Let my body to the work.

By killercabello

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Camila frequenta l'università ma sarà costretta ad accettare un lavoro da domestica e baby-sitter, per contin... More

capitolo 2.
capitolo 3.
capitolo 4.
capitolo 5.
capitolo 6.
capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12 pt. 1.
Capitolo 12 pt.2.
.
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Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16 pt.1.
Capitolo 16 pt.2.
Capitolo 17.
Sequel.
ATTENZIONE.
Storia nuova.
I'm back!

capitolo 1.

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By killercabello


'Cercasi domestica, donna delle pulizie e/o baby-sitter esperta nel campo.
Per informazioni rivolgersi al numero di sotto indicato o alla famiglia Simpson.'

Lessi l'articolo di giornale mentre portavo, lentamente, la tazzina di caffè alle labbra.

Mi trovavo in un bar inusuale, poco vicino al centro della città, avevo girato praticamente tutta la mattina consegnando curriculum e cercando nuovi lavori.

Frequentavo l'università di medicina, ero al secondo anno, la rendita era assai elevata e i miei non potevano più permettersi di pagare tutte le spese, così decisi di darmi da fare e trovare un'occupazione.

Certo fare la domestica e la donna delle pulizie o la bambinaia non mi entusiasmava, ma comunque avevo già esperienze passate e poi mi sembrava l'occupazione più congrua al momento.

Posai la tazza di caffè sul bancone sorridendo al barista e, dopo essermi segnata il numero di telefono riportato sul giornale, uscii dalla caffetteria.

Era febbraio inoltrato, potevo sentire il freddo percorrermi le ossa, avvolsi per bene la sciarpa intorno al collo e con coraggio digitai il numero che mi ero appena segnata mentre mi sedevo su una panchina non molto distante.

'Famiglia Simpson buongiorno!'

'Buongiorno, chiamavo per il posto da domestica, ho letto l'articolo sul giornale.'

'Oh sì certamente, si presenti in Via Dei Marmi 52 alle 16 di questo pomeriggio.'

'Grazie mille! Salve.'

Chiusi la chiamata e sospirai portandomi una ciocca di capelli all' indietro.

Non era certamente il sogno di una vita ma mi avrebbe aiutato molto.



Parcheggiai l'auto davanti quello che poteva sembrarmi un cancello paradossalmente più costoso di tutta la mia intera casa, lessi il numero civico e sorrisi leggermente, finalmente ero arrivata.

Ovviamente ero in ritardo, la cosa non mi sorprendeva.

Spero i miei futuri padroni non avranno da ridire.


-E' in ritardo! Da questa parte signorina. – la voce di un uomo sulla sessantina d'anni mi fece sussultare, aprì il cancello e mi condusse all'interno della villa. 

Il giardino circostante era una favola, mai visto qualcosa del genere, potevo scorgere addirittura una piscina sul retro.

-E' lei il signor Simpson? - domandai incuriosita mentre sistemavo la mia giacca, improvvisamente i miei abiti non sembrano poi così adatti per un posto del genere.

-Certo che no, io sono il maggiordomo, il signor Simpson è nel suo ufficio, mi segua. –

Se l'enorme villa al di fuori sembrava bellissima, dentro era un qualcosa di ancor più meraviglioso.

Rimasi a bocca aperta, era tutto perfettamente in ordine, non una cosa fuori posto e il tappetto su cui stavo camminando sembrava costare più della mia auto. Continuai a seguire l'uomo fino a quando si fermò davanti una porta, bussò un paio di volte.

-Signor Simpson, è arrivata una ragazza per il ruolo di domestica e baby-sitter. –

-Falla entrare James. –

-Prego signorina. – annuii insicura per poi entrare nella stanza e chiudermi la porta alle spalle.

Notai una figura maschile concentrata nel lavorare al computer, era un ufficio abbastanza moderno, troppo spoglio rispetto alla sua grandezza.

-Si avvicini pure. – mi fece segno con la mano di sedermi su una sedia posizionata proprio davanti la scrivania. Seguii il suo consiglio e mi accomodai rigidamente, posando a terra la borsa.

-Mi parli di lei. – gesticolò invogliandomi a parlare mentre poggiava comodamente la schiena sulla poltrona.

-Beh ecco, mi chiamo Camila Cabello, sono una studentessa, ho 20 anni e cerco lavoro per potermi pagare gli studi e anche aiutare la mia famiglia. – finii il monologo non soffermandomi ancor di più su me stessa.

