Bronx

By alessiaeyre

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Chloe scese dal letto e quasi cadde, ma fortunatamente Luke era già vicino a lei, pronto a prenderla e a pogg... More

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Grazie
MANHATTAN
!!

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By alessiaeyre

"Chloe, svegliati." Colton cercava di farla alzare, ma sapeva quanto fosse difficile. Per questo ci impiegò almeno qualche minuto.

"Colton?" Chloe era appena sveglia e già incredula di chi aveva davanti "Che ci fai tu qui e come sei entrato?"

"È stata tua madre, ma non è questo il punto..."

"Aspetta, mia madre è qui?" Chloe si mise a sedere.

"No, usciva, perché?"

"No. Niente. Che ore sono, piuttosto? E Becky?"

"Becky dorme e sono le dieci circa. Chloe ho bisogno che tu mi ascolta molto attentamente, okay?" Colton si inginocchiò per essere alla sua altezza.

"Perché dovrei farlo?" finalmente si alzò dal letto, per poi prendere dei vestiti puliti e dirigersi in bagno "In fondo non siamo più amici, o mi sbaglio?"

"Non c'entra niente. Ti prego dobbiamo parlare. È per te che sono qui... Cioè per Becky."

A quel nome Chloe si fermò. Ci pensò su qualche secondo e poi si girò verso il suo ex migliore amico.

"Aspetta cinque minuti, se vuoi del caffè o qualsiasi altra cosa, be, sai dove si trova. Non è cambiato niente dall'ultima volta."

Chloe lo lasciò davanti la porta della sua stanza, mentre lei corse in bagno per lavarsi velocemente e vestirsi. Se la questione di cui dovevamo parlare era così seria, allora lei sarebbe dovuta essere più lucida e sveglia possibile.

"Okay, dimmi tutto."

Dieci minuti dopo, erano seduti tutti e due a tavola. Uno di fronte all'altro. Chloe notò che indossava la felpa rossa, e dovette usare tutte le sue forze per reprimere un sorriso.

"Be, questa mattina sono dovuto andare in aeroporto..."

"In aeroporto?" domandò Chloe confusa, bloccandolo.

"Sono arrivati i nonni di Nina dalla Florida, ma questo non c'entra. Il punto è, e cerca di non interrompermi più, che ho visto tuo padre. Sembrava appena arrivato, aveva un borsone in mano. Ho provato a seguirlo, ma l'ho visto prendere un taxi e andare via. Non sono più riuscito a raggiungerlo."

"Aspetta, hai detto mio padre?"

Il cuore di Chloe si bloccò all'incirca in quel momento. Così come il suo respiro o qualsiasi altro muscolo del suo corpo. Non poteva credere che il padre fosse tornato a New York.

"Si, proprio lui."

"Ne sei certo? Insomma, non lo vediamo da sette anni, può essere cambiato e..."

"Si, l'ho pensato anche io, ma i tatuaggi sulle braccia erano sempre quelli e quell'uomo aveva anche gli stessi occhi azzurri e la stessa voce."

"Oh..."

"Mi dispiace, Chloe."

La ragazza aveva lo sguardo fisso sul tavolo, incapace di dire qualsiasi cosa. Colton voleva consolarla, ma non sapeva come fare. Alzò una mano, con l'intenzione di stringere la sua, ma all'ultimo ci ripensò. Non sapeva quanto fosse arrabbiata con lui.

"Be, grazie per avermelo detto, Colton. Ora puoi tornare da Nina è la sua famiglia."

"Si, certo." Colton si alzò e fece per andarsene, ma si bloccò una volta aperta la porta "Senti, se hai bisogno di aiuto con Becky o altro, um, puoi venire da me."

"Si, okay."

Colton annuì e finalmente uscì di casa. In quel momento si alzò anche Becky che andò subito dalla sorella. Ovviamente le ricordò subito che giorno era: era sabato il che voleva dire giornata al parco con Baily.

Non la vedeva dalla settimana prima, quando c'era stata la cena a casa di Luke, e li si erano accordate per quel giorno. Chloe la preparò e la fece mangiare, per poi chiamare Luke. Il loro solito appuntamento era davanti dunkin donuts e da lì sarebbero andati poi a Central Park.

Come programmato, presero i loro caffè e le ciambelle per tutti, offerti da Luke, e poi si avviarono.

"Non sai cosa è successo oggi!" dissero in coro i due, una volta fuori dal locale, per poi scoppiare a ridere.

"Prima tu." disse Chloe, precedendo di poco il suo ragazzo.

"Okay, be, io dormivo ancora quindi non ho potuto sentire molto, ma sono state le urla a svegliarmi."

"Urla?" Chloe lo guardò inorridita, prima di riportare l'attenzione sulle bambine.

"Si, ecco, sono andato di sotto a vedere cosa stesse succedendo, per vedere Sarah, la nostra cameriera, te la ricordi?"

"Si, certo. Come no!"

Le cose non si stavano mettendo bene e Chloe cominciò a sudare a freddo. Si stava innervosendo e doveva fare di tutto per nasconderlo.

"Bene, stava urlando contro un tizio che non la smetteva di suonare al citofono. E il bello era che cercava lei. Dio, povera donna, non vorrei mai essere nei suoi panni!"

"Aspetta, sai chi era lui?"

"No, perché?"

"Oh, così..."

"Credo si chiamasse Rico, o..."

"Ricky?"

"Si, esatto. Come hai fatto ad indovinare?" Luke la guardò, stupito e anche un po' divertito.

"Fortuna, amore." gli fece l'occhiolino.

"Come?"

