Credevo Di Odiarti

By Ale_Valerio01

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Avrebbero dovuto odiarsi, stare lontani...forse però questo valeva solo per Sophia ma per Zayn,il ragazzo che... More

CAPITOLO 1

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By Ale_Valerio01

Ciao io sono Sophia una ragazza di 16 anni. Non c'è molto da dire su di me apparte che io e la mia "famiglia" ci siamo trasferiti a Londra da quasi un mese. Il rapporto a casa con i miei genitori non è dei migliori tanto da farmi perdere anche l'amore in ciò che sognavo avere nella mia vita: amici e ragazzi. Da sempre ho visto persone essere amiche davanti e nemiche da dietro. Così ho perso la fiducia di tutti. Quando ci siamo trasferiti mamma e papà mi iscrissero a una scuola abbastanza valida ma non adatta a me. Sono figlia unica pertanto sono molto gelosa delle mie cose e se una cosa o qualcuno entra nel mio cuore prendo seriamente in considerazione la cosa. Comunque,adesso basta con la presentazione e continuiamo. Domani andrò alla nuova scuola,non c'è bisogno della presenza di mamma e papà,le carte di iscrizione sono tutte pronte;spero di trovarmi meglio della precedente perché non ho nessuna intenzione di ricambiare istituto. Ho paura dei compagni che mi potrei ritrovare una volta arrivata lì,sono sempre stata una ragazza taciturna e per questo motivo non ho mai socializzato molto, ma una cosa è certa, se qualcuno è contro di me la risposta non me la toglie nessuno.

Vado in camera mia,devo decidere cosa indossare domani per la scuola. Così chiedo a Meiko, un'amica della vecchia scuola, cosa indosserà lei. Meiko è stata l'unica ragazza con cui ho stretto davvero un buon rapporto, sa tutto di me e viceversa,ma non posso dire ancora di volerle bene;non lo dirò mai a nessuno. Meiko mi risponde velocissimamente e mi descrive ciò che avrebbe indossato. Al che mi avvicino all'armadio,apro le ante e afferro un paio di legging jeansato,un maglioncino bianco un po lungo e le all star☆rosse. Ecco cosa indosserò domani.

Sono le 7 del mattino,alle 8 mi devo presentare nell'ufficio del preside per firmare una copia di iscrizione definitiva a questa scuola. Sono agitata ma nonostante questo e nonostante i continui pensieri negativi vado in bagno mi lavo e mi vesto. Raccolgo i lunghi capelli castani in una coda alta,traccio una spessa (ma non troppo) linea di eleyner,mascara e fondotinta per ravvivare le fossette sulle guancie. Un ultimo sguardo allo specchio ed esco. La scuola dista un'oretta circa da casa quindi dovrò prendere il pullman. Ogni mattina dovrò sopportare il tragitto del pullman...noooo. Prendo le cuffiette,saluto mamma e papà e mi dirigo alla fermata.

Quando salgo sul pullman mi siedo ai posti centrali,ne troppo avanti ne troppo dietro,in modo tale da poter guardare tutto...sia avanti che dietro. Infilo le cuffie nelle orecchie e sento la canzone degli One Direction "Little Thinghs" non so perché ma questa canzone mi rispecchia alla perfezione e mi fa sentire bene. La musica credo che sia l'unica cosa che mi fa sentire bene e credo che sia l'unica cosa che mi fa assomigliare alle altre ragazze. Appoggio la testa al finestrino e fisso fuori, il pullman non è ancora partito,starà aspettando quel gruppetto di ragazzi in lontananza che si stanno affrettando per arrivare in tempo. Il mio ascolto tranquillo viene interrotto da un frastuono allucinante, da voci che iniziano ad aumentare sempre più. Giro la testa e vedo tre coppiette di ragazzi e ragazze mano nella mano che cercano un posto dietro libero. Sembrano sentirsi importanti,i capi di non so cosa ma in realtà sono solo dei patetici chi si credono fighi solo per i vestiti firmati che indossano e per il comportamento del tutto sgarbato che intimorisce gli altri ragazzi. Anche nella vecchia scuola c'erano tipi come questi ma sono sempre stata alla larga.Rido nel vedere le loro espressioni,sembrano tutte così innamorate ma poi,la ragazza guardava un ragazzo in fondo e il ragazzo guardava la ragazza accanto a lui. Giro la testa e accavallo le gambe.

