Helen
Capodanno
La mia vita era diventata un casino nel giro di una giornata, forse anche di meno. Non che prima fosse tranquilla, ma adesso era veramente ingarbugliata. E quelle risposte che avevo aspettato per quasi diciotto anni, anzicchè chiarirmi le idee e dare una risposta alle mie domande, mi avevano confusa e adesso avevo più dubbi di prima. Certo, avevo capito perché mi sentivo così strana e risultavo diversa dalla maggior parte della gente, perché avevo dei sogni-visioni, perché ero convinta di vedere un fantasma che non ero altro che io solo che appartenevo ad un'altra epoca, era più il ricordo di una vcchia me stessa(ecco perché non parlava mai)...insomma sapere che in realtà ero una vampira vittima di una maledizione per amore aveva chiarito un bel po' di cose, ma adesso ce ne erano altre a tormentarmi. Per esempio come avrei fatto a spezzare la maledizione? Cosa avrei detto ai miei? Come avrei salvato la mia amica rapita per colpa mia? Oddio mi sarebbe scoppiata la testa. Mi sentivo impazzire. Tra l'altro non sapevo neanche chi era questo michael che ci minacciava...
-Lo conosci, pensaci bene-. La voce del mio bellissimo appena ragazzo e ex odiato Samuel mi fece ritornare in macchina con lui e Chris che mi portavano a casa per cambiarmi. E mi accorsi che eravamo molto vicini e io non avevo una storia da raccontare... bene!
-Helen, a questo ci penserai al momento tranquilla. Adesso prova a ricordare chi è Michael-. Quindi, seguendo il suo consiglio mi concentrai con questo nome che...cavolo, mi era familiare...Mmmm Michael, michael, michael... ci sono Michael Smiths...Nonche nuovo professore di storia...Oddio oddio...Panico.
-Il professore di storia. Quello chemi ha riempito di domande sul ciondolo prima che tu mi portassi in infermeria per il colorito strano. Non può essere lui-. Sapevo benissimo che Samuel aveva già letto la risposta nella mia mente, e suppongo che l'avesse fatto anche Chris dall'espressione di orgoglio che aveva ancora prima che parlassi. Ma dovevo dirlo ad alta voce per essere sicura di non delirare.
-Invece è proprio così. "il professore di storia" è il padre di Christian nonché vampiro potentissimo-Rabbrividì. Ero stata così tante volte vicino a lui, e quella sensazione che mi diceva che non portava niente di buono. E se avesse letto che nonmi fidavo di lui nella mia povera mente ignara? Avrebbe potuto uccidermi...
-Non lo avrebbe mai fatto. Non ti vuole morta, ti rivuole con sé. Più che altro quello che vuole vedere morto sono io-. D'istinto lo abbracciai. Chiunque avrebbe voluto fare del male a lui avrebbe dovuto fare i conti con me.
-Ben detto! Visto Samuel che è combattiva la ragazza? E tuche volevi segregarla a casa!-. Poi si fermò e disse-Scendi guerriera e ora di salutare casa tua e partire all'avventura-.
Samuel mi baciò in fronte e cercò di rassicurarmi. Così mi feci coraggio, scesi dall'auto e mi avviaia verso casa mia. Aprii la porta ed entrai sperando che quella che avevo era semplicemente l'espressione di una ragazza preoccupata per l'amica scomparsa perché come, pensavo nonostante sarebbe dovuta essere con gli altri dalla nonna per capodanno,la mamma, ben vestita e già truccata, mi aspettava seduta in salotto.
-Ehi Helen! Come va?-
-Bene mamma. Sono solo stanca e un po' preoccupata per Layla. Scusa per sta notte ,e non ce la sentivamo di passare la notte separate dopo quello che era successo-
-Non ti preoccupare! Dai, và a cambiarti e andiamo dalla nonna-
-Ok! Tu vai pure io vi raggiungo appena finisco. Ci metterò tantissimo e non voglio che si preoccupino perciò vai prima tu...ah e non preoccupatevi di aspettarmi per mangiare. Ti voglio bene-. Wow eroo sembrata sicura, anche se quel ti voglio bene suonò quasi come un addio. Anche se ero sicura che fosse più un arrivederci, perché io sarei tornata sana e salva con Layla.
