IN ASTINENZA DI TE || NASH GR...

By NoraTornado

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Certe volte capita che la fama arrivi di colpo, inaspettata. All'inizio è magnifico, ci si sente come Dio, se... More

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VII

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By NoraTornado


•NASH•

Il BOD era appena arrivato:

NASH GRIER
Mercoledì 24 giugno 2015
7:15-8:00 COLAZIONE
8:00-10:00 PARCO
10:00-12:00 ORTO
12:00-13:00 PRANZO
13:00-15:00 CUCINA
15:00-19:00 TEMPO LIBERO
19:00-20:00 CENA

Mi avvio verso il parco, davanti la fontana che c'è davanti alla porta d'entrata dell'Istituto c'è già un gruppetto di persone, mi avvicino, non riconosco nessuno. Dopo cinque minuti circa arriva una ragazza, lei sembra conoscere tutti, va verso un gruppetto, e tutti la salutano, dagli schiamazzi capisco che si chiama Cassandra. Cassandra, mi ricorda qualcosa, ma non riesco a capire cosa. Poi improvvisamente mi si accenda una lampadina in testa, è la ragazza di cui mi aveva parlato Damon, quella che potrebbe aiutarmi con il WiFi. Cerco di avvicinarmi, ma proprio in quel momento arriva una signorina, sulla trentina, che ci ordina di metterci in coppia. Vedo che Cassandra ha già una compagna, una ragazzina minuta, mi avvicino con una faccia minacciosa, cosa che non mi riesce esattamente benissimo e senza farmi vedere le ordino di sparire. Evidentemente funziona, perché si gira e se ne va da un'altra ragazza uguale a lei. La sua gemella probabilmente. Cassandra si gira e quando mi vede fa una faccia strana.

«Dov'è Linda?» - mi chiede con voce sospettosa.

«Linda? Intendi quella tipa magra come un chiodo che ha una gemella?» - le chiedo nel modo più innocente possibile.

«Si, proprio lei.»

«Credo sia andata con la sua gemella.» - le dico indicandola.

«E perché ci sarebbe andata?»

«Non saprei, forse non voleva più stare in coppia con te.»

«Ma se me lo aveva chiesto lei! Va bene, dimmi cosa vuoi.» - mi dice schietta schietta.

«Io? Niente, mi sembrava solo di farti una cortesia visto che eri rimasta senza partner.»

«Grier, non sono stupida, tutti vogliono qualcosa da me.» - mi rispose in modo poco cortese. Che cavolo le avevo fatto?

«Mentre lavoriamo te lo dico.» - le dico un po' imbarazzato. Odio dare ragione agli altri.

«Vedi che avevo ragione io?» - mi fa lei.

Le avrei volentieri tirato un schiaffo, ma mi serviva il suo aiuto.

«Allora ragazzi, adesso che siete divisi ins coppie venite da me che vi dirò cosa faremo nelle prossime due ore.» - disse la ragazza che probabilmente era una giardiniera o qualcosa del genere.

Tutte le coppie si misero in fila davanti a lei, la ascoltavano per alcuni minuti e poi se ne andavano.

Quando toccò a noi la giardiniera ci diede due cesoie e ci disse di potare una siepe al confine del parco.
Non avevo mai potato una siepe, ma non poteva essere poi così difficile.

Cassandra prese un paio di guanti per se e uno per me, poi si avviò verso il centro del boschetto, lasciando intendere che le cesoie dovevo portarle io.

«Allora cosa vuoi da me?»

«Un amico mi ha detto che potresti dirmi dove posso trovare un WiFi.»

«Devi aspettare fino a Domenica pomeriggio, mi dispiace.» - mi risponde spazientita.

«Ti prego, ne ho urgente bisogno, mi hanno detto che sei qui da molto e che potresti saperlo.»

«Se anche lo sapessi non te lo direi, poi sarebbe davvero troppo rischioso, e se ti scoprissero sarebbe un disastro.»

«Vedi che lo sai!» - esclamai. - «Tiprego, dimmi dove posso connettermi.»

«So che c'è una connessione internet nell'ufficio del direttore, se hai un PC ti potresti connettere, ma bisogna andarci di nascosto, di notte, e io non ti aiuterò.»

«E perché no?»

«Bhe, non ci guadagno niente.»

«Dimmi cosa vuoi, come posso ottenere il tuo aiuto?» - stavano iniziano a girarmi i coglioni...

«Allora, oggi poterai la siepe al posto mio, poi a pranzo ti dirò il resto.»