CAPITOLO 2
Sento un peso accanto a me. Giro la testa e vedo questo ragazzo che ad alta voce urla e gesticola ai suoi amici dall'altra parte del pullman praticamente. Tutti gli altri ragazzi sul pullman lo fissano. Mi tolgo una cuffietta scocciata e con un dito gli busso sulla spalla rivolta verso di me. Si gira e mi lancia un'occhiata. "Scusami potresti fare silenzio? Stai disturbando tutti" inizio. Mi guarda,si gira verso gli amici che ridono alla scena,si alza in piedi nel corridoio del pullman e dice " Uououo,ragazzi avete sentito?" Sì avvicina a me abbassandosi su se stesso. "Dovrei essere impaurito?" Lo guardo e scosto lo sguardo. Preferisco non rispondergli per non creare altri problemi ma la mia impulsività vince ancora e ha la meglio su di me. "Non ho detto che devi avere paura di me,sai,non voglio essere considerata un mostro come certi altri." Continuo decisa fissandolo negli occhi. "Sai chi sono io? Bhè se voglio posso metterti a tacere quando voglio" mi dice guardandomi negli occhi e vedo un accenno di risata. "Non sono di certo la ragazza che si tira indietro e che si lascia intimorire da qualcuno,soprattutto da uno come te. So che tipo sei e sinceramente non voglio continuare la tua 'conoscenza' quindi scusami ma devo scendere." Mi alzo,afferro la cartella e gli passo accanto. Una cosa so ed è che non devi mai mostrarti indifesa e debole davanti a quelli prepotenti come lui. Scendo mi giro e guardo su,al finestrino. Vedo gli amici che gli corrono incontro dicendogli qualcosa.

Non sanno chi sono io ed è questo il bello. Sono calma con chi voglio e stronza quando voglio.

Inizio a incamminarmi verso il sentiero della scuola e noto a distanza una ragazza,mi sembrava di conoscerla già. Mi fermo in mezzo alla folla degli altri studenti e vedo una sagoma infondo iniziare a correre verso di me. Non ci posso credere è Meiko. Inizio a correrle incontro anche io finché non finiamo per abbracciarci.
"Oh mio Dio, Sophia, non sai come è bello rivederti. E la bella notizia è che potremo stare sempre insieme da oggi perché ci siamo trasferiti qui. I miei genitori hanno ricevuto una incredibile offerta di lavoro e abbiamo deciso di trasferirci qui a Londra e come ho saputo da tua madre che tu saresti venuta qui...ho chiesto a papà di iscrivermi qui con te. Volevo farti una sorpresa,per questo non ti ho detto niente ieri al telefono." Mi guarda e sorride,abbracciamdomi felice. Contraccambio l'abbraccio. "Non so cosa dire veramente " inizio "Sono felicissima che sei qui Meiko,è un sollievo saperti qui,con me. Almeno avrò un'amica che già conosco" sorridiamo e continuiamo a camminare. In lontananza sento ancora le voci di quei ragazzi,ma non mi importa,ciò che conta ora è Meiko...il suo discorso...e il fatto che non sarò sola,perché ora c'è lei.
CAPITOLO 3
Entriamo nell'androne dove vediamo che alcuni stundenti stanno distribuendo una piantina della scuola per quelli nuovi. Afferro la piantina e io e Meiko ci dirigiamo agli armadietti. Il suo è sull'altro corridoio ma il mio,il mio è accanto a quello di quel ragazzo arrogante del pullman. Questa non ci voleva. Saluto Meiko e,con la piantina tra le mani, inizio a girovagare per i corridoi della scuola in cerca della mia aula.