"Cosa?" gli domandò lei, facendo finta di niente.

"Come mi hai chiamato?"

"Oh, amore...?"

"Mi piace." concluse, appoggiando il suo braccio sulle sue spalle per stringerla.

Finalmente arrivarono a Central Park. Baily e Becky corsero fino al parco giochi, mentre Luke e Chloe si misero a sedere sotto un albero, dove mangiarono le due ciambelle alla fragola e alla vaniglia.

"E tu invece?" le chiese lui, addentando il suo dolce.

"Io cosa?"

"Cosa dovevi dirmi?"

"Oh, um, oggi Colton è venuto a trovarmi!" disse lei, meravigliandosi di quanto fosse sembrata sicura e di quanto poco tempo avesse impiegato per cambiare la sua storia. In fondo non era proprio una bugia.

"Devo preoccuparmi?"

"No no, assolutamente. Era tranquillo ed era venuto per dirmi una cosa e prima di andare via ha detto che se avessi avuto bisogno di aiuto con Becky o altro, avrei potuto chiamarlo. Insomma mi è sembrato strano, ma mi ha fatto piacere, in un certo senso."

"Posso farti una domanda, Chloe? Ma non prendertela."

"Certo, Luke."

"Mi fa piacere che andiate d'accordo adesso, non fraintendermi, ma tu e lui... Insomma, non provi più niente per lui?"

"No, ovvio che no, Luke. Senti, io ho te adesso e sei l'unico di cui mi importi. Io ti amo e voglio solo che tu ti fidi, okay?"

"Tu cosa?" Luke era a dir poco stupito.

Chloe si rese troppo tardi di ciò che aveva detto, ma non si pentiva. Insomma, era la verità e il fatto che l'avesse detto così spontaneamente ne era solo la prova. Ma qualcosa le diceva che avrebbe fatto meglio a tenere la bocca chiusa.

"Chloe! Chloe!" Baily corse verso di loro, interrompendo quel momento, grazie a dio.

"Che succede?" chiese Luke preoccupato, mentre una Becky piangente si tuffò tra le braccia della sorella.

"È caduta dall'altalena e il suo ginocchio sanguina."

"Okay, allora io penso a lei. Ci vediamo, Luke. Ciao Baily!"

Corse letteralmente fino ai bagni, con Becky in braccio, che intanto si era tranquillizzata un po'. Le sciacquò la ferita e poi le mise un cerotto su di essa. Ne portava sempre un paio dietro.

"Ora torniamo a casa, così ti riposi e poi preparo la cena, va bene?"

"Si, mi fa male la gamba." disse, stringendosi al collo della sorella.

Presero la metro e dovettero solo aspettare di arrivare a casa. Il sole era ancora alto, ma mancava poco tempo prima che cominciasse a tramontare.

La tenne in braccio finché non arrivarono davanti casa, fortunatamente Becky era piccola e leggera.

Avevano appena girato l'angolo, quando Chloe non ci mise molto a notare la figura di un uomo che se ne stava seduta davanti alla loro porta di casa. E ci mise ancora meno a capire che quell'uomo era suo padre, Colton aveva ragione.

Colton! In un attimo fece retromarcia e quasi corse fino a casa del suo migliore amico. Non appena arrivò cominciò a bussare, finché non aprì la porta.

"Nina," Chloe sospirò alla vista di una Nina con addosso solo una maglia e un paio di slip, ma non aveva molte alternative e Becky dormiva già "Colton è in casa?"

"Si." lanciò un'occhiata alla bambina e poi si spostò per lasciarle entrare.

"Chloe, che ci fai qui?" chiese lui uscendo dalla stanza. Almeno lui era vestito.

"Becky si è addormentata e non posso portarla a casa."

"Puoi metterla nel mio letto se vuoi..." Chloe quasi lo fulminò con lo sguardo.

"La metto sul divano."

"No! Um, i miei non ci sono adesso, quindi puoi metterla nel loro letto."

Colton era imbarazzato, Nina era infastidita e Chloe sussurrò un 'che schifo' esasperato, e la portò dove aveva detto il ragazzo.

Non appena tornò nel soggiorno, tutti e tre i ragazzi si sedettero in cucina. Colton prese tre tazze e poi la brocca con dentro il caffè.

"E sentiamo," cominciò Nina "perché non potresti tornare a casa?"

"Mio padre è tornato e ha deciso di sistemarsi davanti la porta di casa."

"E tua madre?" chiese Colton.

"Oh be, lei è a... A lavoro. E non ho idea di quando tornerà."

"Se vuoi per stanotte puoi stare qui. Poi domani ci penseremo." disse Colton.

"La fai dormire qui, Maria?" domandò Nina.

"Oh, ma andiamo." sospirò Chloe, più a se stessa.

"Non può tornare a casa. Quindi o dorme qui, o dorme da te."

"Non se ne parla! Io non ce la voglio questa troia in casa mia!"

"Um, non sono un pacco postale. Ragazzi, ma vi siete almeno accorti che io sono qui?" Chloe alzò le braccia al cielo; parlava praticamente a se stessa.

"Okay, dorme qui. Ma stai attenta, Maria."

"Si, Nina. Buonanotte."

Nina sbuffò e poi si andò a rivestire, mentre Colton preparava il divano su cui avrebbe dormito lui e cambiava le lenzuola del suo letto, su cui Chloe avrebbe dormito poi con la sorella.

a/n

Che cosa diavolo avrà mai combinato la nostra Chloe?

E finalmente arriva il famoso padre!

Cosa credete che succederà?

Ciaao ILY x

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