-Ti voglio bene anch'io, tesoro. Sicura che non vuoi che stia qua?-
-Sicura! Ho bisogno di stareun po' sola e prendermi un po' di tempo. Ci vediamo dopo-. Questo fu molto duro da dire. In fondo era una grande bugia e io non ero una bugiarda. Però mia mamma sembrò credermi perché dopo un bacio prese il giubotto e andò via, lasciandomi sola. Sarei crollata se in meno di un secondo delle grandi mani forti non mi avrebbero tenuta in piedi.
-E' tutto ok tranquilla! Và a cambiarti...-
-Non va tutto bene! Layla è scomparsa, ho mentito a mia madre e non so neanche se la rivedrò mai più-
-La rivedrai! Te lo prometto! Helen, non è il momento per farsi prendere dal panico. Fatti coraggio. Ci sono io con te-. Mi abbracciò forte e riuscì a farmi coraggio e salire in camera per cambiarmi e predere ciò che mi serviva per intraprendere questo strano viaggio. Arrivata in camera mia scoppiai a piangere ma riuscì comunque prendere i vestiti , raggiungere il bagno, lavarmi e riempire un borsone di Samuel con le mie cose. Ancora tra le lacrime uscì di casa con Samuel, qando vidi Patch che ci seguiva. Non mi ero neanche accorta di lui fino a quel momento.
-Piccolo mio. Devi stare qua-. E gli diedi una stropicciata alle orecchie che sembrò gradire, ma questo non lo convinse a rientrare. Lo guardai fare i capricci come al solito e mi resi conto che mi sarebbe mancato da matti e anche che probabilmente non mi avrebbe fatto andar via facilmente.
-Portalo in macchina con noi-
-Cosa?-. Guardai scioccata Samuel. Avevo sentito bene?
-Portatelo! Non sarà d'impiccio. Forse ci potrebbe addirittura aiutare.-
-DAVVERO?-
-Certo! E poi a Chris piacciono i cani. E io non ho intenzione di nutrirmi del sangue di un animale tanto peloso. Puah!-. Sorrisi, dimenticando temporaneamente i problemi. Presi in braccio Patch e lo portai in macchina.
-Wow abbiamo un nuovo guerriero qua!-. Disse Chris appena vide il mio amichetto a quattro zampe che immediatamente gli fece la festa con tanto di orecchie abbassate e lingua di fuori.
-Gli stai simpatico-
-Io sto simpatico a tutti-
-Come, no cugino. A tutti-. E dopo una breve risata quasi spensierata mise in moto l'auto.
Il viaggio fu lungo e silenzioso, apparte qualche "wof"di Patch un po' impaziente. Perciò arrivati davanti casa di Chris mi sentii in dovere di dire qualcosa. Peccato che me ne venne in mente solo una molto stupida. Infatti dissi-wow che casa! Sinceramente pensavo qualcosa tipo "base militare"-. Non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo che i due cuginetti risero a crepa pelle.
-Non abbiamo bisogno di una base mlitare ma di una casa e molto spazio aperto per allenarci-. Devo ammettere che la casa era proprio perfetta per allenarci dato che era l'unica per molti isolati circondata completamente dal verde. E poi non passava quasi nessuno di lì.
Entrammo in casa e rimasi a bocca aperta. Ma quel ragazzo tutti quei soldi dove li aveva? La casa era lussuosissima. Persino più di quella di Samuel. Proprio di fronte l'uscio c'era un enorme scalinata ,di quello che penso sia marmo pregiato, come quelle dei film. C'erano grandi finestre con grosse tende pesanti che a Patch sarebbe piaciuto ridurre in pezzi. A quel punto pensai che Patch doveva essere rimasto in macchina dato che non aveva ancora combianto niente. Invece quando mi girai lo vidi giocare con Chris che tentava di portarlo in cucina per fargli fare uno spuntino e dargli un po' d'acqua. Certo che ci sa proprio fare coi cani.