Finalmente trovo la classe,con la piantina della scuola è facilissimo trovare le sezioni. Entro,è l'ora di Sociologia ma a quanto pare per me non ci sono lezioni perché sono tutti impegnati a farmi presentare.
La professoressa sembra essere una donna tranquilla,solare e paziente. "Ragazzi,date il benvenuto alla vostra nuova compagna di classe. Lei è Sophia Hudson e si è trasferita qui da poco. Siate gentili con lei." La classe girata verso di me... alzo la mano e saluto. "Sophia" continua la prof "Per il momento puoi sederti li infondo a quel banco vuoto,dopo daremo le disposizioni ufficiali" Annuisco e mi siedo al posto assegnatomi.
Sembra essere una bella classe,affiatata e solare. Spero di trovarmi bene. Durante la lezione abbiamo parlato del più e del meno e la prof cercava di farmi capire dove erano loro e dove sarei dovuta arrivare io. Entra il bidello annunciando che nell'ora successiva,la lezione che doveva essere di Biologia, si sarebbe spostata al piano superiore in un'altra aula. Mi si avvicina una ragazza e mi porge la mano. "Ciao,io sono Stacy." Gliela stringo. "Ciao io sono Sophia." "Sì, hai un bellissimo nome" ride "Dopo hai la lezione di Biologia?"continua. "Sì" dico "perché anche tu hai la stessa lezione?" "No io no,ma ho pensato di avvisarti che l'aula si trova in un angolino dietro il bagno. E lì c'è sempre un gruppetto che si diverte a dare fastidio. Quindi,stai attenta." Avvisa. "Grazie Stacy,sei gentilissima" dico. "Nulla" sorride e se ne va.

Suona la campanella. Afferro le mie cose e con la piantina sotto mano,salgo le scale e raggiungo il piano superiore. Nel corridoio cerco di vedere dove è il bagno. Ricordo che Stacy mi ha detto che l'aula si sarebbe trovata dietro il bagno. Così cammino per il lungo corridoio e arrivo davanti alla porta. Altri pochi passi e sarò arrivata. "Oh,guardate chi abbiamo qua... la ragazza coraggiosa di stamattina" sento. Mi giro e alzo lo sguardo. "Che c'è non ti ricordi di me? Strano sembravi così spavalda. Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Continua sotto le risate dei suoi amici. Mi avvicino a lui che è appoggiato al muro con le braccia incrociate. Appoggio le mani sui miei fianchi e dico "Certo che mi ricordo di te,sei lo stesso ragazzo presuntuoso di stamattina che ti credi di essere grande solo perché hai l'appoggio dei tuoi amichetti. Ora scusa ma devo andare" mi giro e vado via,voltandogli le spalle. Sento I suoi amici dire "Vai Zayn, digliene quattro." Non ho il tempo di girarmi perché sento una forte pressione spingermi al muro del bagno. Lo guardo,è dinuovo lui.
Inizio a dimenarmi ma niente da fare,è più forte di me.
"Lasciami" cerco di gridare ma le parole non escono. "Shh guarda che non ti faccio niente. Smettila di gridare." Sono confusa. Un minuto prima pavoneggia e poi mi si rivolge così. Lo guardo alzando il braccio e dico. "Mi stai stringendo i polsi,mi stai facendo male" Mi guarda i polsi e li lascia. Non mi ero accorta di quanto fosse bello,anzi le sue mani tra le mie mi hanno fatto venire un brivido forte forte. Sarà per la paura? Bho...
"Che ne dici se dopo ti aspettassi fuori alla classe? Potremo prendere un caffè al bar della scuola" dice "No grazie. Sono impegnata" Afferro la cartella ed esco senza salutarlo. Lui esce dopo di me sotto gli occhi degli amici che lo fissano divertiti e curiosi. Entro in classe. Anche qui dopo una breve presentazione iniziamo la lezione. Nella mia mente solo la scena precedente. Ha un ciuffo bruno,non molto alto però...gli occhi nocciola intensi...la bocca disegnata...ed è abbastanza più alto di me. Deve essere più grande di me. Cerco di togliermi la sua immagine dalla mente e cerco di soffermarmi di più sulla lezione che la prof Digennaro sta spiegando.
CAPITOLO 4
La lezione è finita con il ciclo evolutivo degli animali. È stato divertente quando nel bel mezzo della spiegazione un mio compagno di classe,il più pagliaccio,ha imitato i versi degli animali facendoci scoppiare tra le risate,professoressa compresa.
Sento un bip. Afferro il cellulare e vedo un messaggio di Meiko.
*Ora libera,caffè al bar della scuola?* leggo. *va bene,arrivo* rispondo.