Potare si rivelò più difficile del previsto, ma alla fine con pazienza ci riuscii. Cassandra nel frattempo si era distesa al sole ad ascoltare musica con il MIO telefono. Era una bella ragazza, aveva i capelli che arrivavano circa a metà schiena, di un bel castano dorato; era poco più bassa di me, indossava un paio di occhiali da sole che le coprivano una buona parte del viso, e un cappellino sul capo.

Ad un certo punto si mise a sedere di scatto, tirando una specie di urletto: «Non ci posso credere che hai questa canzone!»

«Quale?» - le chiesi, poteva aver trovato qualsiasi cosa... Chiaramente non mi rispose, era troppo concentrata sulla canzone. Si mise a cantare piano, non riuscivo a sentire di quale canzone si trattasse, così mi avvicina di qualche metro....

"Can't win, I can't reign
I will never win this game
Without you, without you
I am lost, I am vain,
I will never be the same
Without you, without you

I won't run, I won't fly
I will never make it by
Without you, without you
I can't rest, I can't fight
All I need is you and I
Without you

Without you
Oh, oh, oh!
You! You! You!
Without
You! You! You!
Without you

Can't erase, so I'll take blame
But I can't accept that we're estranged
Without you, without you
I can't quit now, this can't be right
I can't take one more sleepless night
Without you, without you

I won't soar, I won't climb
If you're not here, I'm paralyzed
Without you, without you
I can't look, I'm so blind
I lost my heart, I lost my mind
Without you

Without you
Oh, oh, oh!
You! You! You!
Without
You! You! You!
Without you

I am lost, I am vain,
I will never be the same
Without you, without you
Without you."

[ Non posso vincere, non posso regnare sovrano.
Non vincerò mai questo gioco
senza di te, senza di te
Sono perduto, sono inutile
Non sarò mai più lo stesso
senza di te, senza di te.

Non correrò, non volerò
Non riuscirò mai a farcela
senza di te, senza di te
Non riesco a riposare, no riesco a lottare
Tutto quello di cui ho bisogno siamo io e te.
Senza di te...

Senza di te, oh... di te, di te...

Non riesco a cancellare quel che abbiamo passato
Così me ne darò per sempre la colpa
Ma non posso accettare che ci siamo separati
Senza di te, senza di te
non riesco ad uscirne adesso, non può andar bene
Non posso sopportare nemmeno un'altra notte insonne
senza di te, senza te.

Non volerò in alto, non scalerò
Se non sei qui, sono paralizzato
senza di te, senza di te
Non riesco a vedere, sono cieco
Ho perso il mio cuore, ho perso la testa
senza di te.

senza di te, oh... di te, di te...

Sono perduto, sono inutile
Non sarò mai più lo stesso
senza di te, senza di te, senza di te. ]

La riconobbi dopo un po', era di David Guetta, Without you. Era stata la mia canzone preferita per un periodo, ma dopo un po' mi era andata in malora.

La ascoltai attentamente, Cassandra la sapeva tutta a memoria, non l'avevo mai sentita cantare ad una femmina, soprattutto mai senza base, era una cosa strana. Al posto della musica si sentiva qualche cinguettio, e il rumore di una motosega in lontanaza.

Tornai a lavorare, volevo finire di potare quella fottutissimi siepe ed andare... Si, nell'orto. Almeno non avrei avuto quella presuntuosa aprofittista tra i piedi.

Però dovevo ammettere che era intelligente, anch'io avrei agito nel suo stesso modo, anzi più di una volta lo avevo fatto. Chissà quante volte avevano pensato la stessa cosa di me. Mi misi a ridere; l'aria della Scozia mi stava dando un po' alla testa..

Un po' alla volta presi la mano, e finii prima del previsto. Visto che dovevamo tornare alla fontana per le 10:00, ed erano solo le 9:24, decisi di andare a farmi un giro per il parco. Mi tolsi le scarpe, appoggiai le cesoie e i guanti a fianco a Cassandra, che come prima era concentrata sulla musica.

Camminaii ai lati dei sentieri di ghiaino, per non ferirmi i piedi sui sassi. Era così sereno, la luce che filtrava attraverso gli alberi, gli uccelli che cantavano, quella leggera brezza che scuoteva i rami facendo cadere qualche foglia.
Avrei volentieri registrato qualche vines se il mio cellulare non l'avesse avuto Cassandra. Decisi di tornare dove l'avevo lasciata, ne avrei fatti 1 o 2, li avrei caricati sul computer e mandati a Cam perché li caricasse al posto mio.