-Senti Camila, mi sembri una ragazza intelligente e volenterosa, qui il problema di tutto è la mia futura moglie, è la quinta domestica questo mese che mi fa cambiare, se andrai bene a lei e ai miei fratelli allora sarà fatta, il lavoro è tuo, ovviamente dovrai dormire qui, la mattina sarai libera di seguire tutti i corsi universitari che vuoi, dall'ora di pranzo però ti voglio in questa casa, Thomas e Matias tornano da scuola alle 2 e inoltre dovrai aiutare Lauren con il fidanzamento e tutto il resto. –

-Lauren? –

-Laure è la mia ragazza, nonché futura sposa, ci sposeremo a luglio, mentre a marzo ci sarà la festa di fidanzamento, ma di questo poi ne parlerai con lei. Allora accetti? –

-Certo! – risposi decisa con un sorriso soddisfatto sul viso.

Ero contenta di essere lì, finalmente ero riuscita a trovare un lavoro, finalmente potevo aiutare i miei genitori, final-

I miei pensieri si interrompono quando una donna, apparentemente poco più grande di me, fa ingresso nella stanza.

Noto immediatamente i capelli corvini lasciati sciolti, gli occhi verdi felini che mi stanno guardando incuriositi, le labbra carnose rivestite da un rossetto che ora sta mordicchiando, il seno prosperoso circondato da un reggipetto nero di pizzo leggermente visibile, il ventre piatto ricoperto da una camicia bianca sbottonata e delle gambe snelle ma non troppo. 

Devo darmi un colpetto alla bocca dello stomaco per risvegliare i miei sensi, quella donna era assolutamente innaturale.

-Lauren, quante volte devo dirti di andare in giro più coperta? –

Sentivo delle voci ma apparentemente la figura femminile davanti a me catturava tutta la mia attenzione.

-Brad è casa mia, vado in giro come mi pare, chi è questa? –

L'udito mi era tornato non appena la ragazza parlò.

La sua voce roca la rendeva estremamente sexy.

Okay dovevo essere fuori di testa o altro.

-E' la nuova domestica e ti darà una mano con i preparativi, non far scappare anche lei ti prego non ne posso più di assumere persone diverse ogni settimana. Camila Lauren ti mostrerà la tua stanza, mentre i miei fratelli sono in giro da qualche parte, li conoscerai al più presto. –

Ridacchiai alla frase del ragazzo annuendo, cercando di ricompormi ed eliminare questo strano tepore che sentivo al basso ventre, doveva essere la fame.

Ma quel caldo sembrava crescere di più ora che la ragazza si stava avvicinando a me.

Mi alzai di scatto, facendo cadere a terra il giubbotto e dando una botta alla scrivania con il ginocchio.

Lauren rise.

Non avevo mai sentito qualcosa di più armonioso.

-Beh piacere, Lauren! – mi allungò la mano ed io feci lo stesso.

La sua pelle era liscia e calda.

Calda come il mio corpo in questo momento, avevo quasi paura di prendere fuoco.

Forse i riscaldamenti in quella casa erano al massimo.

Il ragazzo esce dalla stanza, chiudendo leggermente la porta e io mi rendo conto quasi di soffocare.

-Allora vuoi dirmi come ti chiami o vuoi restare a fissarmi per tutto il tempo? –

La sua voce mi risveglia, scuoto il capo maledicendomi per la mia scostumatezza e accenno un sorriso.

-Scusami, sono Camila. –

-Nessuno ti ha dato il permesso di darmi del 'tu', Camila. – disse mentre si allontanava da me.

Beh il suo ragazzo sembrava più gentile.

-Mi scusi signora. – deglutii nervosa mentre giocavo con l'anello che avevo al dito.

-Signorina, no signora! Vieni con me, ti porto nella tua stanza. –

Presi immediatamente la mia giacca, la borsa e la seguii.

Ma che diamine anche la sua camminata era particolarmente sexy.

Le stavo guardando il culo, Camila ma che ti prende?

Andai a sbattere contro di lei, ignara del tutto che aveva smesso di camminare.

-Vuoi fare attenzione? Parti malissimo. – corrugò la fronte mentre si abbottonava la camicia.

-Mi scusi ancora. –

-Trovati la tua stanza da sola, mi hai fatto innervosire, vado in piscina, vedi di non fare danni o farmi innervosire ancora o sei fuori. – si avvicinò a me con uno sguardo pietrificante e poi se ne andò, lasciandomi sola e spaesata.

Sospirai.

Bella è bella, però che stronza!


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