Il bar è molto grande,c'è spazio sia dentro che fuori. Esternamente i tavoli si trovano sotto delle cupole che li proteggono dal sole. Mi accomodo su una delle sedie e aspetto Meiko. Dopo circa 10 minuti arriva,mi saluta con un bacio sulla guancia e si siede. "Prendiamo due caffè e due cornetti al cioccolato?" Chiede. "Per me va bene" rispondo. Diamo l'ordine al cameriere e aspettiamo la consegna. "Allora Sophi...come è andata questa giornata anche se non si è ancora conclusa?" Chiede. "Bene,e a te?" Non voglio raccontarle di ciò che è accaduto,non mi capita mai di raccontare i fatti miei agli altri. "Bene,non vedo l'ora finisca però. Ascolta...al ritorno potremmo sederci vicine nel pullman,che cosa ne dici?" Annuisco e sorrido. "Per me va be..." Non riesco a finire la frase perché il lontananza vedo dinuovo il solito gruppetto avvicinarsi. "Oh no...anche qui" dico scocciata. Meiko mi guarda storta e dice "Cosa succede?" E si gira. Le racconto dell'incontro,non ho altra scelta. La sua faccia durante il racconto è divertita,spaventata,incuriosita. "Aspetta Sophia,io conosco quel ragazzo...è Zayn Malik. Tesoro sprechi il tuo tempo se pensi di piacergli. Non si è mai innamorato di nessuno è per questo che da fastidio agli altri. Stagli lontana" mi dice "Eh? Guarda che a me non piace per niente anzi lo odio."Il gruppetto si siede accanto al nostro tavolo,la distanza non è molta ma almeno non siamo attaccati. Arrivano i caffè e i cornetti poi,il cameriere, passa al loro tavolo per prendere l'ordine. Cerco di non degnarlo di uno sguardo,di essere indifferente ma Meiko sembra farmi una telecronaca di tutti i suoi movimenti. "Sì gira,ti guarda,parla con il suo amico,sorride,ti guarda..." Rido per la sua voce investigativa. Mangio il mio cornetto al cioccolato e bevo il mio caffè poi,mentre aspetto che Meiko finisca il suo mi alzo. "Mei,vado in bagno a incipriarmi il naso torno subito." "Va bene Sophi,ti aspetto qui".
Percorro il cortile e rientro nella scuola per andare in bagno. Mi guardo allo specchio,mi aggiusto i capelli e mi sistemo un po'. Questo bagno mi mette un senso di ansia,è praticamente situato in un posto dove non ci sono ne classi ne altro. È tipo un posto per soli bagni, quello delle ragazze difronte a quello del ragazzi. Mi avvicino alla porta per gettare il fazzolettino nel cestino;come alzo lo sguardo vedo vicino al muro due piedi. Alzo gli occhi ancora di più e vedo dinuovo lui. Faccio una faccia scocciata e tiro un sospiro stanco. "Uh ma che bravo,e i cani da guardia dove sono?" Dico riferendomi agli amici. "Sono solo io" continua distaccandosi dal muro e mettendo le mani in tasca. Esce un pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans a cavallo basso e si mette una sigaretta nell'angolino della bocca. Diamine è perfetto anche mentre fuma. "Posso parlarti?" Mi chiede. "No. Devo ritornare da una mia amica" gli rispondo aggiustandomi gli anelli alle dita delle mani. "Ecco,avevi detto che avevi da fare e non sei voluta venire a prendere un caffè con me." Il suo tono non arrogante come al solito ma più calmo. "Bhè se ti ho detto di no è perché A)non ti conosco B) non mi interessa conoscerti C) non voglio stare con un gruppo che intimorisce gli altri ragazzi e D) non mi piace la tua compagnia." Gli rivolgo uno sguardo,ma non ho una espressione da saputella,da superba o che so io. Sono calma e normale. Mi fissa,avvicina la sigaretta alla bocca..."Bhè " continua "almeno posso sapere il tuo nome? Il mio è Zayn...Zayn Malik" mi porge la mano. Gliela guardo e mi avvicino "Sophia...Sophia Hudson." Gliela stringo e poi continuo, "ora devo andare...ciao" "Aspetta" getta la sigaretta velocemente nel cestino, e prende la cartella "possiamo ritornare insieme in cortile?" Annuisco. Non nego che la sua presenza mi infastidisce ma infondo quando è solo si comporta bene con me. Ritorniamo ai tavoli.
CAPITOLO 5
"Meiko,hai finito?" Chiedo "Alla faccia del 'faccio presto' comunque si,paghiamo il conto e possiamo andar via. E poi come è che sei ritornato con quello?" Sorride. "Ti racconto più tardi,magari posso venire da te così parliamo un po...che ne dici??" Mi guarda di lato e con voce alta e scendendo gli scalini dice "Oh oh oh...aria di novità" le do una pacca sulla spalla e scendo con lei.
...

