La Ballata Del Dubbio

By asocial96

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Dammi una ragione per amarti Quando ci addormentiamo la sera tardi Per non volerti condividere insieme agli a... More

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By asocial96

Clementino mi verra a prendere tra mezz'ora, e nella mia testa sono ad un punto morto.
Dopo la litigata di questa mattina Davide è andato via trascinandosi anche Pier, neanche un grazie per averlo accolto in casa in quelle condizioni, poi le sue parole mi hanno davvero ferita.
Ancora non riesce a capire che la colpa di questa situazione non è solo mia, anche lui ci sta dentro e proprio non vuole arrivarci!
Vede sempre tutto come vuole lui e mai com'è realmente, non capisce che se non mi avesse ignorata in quei mesi tutto questo non sarebbe mai successo e invece no.

Mi do una pettinata ai capelli e sono pronta.
Guardo il telefono e c'è un messaggio da parte di Clementino.

*Sono sotto casa tua!

Prendo la borsa e scendo.
Mi infilo in macchina e lo saluto con un piccolo bacio sulla guancia.

- Allora come sta il mio napoletano preferito?- dico cambiando stazione radio, è più forte di me non riesco mai a stare in macchina con una canzone di merda alla radio ho sempre quell'istinto di cambiare fin quando non trovo una canzone decente.

- Poteva andare meglio... tu?- dice distogliendo lo sguardo dalla strada per poi posarlo su di me e come al solito quello sguardo mi provoca brividi che ormai erano svaniti da tempo in me.

- Anche... cosa ti è successo??- dico guardando la strada davanti a me proprio come dovrebbe fare lui al posto di fissarmi.

- Diciamo che la rossa non molla la presa - ridacchia e faccio lo stesso anche io - Tu invece?- mi chiede.

- Nulla come al solito Davide e i suoi atteggiamenti di merda! - dico malinconica guardando fuori dal finestrino.

- Immaginavo, comunque dove la porto signorina? - dice, diciamo che l'argomento 'Davide' pesa un po ad entrambi quindi meglio cambiare discorso.

- Mmmmmh su una stella! - dico ridendo.

- Troppo scontato - ride anche lui.

- Fermiamoci a quel bar! - indico un bel locale difonte a noi.

Facciamo qualche giro dell'isolato e finalmente troviamo parcheggio.
Arriviamo al bar e prendiamo un tavolo fuori coperto da un telo, e un bel posticino moderno e accogliente anche perché ci sono luci di Natale ovunque, e diciamola tutta Roma è bellissima ma nel periodo natalizio non se batte!

Un cameriere si avvicina a noi e prende le ordinazioni e va via facendomi un occhiolino.

- Vedi che ci stava provando? - dice Clementino guardando il cameriere entrare dentro.

- Naaaah voleva semplicemente essere simpatico!- dico ridendo.

Dopo pochi minuti fa ritorno il cameriere con la nostra ordinazione e sorridendomi svariate volte va via.

Tra una battuta e l'altra passa il tempo, stare con lui è davvero una medicina, mi fa passare ogni mal umore e ogni pensiero cattivo, sembra che per un attimo tutto vada bene.

- Non vorrei dirtelo anche perché stiamo passando un bel pomeriggio insieme ma ora credo che smetterai di ridere proprio come me!- dice mentre guarda qualcosa alle mie spalle e serra la mascella.

Non voglio girarmi, so che vedrò qualcosa di molto brutto ma la curiosità prevale, mi volto e vedo Davide che scherza e ride con una ragazza, lei è di spalle quindi non riesco a vederla bene.
Sento come delle spine nel petto, questa scena non pensavo di vederla davvero, insomma credevo che un paio di giorni e sarebbe passato tutto e io e lui saremmo tornati insieme, invece no.
Ora è seduto con un altra ragazza e sembrano andare d'accordo ed essere molto intimi visto come si toccano.