-Si mio cugino ha uno strano feeling con loro-
-Wow-
-Ti va se ti mostro la nostra camera così puoi sistemare le tue cose prima di scendere per mangiare qualcosa. Chris ha in mente di preparare qualcosa di buono ma non si concentra se ci siamo noi in giro.-
-Ok!-. Sbaglio o aveva detto "nostra"? lo seguii comunque non sapendo se sperare di aver sentito bene o no.
Arrivati aprì la porta che mostrò una stanza stupenda.
-Eccoci arrivati. Questa sarà la nostra camera. Io dormo a sinistra se non ti spiace-.
-Cosa?-. Quindi mi accorsi che c'era un enorme letto a due piazze con lenzula rosse. Arrossii. Io e Samuel avremmo dormito nello stesso letto...
-Stai bene?-
-Si credo di si... Comunque per me va bene-. E per evitare di pensare a cosa sarebbe potuto succedere...iniziai a sistemare le mie cose. Quando all'improvviso Samuel mi prese di spalle per la vita.
-Io ho finito. Tu?-
-Quasi-. Quindi mi girò e mi baciò. Quasi istintivamente mi allontanai.
-Che c'è?-. Sembrava confusoe in fondo lo ero anch'io.
-Mi sono ricordata di quello che mi hai detto ieri sera. Che il mio profumo ti fa impazzire e che per questo stavi con Vanity-
-Ah si! Ma non ti devi preoccupare non ti farò nulla-
-Non ho paura per me ma per te. Non ti da fastidio?-
-Ehmm no! Certo che no-. Era una mia impressione o mentiva?
-Sicuro?-
-No! Ieri sera...bèh ho raccontato qualche bugia. Ma solo per proteggerti.-
-Di nuovo con la storia del proteggermi? Dici che mi posso fidare di te però poi mi racconti stupidaggini per proteggermi. Come puoi pretendere che ti creda?-
-Ti puoi fidare di me. Adesso non ho alcun motivo per mentire. Ormai sai tutto-
-Non ancora. Mi devi spiegare perché stavoi con quella.-
-No-
-Bene allora cercati un'altra camera-. Feci per andarmene ma mi afferrò il braccio prima che riuscissi ad aprire la porta.
-Ok! Non potevo stare con te di fronta a tutti. Demetra mi teneva d'occhio. E' amica di Michael e ha un debole per me quindi ci avrebbe denunciati a lui e sarebbero stati guai. Allora decisi che la decisione più saggia era far finta di stare con una sua amica, ma Vanity ha iniziato ad avere dubbi su di noi e lo ha raccontato a Demetra che a sua volta ha chiamato Michael per tenerci d'occhio. Naturalmente non ha tardato a presentarsi ed è diventato il tuo professore di storia cercando di farti fidare di lui. Per fortuna non ci sei cascata.-
-E io come faccio a sapere che non menti, di nuovo?-Avevo di nuovo le lacrime agli occhi. Perché volevo credergli ma me ne aveva raccontate tante.
-Puoi fidarti di me-E con il pollice raccolse una lacrima che era fuggita.-Lo sai-
-No, non lo so-. E fuggii verso il bagno per sfogarmi e poi darmi una sciaccquata al viso. Chissà magari sarei riuscita a perdonarlo, dopo tutto l'amavo troppo.
Entrata in bagno però qualcosa catturò la mia attenzione. Sullo specchio(enorme anche quello)c'era un bigliettino. Lo presi e lo lessi:
la melodia è iniziata
di luce lunare è adornata;
il ritmo del canto è aumentato,
dal soffio del vento è accompagnato.
A lottare la preda ha provato
Finchè l'ultimo respiro ha esalato.
La melodia è terminata,
l'anima non è più incatenata.
Il cielo luminoso si fece scuro e lo scrosciare dell'improvvisa pioggia coprì il mio urlo di terrore. Cosa avevano fatto a Layla?