La giornata è finita, il tragitto nel pullman è stato tranquillo,fortunatamente accanto a me c'era Meiko...non avrei sopportato la compagnia di Zayn dinuovo. È un ragazzo irritante,con le sue parole ti irrita,con il suo sguardo ti fa imbestialire. Scendo dall'autobus. Prendo le chiavi di casa ed entro. Perfetto non c'è nessuno,mamma e papà sono a lavoro ritorneranno verso le 7 di sera. Mangio qualcosa e poi faccio quei pochi compiti che oggi la prof di Sociologia mi ha assegnato per mettermi in riga con loro. Si sono fatte le 17:15 devo andare da Meiko. Scrivo un biglietto a mamma e papà dicendo che sono uscita e poi mi dirigo verso casa di Mei. È abbastanza distante e la cosa che più mi scoccia e che devo attraversare una strada dove ci sono i soliti uomini che con una caraffa di birra in mano ti danno fastidio. Mi armo di coraggio,mi infilo le cuffie nelle orecchie e inizio a incamminarmi.

Sono nella piazza centrale tra un isolato circa arrivo a casa di Meiko.
La trovo ad aspettarmi sull'uscio della porta. Ci salutiamo e rientriamo in casa. "Mamma io e Sophia andiamo in camera mia. Non ci disturbare." Dice rivolta a sua madre. Rido e saliamo le scale fino alla sua camera. Ci sediamo sul letto e Meiko mi offre una tazza di cioccolata calda. Mentre la beviamo mi guarda fissa. "Meiko..."inizio "mi devi dire qualcosa?" Vedo il suo volto riempirsi di gioia "Bhè si,da qualche giorno ho visto un ragazzo che a me piace molto e che abita da queste parti!" Mi dice. Le sorrido e bevo un sorso di cioccolata calda,poi posiamo le tazze sul comò. Ci inginocchiamo al centro del letto e le dico "E quindi? Ne sei innamorata?" E le lancio uno sguardo di curiosità. "innamorata no,ma sento che qualcosa tra noi potrebbe nascere. Anzi,mi dispiace non averti avvistata prima ma mi ha appena invitata ad uscire. Per le 20:00 devo essere pronta,mi potresti aiutare?" La guardo e le prendo la mano. "Ma certo" dico "Certo che ti aiuterò e sono felicissima per te. Goditi questa serata Meiko." Ci abbracciamo e poi ci alziamo dal letto per iniziare a prepararci.
"E tu? Non mi devi raccontare niente con quel tipo....ah si...Zayn?" La guardo nello specchio,e prendo una ciocca di capelli per piastrarla. "Non c'è niente da sapere,è una arrogante presuntuoso e la sua presenza mi irrita. E poi mi sono ripromessa di non innamorarmi di nessuno perché i ragazzi fanno solo del male. Ricordi ciò che è successo con Charlie? Bhè, mi ha mollata per la mia migliore amica. Guarda mia madre e mio padre,non fanno altro che litigare e io non voglio finire come loro." Affermo continuando a guardare la sua immagine nello specchio e prendendo le ciocche di capelli. "Andiamo Sophi,stamattina al bar quando sei tornata con lui al tavolo nei tuoi occhi c'era la meraviglia...ti piace" mi dice facendomi il solletico alla pancia. "Non è vero,non mi piace. Non posso negare che non sia bello ma insomma guardalo...è un impertinente e poi ora già sarà chissà con quale ragazza di turno" dico ridendo e cercando di scanzare le sue dita. "Finiamola qui adesso....dobbiamo pensare a te e a come ti vestirai e comunque per concludere...lo odio."
...
CAPITOLO 6
Meiko è pronta per uscire,mentre lei era in bagno alla porta ha suonato il suo amico,futuro ragazzo, Christian...mi è sembrato un ragazzo tranquillo ed educato;l'esatto contrario di Zayn. Ma aspetta come è che ho tra i pensieri Zayn? Nonono. Saluto tutti ed esco di casa,come scendo dal marciapiede sento chiamarmi. "Sophia,Sophia!" Mi volto. È Zayn. Accellero il passo. Mi corre incontro e mi blocca il braccio. "Perché scappi da me?" Mi dice "Ancora non lo hai capito? Non voglio avere niente a che fare con te" gli rispondo e continuo a camminare. "Ascolta ho un'idea...ti va di vedere un film da me?" Propone "No" dico secca. "So quale è il tuo problema Hudson..." Hudson? Come gli viene in mente di chiamarmi per cognome? "Sarebbe? A stento mi conosci.." gli dico girandomi verso di lui e camminandogli incontro. Si avvicina verso di me siamo a 4 centimetri di distanza,lui si abbassa vicino al mio orecchio e sussurra "sono io il tuo problema" "finalmente lo hai capito" dico indietreggiando. Lui mi afferra per il giubbotto e mi tira a se. "Dai...