Mi volto verso Clementino e ha ancora quello sguardo duro, non può provare così tanto odio nei confronti di Davide.

- Forse è meglio andare via!- dico alzandomi.

- Si forse è meglio! - mi afferra il braccio e mi porta via da quel bar.

Mi faccio trascinare, sembra che le gambe non ne vogliano sapere di camminare e respiro a fatica, vederlo con un altra mi fa davvero male, e noto che non sono l'unica.

- Dai non puoi incazzarti così tanto per aver visto Davide! - dico con un filo di voce.

- Non capisci! - dice con tono duro.

- Si dai eravate molto amici ma mi sembra esagerato, quella che dovrebbe stare così sono io e non tu!- dico.

- Monica perfavore smettila! - dice urlando.

Si volta verso di me, ha gli occhi gonfi e lucidi, è rosso in viso, gli avvolgo il corpo con le mie braccia e subito dopo ricambia stringendomi forte a se.

- Formate davvero una bella coppia, dovreste mettervi insieme! - sento un battito di mani e una voce alle mie spalle molto famigliare. Davide.

Clementino mi molla subito e si avventa conto di lui buttandolo a terra.
Cazzo, mi alzo e cerco di dividerli mettendomi fra i due e allontanandoli con le braccia.

- Tu mi hai ricambato il favore e ora anche io, un altra volta!- dice Davide, non ci sto capendo niente.

- Sei un pezzo di merda, ti ammazzo!- fa per buttarsi un altra volta contro Davide ma lo fermo.

- Insomma che cazzo sta succedendo qui e cos'è questa storia ora? - urlo, giuro che mi sta facendo male la testa.

- Fattelo spiegare da tu ex ragazzo! - dice Clementino allontanandosi dalla mia presa.

Mi volto verso Davide che mi guarda fisso.

- Allora?- dico.

- Non soni cazzi tuoi! - mi dice fissandomi negli occhi, non sembra più il Davide che ho conosciuto tanto tempo fà.

Mi volto verso Clementino con la speranza che lui potesse darmi una risposta ma è sparito.

- Dove cazzo...- inizio a imprecare ad alta voce.

- Buona continuazione della tua vita Monica! - dice Davide con uno sguardo completamente diverso da quello che aveva due secondi fa, sembra malinconico.

- No tu mi dici chi cazzo era quella!- urlo fermandolo dal braccio.

- Devo andare... - si volta e va via.

Sono arrabbiatissima con entrambi, davvero non riesco a capire che cosa sia appena successo, chi era quella e perché Clementino si è così tanto incazzato con Davide.
La testa mi scoppia forse è meglio che ritorno a casa altrimenti credo che sveniró per strada.

Manca un isolato e sono arrivata a casa, non ho mai così tanto desiderato di stendermi e dormire come ora, solo pochi passi e finalmente potrò rilassarmi.

- Ehi, Monica! - sento una voce femminile alle mie spalle, voltandomi trovo la ragazza che incontrai a Napoli.

- Ehi - le sorrido, questa tipa giuro che mi inquieta, le ho dato solo indicazione e mi tratta come se fossi una sua amica.

- Come va?- mi abbraccia e continua a sorridere.

- Oh bene te?- ma ha per caso il muscolo facciale bloccato? Non fa altro che sorridere dolcemente, è troppo strana!

- Bene bene, comunque volevo dirti che come sai dopodomani è Capodanno e ci sarà un veglione in una casa abbandonata in periferia, quella sera suonerò io se ti va puoi venire, basta dire all'entrata il mio nome e passerai la fila. - dice sorridendomi continuamente.

- Ah si sapevo di questa festa, sarà sicuramente una bella festa, verrò! - dico.
- Grazie mille allora ci si vede lì - mi sorride e va via.

Mi inquieta fin troppo ma credo che alla festa ci antro non mi voglio far buttare giù da questi ultimi avvertimenti, chiederò a Carla e Clementino di accompagnarmi.

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