Cassandra era dove l'avevo lasciata, sembrava che si fosse addormentata, quindi le sfilati il telefono dalla mano e mi allontanati di qualche metro. Feci qualche battuta e salutai i fan, poi lo salvai in galleria. Stavo per girare il terzo vines, dopo averne già cancellati un bel po', quando una fastidiosa voce mi interruppe:

«Che fai, ti riprendo da solo?» - mi chiese Cassandra con quella sua voce fastidiosa.

«Sto facendo un vines, sai, è grazie a quelli che sono famoso.» - le risposi con lo stesso tono presuntudir
«È grazie a quelli che sei qui, idiota.» - mi rimbeccò lei.

Stavo per rispondere quando mi resi conto che era vero quello che aveva detto, se non avessi iniziato a fare vines non sarei diventato famoso e di conseguenza non avrei avuto tutti i problemi che mi avevano portato a bere, fumare e quant'altro.

Cambiai discorso «Sono quasi le dieci, dobbiamo andare.»

«Dammi qui il telefono, ti aiuto a fare l'ultimo video.» - mi lasciò senza parole.

Viva la coerenza.

«Devi registrare solo video da sei secondi.» - le spiegai brevemente.

«Guarda che so cos'è un vines, ti seguo anche su Vine.» - mi spiazzò un'altra volta.

«Ah, e ti piacciono i miei video?»

«Mi piacevano, ma ora che ti ho conosciuto mi sa che smettere di seguirti...»

«E perché?»

«Perchè sei qui.» - risposta più che ovvia.

Le porsi il telefono e lei si mise in posa. Quando sentii il bip dell'inizio iniziai a parlare.

«Hey, gente, qui è Nash, volevo dirvi che... Cazzo che occhi stupendi.» - mi bloccati di colpo, incantato.

Cassandra stava registrando con una mano, e con l'altra si era tolta gli occhiali da sole mostrando una cosa che non avrei mai pensato. Degli occhi blu come il mare, profondi come l'Oceano. Più belli dei miei.

«Che c'è? Pensavi di essere l'unico con degli occhi da capogiro?» - mi chiese lei ridendo.

«No, solo che non avevo mai visto nessuno con degli occhi più belli dei miei.» - risposi sovrappensiero.

«Cos'è, un complimento?»

«Nope, solo una considerazione...!» - risposi pronto.

Ci fu qualche istante di silenzio, molto imbarazzante in realtà. Poi sentii il bip e ripresi a parlare, fissando quegli occhi che erano poco sopra alla fotocamera del telefono.

«Hey bella gente, qui è Nash, volevo dirvi che visto che il mio telefono è rotto, per un po' non potrò più fare vines, infatti ora sto registrando con il telefono di mio fratello. Quindi non preoccupatevi, non sono morto!» - parlai il più veloce possibile, far stare gente parole in sei secondi di registrazione era complicato.

Cassandra mi diede appuntamento a pranzo in un tavolo un po' in disparte per parlare delle cose che voleva in cambio del favore.

°°°*°°°

Nell'orto le operazioni erano all'incirca le stesse della volta precedente, ma riuscii a rimanere pulito.

A pranzo presi un po' di insalata, e un piatto di pasta, che non era molliccia e appiccicosa come quella che mangiavo a casa.

Andaii a sedermi dove mi aveva indicato Cassandra, ma lei non arrivava. La mensa un po' alla volta si stava svuotando, erano ormai le 12:33, e alle 13 iniziava il turno pomeridiano di lavori. Alla fine arrivò, ancora venti minuti e sarei dovuto essere in cucina, a lavar piatti.

«Mi dici per qualche cavolo di motivo sei arrivata a quest'ora?» - praticamente le urlai.

«Ero in cerca di informazioni. Mi informavo se per caso il direttore oggi è fuori, sai, per il tuo problema del WiFi.»

«An okey, sei giustificata.»

*figura di merda*

«Allora, cos'hai scoperto?» - le chiesi un po' titubante.

«Bhe, allora, questa sera vengono dei manager a visitare l'Istituto, quindi della 22 alle 23 circa non sarà in ufficio; fatti trovare alle 23:15 davanti alla porta della mia camera, sto al quarto piano, corridoio 3 stanza 5, l'unica con la porta blu.»

«Ci sarò.»

«Avrai circa una ventina di minuti per fare quello che devi, poi dobbiamo uscire. Per quanto riguarda la ricompensa, per le prossime dieci ore di giardinaggio farai il lavoro al posto mio, e mi presterai anche il cavo dell'iPhone, ho rotto il mio e non posso più caricarlo, finché non ne compro uno nuovo.»

Senza nemmeno pensarci accettai, non avevo comunque scelta.

«Allora a questa sera.» - dissi alzandomi per andare in cucina.

«A dopo, Nash.»





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