è solo un film" "E va bene!!!" Gli dico "ma ti avviso che è solo per questa volta." Con un gesto rapido gli tolgo la mano dal giubbotto e lui indietreggia con le mani alzate in segno di arresa. MI porta a casa sua;è grande,spaziosa e ben arredata. Prepara i popcorn e ci sediamo sul divano per vedere un film. "Film da paura va bene? Non penso ti facciano paura dato il tuo caratterino" mi dice "infatti,metti ciò che vuoi." Dico. Inserisce nel lettore DVD un film da paura....sono preoccupata ho sempre avuto il terrore dei film da paura e il mio carattere è dovuto a ben altro. Ci sono certe scene in cui c'è sangue ovunque,presenze e inseguimenti. Inizio a tremare come una foglia, ma non voglio che lui se ne accorga. "Sophia,ti puoi anche avvicinare se hai paura" mi dice sorridendo. "Io paura? Pff non mi conosci proprio!" Gli dico "Andiamo Sophia,basta con questa faccia tosta. Vieni qui." E apre il braccio in segno di invito. Non vorrei, ma questo film mi fa troppa paura. Mi infilo così tra le sue braccia che lui chiude intorno a me. Mi sento protetta, la paura è scomparsa ma il cuore accellera...come è possibile?? Mantengo sempre un filo di distanza tra di noi. "Guarda come sei quando sei tranquilla? Dolce,affettuosa,non stronza come al solito con quel tuo carattere acido" mi dice guardandomi. Mi allontano da lui e mi alzo dal divano. Mi avvicino alla sedia e mi metto il giubbotto. Si sono fatte le 18:30 mamma e papà saranno a casa tra poco. Mi ha ferito tanto la sua parola...acida. Cosa ne sa lui di ciò che ho passato io? Il mio passato nessuno lo sa. "Ohy cosa succede?" Mi dice "Niente, si è fatto tardi e devo tornare a casa." Gli dico. "Bugiarda" mi prende la mano e mi fa sedere sul divano.
"So che ragazza sei,sei quella che si è costruita una barriera intorno per non so quale motivo...nei tuoi occhi c'è la tristezza" mi dice. Scoppio in lacrime, ha scoperto tutto...ha capito tutto di me senza che parlassi. Come ha fatto? Lui mi abbraccia forte e mi tira a sé. È inutile,quando mi abbraccia perdo il controllo sui miei sentimenti...si sentimenti,credo di iniziare a provare qualcosa. "Non ho mai detto questa cosa a nessuno,sei l'unico a cui lo dico. Quando avevo 14 anni sentii mamma e papà litigare nella cucina così scesi e mi avvicinai impaurita alla porta. Vidi mamma seduta per terra,mentre piangeva e papà davanti a lei che la guardava imbestialito e le urlava contro. Così crescendo mi ripromisi di non innamorarmi di nessuno ma poi arrivò lui,Charlie,che non era il principe azzurro che io credevo avessi trovato ma era una bestia che mentre era fidanzato con me aveva un'altra,la mia migliore amica. Così ho perso la fiducia in tutti...genitori,amiche e ragazzi. Ecco perché sono fredda. Per avere 16 anni non ho avuto una vita molto felice come le altre bambine. Ho sempre vissuto da sola." concludo. "Sophia,mi dispiace tantissimo. Non so cosa dirti." i suoi occhi sbarrati "16 anni??" Annuisco. "Bhè io ne ho 18 sai?" Lo guardo negli occhi. "Perché sei così?" Chiedo "Così come?"Chiede "ti diverti a far paura agli altri e..."
"Tempo fa venni abbandonato dalla mia famiglia...iniziai a bere e a fumare fin quando non incontrai Sam il capo gruppo che mi fece entrare nella sua gang e mi fece stare con lui" risponde. Abbasso la testa e con una mano gioco con unghie. Mi prende le mani e strofina i suoi pollici sulle mie dita.
"Il contatto con le mani è una cosa che...bha...è una droga" Solo quando lo guardo negli occhi vedo i suoi che fissano le mie labbra. Mette una mano intorno al mio fianco e mi tira a sè. "Ti vorrei baciare sai?" Mi sussurra nell'orecchio. Metto le mie mani sul suo petto e lo tiro indietro. "Io no...scusa" mi alzo prendo il giubbotto e me ne vado lasciandolo lì perplesso.

