chiede?>

<Mi chiamo Raquel>

Mi ricorda qualcosa... Raquel... Raquel...

Raquel!

Raddrizzo le spalle <Sei tu che hai fatto sparare a mio fratello> tengo un tono neutro, quando invece vorrei solo strangolarla.

Abbassa gli occhi <Non volevo che venisse colpito tuo fratello, è stato solo un danno collaterale>

<Danno collaterale di cosa? Non sei riuscita nemmeno a sparare a Kaleb>

Infatti Kaleb è scappato. Da quello che mi hanno raccontato, Josh voleva fermare la sorella, per non far sparare a Veronica, così le ha fatto abbassare la pistola e Kaleb ne ha approfittato per sparare a Tom e scappare.

<Lo so> la sua voce gronda di risentimento <Non avrei mai voluto che succedesse qualcosa a tuo fratello o a...> chiude gli occhi per un secondo <O a mia sorella> pende un respiro profondo <E sono venuta qui per chiederti scusa, anche se delle mie scuse non te ne farai molto>

<Hai ragione> dico <Delle tue scuse non me ne faccio niente>

<Senti...> apre la borsa e tira fuori un bigliettino <So che probabilmente non ti fiderai di me, ma ho delle cose da dirvi, a te e ai tuoi amici> mi passa il bigliettino, dove c'è un indirizzo e un numero di telefono <Vieni in questo locale una di queste sere, io lavoro lì, dobbiamo parlare di un pò di cose, se non ti fidi puoi dirmi un altro posto dove incontrarci, ho scritto lì il mio numero>

Sentiamo un rumore provenire dal corridoio e lei raddrizza la schiena <Ora devo andare, sai come contattarmi>

E se ne va come è arrivata, con i suoi tacchi a spillo che fanno un rumore assordante.

Spazio autrice🖋️

Ed eccoci qui! Che ne pensate del primo capitolo? Io sono abbastanza soddisfatta, anche se non è successo molto.

Presto avremo i pov di Mason e poi potremo conoscere la nostra Raquel

Nei prossimi giorni revisionerò un pò Feel Alive e continuerò questa.

Detto questo, pero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate una stellina per supportarmi ⭐️

Vi ricordo che ho anche un profilo Tik Tok e anche uno Instagram dove pubblico video sulla storia e spoiler per i prossimi capitoli:
Tik tok: Vi_639
Instagram: vi_01236

A presto 🖤

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