Ritornata a casa trovo mamma e papà che stanno preparando la cena, pollo con patate. Li raggiungo e cucino con loro. "Come è andata a scuola? Ti piace? Ti trovi bene?" Chiede mamma. Non le racconto che ho incontrato Zayn,mamma è una tipa che quando sente di ragazzi pensa già al matrimonio. Così le mento. "A scuola è andata bene,mi piace e mi trovo bene" dico. "Ah,Sophia, fatti degli amici" mi dice con tono alto e seccato. Sbatto il mestolo suo ripiano della cucina,mi giro e fisso mamma negli occhi con uno sguardo fulminante. "Fatti degli amici?" Dico "Fatti degli amici? Non ti chiedi mai il perché sono così con te...con voi...con il mondo intero? Provatelo a chiedere anche se non riusciresti a capire il casino che ho dentro la mia testa. Sono sempre stata abituata a vivere da sola,a prendere decisioni da sola. Ora non cercare di fare la mamma protettiva e consigliera perché con me non attacca. Ho voluto provare a cucinare con voi ma a quanto pare devi sempre rovinare tutto.Non mi aspettate domani, resto a dormire da Meiko per 2 giorni" Mi tolgo velocemente il grembiulino da cucina lo lancio sulla sedia e corro di sopra. Infilo in una borsa le robe da mettermi domani a scuola e afferro la cartello con i libri dentro. Esco di casa sbattendo la porta.
CAPITOLO 7
È tardi,sono le 20:00. Come sempre quando mamma apre bocca per dare dei consigli fallisce sempre e combina disastri ovunque. Cammino lentamente piangendo, per la rabbia o per il dolore nel sapere che nonostante sia cresciuta da sola non mostrano neanche un minimo di riconoscimento nei miei confronti.
"Sophi" mi sento chiamare. Mi volto. È Meiko. Quando vede il mio volto rigato dalle lacrime nere, dovute al mascara, accellera il passo verso di me. Io li fredda,immobile che fisso un tombino che tutto d'un tratto mi era sembrato interessante.
"Cosa è successo?" Mi chiede "Ho litigato con mamma e papà, ma principalmente con mamma e gli ho detto che sarei rimasta da te per due giorni. Ci sono problemi?" Dico "Ma figurati,certo che non ci sono problemi,non ti preoccupare minimamente. Ora piuttosto ci affittiamo un film,chiacchieramo e mangiamo. Intanto raccontami cosa è successo."Mi dice con aria abbastanza dispiaciuta. Così le racconto l'accaduto,nei minimi dettagli. Parlarle mi ha fatto bene,mi sono sfogata e ho pianto. Arriviamo a casa sua...tempo che entriamo e Meiko si avvicina al frigo che mi guarda. "Uh bhe...non c'è niente da mangiare! Andiamo a mangiare fuori ti va? C'è una pizzeria a pochi isolati da qui" mi dice "Va bene" le dico.
...
La pizzeria in questione è una specie di ristorante piuttosto che pizzeria. Io ordino una pizza al prosciutto crudo e Meiko ordina una pizza con la salsiccia. "In più" dice al cameriere "anche una bella scorta di birre. Dobbiamo festeggiare oggi. Non so cosa ma si, festeggiamo" il cameriere ride e annuisce. Porta così due bottiglie di birra ciascuno. E più tardi le pizze. Questo deve essere un posto dove servono birra a non finire. Tra un morso alla pizza e un sorso alla birra Meiko mi confessa che il suo ragazzo,Christian,è un amico di Zayn e che fa parte del suo gruppo. Mi era sembrato di averlo visto già da qualche parte. Sentiamo il rumore delle campanelline sulla porta che si apre. Entrano Zayn,Christian,Sam e le ragazze. Io e Meiko continuiamo a bere. Poi Meiko si gira verso Christian e gli invita a sedersi al nostro tavolo. Deve aver bevuto troppo,su di me le birre non fanno l'effetto che fanno su di lei. Meiko è ufficialmente sbronza. Zayn si siede difronte a me. Ha un'aria arrabbiata tanto che quando stringe i denti la sua espressione mostra il fuoco negli occhi. Continuo a bere e a ridere nel vedere Christian e gli altri insultare scherzosamente Meiko.
"Non ti basta?" Sento Zayn togliermi la bottiglia dalle mani. Tengo la presa. "No" e bevo "Andiamo Sophia lascia" e mi tira la bottiglia. Tengo la presa a due mani e tiro la bottiglia verso di me. Vince lui,mi toglie la bottiglia e la porta indietro al cameriere obbligandolo quasi a non portare più birra al nostro tavolo. Mi alzo e vado nel bagno. Zayn si abbottona il bottone del gilè e mi viene dietro. Mi blocca per il braccio e alzando la voce dice "Ma che cazzo stai facendo?" "Niente" rispondo a bassa voce. Le lacrime iniziano a scendere automaticamente. Non le riesco a farle smettere neanche volendo. Se ne accorge tanto che avvolge le mani intorno alle mie braccia e mi tira a se. Le mie braccia si racchiudono intorno al suo collo. "Mi vuoi dire che succede?" Mi dice accarezzandomi i capelli. Gli racconto tutto. "Ho capito Sophi,però...non è una buona alternativa l'alcool." Mi dice. Mi allontano da lui. "Sono stanca di voi,di tutti, cercate sempre di darmi ordini. Non mi interessano." Gli dico. LUI mi ha calmata,neanche Meiko con i suoi consigli mi è riuscita a calmare...lui con una sola frase mi ha rimessa in riga. "Ieri sei scappata da me" mi dice mettendo l'indice sotto il mio mento e alzandomi la mia faccia in modo tale da fissarlo negli occhi. "Non capisco il perché...spero però che tu abbia capito che l'allontanarti da me non cambierà niente" mi dice. Lo guardo grattarsi l'accenno di barba. "Credevo di odiarti" gli dico "Ho creduto di amarti sin dal primo sguardo sull'autobus" Mette una mano intorno alla mia schiena e l'altra sulla mia guancia avvicinando la mia testa alla sua. Ci sono 3 centimetri di distanza tra le nostre bocche,sento il suo fiato sulle mie labbra. Non mi sposto,forse voglio che mi baci,forse voglio baciarlo. Mi avvicino e lo bacio. Il bacio più profondo di sempre...neanche Charlie mi ha mai baciata con la sua stessa passione.
Non è l'alcool, non è un sogno. Ci stiamo baciando sul serio e vorrei non finisse mai.


Ciao ragazzi/e questa è la prima parte della storia,ho intenzione di scriverne un'altra,il seguito ma ho bisogno di sapere cosa ne pensate. Se vi va commentate o lasciate un like sarò felice di continuare. Baciiii

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